Mio Dio!! come ho potuto arrivare fino a tanto?
Guardo il suo volto!! Guardo quelle ferite che le rovinano il bel viso troppo pallido a causa della mia rabbia!!
I suoi occhi visibilmente cerchiati e tristi, così diversi da quelli perennemente sorridenti con cui l’avevo vista andare via per seguire Dorothy. Guardo il suo braccio rotto e questa volta non è stata colpa di un fantasma ma di un mostro.
Io.
Sì!! Perché adesso è così che mi sento. Perché adesso, questo, è quello che sono o che per lo meno sto diventando. Un mostro.
E quando poi gli occhi addolorati di Charlie si incontrano con i miei colpevoli, devo sforzarmi per non lasciarmi andare nel più profondo degli sconforti.
Aver infierito sulla sua parte cattiva non è una giustificazione. Non può essere una scusa a quello che ho fatto. Sapevo che colpendo l’altra Charlie, avrei comunque fatto del male alla ..mia Charlie.
Ma era così appagante colpire. Era così appagante sentire la pelle delle mie nocche che si lacerava mentre lacerava la pelle del viso di quello che credevo essere il nemico di turno. Era così appagante fare….male al male!
 
Distolgo lo sguardo, ancora più colpevole dei miei occhi e cerco di riprendere a leggere o a fare finta di leggere, mentre Sam si accerta che Charlie stia bene. Non sento cosa si dicono, ma quando la vedo che viene verso di me, so di non avere scampo e che devo affrontarla.
Per la miseria!! Sono Dean Winchester. Ho affrontato mostri di ogni tipo ed epoca. Ho combattuto faccia a faccia con il Diavolo. Ho vissuto l’Inferno, quello vero. Devo guardarmi le spalle da angeli e demoni.
Eppure…eppure adesso vorrei solo sprofondare e sparire per sempre dalla faccia della terra ad ogni passo che lei mette verso di me.
Mi sistemo impacciato sulla sedia e prima che lei possa dirmi qualcosa, mi faccio coraggio, ma a malapena riesco a pronunciare il suo nome.
“Sistemeremo questa storia, perché non permetterò che quello che è accaduto a me, accada anche a te!!” mi dice con una forza e una decisione che forse non le avevo mai visto.  E quando le faccio presente che tutto mi sta già accadendo, lei mi ricorda quello che da tanto tanto tempo, nessuno, compreso me, mi ricordava.
“Tu hai qualcosa che Caino non ha. Tu sei un Winchester!” e poi colpisce e fa male. Dio!!, se fa male. “Io ti perdono, Dean!”
 
La guardo o meglio provo a farlo, ma il senso di colpa che mi attanaglia il cuore e lo stomaco non mi permettono di darle ragione. “Ma io non me lo perdono!” e allora è lei che ne da a me. “Lo so. Perché è il tuo modo di fare!” e quando mi dice così, non ce la faccio a restare seduto. Non posso solo dirle che mi dispiace.
Mi alzo e l’abbraccio e qualcosa si spezza dentro di me quando le ricambia il mio abbraccio e piange sul mio petto. “Mi dispiace così tanto , ragazzina!” le dico per calmarla e i miei occhi si posano su Sam che per tutto questo tempo è rimasto in silenzio a guardarci.
Poi, la vedo andare via e per quanto so che lei mi ha perdonato sul serio, non riesco a sorriderle nemmeno quando ci saluta con quel “Arrivederci, stronzetti!!”.  Sammy, al mio fianco, come sempre, non sembra voler spezzare quell’ondata di fiducia che ci ha lasciato Charlie. “Lei ha ragione, Dean. Puoi farcela! Possiamo farcela!”.
Ti guardo Sammy e vedo che sei sincero. Che davvero ci credi.

Ma io?? Io..ci credo??
 
 

Vedere Charlie, ridotta in quel modo mi spezza il cuore.
Sapere che è stato Dean a farlo, mi terrorizza.
Per quanto lui ce la stia mettendo tutta a seguire uno stile di vita più….zen, cambiando perfino ciò che beve e mangia, lo vedo lo sforzo che fa per reprimere la sua rabbia.
O meglio, la rabbia con cui il marchio lo sta infettando giorno dopo giorno.

Ho visto come tremava quella lama nella sua mano , un attimo prima che la infilasse nella borsa da viaggio. E ho visto il suo sguardo quando ha costretto quel povero avvocato a confessare.

So che quando la rabbia lo assale non è colpa sua. Ma vedere i suoi occhi diventare…freddi e feroci, sentire perfino il tono di voce mutare in un suono rabbioso e spietato…mi fa rabbrividire.
Perché a volte ho paura che arriverà il momento in cui, nemmeno io, riuscirò a riportarlo indietro.
 
Ma nel bunker, vedo il suo senso di colpa farsi più che evidente quando guarda Charlie. Quando guarda quello che le ha fatto, anche se stava fermando la parte oscura di Charlie.
Lo vedo reprimere quasi a forza le lacrime mentre Charlie cerca di  fargli capire che tra loro niente è cambiato. Che il bene che gli vuole non è mutato e che anzi farà di tutto per aiutarlo. Perfino volare in Italia alla ricerca dell’ennesimo libro da consultare.
Cerco di rassicurarlo con lei, dicendogli che “Caino ci ha convissuto con il marchio!” e che anche lui può, deve , provare a farlo, fin quando non capiremo come disfarcene.

Resto in silenzio quando lo vedo abbracciare Charlie un attimo prima che lei vada via. So che ha bisogno di sentire solo lei, anche se poi, comunque, lui mi guarda e sembra cercare il mio appoggio in quella sua richiesta di scusa rivolta alla ragazza.
E io ci sono. Lo guardo, gli annuisco appena. Non riesco ad abbandonarlo. Nemmeno in quel momento. Io ci sono. Devo esserci.
E quando Charlie va via non mi accontento dei nostri soliti scambi taciti. “Lei ha ragione, Dean! Puoi farcela. Possiamo farcela!”

Sì, Dean. Perché io ci sono. Devo esserci!
 

N.d.A.: Parte bella: la puntata mi è piaciuta un sacco. Sarà per il ritorno della fantastica Charlie e per la speranza di rivederla ancora? Non lo so, ma mi è piaciuta.
E poi la parte brutta: anche senza Prima Lama, anche se non armata, perché diavolo continua a tremare la mano del mio sfortunato Dean ???
Comunque pensieri miei a parte, che ne dite?
Come al solito: manina sulla coscienza e se leggete e vi piace o non vi piace, fatemelo sapere!
Baci, Cin!