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Autore: kunoichi_chan009    30/01/2015    8 recensioni
...Hiccup Horrendus Haddok III non era mai stato un vero Vichingo.
Nessuno lo avrebbe definito un cacciatore di draghi o un valente guerriero, in realtà veniva a mala pena apprezzato per le sue alte, altissime doti di fabbro...
...Hiccup non aveva amici. Ma questo è il passato, ora la storia è diversa. Hiccup Horrendus Haddok III è un ragazzo amato e rispettato, divenuto in poco tempo capo del suo gruppetto è anche fidanzato con Astrid, vichinga piena di talento...
...Il ragazzo aveva risolto la guerra e tutto sembrava perfetto. Tuttavia questa è solo una parte della storia, quella piacevole. C’è un continuo che in pochi conoscono, quello che ci porta ad oggi. Non è vero che, dopo la Morte Verde, tutto filò liscio e tranquillo. Ci fu un’altra guerra che creò una sfortunata serie di tragici eventi.
Se volete ascoltarla venite e sedetevi, ve la racconterò senza filtri o menzogne. Infine anche voi saprete come Hiccup Horrendus Haddok III abbia avuto tanti cambiamenti formidabili...
La storia di una guerra, un’amnesia, una separazione e un ritrovo; perché infondo l’amore vince sempre.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cambiamenti formidabili'
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Cambiamenti formidabili
 



L’ultimo respiro
 


-No, non ci credo- sospira per la decima volta Elly facendo alzare gli occhi al cielo ad Astrid
-Non vedo il perché-
-Non vedi il perché?! Clarisse ha solo vent’anni!- esclama indignata la gemella puntando gli occhi grigi sulla mia ragazza che, con il collo e le orecchie rosse, si erge in tutta la sua altezza quasi involontariamente
-Non c’è niente di male ad avere un figlio a vent’anni! L’importante è crescerlo bene e amarlo, l’età non conta!- ribatte arrabbiata e con la voce leggermente stridula.
-Ciò che mi preoccupa è cosa farà adesso- intervengo separando le due che, seguendo il mio sguardo, fissano Moccio che ancora si sorregge allo stipite; sentendosi osservato si gira ritrovandosi con tre paia di occhi puntati addosso e sbianca ancora di più, le occhiaie scure accentuano gli occhi azzurri che, in mezzo a quel pallore, sembrano più due grandi torce.
-Cosa vuoi che faccia? Cercherò di convincerla a restare, ma non credo mi permetterà neppure di avvicinarmi ormai- sospira affranto togliendosi l’elmo e passandosi la grossa mano fra i capelli scuri
-E farebbe anche bene!- lo rimprovera Elly passando a sua volta la mano minuta fra la chioma bionda e spettinata che si ritrova, alle sue parole Moccicoso si rizza in piedi –Abbiamo le stesse colpe sai?! Così com’era ubbriaca lei lo ero anche io! Non mi sono mica approfittato di lei dato che da quel che ricordo lo ha fatto di sua spontanea volontà!- gli sibila contro con voce minacciosa, non l’avevo mai sentita prima. Elly apre la bocca per rispondere a tono ma Astrid li ferma con l’espressione  più severa del suo arsenale
-Non abbiamo tempo di litigare! Soprattutto non qui dove chiunque può sentirci! Adesso dobbiamo pensare solo a Clarisse, probabilmente vorrà restare sola per un po’, quindi adesso vai a cercarla!- ordina irremovibile a Moccio che aggrotta le sopracciglia ripiegandosi leggermente
-Ma…hai detto che probabilmente vuole restare da sola-
-Non capisci? Non possiamo permetterci tempo da perdere, quindi devi risolvere la cosa subito!-
-E cosa dovrei fare?- chiede ansioso rimettendosi in testa l’elmo con le corna attorcigliate
-Ti consiglio di sederti accanto a lei-
-Eh?- risponde intelligentemente lui
-Ma si! Ti siedi accanto a lei, le dai qualche minuto per piangere e l’abbracci.-
-E poi?-
-Ovviamente parlate!- risponde la mia ragazza alzando gli occhi al cielo per poi tornare a guardare Moccicoso che, velocemente, scatta nella direzione presa prima da Clarisse. Astrid non ci da nemmeno il tempo di aprire bocca che parte verso casa mia trascinandoci come sacchi di patate
-Posso sapere dove mi porti?- chiede Elly leggermente scocciata
-Hai presente il popolo contro cui abbiamo combattuto tre anni fa?- le domanda a sua volta la mia ragazza
-Si-
-Sono tornati, per Hiccup. Abbiamo un piano ma, prima di annunciarlo al Villaggio, dobbiamo parlarne con Stoick.- le spiega facendola restare di sasso, con la bocca ferma in una O muta.
-Secondo te che ne penserà tuo padre?- mi chiede Astrid fermandosi improvvisamente e facendo quasi inciampare Elly
-Ne sarà entusiasta- le rispondo sorridendo –Non solo potrà menare le mani ma potrà farlo contro il popolo che ha causato questi tre anni di distanza-
-Ma il nostro essere un esca?- chiede ansiosa facendo alzare un sopracciglio sia a me che ad Elly
-Esca?- chiede lei
-Nostro?- chiedo invece io
-Non penserai seriamente che te lo lascerò fare da solo? Dopo l’ultima volta?- chiede invece lei fissandomi come se fossi un bambino stupido
-Astrid non puoi farlo!-
-Pensi davvero di riuscire a farmi cambiare idea?-
Apro la bocca per protestare ma la richiudo subito, ovviamente non ci riuscirò quindi, sbuffando, mi incammino verso casa mia subito seguito dalla mia ragazza. Solo Elly resta indietro, con l’espressione confusa e la bocca ancora aperta.
 
