Note
Root e Sameen si
sono prese un pezzo della mia anima, senza chiedere “posso?” o “scusa” – nel modo
in cui, quindi, tutti i fictional characters
si prendono pezzi di anima di chiunque. In ogni caso: voglio disperatamente il
prossimo episodio, e questa cosa è nata da quanto disperatamente voglio il
prossimo episodio. Ho già accennato al fatto che voglio il prossimo episodio, e
che c’entra della disperazione? Ecco.
Se siete fermi da qualche parte prima della 4x11, o è spoiler o non si capisce niente, quindi meh.
Per il resto, buona lettura (spero)
Tonight we’ll dance, I’ll be yours and you’ll be mine
Balla con Sameen tutte
le notti. In una nave che affonda, in un castello che brucia: balla con Sameen
mentre il pianoforte scivola verso il fondo del salone, mentre le fiamme
mangiano le trame degli arazzi. A volte, solo a volte, balla con Sameen nel corridoio,
davanti all’ascensore. I proiettili le attraversano insieme, cercano l’aria una
sulle labbra dell’altra. E’ come sarebbe dovuta andare? Stringe le unghie
contro il volante, ma non riesce a dire a se stessa di sì.
Sa cosa c’è in gioco –
lo sa, con buona probabilità, meglio di chiunque altro – e non è mai stata
incline alla stupidità. Eppure. Eppure balla con Sameen tutte le notti, tutte
le notti la bacia, respira i suoi capelli, le dice quanto splendide siano
insieme. Si ripete che sono cose plausibili: potranno ancora succedere, appena
l’avrà trovata. L’ottanta percento della sua vita si basa sull’avere fede e, benché
sia una linea d’azione fragile, per il momento ha portato a risultati notevoli.
Non le sembra il caso di smettere.
Quindi guida. Va a nord
– nord come le luci del Nord, pare che non sia mai andata in un’altra direzione
-, verso una speranza un po’ troppo esile, che dovrà farsi bastare lo stesso.
Cerca di non piangere quando John è sveglio, cerca di non piangere e basta. Può
fare di meglio. Non è retorica sterile: lei, tra tutte le persone, può davvero
fare di meglio. Sa come salvare qualcuno anche quando non le importa e, tenendo
presente che definire il limite tra ciò che può essere fatto e ciò che non può
essere fatto non è mai stato uno dei suoi principali talenti, si sente
abbastanza sicura ad affermare di essere pronta a qualunque cosa, per Sameen.
Proprio a qualunque cosa. Per Sameen.
Stringe questa
consapevolezza tra i denti, quando inizia a fare troppo male, la morde un po’
più forte a ogni chilometro, ogni giorno. La notte, invece,
balla.