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Autore: Starishadow    28/01/2015    6 recensioni
Ma la cosa peggiore è il silenzio.
Quando smette il rumore, quando tutte le voci si spengono, in quello sento i tuoi silenzi, che ho ignorato fino a quando il silenzio non è diventato un grido, da idiota che sono.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aine Kisaragi, Reiji Kotobuki
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quello che non ho fatto in tempo a dirti
(ReijixAine)

 
PICCOLA INFO DI SERVIZIO: Per chi non sapesse nulla di Aine: utanoprincesama.wikia.com/wiki/Kisaragi_Aine
 

Aine,
non so nemmeno perché ti sto scrivendo questa lettera, in fondo tu non la leggerai mai.
Lo so che sono passati anni, so che ormai dovrei “averla superata”, che tutti si aspettano che smetta di pensarci, però…
Però non ci riesco.
Sorrido, faccio lo scemo e continuo a fingere che tutto vada bene; torturo i miei compagni di band, stuzzico Ai nella folle speranza di scatenare in lui una reazione anche solo vagamente simile ad una delle tue, ma quel ragazzo è un pezzo di ghiaccio, non c’è modo che io riesca ad ottenere una risata come le tue, o uno di quegli insulti che bofonchiavi prima di fingere di non aver nemmeno parlato.
 Non so cosa fare, Ne-ne!!
Sai, mi hanno affidato dei kohai da aiutare a diventare veri professionisti (come se io fossi l’esempio migliore da seguire) e… beh, mi sembra quasi che ci abbiano fatto apposta.
Uno dei due è un vulcano, sempre allegro, sorridente, che fa di tutto per rendere felici prima gli altri e poi - se gli rimangono tempo ed energie - se stesso, l’altro è silenzioso, troppo perfezionista e determinato a fare del suo meglio nel rendere gli altri orgogliosi di lui.
A dire il vero tu e Toki (che mi ucciderebbe se sapesse che l’ho chiamato così, un po’ come tu i primi tempi in cui tentavi di farmi smettere di usare “Ne-ne”) non siete quasi per niente simili, ad un primo sguardo: tu eri sempre gentile e disponibile verso chiunque, amico o sconosciuto che fosse, lui sembra essere sempre all’erta, però… però poi lo vedo come si trasforma intorno all’altro ragazzo, vedo come quel piccolo uragano riesce a strappargli dei sorrisi, a volte addirittura timide risate, ed è come rivedere noi due all’inizio, prima che tu mi lasciassi scoprire di essere molto più vivace e scalmanato di me.
E mi fa paura.
Non sono mancate le volte in cui volevo urlare all’altro mio kohai che non voglio vederlo soffrire come ho sofferto io, di tenerlo stretto, fargli sapere che è importante, ricordargli che non deve nulla al mondo, che va bene sbagliare. Vorrei dirgli “non lasciarlo andare via come ho fatto io con Aine”.
Ma lui sembra averlo già capito da solo, è il primo che si preoccupa per lui come avrei dovuto fare io per te, come io dicevo di fare per te, ma le mie erano solo parole, quando è stato il momento non ho saputo dimostrarlo, ero troppo accecato da me stesso per vedere te che sparivi nel tuo angolino.
Vorrei proteggere Tokiya da quello che ti è successo, da quella sete di migliorare che alla fine finirà con il logorarlo e soffocarlo da dentro come ha fatto con te.
Non sono stato capace di aiutarti, Ne-ne, e non riesco a non pensarci!
Se ti avessi ascoltato un po’ di più, se avessi prestato più attenzione agli ultimi testi che avevi scritto…
Potrai mai perdonarmi di essere stato un idiota?
Forse tutto quello che faccio per Tokiya, come assicurarmi che dorma, mangi e si prenda delle pause a ritmi regolari, che si ricordi che quello che fa lo fa per passione e non per senso del dovere, è solo perché in qualche modo mi sembra che mi sia stata data la possibilità di, non so, rimediare ai miei errori? Non ho potuto salvare te, ma forse posso salvare lui…
Posso?
Forse no, ed è per questo che ho raccontato ai suoi compagni dei pericoli che corre, non sono riuscito a dire loro che parlavo di te (non riesco mai a parlare apertamente di te con qualcuno), ma li ho pregati di tenerlo d’occhio, di non lasciarlo solo un attimo, e di tenere acceso il cellulare in qualsiasi momento, qualsiasi cosa stiano facendo.
