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Autore: Kei_Saiyu    29/11/2008    8 recensioni
Il placido russare al suo fianco riscosse il giovane biondo dai suoi pensieri.
Chinò la testa per osservare il ragazzo bruno rannicchiato sul suo petto; dormiva serenamente, con un’espressione beata in volto e prese ad accarezzarlo con la mano sinistra, mentre con la destra fumava una sigaretta.
Con uno sbuffo guardò fuori dalla finestra, pensando a quello che era diventata la sua vita da quando aveva raccolto quel cucciolo di scimmia e, più tardi, quella sottospecie di amici che lo accompagnavano alla ricerca del sutra.
[Nosense]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, è praticamente una nosense scritta ieri notte per il compleanno del bonzo.

Non avendo mai saltato un appuntamento per i compleanni di Sanzo e Goku, mi sono ritrovata a scrivere questa roba che, all’inizio, sarebbe dovuta essere una drabble ma che è diventata una flasfic nosense.

Non so che è uscito fuori, sarà che da tanto non riesco più a scrivere su Saiyuki e questo mi irrita profondamente, ma sono totalmente impegnata su Naruto e non ci penso molto. XD

Per le dediche, vediamo… la dedico a tutti quelli che mi hanno seguito nella serie di Saiyuki anni fa, aiutandomi ad andare avanti con le mie fisime mentali XD.

La dedico ai lettori che leggeranno e, spero, commenteranno.

La dedico ad Eley, che non riesco a sentire mai.

E la dedico a rekichan, che anche se non ama il fandom mi ha aiutato ad uscire dalla disperazione di non riuscire a scrivere questa cosa XD.

Dopo questo sclero nosense, vi lascio alla lettura ù_ù

 

Nosense

 

Il placido russare al suo fianco riscosse il giovane biondo dai suoi pensieri.

Chinò la testa per osservare il ragazzo bruno rannicchiato sul suo petto; dormiva serenamente, con un’espressione beata in volto e prese ad accarezzarlo con la mano sinistra, mentre con la destra fumava una sigaretta.

Con uno sbuffo guardò fuori dalla finestra, pensando a quello che era diventata la sua vita da quando aveva raccolto quel cucciolo di scimmia e, più tardi, quella sottospecie di amici che lo accompagnavano alla ricerca del sutra.

Ripensò anche a come erano cambiate le sue giornate: da solitarie e fredde, a chiassose e in compagnia di una scimmietta irruenta, di un kappa lussurioso e di un ragazzo gentile che uccideva con il sorriso.

Sentì il sospiro di piacere del ragazzino dato per le sue carezze e gli venne da sorridere.

Non lo fece, ma si limitò ad un grugnito privo di significato apparente.

Goku, altrimenti chiamato affettuosamente scimmia, dopo una giornata passata a lavorare per comprargli un regalo di compleanno, era stanco morto, ma aveva trovato lo stesso la forza di far l’amore con lui.

Sanzo non avrebbe desiderato avere dei regali, gli bastava che non piovesse e che lo lasciassero in pace, ma con quella scimmia alle calcagna era impossibile, specialmente da quando, qualche mese prima, si era dichiarata e lui e da bravo bonzo che non rispetta alcuna regola, aveva accettato.

Ricordò benissimo come il sorriso si aprì su quel volto bronzeo, splendente anche più dei suoi occhi d’orati.

Aumentò la pressione delle carezze su un punto particolarmente sensibile, ricevendo in cambio un lungo gemito d’apprezzamento.

Fissò con apparente interesse al di là della finestra della stanza in cui stavano collocati, riprendendo le sue fisime mentali dove le aveva lasciate.

Più volte si era chiesto se era stata una giusta scelta accettare; stava contravvenendo all’unica regola che non avrebbe mai voluto infrangere:

«Non avere legami.»

Ma nel sentire il calore di quel corpo sul suo, nel ripensare a quei sorrisi elargiti con amore solo a lui e al proprio sentimento, decise che sì, per una volta, prima della sua morte o di quella del compagno, avrebbe potuto dimenticare quell’ultimo insegnamento.

Spense la sigaretta, ormai ridotta ad un mozzicone, nel posacenere lì vicino e si distese, facendo accoccolare meglio Goku.

Con la mano libera tirò il lenzuolo sui loro corpi nudi, gli baciò brevemente la fronte e si sistemò addormentandosi, inconscio che due svegli occhi d’orati avevano assistito a quel susseguire di emozioni e dolcezza del compagno.

Pretendendo il solito posto nell’incavo della spalla, Goku diede un bacio leggero sulle labbra di Sanzo e si addormentò con il sorriso sulle labbra.

Il regalo che con tanta fatica era riuscito a comprargli, scartato e poggiato con cura sul tavolino vicino al letto.

Sanzo non lo avrebbe mai ammesso a voce, ma quel set per la pulizia delle armi gli era piaciuto, anche se più di tutto, gli era piaciuta la serata passate fra le lenzuola con Goku.

 

Owary

 

   
 
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