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Autore: MargaretMadison    02/02/2015    0 recensioni
A cinque anni pensò che avesse il sorriso più bello del mondo.
A dodici anni le disse che era la compagna di classe più tenera che potesse avere.
A quindici anni era geloso di Luke, il ragazzo per cui aveva una cotta.
A diciassette anni quando lui perse la verginità desiderò che la sua ragazza fosse tanto bella quanto lei.
A diciotto anni capì che l'avrebbe persa per sempre.
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" Dieci cose da fare prima di morire" lesse e alzò lo sguardo sulla castana cercando spiegazioni.
«Quando il dottore mi ha detto che mi restano solo tre mesi di vita ho deciso di annotare dieci cose che vorrei fare prima di morire e volevo farle con te, nonostante avevamo litigato tu eri il mio chiodo fisso e ti pensavo sempre, vorrei che tornassimo quelli di prima, Mikey. Rivoglio i Frankey di un tempo».
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Ho preso spunto dalla mia Fan Fiction sui One Direction (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1242284&i=1) solo in versione più drammatica.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Week one


 

A Michael, perché è il mio sorriso.












 
 Dopo scuola Mike andò a casa sua a prendere dei vestiti, quella sera avrebbe dormito ancora a casa di Fran. Ashton e il padre dell’amica non erano molto dell’idea di farlo dormire nello stesso letto di Fran ma lei era irremovibile a alla fine dovettero accettare la sua decisione.
Quella sera avrebbe anche esaudito il primo desiderio di Fran ed era abbastanza emozionato all’idea di poterla rendere felice. Durante la lezione di matematica, mentre la prof spiegava le disequazioni di secondo grado, Michael ricopiò su un foglio preso dal quaderno tutti e dieci i punti ed estrasse il pezzo di carta dalla tasca posteriore dei suoi jeans.

“Lista dei desideri di Fran Irwing:

1- andare a fare il bagno a mezzanotte


Michael sorrise passando poi agli altri nove punti, la sua Fran era così innocente che gli aveva chiesto di fare delle cose che gli riempivano il cuore solo leggendole, eseguirle sarebbe stato un piacere.
Fran chiedeva solo di buttarsi in mare quando la luna era alta nel cielo e ridere sotto le stelle gridando per quanto fosse fredda l’acqua ma Mike aveva in mente altro, voleva organizzare tutto alla perfezione e passò in cucina.
Prese dei toast e li riempì di nutella oppure burro e marmellata alla fragola – la preferita di Fran – e poi prese alcune lattina di birra sperando di convincere la ragazza a berne almeno un sorso.
La verità è che Fran aveva sempre avuto un po’ paura di rischiare, di trasgredire le regole e a Michael era sempre andata bene questa parte dell’amica pensando che le cazzate che lui aveva fatto fin da piccolo, lei le avrebbe fatte una volta diventata più grande. Ma la vita era bastarda e Michael voleva far vivere appieno quel poco tempo che le restava. Gli sembrava così ingiusto e aveva voglia di prendere a calci qualcuno, ma con chi se la poteva prendere?
Tra poco avrebbe anche iniziato il primo giro di chemioterapia e l’avrebbe vista di meno, doveva godere a fondo i quei momenti assieme e infonderle tutta la sua forza.
Ma perché proprio lei, poi?
Non poteva beccarlo una persona cattiva? Una persona pericolosa magari e non una ragazza nel pieno della sua vita che voleva solo incontrare una persona che l’amasse e andare all’università? Che poi l'avrebbe voluto prendere lui pur di far star bene lei. Fu in quel momento che Michael si rese conto che Fran non sarebbe mai andata a studiare letteratura all’università di Sidney, non sarebbe mai andata a Firenze come sognava, non avrebbe mai incontrato Josh Franceschi – il cantante degli You me at six, una delle sue band preferite – per dirgli quanto la sua voce fosse bella e magica per lei e, soprattutto, non si sarebbe mai sposata, non avrebbe mai avuto figli.
Il suono del suo cellulare lo fece riportare alla realtà.
«Pronto?»
«Mikey? Stai… stai piangendo?»
Michael fece cadere il coltello sulla mensola della cucina per asciugarsi gli occhi col brodo del maglione «No Fran, che ti salta in mente?»
«Sembrava, scusa. Va beh, volevo sapere quando vieni da me, avevo voglia di Pop Corn e Harry Potter, ti va?»
«Certamente, raccolgo le ultime cose e sono da te, un bacio piccola»