Non sai mai quando potrà squillare per l’ultima volta prima che la persona a cui tieni di più al mondo decida di fare qualcosa di irrimediabile, no?
Aine, perché l’hai fatto? Perché non hai aspettato ancora un po’?
Sono stato un verme in quei giorni con te, un mostro pieno di sé, di invidia verso il fatto che tu vivessi e respirassi musica mentre io dovevo lottare per raggiungere anche solo la metà dei tuoi risultati, ma non avrei mai, mai, mai e poi mai voluto che ti succedesse qualcosa.
Cielo, Aine! Non riesco nemmeno a scrivere, mi tremano le mani, le labbra, mi lacrimano gli occhi… Perché mi hai lasciato solo, Ne-ne? Perché hai pensato che potessi stare meglio senza di te?
Mi manchi, dannazione, mi manchi!!!
Ti sento ovunque: sento la tua voce in ogni canzone, la tua risata in quelle dei miei kohai che si divertono durante le prove; nei concerti, fra le urla delle fan sento le tue grida disperate; dietro le quinte, nel parlottare dello stuff e nel rumore dei macchinari sento te che piangi, i tuoi singhiozzi, i tuoi tentativi di nasconderli…
Ma la cosa peggiore è il silenzio.
Quando smette il rumore, quando tutte le voci si spengono, in quello sento i tuoi silenzi, che ho ignorato fino a quando il silenzio non è diventato un grido, da idiota che sono.
Pensavo di dovermi preoccupare solo quando urlavi, e non capivo che era quando stavi zitto che la tua mente ti uccideva, che pensavi a qualcosa che io non sono riuscito a capire o fermare.
Se solo avessi capito prima.
Lo so che l’ho già detto, ma mi manchi. Tanto. Così tanto che non riesco a resistere un giorno senza pensare a te, o senza che almeno una cosa mi ricordi te…
Ho bisogno di te, Ne-ne, ma proprio come io non ci sono stato quando eri tu ad avere bisogno, adesso sei tu a non esserci, la differenza è che io non c’ero per idiozia, tu non ci sei per colpa mia.
Ed è per questo che quella bottiglia di pillole è davanti a me in questo preciso istante, come finirò di scrivere a te la svuoterò e… beh, spero solo che tu non mi odierai tanto da voltarmi le spalle quando ci rivedremo.
Lo so che ho detto di voler rimediare ai miei sbagli grazie ai miei kohai ma, andiamo, io non sono mai stato capace di salvare nessuno. Ho detto agli altri ragazzi cosa fare, come proteggerlo, io non sono più necessario, e non ho più la voglia… no, non ho più la forza di andare avanti con questa maschera.
So cosa volevi dire, capisco cosa intendevi dicendo che cantare ti soffocava, che sorridere alle fan ti bruciava le labbra… adesso lo so.
Ed è per questo che spero che forse, in fondo, tu  mi capirai. Voglio solo stare di nuovo con te, Ne-ne, me lo permetterai?
Ammetto di avere un po’ paura. Tu ne hai avuta? Avevi paura mentre fissavi il vuoto sotto di te, le onde che si agitavano?
È normale avere paura? Ho paura che tu non ci sarai, ho paura che mi odi… Ne-ne, per favore non farlo, non odiarmi. Ti voglio bene, anzi no.
Ti amo, cazzo.
Perché non l’ho detto quando ero ancora in tempo? Non lo so.
Forse te l’avrei detto quella sera, di ritorno dall’audizione; so che è facile dirlo adesso… ma davvero. Volevo farlo, volevo dirtelo, volevo dimostrarti che per me eri importante.
Quindi, per favore, fai in modo di essere lì quando ti raggiungerò, e lascia che te lo dica finalmente.
Mi manchi troppo, Aine,
forse ora è il momento di smettere di stare così lontani.
Aishiteru
 
Reiji

 
******************
Nota dell’autrice: Oook… ce l’avevo da mesi nel PC e non mi decidevo a pubblicarla… poi Pinky_Neko e Lyel mi hanno convinta ^^”
Ormai che io sia in fissa con Aine è una cosa evidente come la tsunderità di Ranmaru (? Vabbè ignoratemi, sto studiando greco, sono fusa).
Spero che vi piaccia e… finale naturalmente aperto, perché non sono così crudele da darvi un finale ahaha (o è questa la crudeltà? O.o - dubbio esistenziale).
Ok me ne vado prima di degenerare sul serio,
fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto!!
Baci,
Starishadow

P.S. Nella sezione "aggiungi personaggi", a Reiji serve solo un voto per essere aggiunto... possiamo riuscirci?? *^*
   
 
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