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Autore: Hoshimi_    29/01/2015    2 recensioni
Desiderare qualcosa o qualcuno con tutto se stesso, sperare che in una notte scenda dal cielo e riempia quel vuoto che sente dentro e non lo faccia sentire abbandonato: questo è ciò che cerca Dean Winchester una volta all'anno.
Le parole non dette, i pensieri non confessati ma che ancora rimpiange, l'angelo che non ha più rivisto.
Forse però le anime gemelle non sono destinate a lasciarsi per sempre, forse a distanza di galassie Castiel può ancora sentire la sua voce, ancorato al rapporto che lo lega al ragazzo dagli occhi verdi.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Una brezza leggera tipicamente estiva stava accarezzando il volto di Dean Winchester il quale, appoggiato con il fondo schiena sul cofano della propria auto, si stava godendo quel venticello che ora gonfiava la sua t-shirt bianca ora lasciava che aderisse ai suoi addominali scolpiti.
Il ragazzo si trovava al limitare di una radura perfettamente circolare, la cui circonferenza era tracciata da alberi dalle chiome verde pallido che si estendevano a perdita d'occhio davanti a lui.
Era stato in uno dei suoi molti viaggi a Lawrence che aveva trovato quel posto, il quale ora considerava speciale e proprio: aveva iniziato a vagare senza meta per viali e vie fino a quanto non aveva trovato quel sentiero quasi invisibile dalla strada e lo aveva seguito.
Da quella scoperta, una volta all'anno, si era concesso un giorno libero, un giorno di pausa dal mondo buio che lo avvolgeva.
Un giorno in cui relegare in un angolo della mente il pensiero che non avrebbe mai più rivisto suo fratello Sam; o che a pochi chilometri da quel posto, molti anni prima, Mary Winchester conduceva una vita tranquilla e serena con la sua famiglia fino a quando un demone l'aveva strappata via da essa squarciando il suo corpo insieme al suo futuro e alle sue speranze sul soffitto della camera di un bambino di sei mesi.
E Cas.
Dean alzò gli occhi verso il cielo trapunto di stelle chiedendosi dove fosse l'angelo in quel momento.
Allungò una mano verso quel mondo lontano, quasi potesse in questo modo avvicinarvici e farne parte per trovarlo.
Per rivederlo anche una sola volta.
Ma quel cielo era troppo vasto e lui troppo piccolo per un'infinità del genere.
Scosse la testa, maledicendosi per quel gesto a cui si era lasciato andare e per quel desiderio stupido e insensato che era nato in lui.
Si mise a fissare una stella in particolare, rivedendo in essa gli occhi di sua madre che lo guardavano amorevolmente, e quasi gli sembrava di sentire la sua voce dire con dolcezza:''Gli angeli vegliano su di te Dean.''
Eppure lui si sentiva più solo che mai.
''Vorrei che fosse qui mamma.'' Si trovò a sussurrare piano, stentando a credere alle proprie parole.
Una stella cometa passò sopra alla sua testa, mentre Dean reclinava il capo sotto il peso di quella consapevolezza.
Alucni momenti dopo sentì un fruscio di ali a pochi metri da lui.

                                                                                                             ***

Cas si trovava in centro alla radura avvolto dai raggi della luna che facevano risplendere la sua pelle come fosse stata avorio.
La purezza e l'innocenza dell'angelo erano tali che Dean non badò al fatto che stesse in piedi davanti a lui completamente nudo.
Per bellezza e immobilità ricordava la perfezione delle statue greche dalle quali era differente solo nelle due ali nere enormi che si aprivano dalle sue scapole allungandosi fino a toccare gli alberi ai lati della radura.
''Cas...'' Pronunciò in tono soffocato.
L'angelo si avvicinò con passo sicuro, godendosi il contatto tra l'erba e i suoi piedi scalzi.
''Ciao Dean.'' Gli rispose con un sorriso.
Ora che li speravano solamente pochi centimetri, Dean tornò alla realtà ed esclamò:'' Cas ma sei nudo!''
L'altro lo guardò ingenuamente:''Sì...''
''Hai intenzione di metterti qualcosa addosso?''
''Il mio contenitore non sopporta bene il caldo e...'' Guardò con la semplicità dei suoi occhi azzurri il ragazzo che lo fissava sbigottito, mentre un rosso acceso gli velava le guance.
''Dean non capisco quale sia il problema..''
Dean scosse la testa ridacchiando nervosamente mentre spostava lo sguardo altrove.
