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Autore: VidelB    02/02/2015    2 recensioni
"Nei prossimi mesi la mia magia sarà sempre meno affidabile, avrà alti bassi così come il mio umore e diventerò impacciata nei movimenti. Invece di un aiuto, mi trasformerò in una preda incapace. Non voglio causarti problemi, ma voglio anche stare con te. Per questo non sono riuscita a dirtelo prima; sono stata egoista."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Happy, Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Lucy…

Con un leggero gemito Natsu si mise seduto e aprì gli occhi. Sentiva la stomaco chiuso in una morsa, tanto da procurargli un senso di vomito a malapena trattenuto. Stava sudando ma aveva freddo… Provò ad aumentare la propria temperatura utilizzando la magia, ma non sortì alcun effetto. La cercò con lo sguardo, ma non era nella radura con lui, e nemmeno Happy. Annusò l’aria mentre si alzava in piedi e, barcollando, iniziò a seguire la scia dei loro odori.

Non ricordava cosa fosse successo, ma una sensazione di terrore cominciò a strisciare nel suo intimo man mano che avanzava. Doveva essere svenuto e aver lasciato Lucy in balia di qualsiasi cosa fosse successo. Non l’aveva protetta ed ora era sparita, nel mezzo del sentiero che li avrebbe condotti all’ultima tappa del viaggio… e dire che lei voleva prendere il treno. Dopo aver ascoltato le sue suppliche si era lasciata convincere a fare quell’ultimo tratto a piedi, ed ecco il risultato.

- Sono un idiota!

Urlò affondando un pugno nel tronco più vicino. Alcune schegge di legno si conficcarono nella pelle e gocce di sangue colarono per terra. Il suo odore intenso si intrise nelle narici del dragon slayer, un odore che improvvisamente gli ricordò il sangue della compagna.

- No…

Accelerò gradualmente il passo, finchè non si trovò a correre seguendo una scia sempre più chiara e preoccupante. Non poteva, non doveva essere lei. Voleva trovarla, ma non così. La sua immaginazione e i ricordi si mescolarono e presero violentemente il sopravvento mostrandogliela riversa in un lago di sangue, muta, gli occhi scuri inespressivi.

Scosse la testa e strinse le dita all’altezza dello stomaco senza smettere di correre, cercando di schivare contemporaneamente i cespugli e la vertigine di terrore.

Giunse ad una nuova radura e notò una massa di capelli biondi fra l’erba alta. La ragazza ed Happy erano a terra, visibilmente ammaccati e feriti, ma ciononostante le loro vene pulsavano di vita. Dopo essersene accertato Natsu, ormai inginocchiato, trasse un profondo sospiro e sollevò l’exceed dal corpo di Lucy, posandolo con delicatezza accanto a sé. Quindi sollevò il busto della compagna di team e la girò lentamente fra le braccia, controllando l’istinto di stringerla. Era pallida, ma respirava; i battiti erano lenti e irregolari. Le afferrò una delle mani fredde, questa reagì al suo tocco e le palpebre della ragazza si schiusero. Natsu ebbe un momento di debolezza ed evitò rapidamente il suo sguardo.

- Natsu, devo dirti una cosa.

- Dovrebbe mancare poco per arrivare in città, vi porterò sulle spalle.- si accinse ad alzarsi, ignorandola, ma Lucy strinse con forza le sue dita.

- Un attimo, io…

- Andrà tutto bene- forzò un sorriso- mi racconterai una volta arrivati.

- No! Sono imperdonabile. Ho messo a repentaglio la vita di tutti noi, fammi almeno chiedere scusa per quello che ho fatto!

Natsu si voltò incredulo.

- Cosa stai dicendo?

- Non ricordi? Mi sono allontanata per avere un attimo di “privacy” e mentre tornavo ho svegliato quella creatura che ci ha aggrediti. Abbiamo iniziato a combattere quando la mia magia si è esaurita e sono dovuta scappare. Hai detto ad Happy di seguirmi ma poco dopo sono caduta e ho perso i sensi, mentre tu sei rimasto indietro. Ho messo in pericolo tutti per una sciocchezza.

- Ora ricordo… sì. Ma non è colpa tua, che diavolo dici? Quante volte abbiamo avuto degli avversari inaspettati fra i piedi? Te ne sei scordata?

La scosse e Lucy arrossì leggermente.

- Se fossi stata sincera saremmo stati più preparati e avremmo potuto evitare molti danni.

- Sincera su cosa? Eri stanca, capita. Tornerai in forma dopo una notte su un letto comodo, te ne troverò uno questa notte, a costo di raggiungere la stazione più vicina e cambiare più treni. Ti aiuterò a fare un bagno e preparerò una zuppa calda. Terminerò la missione e torneremo a Magnolia. Dovrai solo pensare a riposarti e…

- Natsu!