 
-Avremo fatto bene a lasciare i draghi al villaggio?- chiedo ad Astrid alzandomi e porgendole la mano per fare altrettanto
-Non siamo lontani e poi lo sai che con loro non si può avere un momento per stare da soli- mi risponde arrossendo leggermente prendendo la sacca del pranzo e incamminandosi verso casa , le stringo un altro po’ la mano e continuo a camminare fra i cespugli cercando di non incastrare la protesi sotto una delle innumerevoli radici, lei mi restituisce la stretta e con l’altra mano inizia a mandare avanti e indietro la sacca; di sfuggita vedo un lampo biondo fra gli alberi ma Astrid non da cenno di vederlo quindi lascio perdere, facciamo ancora pochi metri prima di veder sbucare uomini armati da dietro i tronchi. Senza neanche pensare inizio a correre trascinandomi dietro Astrid che nel frattempo si maledice per aver lasciato Tempestosa a casa, la famigliare foresta diventa improvvisamente un labirinto verde e mi ritrovo, senza possibilità di scampo, davanti all’entrata della conca dove ho addestrato Sdentato costretto ad entrare e ad aspettare ciò che succederà…e che ho programmato.
Gli uomini ci seguono uno dopo l’altro e, anziché buttarsi su di noi finendola subito, lasciano spazio al loro capo che avanza impettito tenendo per mano Erin; l’entrata teatrale la dice lunga su di lui e non posso non notare il modo in cui stringe la moglie, senza volerlo allento la presa su Astrid per timore di farle anche solo la metà del male che vedo, ma lei non me lo lascia fare e stringe di nuovo.
-E quindi eccolo qui! Hiccup Horrendus Haddok III, colui che ha addestrato i draghi e ha dimezzato il nostro esercito! Un ragazzino di dubbia forza direi.-
-L’unica cosa dubbia qui è la tua intelligenza!- esclama Erin beccandosi uno schiaffo in pieno volto, talmente veloce da non lasciarle neppure il tempo di chiudere gli occhi. Incurante del gesto appena compiuto il Capo si gira di nuovo verso di me squadrandomi con gli occhi piccoli e chiari coperti dalle cespugliose sopracciglia rosse, passa per un instante ad osservare la mano che ho intrecciato con Astrid e un sorriso beffardo gli compare sul volto
-Tu pensa, siamo stati battuti da un ragazzino talmente debole da rispettare le donne! Uomini c’è forse un’umiliazione peggiore?!- chiede alzando la voce e ricevendo in cambio urla eccitate – Che effetto ti fa sapere che il tuo alleato sta per morire, è Erin? Tu, che non sopporti la vista del sangue ora vedrai il suo scorrere sulla mia spada, tutto perché hai voluto tradirci. Come se contassi qualcosa!- esclama rivolgendosi alla moglie e dandole uno scrollone, l’interpellata alza gli occhi su di me e poi sull’esercito alle sue spalle per poi piegare debolmente la testa verso destra, perfetto! Sono tutti.
-Sai, dovresti dare ascolto a tua moglie- interviene Astrid notando come me il gesto di Erin –Intendo quando dice che la tua intelligenza è nulla!- esclama poi davanti alla faccia confusa dell’uomo. Non aspetta oltre e getta in aria la sacca del pranzo che viene incendiata immediatamente da un colpo di fuoco, dall’alto della parete rocciosa spuntano uno dopo l’altro tutti gli abitanti del villaggio con i rispettivi draghi, alcuni sono in volo altri ancora a terra, dall’entrata della conca affluiscono tutti gli uomini rimanenti che si dispongono a semicerchio, solo due restano a guardia dell’entrata; i bisbetici si guardano intorno confusi ma, uno dopo l’altro, fanno cadere il proprio sguardo su Erin che, nonostante la guancia rossa e gonfia, si prende tutte le occhiate a testa alta.
-Hai trovato il modo di tradirmi un’altra volta è?! Le donne sono veleno, l’ho sempre saputo! Pensavo che ameno a tuo figlio ci tenessi! Ora sarò costretto ad ucciderlo, lo sai vero?- le chiede il marito mostrando i denti sporchi come una bestia rabbiosa e sfilando il pugnale dalla cintura –Anche se è nato maschio non serve a nulla, essendo tuo figlio sarà di certo un fallito!- continua lanciando uno sguardo feroce ai suoi uomini, subito tutti iniziano a guardarsi intorno ma, dopo pochi istanti, tornano a guardare il proprio capo confusi e leggermente spaventati
