Seoul, 10
ottobre 2013.
Il viale
della Dongguk University era un tappeto di foglie colorate
schiacciate dalla forza dell'acqua che precipitava dal cielo.
In mezzo al
vialetto, c'era Irene, l'ombrello in una mano e la piantina del
campus nell'altra.
Con il naso
all'insù, ammirava estasiata la sua nuova
università e con essa
l'inizio della sua nuova vita.
Mancavano
pochi metri all'ingresso, quando uno studente arrivò a tutta
velocità alle sue spalle finendo con le ruote dentro ad una
pozzanghera e bagnandole i suoi jeans preferiti che aveva indossato
proprio per l'occasione.
< Ehi! Stronzo! > gridò nella sua lingua madre, il francese
< Scusa! > urlò il ragazzo girandosi ma continuando la sua folle corsa su due ruote
Irene
piagnucolò e si diresse verso l'ingresso arrabbiata e
imbronciata
mentre ripensava al volto di quel disgraziato che le aveva rovinato i
pantaloni.
Alto, magro,
capelli biondi e soprattutto “una gran faccia da
culo” pensò.
Durante la
pausa pranzo, Irene era seduta tutta sola ad un lungo tavolo in fondo
alla mensa e all'improvviso, un ragazzo con un volto già
conosciuto, appoggiò il suo vassoio di fronte a lei.
Fu così che
nacque l'amicizia tra Irene e Sehun.
~ ∞ ~
Erano
passati tre anni da quando Irene si era trasferita da Parigi a Seoul,
e lei e Sehun erano diventati inseparabili. Si raccontavano ogni
cosa, tra loro non riuscivano ad esserci segreti e Sehun non ebbe
alcun problema a raccontarle della sua ormai quasi dichiarata
omosessualità.
In
realtà era ancora nella fase di accettazione e ogni tanto si
abbandonava a passeggere avventure con qualche ragazza incontrata in
discoteca, sperando che la cosa gli piacesse e lo facesse stare bene;
ma la mattina dopo, si sentiva completamente vuoto e in poche ore
dimenticava il volto della ragazza che si era portato a letto.
Irene
lo aveva spronato fin da subito ad accettarsi per quello che era, ma
Sehun era fin troppo cocciuto e continuava a fare di testa sua;
nonostante tutto, Irene era fermamente convinta che era questione di
tempo: prima o poi avrebbe incontrato quella persona,
la persona giusta per la quale si è disposti a tutto.
E
un giorno, quella persona bussò alla porta.
Seoul, 5 dicembre 2016
< Sehun-ah! Ordiniamo una pizza? >
< Ok, chiamo subito >
Era
un piovoso giovedì sera e Irene e Sehun erano a casa di
quest'ultimo
per una delle loro “serate da film strappalacrime”.
Da un anno a
quella parte, avevano stabilito che il martedì sera era
dedicato ai
film horror per accontentare Sehun e il giovedì ai film
romantici
per accontentare lei.
Durante
il film, mangiavano ogni tipo di schifezze in commercio e alla fine,
lui o lei restava a dormire a casa dell'altro.
Non
avevano mai sgarrato, nemmeno quando Sehun si era preso la polmonite.
-Pizza Hut Korea! Cosa vuole ordinare?
La voce grave della donna dall'altra parte del telefono, per un attimo aveva depistato Sehun facendogli credere che fosse un uomo.
- Una margherita e una quattro formaggi
- Cognome e nome..
- Oh Sehun
- Ok. L'indirizzo?
- Supyo-ro 85, appartamento 15 scala D
- Tra mezz'ora ti mandiamo le pizze
- Grazie! Buona serata
Come promesso, poco più di trenta minuti più tardi squillò il citofono e Irene andò a rispondere.
< Pizza a domicilio >
A Irene non sfuggì uno strano accento; probabilmente il ragazzo delle consegne era straniero.
< Le apro subito..! Ventiduesimo piano > rispose premendo il tasto per aprire il portone d'ingresso
Mentre stava aspettando che arrivassero le pizze, sentì squillare il suo cellulare e corse a recuperarlo sul mobile della televisione.
< E' mia mamma.. Sehun puoi prendere tu le pizze? I soldi sono sul tavolino del soggiorno > e così dicendo si chiuse in cucina
Sehun si alzò dal divano e sbuffando prese il posto dell'amica sulla soglia di casa.
