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Autore: 365feelings    31/01/2015    2 recensioni
[...] in quel preciso momento il mondo ha inizio sulle labbra di Persefone e termina tra le sue gambe, che ora si stringono attorno ai propri fianchi mentre entra piano in lei.
Il resto, tutto ciò che non è Persefone, non ha importanza.

Hogwarts!AU | Ade/Persefone | accenni Dioniso/Arianna
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Altri, Persefone
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Infrangere almeno una decina di regole (e non pentirsene)
Coppia: Ade/Persefone
Rating: arancione chiaro
Genere: romantico, fluff
Avvertimenti: het, au, Hogwarts!Au                                     
Prompt: Hogwarts!verse, infrangere almeno una decina di regole (e non pentirsene)
Note: voi non volete davvero leggere questa storia
  • La storia partecipa al P0rn fest – tra l’altro è un p0rn talmente leggero.
  • Altre storie legate a questa: Di amicizie, lillà e inviti e Di mappe, diversivi e baci.
  • Nel mio Hogwarts!verse Persefone e Arianna sono bff e insieme a Era e Afrodite hanno disegnato la mappa del castello per permettere ad Ade e Persefefone di incontrarsi senza essere scoperti da Demetra (professoressa di Erbologia). Dioniso ha fornito molte informazioni su Hogwarts, in particolar modo ha indicato ad Arianna i passaggi segreti. Nel mito Dioniso ha portato la follia a Tebe e causato la morte di Penteo (c'è tutto nelle Baccanti) > la Cruciatus eseguita su un Babbano.
 
 
 
Infrangere almeno una decina di regole
(e non pentirsene) 

 

È la prima volta che mette piede nella Stanza delle Necessità (nel corso dei suoi sette anni a Hogwarts ha passato la maggior parte del proprio tempo nei sotterranei, uscendone solo per frequentare le lezioni e poco altro) ma non ha il tempo per chiedersi come la sua ragazza abbia scoperto che passando tre volte davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll questa appaia né cosa sia la pergamena che ha tenuto in mano fino al settimo piano.
Persefone infatti gli sfila la cravatta e gli allenta il colletto della camicia, baciando la pelle sensibile del collo e strappandogli un sospiro che risuona basso e roco tra le pareti di pietra.
Sta infrangendo almeno una decina di regole proprio lui che è un Caposcuola e dovrebbe dare il buon esempio. È fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco, è in compagnia di una ragazza ed è in atteggiamenti intimi e poco consoni all'ambiente scolastico, la ragazza in questione è la figlia della professoressa Demetra (ed è certo che questa valga almeno per tre) e ce ne sono molte, davvero molte altre, ma all’improvviso non se le ricorda. Perché le labbra di Persefone sono morbide, la sua lingua calda e le mani che si aggrappano alle sue spalle sono piccole ma decise: tutte buone motivazioni per cedere alla tentazione e dimenticarsi di tutto il resto. Ha inoltre scoperto che non riesce resistere alla ragazza, anche volendo il suo corpo reagisce prontamente agli stimoli cui lei lo sottopone e il buon senso si perde tra i vestiti che si accumulano per terra senza che lui possa (e voglia) davvero fare qualcosa per impedirlo, proprio come in quel momento.
Approfondisce il bacio e le accarezza la schiena nuda, scendendo fino ai fianchi morbidi, mentre Persefone gli si stringe contro e infila una gamba tra la sue, strusciandosi contro l'erezione e procurandogli una scarica di piacere che gli attraversa la schiena. Quando poi avverte le mani tiepide di lei scivolare leggere fino all'orlo dei suoi pantaloni e liberare dall'asola il bottone, sussulta; si abituerà mai all'intraprendenza della Tassorosso? Spera proprio di no.
Le bacia il collo, lasciando una scia umida che termina sul suo seno, e fa scivolare a terra la gonna, seguita dai propri pantaloni.
Si prende qualche secondo per ammirare la ragazza – i capelli chiari sono sciolti e spettinati sulle spalle, ha le gote arrossate e un luccichio un po’ timido e un po’ malizioso nello sguardo: è bellissima, sembra una dea – poi la fa stendere sul letto che è apparso proprio in quel preciso momento e Ade non sa se è stato lui a desiderarlo o lei, magari entrambi o forse la Stanza delle Necessità ci ha pensato per loro. Nemmeno gli interessa, in quel preciso momento il mondo ha inizio sulle labbra di Persefone e termina tra le sue gambe, che ora si stringono attorno ai propri fianchi mentre entra piano in lei.
Il resto, tutto ciò che non è Persefone, non ha importanza.
 