-Dov’è? Dove l’hai messo?!- urla rivolto alla moglie intuendo alla perfezione lo sguardo dei suoi uomini
-Chi? Intendi forse Thorlan? L’ho messo in salvo ovviamente!- esclama fiera di se stessa mentre intorno a noi c’è solo silenzio, i draghi volano in cerchio aspettando il mio segnale e tutti i berkiani osservano la scena in attesa. Vicino all’entrata noto Elly che rigira fra le mani la grossa spada che le ha prestato Tufo, stupendo tutti quanti; anche Clarisse voleva combattere ma sia io che Moccio siamo stati irremovibili, non avrebbe assistito neppure al sicuro in groppa a un drago e alla fine aveva ceduto.
-Sai- riprende Erin riportando la mia attenzione su di lei –Avresti dovuto prestare più attenzione all’unica persona con la quale potevi ricattarmi, ad esempio avresti dovuto mettere qualcuno a controllarlo anziché lasciare a me il compito di badargli; come se le ferite che continui ad infliggermi potessero sopire il mio spirito, sei stato uno stupido!- esclama prima di cadere a terra con un urlo, il pugnale che spunta dal suo ventre e il sangue che inizia subito a formare una piccola pozza sotto di lei. Improvvisamente, senza alcun bisogno del segnale, tutti quanti attaccano; mi rendo subito conto di un errore stupidissimo che ci costa un certo svantaggio: i draghi non possono attaccare se non prendendo uno ad uno i nemici, soffiando troppo fuoco rischierebbero di colpire anche noi quindi, alla fine, ne restano davvero pochi in grado di mirare singolarmente, fra cui Sdentato. Fortunatamente lo spirito battagliero della mia gente e allenato perché capiscono al volo il problema e lasciano i draghi correndo a combattere corpo a corpo, lentamente i guerrieri cadono ma, nel preciso istante in cui il pugnale di un nemico sta per abbattersi sulla schiena di Astrid il tempo rallenta; mi muovo il più velocemente possibile per fermarlo e riesco, grazie agli dei, a farle da scudo prendendomi una pugnalata nel fianco, l’arma resta conficcata e, neanche a dirlo, il bisbetico dai capelli scuri finisce a terra non appena Astrid si gira per vedere cosa succede.
Incurante della battaglia intorno a noi la mia ragazza si getta accanto a me con aria preoccupata, lancia l’arma che impugnava fino a poco fa di lato e prende a tamponarmi la ferita dopo aver estratto il pugnale; giro lentamente la testa e, nonostante la vista annebbiata, vedo Erin rialzarsi a fatica con l’abito completamente rosso e piantare nella schiena del marito il pugnale ancora macchiato del suo sangue, l’uomo dapprima non reagisce, poi cade a terra in una posizione innaturale, deve avergli spezzato la colonna vertebrale. Erin ricade con lui. Appena il loro capo cade i bisbetici rimanenti battono in ritirata facendosi largo verso l’uscita con degli ostaggi fra le braccia, Elly è tra loro. Cerco di muovermi ignorando il dolore ma Astrid mi tiene fermo a terra sussurrando il mio nome con maggiore paura
-Non preoccuparti Hic, li stanno inseguendo non vedi?- prova a calmarmi quando cerco nuovamente di alzarmi, qualcosa di duro mi punzecchia la testa e, spostandomi leggermente indietro mi specchio negl’occhi preoccupati di Sdentato. Provo a sorridergli ma, dalla nuova luce nei suoi occhi, probabilmente la mia sembra una brutta smorfia e basta, torno a guardare Astrid e mai come adesso, con la treccia sfatta e le rughe di preoccupazione che non le appartengono, mi è sembrata così bella.
-Astrid- mi sento sussurrare con voce flebile e indecisa, in nostri occhi si fondono per la millesima volta e il mio cuore perde un battito. Cerco di tenere gli occhi aperti ma proprio non ce la faccio quindi, lentamente, li chiudo; Astrid quasi grida il mio nome con le mani che premono forte sul fianco ferito e mi sembra di sentirla piangere, voglio risponderle ma non ci riesco.
-Hiccup, sono incinta- la sento sussurrare poi nulla, perché esalo l’ultimo respiro.
 