Lucy gli coprì la bocca con un palmo e raggiunse l’altezza di un suo orecchio.

- Sono incinta.- bisbigliò. Natsu si immobilizzò, spalanco gli occhi e le sue guance persero ogni colore, per poi accendersi più di prima. Lucy lo liberò dalla presa ma lui non mosse un muscolo.

- C-cosa hai d-detto?

- Hai capito bene, non farmelo ripetere.- mormorò raggomitolandosi su sé stessa.

- Aye!

Il ragazzo vide Happy ancora disteso ma sorridente.

- E io lo sapevo già. Strano non l’avessi capito anche tu, Natsu. Non hai sentito che il suo odore è cambiato?

- Sì che l’avevo notato, ma non pensavo potesse essere qualcosa del genere!

- Pensavi avesse cambiato profumo? Pfff, il solito!- ridacchiò Happy, ma Lucy li interruppe con voce incrinata.

- Mi dispiace non avertelo detto prima. Ma avevo paura della tua reazione, di non poter venire più in missione con te, di rimanere sola… che non ci volessi.

- Davvero, sei una stramba Lucy. Come hai potuto pensare queste idiozie?! – esclamò Natsu infuriato- Sono scioccato, ma non rifiuterei mai la mia famiglia, per chi mi hai preso?!

- E’ che non a tutti piace essere genitori. Nei prossimi mesi la mia magia sarà sempre meno affidabile, avrà alti bassi così come il mio umore e diventerò impacciata nei movimenti. Invece di un aiuto, mi trasformerò in una preda incapace. Non voglio causarti problemi, ma voglio anche stare con te. Per questo non sono riuscita a dirtelo prima; sono stata egoista. E per questo stavi per rimetterci tu, Happy e anche lui o lei.- si accarezzò il ventre e Natsu notò per la prima volta un lieve gonfiore. Il dragon slayer si calmò chiudendo gli occhi, poggiò la fronte contro quella della compagna e la accarezzò nello stesso punto.

- Per me è una notizia meravigliosa, capito?- sussurrò- Sarò padre di un essere umano, concepito con te, e per una bestia come me non c’è privilegio più grande.

- Aye, era ora che faceste arrivare un fratellino o una sorellina. Dal giorno che ci siamo incontrati la prima volta avevo già immaginato come sarebbe finita.

- Happy!!- sbottarono all’unisono separandosi.

- Proprio così, e dopo di me hanno iniziato a pensarlo anche gli altri membri della gilda. Chissà se sceglierete il nome che ha previsto Cana 10 anni fa.

- Vuoi dire prima dell’incidente sull’isola di Tenro?- domandò Lucy sconvolta.

- Esatto, qualche mese prima.- incrociò le zampe- Solo che pensavo ci aveste messo meno tempo, noi gatti…

- Ah, non farti male con le tue zampe Happy. Non mi sembra che con Charle sia andata liscia.

- Siamo ancora troppo giovani, tra qualche anno saremo adulti e vedrai!- si voltò stizzito.

- Ok ok… lasciamo perdere. Presto avremo che dei cuccioli svolazzanti per casa, preparati Lucy.- lo canzonò Natsu.

Lucy diede due pacche sulla testa blu e rise di gusto. Arrossì al ricordo della sua prima “fantasia” sul dragon slayer: passeggiavano a braccetto e incredibilmente poco dopo erano diventati genitori orgogliosi di tanti piccoli exceed dai capelli rosa.

Mentre era ancora imbambolata, Happy si fiondò su di lei e poggiò un’orecchio contro la maglietta.

- Fai presto Sakura.- mormorò fra le fusa, ad un volume udibile solo per Natsu, che ebbe un brivido di eccitazione.

- Sakura.- ripetè fissando Lucy e ricordando il regalo fattole durante il suo primo hanami a Magnolia- Chissà, forse le insegnerò a dominare il fuoco. Diventerebbe la prima dragon slayer con i poteri di una maga stellare, fantastico!- i suoi occhi presero a brillare mentre quelli di Lucy si riempivano di lacrime. Non era preparata a tanto entusiasmo e gli ormoni scombussolati probabilmente non aiutavano. Ma era certa cheNatsu si sarebbe preso cura di loro come aveva sempre fatto con lei, Happy e i ragazzi della gilda. Glielo confermava in ogni momento, anche adesso che ormai in silenzio le asciugava e le baciava le guance tenerezza e passione. Dopotutto erano diventati una famiglia fin dal loro primo incontro.

 

  
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