Cas fece per sedersi di fianco a lui quando quello gli intimò:'' Non azzardarti a posare il tuo fondo schiena – angelico o meno- sulla mia Baby.''
L'angelo corrugò la fronte aggrottando le sopracciglia ma ubbidì limitandosi a stare in piedi di fianco al ragazzo e cercò di coprirsi il corpo avvolgendolo nelle proprie ali.
Dean non poteva ancora credere che lui fosse lì.
Passò perciò un bel po' di tempo in silenzio prima di riuscire a confessare:
''Sai Cas? Sono venuto in questa radura una volta all'anno negli ultimi dieci anni. Sempre nello stesso giorno. Sempre nella stessa notte.
Ho passato la maggior parte del tempo a fissare le stelle: sembrano così composte e in ordine, no? In realtà stanno esplodendo proprio ora sotto i nostri occhi.'' Ridacchiò sommessamente scuotendo la testa e passandosi una mano tra i capelli:'' Non pensavo mi sarei mai fidato di una credenza umana, eppure mi affascina la speranza che alcune persone ripongono in questa particolare notte, nella quale esprimono desideri guardando le stelle cadenti.''
Si fermò un attimo per riprendere il controllo sulla propria voce che si stava affievolendo:''Di solito non mi permetto di sperare, di avere dei sogni o la pretesa di trovare un motivo logico che spieghi perchè la mia vita è un percorso che non sfocia in altro se non morte e dolore.
Eppure ho deciso di illudermi per un solo giorno.
Ora dimmi... E' così sbagliato?''
Dean si voltò verso Castiel con espressione colpevole con il presentimento che l'angelo lo stesse fissando da un po': i suoi occhi azzurri erano concentrati sul suo torace tanto da andare oltre la carne dentro la sua anima.
''Dean io posso guarirti.''
Cas spostò lo sguardo negli occhi di Dean.
''Lascia che ti guarisca.''
Il consenso e la disperazione di Dean si potevano leggere tra le sfumature verdi dei suoi occhi. L'angelo allargò le ali, rimanendo così nuovamente nudo davanti a lui: con sguardo fermo e sicuro si avvicinò piano allungando le dita per afferrare i lembi della t-shirt dell'altro e sfilargliela gettandola dietro di sé.
Dean cercò di allungarsi lungo il cofano, aspettando di sentire la propria schiena aderire alla superficie metallica della macchina per scoprire con sorpresa che le proprie scapole erano lambite dalle soffici ali nere che si erano avviluppate intorno a lui.
Sentire le piume ora sfiorargli la pelle, ora premere contro di essa gli procurò un brivido che percorse l'intera colonna vertebrale, per poi lasciar posto ad una piacevole sensazione di calore nel bassoventre.
Cas si chinò per sfiorargli delicatamente le labbra, mentre faceva scendere con lentezza una mano fino al torace, dove si fermò appena sotto il diaframma. Penetrò nella carne fino a percepire la sua anima tra le dita, stupito da quanto quel contatto risultasse facile e spontaneo quando solitamente richiedeva la sua massima concentrazione.
Riusciva perfino a cogliere su di sé lo sguardo di Dean, che non sembrava soffrire a quel contatto, ma che anzi ne risultava appagato: pareva essere in grado di lavar via ogni brutto pensiero, rischiarire ogni angolo buio, placare ogni paura.
Il tocco di Cas l'aveva guarito molte volte, ma mai aveva causato in lui una sensazione paragonabile a quella che provava ora: un dolore sordo gli attanagliava le membra, che -nonostante ciò- si rilassarono insieme ai muscoli della schiena, i quali si abbandonarono di conseguenza alla morbidezza delle piume dell'angelo.
Cas stava per ritrarre il braccio e sciogliere la presa quando Dean gli afferrò il polso con veemenza, costringendolo a scendere fino a premere la mano contro il proprio addome, appena sopra il pube. Aveva bisogno, ora più che mai, di quel legame intimo che si era instaurato tra loro, tanto che non potè impedirsi di afferrare le cosce di Cas e issare l'angelo sopra di sé, in maniera da sentire il peso del suo corpo caldo addosso.
Cas gli rivolse un'espressione confusa, non sapendo bene cosa fare.
Dean lo guidò verso il bordo dei suoi jeans, che abbassò in maniera che l'altro potesse avvolgere la mano intorno al pene e lo accompagnò avanti e indietro lungo di esso.
''Dean?'' Sussurrò allarmato, sentendo che il suo respiro si faceva affannato.