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Salve gente!
 Hahahah perché avete le asce in mano? Ah, è per la fine? Capisco capisco. Allora innanzi tutto mi rendo conto che, avendo sforato il termine di così tanto avrei dovuto presentarmi con un capitolo extra-lungo, ma proprio non ci sono riuscita; ho cercato di aggiungere tanti particolari e  di raccontare tutto largamente ma dopo un certo punto avrei rischiato di diventare pesante e ripetitiva.
Quindi….di cosa parlare prima? Di Hiccup forse? No meglio di no, nell’epilogo capirete tutto e ci sarà un lieto fine anche se, naturalmente, non posso assicurare se lo sarà per i romanticoni o per i sadici (dark -.-). Quindi parliamo di Astrid, anche lei in dolce attesa. Lo so che potrebbe sembrare una cosa noiosa il fatto che sia lei  che Clarisse aspettino un bambino ma, infondo, lo hanno fatto con pochi giorni di differenza e non hanno usato precauzioni dato che ai tempi non esistevano. Ci pensate una\un mini Haddok e una\un mini Moccicoso in giro per il villaggio? Che bello ^.^
Ecco spiegato il perché della mini litigata di Astrid ed Elly a inizio capitolo, la nostra bella vichinga si è sentita punta sul vivo e non è proprio riuscita a non dire la sua. Anche voi odiate il marito di Erin? Io si. Il piccolo Thorlan è stato affidato alla sciamana del villaggio, dato che il Capo dei Bisbetici Ingiuriosi pensava che la moglie fosse troppo paurosa per tentare di nuovo di rivoltarsi non ha pensato ad una possibile guardia per suo figlio quindi, durante un momento particolarmente propizio Erin ha consegnato il figlio ad Hiccup. Il piano completo prevedeva che la donna, seguita da un soldato dopo aver fatto giungere voce al marito di un possibile avvelenamento del cibo appena raccolto, avvistasse i nostri due paladini durante il loro piccolo picknik; il soldato ovviamente è corso subito dal capo e così, pensando di farla franca uccidendoli mentre erano senza draghi, l’esercito si è ritrovato in trappola.
Personalmente ho apprezzato molto il gesto di Erin che, nonostante il sangue perso, riesce ad alzarsi e a colpire il marito.
Elly viene presa come ostaggio ma tranquilli, la nostra piccola bionda ha tante capacità. Se la caverà.
Non posso dirvi altro senza spoilerare praticamente come va a finire tutto quindi vi saluto.
Ci vediamo all’epilogo!

Kunoichi_Chan009
 
p.s. è inutile, non mi abituerò mai a un capitolo corto solo 5 pagine. 
  
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