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Autore: Nakurisch    30/01/2015    0 recensioni
L’ho vista quel giorno, persa tra l’onde
di un mare in tempesta, fra spuma e richiami
di vento salmastro, di sabbia bollente
di roccia più viva del cuor della gente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chela lontana
 
 
 
L’ho vista quel giorno, persa tra l’onde
di un mare in tempesta, fra spuma e richiami
di vento salmastro, di sabbia bollente
di roccia più viva del cuor della gente.
 
Ricordo i miei passi tra l’acqua e l’asciutto,
tra il dolce e il salato, tra un ciottolo e un flutto.
Ricordo la rete, ricordo la pésca,
ricordo la chela, ricordo la vespa.
 
Immobile, fermo, più morto che vivo
ma teso sì al punto da scatto ferino.
Nel buio profondo in cui cerca salvezza,
trattiene memoria, trattiene fierezza.
 
Ma io sono grande, umano e ancor forte,
non posso che vincere questa sua morte.
E vedendo l’immagine, distante d’un volto
oscuro e tremendo, afferra il mio polso.
 
Ha capito che il tempo, da gran predatore
è finito quel giorno, ma senza grigiore.
Purchè per natura si soddisfi il rispetto,
di chi perde la vita, ma mai per diletto.




Nakurisch
   
 
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