< Oh Sehun? >
< S-sì.. sono io > balbettò allungandosi per prendere le pizze che appoggiò sulla mensola accanto alla porta
Mentre il ragazzo delle consegne cercava la sua ordinazione con il relativo conto, Sehun si perse ad osservarlo scrupolosamente senza lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio: i capelli erano castano ramati , gli occhi grandi e dolci e le labbra piccole come due boccioli di rosa; notò anche una piccola screpolatura sul labbro inferiore, forse dovuta al freddo degli ultimi giorni.
< Sono 7000 won >
Sehun prese il portafoglio e gli consegnò una banconota da 10000 won; mentre il ragazzo cercava il resto nel marsupio attaccato alla cintura dei pantaloni, Sehun si fece coraggio e pronunciò la fatidica domanda che ormai gli frullava in testa già da un po'.
< Come ti chiami? >
Il fattorino lo guardò un po' sorpreso ma alla fine si lasciò scappare un sorriso.
< Lu Han >
< Quindi sei cinese, giusto? >
Il giovane annuì.
< Di dove? >
< Pechino.. >
Sehun non sapeva più cosa inventarsi per mandare avanti la conversazione e cercare un appiglio per farlo restare lì ancora qualche minuto; per sua fortuna, intervenne Irene che aveva assistito alla scena nascosta da dietro la porta della cucina.
< Ho sentito che vieni da Pechino > iniziò a dire apparendo all'improvviso e cogliendo entrambi di sorpresa < sai che il mio amico vorrebbe tanto imparare il cinese? >
Sehun la fulminò con lo sguardo.
< Davvero? Beh.. se vuoi posso insegnarti qualcosa.. > rispose timidamente il giovane fuori dalla porta
Sul
volto di Irene, apparve un sorrisetto soddisfatto: il pesciolino
aveva abboccato l'esca.
Ora
toccava a Sehun fare il resto.
< Mi piacerebbe.. se ovviamente per te non è un problema >
< No, affatto.. ti lascio il mio numero > e così dicendo estrasse una biro dal marsupio e iniziò a scrivere dietro un biglietto da visita della pizzeria che aveva nascosto nel taschino della giacca.
< Chiamami pure quando vuoi iniziare > e porse il pezzetto di carta a un impietrito Sehun che si limitò ad annuire e sorridere come un ebete
< Grazie per aver ordinato da pizza Hut e a presto! > trillò il ragazzo delle consegne prima di prendere l'ascensore e ritornare al suo lavoro
< A presto! > disse flebilmente l'altro chiudendo la porta
< Allora quando hai intenzione di chiamarlo? > cinguettò Irene mentre apriva i cartoni della pizza
< Mai >
< E perchè? >
< Perchè non ho alcuna intenzione di imparare il cinese.. >
< O perchè rimarresti fermo come uno stoccafisso a fissare il piccolo pechinese? >
La frecciatina di Irene, le fece guadagnare uno sguardo glaciale da parte dell'amico.
< Prova ad uscirci almeno una volta.. > continuò lei
Sehun era in trappola; poteva arrampicarsi su tutti gli specchi che voleva, ma Irene lo conosceva troppo bene e aveva capito fin da subito che il giovane ragazzo delle consegne non gli era rimasto del tutto indifferente.
< E va bene.. > si arrese < ma solo una..! > concluse ammonendola con l'indice alzato
< Come vuoi.. > lo canzonò dolcemente
Due
giorni dopo, Sehun e Luhan erano seduti al tavolino di un bar con due
tazze fumanti di the verde e un libro di cinese.
La
stessa scena, si ripetè per altri due mesi; a volte si
incontravano
nello stesso bar, altre volte a casa di Luhan.
Tra
i due giovani era nata un'alchimia che si poteva percepire anche
dall'esterno e Irene, giorno dopo giorno, spronava Sehun a chiedergli
di uscire.
Dopo
due mesi e mezzo, arrivò la fatidica proposta e alla fine
del loro
primo vero appuntamento, arrivò anche il primo bacio.
Quando
Sehun tornò a casa, dovette subire il quarto grado da Irene
e alla
fine cedette, ammettendo che ormai le ragazze non rientravano
più
nei suoi interessi.