''Shh... Va tutto bene Cas.'' Disse abbandonando il proprio capo tra le sue ali, inebriato dal loro profumo.
Cas reclinò la testa all'indietro con un sorriso tra le labbra, soddisfatto per il piacere che stava offrendo a Dean con quel movimento che rendeva il membro turgido tra le sue mani.
Quest'ultimo, preso dal desiderio e insieme bisogno di affondare in quel corpo, percorse con le mani la linea della spina dorsale dell'altro fino ad circondare l'attaccatura delle ali con le dita. Fece dunque pressione sulla porzione di pelle da cui esse uscivano stringendo fino a quando non si spalancarono ai suoi lati.
Andò quindi a sbattere contro il cofano freddo della macchina, inarcando la schiena dal momento che esse non lo avvolgevano più.
Cas si stagliava sopra di lui in tutta la sua bellezza: il capo piegato metteva in risalto la gola su cui Dean avrebbe voluto passare la propria lingua calda; gli addominali perfetti su cui avrebbe voluto strofinare il volto; il pube...
Il ragazzo lo afferrò per i glutei facendolo strusciare sul suo addome in maniera da infilare il proprio membro nel retto di Cas che si lasciò sfuggire un lamento dalle labbra.
Spinse con il bacino lentamente, in modo che l'angelo potesse godere a pieno la parte di Dean che era dentro di lui.
Facendo pressione sulle scapole lo avvicinò contro di sé: il suo corpo era fremente, il pene premeva contro il sue addome, le labbra frenetiche cercavano la sua pelle.
Cas baciò il punto del torace dove poco prima era entrato il suo braccio: prese tra i denti un lembo di pelle avvolgendo poi la lingua intorno ad esso, in un primo momento con lentezza, poi accelerando ogni leccata quanto Dean accelerava la spinta delle anche sotto di lui.
Si allungò poi verso il volto del ragazzo, accostando le labbra al suo orecchio destro e iniziò a gemere con un suono che sembrò essere in grado di penetrare nella sua carne e rieccheggiare per tutto il corpo.
Aumentò il tono di quei versi fino a quando non raggiunse l'orgasmo
mentre dal suo membro fuoriusciva un fiotto bianco che si sparse sugli addominali di Dean.
Abbandonò dunque la fronte contro il suo petto, esattamente sopra il cuore dove chiuse gli occhi compiacendosi del fatto che in quel momento Dean stava venendo dentro di lui. Potè percepire il suo respiro concitato placarsi piano, i battiti rallentare, la cassa toracica sollevarsi lentamente insieme alla sua testa e abbassarsi di conseguenza.
Dean reclinò la testa contro la macchina guardando il cielo stellato che non sembrava più così vasto e importante, non ora che aveva Cas con sé: avrebbe voluto rimanere così per sempre, eppure era consapevole dell'impossibilità del suo desiderio.
A questo pensiero una voragine nera si riaffacciò alla sua mente: sentì gli occhi velarsi di lacrime che gli offuscarono la vista e non gli permisero di vedere né le stelle né le ali dell'angelo; cercò di trattenerle rimanendo immobile ma una di esse stava già scorrendo lungo la sua guancia.
Il suo corpo iniziò ad essere scosso da singulti che cercò invano di contenere, sciogliendo allo stesso tempo il nodo che si era creato nella sua gola.
Avvolse le braccia strette intorno alla schiena di Cas, il quale alzò un poco il volto, accarezzando con una mano la sua guancia e fermando il percorso della goccia salata:'' Perchè sei triste?'' Chiese con espressione confusa e preoccupata.
Dean si rifiutò di fargli vedere la sua debolezza, di mostrargli quanto avesse bisogno di lui:''Sono...'' Riprese fiato, interrotto da un singhiozzo.
''Sono le stelle Cas...''
''Io..''
''Io non le vedo sempre e...'' Chiuse gli occhi, avvertendo altre lacrime calde farsi strada lungo il suo volto.
L'angelo prese il viso dell'altro tra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi:''Ne ho osservate tante di stelle Dean: a volte non riesci a vederle perchè c'è troppo buio intorno a loro, a volte brillano così intensamente da non lasciare nemmeno spazio alle tenebre. Non è magnifico?''- disse sorridendo-:'' Sono circondate dall'oscurità eppure riescono a vincerla e a risplendere di luce propria.''
Fece una piccola pausa, nella quale fissò intensamente i suoi occhi azzurri in quelli verdi di Dean:'' E tu sei la stella più bella che abbia mai visto.''

  
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