«Sei turbata».
Ha imparato a riconoscere i mutamenti d'umore della ragazza, a leggere i suoi sguardi e a decifrare i suoi silenzi. In quel momento c'è qualcosa che la affligge, lo può dire con una certezza che sorprende lo stesso Ade – non è mai stato bravo con le persone, ma Persefone sembra essere la sua eccezione. La comprende e lei comprende lui.
«Sto pensando a Dioniso».
«Dovrei essere geloso?» risponde senza pensarlo minimante, piegando appena l’angolo della bocca, segno che sta scherzando (non lo fa spesso, ma in compagnia della Tassorosso ogni tanto gli capita). Nutre una cieca e smisurata fiducia in Persefone, lui che non si fida (e ha buone ragioni per non farlo) nemmeno della propria famiglia. Ma a lei affiderebbe la sua stessa vita – in fondo le ha già dato il suo cuore.
«Girano alcune voci» inizia, sistemandosi meglio tra le sue braccia «Ma non sono quelle a turbarmi. È ciò che mi ha detto mia madre. Ha parlato di Maledizioni Senza Perdono, di Cruciatus eseguita su un Babbano, di Wizengamont e Azkaban. Di norma non le darei retta, catalogherei tutto come "i suoi soliti vaneggiamenti". Questa volta però c'era qualcosa nel suo sguardo che mi ha messo i brividi. Dioniso... Dioniso ha veramente...?»
«Tutti commentiamo degli errori» le risponde, stringendola a sé. Conosce anche lui quella storia e non sa quanto di vero ci sia, però qualche anno prima il ritorno a Hogwarts del Serpeverde era stato messo in discussione, in molti credevano non avrebbe più messo piede nel castello a causa di certi fatti accaduti durante l'estate. Ma poi il primo settembre era arrivato, l'Espresso era partito e Dioniso era nel solito vagone con i suoi amici, Sileno e Menade; sembrava normale, sembrava il solito Dioniso e le voci avevano presto smesso di girare, non se ne era più parlato.
«Ma una Cruciatus» replica Persefone con angoscia nella voce e paura nello sguardo «È sbagliato, è malvagio» e poi aggiunge «Arianna lo ama e non credo sappia nulla di tutto ciò».
«Ti preoccupi per la tua amica» le dice, baciandole il capo «E questo ti fa onore» continua baciandole la spalla nuda «Ma è una faccenda che deve risolvere lei».
«Vorrei poterla aiutare» sospira.
«Sono certo che lo farai» replica «Tu aiuti sempre tutti, le persone che ti stanno a cuore più delle altre. Arianna è fortunata ad averti come amica».
Persefone annuisce, sembra rassicurata, e lo guarda dritta negli occhi come solo lei sa fare – senza timore, senza esitazioni, senza pregiudizi, raggiungendo direttamente la sua anima. Ade non ha nulla da nasconderle e sostiene il suo sguardo come se fosse nato per fare quello, incrociare le sue iridi di bosco e innamorarsene ogni giorno di più.
«Ti amo» gli dice, portandosi sopra di lui. È leggera, profuma di lavanda ed è calda. È così viva e impetuosa, come un temporale di primavera. Ha l’audacia dei primi raggi di sole, la forza del vento di marzo e tutta la delicatezza dei germogli con cui intreccia i suoi capelli. La ama come non credeva avrebbe mai amato nessuno.
«Lo so» risponde e prima che possa dire altro Persefone si china sulla sua bocca e lo bacia. Ade allora lascia che le proprie mani si muovano sul corpo della ragazza e ne percorrano le curve morbide, facendola sospirare.
Sta (stanno, perché sono in due) infrangendo almeno una decina di regole e non se ne pente neanche un po’.
   
 
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