Ora
c'era Luhan.
Cinque anni dopo...
< Adrien, hai preso tutte le valigie? >
< Sì tesoro >
L'aeroporto
di New York era più affollato che mai e trovare un taxi
libero fu
una vera impresa.
Arrivare
a destinazione fu un inferno e impiegarono un'eternità.
< Irene! > gridò Sehun sulla soglia di casa allargando le braccia
Irene si fece stringere dalle famigliari braccia dell'amico.
< Luhan! Che bello rivederti! > trillò abbracciandolo energicamente mentre Sehun salutava Adrien
< Zio Hun! >
Sehun si piegò e prese in braccio il piccolo Joseph.
< Come stai campione? > glie chiese dolcemente scompigliandoli i capelli
< Zia Irene! >
Irene accolse tra le sue braccia la piccola Yujia che ancora faceva fatica a correre sui suoi minuscoli piedini.
Tutti
e sei entrarono in casa e si sistemarono nell'ampio soggiorno
dell'appartamento che Luhan e Sehun condividevano da più di
tre
anni.
Si
erano trasferiti a New York dopo quasi due anni che si frequentavano;
Sehun aveva iniziato a lavorare come designer pubblicitario e gli
avevano offerto una promozione come capo designer in una delle sedi
americane; Sehun accettò e Luhan lo seguì
incondizionatamente.
Quasi
due anni dopo, la piccola Yujia, di soli nove mesi, entrò a
far
parte della loro famiglia.
Per
Irene fu uno shock ma rimase in Corea per altri sei mesi, in modo da
finire il tirocinio come giornalista. Una volta terminati i sei mesi,
ritornò a Parigi dove, dopo numerosi flirt, un anno dopo
incontrò
Adrien e l'anno successivo, nacque Joseph.
Sehun
e Irene rimasero inseparabili.
Quando
furono completate le pratiche per l'adozione di Yujia, Irene corse in
America per fare da madrina al battesimo della piccola e Sehun
volò
a Parigi quando toccò a Joseph.
< Cosa vi porto da bere? > domandò Sehun alzandosi dal divano
< Per me un the freddo > rispose Irene
< Anche per me va bene > incalzò Adrien
< Allora the freddo per tutti > annunciò Sehun prima di andare in cucina
< Aspetta, ti do una mano >
Irene
si alzò dal divano e raggiunse l'amico.
Dal
soggiorno, si sentivano i gridolini di Yujia e Joseph e Luhan e
Adrien chiacchierare amichevolmente di football.
< Non so davvero come ringraziarti > iniziò a dire Sehun mentre riempiva i bicchieri
< Per cosa? > domandò incredula Irene
< Per avermi obbligato a prendere lezioni di cinese > rispose con un sorrisetto
< Sei sempre stato uno zuccone > scherzò lei
< Hai fatto bene ad insistere.. se non fosse stato per te, dopo quella sera non avrei mai più rivisto Luhan e ora non avrei tutto questo.. >
Gli occhi di Irene erano diventati lucidi e riuscì a stento a trattenere le lacrime quando lo abbracciò.
< Ehi, ehi cosa sta succedendo qui? > intervenne Luhan facendo il finto arrabbiato
< Nulla > rispose Irene asciugandosi l'angolo dell'occhio e pulendosi dove probabilmente era colato il trucco < porto questi in soggiorno > annunciò prendendo in mano il vassoio pieno di bicchieri
< Cosa c'è Sehunnie? > chiese dolcemente quando notò lo sguardo del compagno fisso su di lui
Sehun lo prese fra le sue braccia e si scambiarono un lungo bacio.
< C'è che ti amo da impazzire Luhan >
< Anch'io ti amo Sehunnie.. tu e Yujia siete la mia vita >
I due giovani si scambiarono un ultimo bacio e mano nella mano ritornarono in soggiorno.
Dadadadaaan.
Che
cosa abbiamo qui? Una oneshot fresca fresca sulla hunhan.
#maledettaSMchemidistruggeleOTP //3
A
parte dirvi che ho una fifa incredibile, non so che altro aggiungere.
Ringrazio
chi è arrivato fin qui (almeno alla fine ci siete arrivati
lol )e
chi vorrà lasciare una piccola recensione ♥
Alla
prossima
Besos