«Michael!» appena lo vide, Fran gli saltò addosso come se non lo avesse visto da una vita quando in realtà si era assentato solo per qualche ora.
Michael la tenne stretta a sé, se avesse potuto l'avrebbe retta tra le sue braccia per sempre ma sapeva che non sarebbe stato possibile.
«Ti sono mancato così tanto, piccola?»
Fran nascose la testa nell'incavo del collo di Mike e aspirò a pieni polmoni il suo dolce profumo di... Mike. In tutti quegli anni di amicizia non era mai riuscita a riconoscere quale fosse il suo odore eppure quella strana fragranza di Clifford la faceva uscire fuori di testa.
«Un pochino» sussurrò baciandogli il collo e Michael non poté fare altro che rabbrividire perché, dannazione, avere Fran Irwin abbarbicata a te che bacia il tuo collo era una cosa che avrebbe fatto andare di matto chiunque, o per lo meno lui.
Quando Fran scese non poté fare a meno di notare la differenza d'altezza tra i due, saranno stati dieci centimetri buoni. Michael dovette cercare di non prendere la castana e riposizionarsela in braccio come qualche attimo prima, era come se si sentisse un po' più vuoto rispetto a prima e non sapeva spiegarsi il motivo di tale sensazione. In realtà non sapeva spiegarsi varie situazioni ma sembrava non volerci dare peso.
«Ho già preparato il film e i poc corn» spiegò lei per avviarsi verso il soggiorno dove ad attenderlo c'erano dei DVD e una ciotola di poc corn vicino a due succhi di pera.
Mentre camminavano, lei davanti e lui poco più indietro, il suo sguardo cadde sui fianchi piccoli e snelli di Fran che ondeggiavano in un modo che Michael avrebbe descritto sensuale dal momento che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Sapeva benissimo però che l'amica non l'avrebbe mai provocato di proposito e il fatto che gli facesse perdere la lucidità a sua insaputa era una cosa provocante per Michael e il suo poco autocontrollo.
«"L'odine della fenice" o "la coppa maghi"?» chiese lei mostrandogli i DVD
«Pensavo proponessi "il prigioniero di Azkaban", visto che è il tuo preferito»
«Si ma l'ho già visto prima con Luke»
Quelle parole fecero innervosire parecchio Michael tanto che chiese le mani in due pugni e le nocche divennero bianche.
Che cazzo era andato a fare Luke a casa di Fran?
Un moto di gelosia s'impossessò di Michael che dovette contare fino a dieci più volte prima di fare gesti troppi impulsivi.
«Ah» disse solo.
Fran, accorta della brutta reazione dell'amico sospirò e tenne lo sguardo basso.
«L'ho invitato perché nonostante sia stato il primo a spezzarmi il cuore gli voglio bene e prima di andare voglio chiarire anche con lui. Gli ho detto della malattia e ha provato a baciarmi» lì Michael dovette davvero trattenersi dall'andare a cercare il biondo «Ma io l'ho allontanato. Gli ho detto che a me di lui non importa più niente dal puntko di vista sentimentale, nel senso che si, gli voglio bene ma voglio averlo come amico e voglio che sia presente negli ultimi attimi che avrò. E voglio anche che tu abbia qualcuno quando ti lascerò solo»
Michael non parlò, si limitò a stringerà a sé e baciarle la testa assaporando i suoi capelli che profumavano di albicocche.
«Metti su "Harry Potter e la coppa tre maghi" che mi piace sempre la scena dove Emma Watson indossa quell'adorabile vestito rosa»
Fran gli diede uno schiaffo amichevole su bicipite fingendosi offesa.
Per tutta la durata del film, Michael la strinse a sé accarezzandole le gambe lunghe lasciate scoperte dai pantaloncini di cotone che le fasciavano alla perfezione il suo sedere sodo -non che Michael si fosse soffermato più di tanto a osservarlo, uno sguardo giusto quando si era piegata a inserire il DVD nel lettore nel momento in cui i pantaloncini si erano alzati ancora di più- e di tanto in tanto le baciava il collo facendola sospirare.
Lo faceva impazzire il fatto che lei provasse quelle sensazioni solo quando era con lui, sapeva benissimo che la sua amica non era mai stata toccata e, nonostante fosse incredulo che una ragazza così bella non abbia mai avuto un ragazzo, la cosa lo faceva stare molto più tranquillo.
Continuava a giustificare il suo comportamento dicendo a se stesso di essere troppo protettivo nei suoi confronti ma quando fu Fran stessa a baciargli il collo -più precisamente dietro all'orecchio- capì, o per lo meno ammise, che forse stava diventando un po' troppo difficile vedere la sua piccola con gli occhi di un amico.
Aveva pensato una cosa del genere la sera in cui, quando perdeva la verginità, aveva immaginato di stare con lei ma pensava fosse solo una cosa temporanea. Poi però aveva iniziato ad andare anche con altre ragazze e Fran diventava sempre un chiodo fisso in quei momenti così intimi e giustificò dicendo che fosse solo una fantasia.
 «Ti vedo pensieroso» disse puntando gli occhi azzurri in quelli verdi di Michael «A che pensi?»
Al fatto che non ti vedo più solo come un'amica e non so spiegarmelo.
«A niente»
Fran annuisce anche se sa che quella è una bugia.
Il film terminò presto e così decisero di mettere su anche l'altro DVD
«Giornate produttive» commentò Fran facendo ridere Michael.
«Io e te siamo come Ron ed Harry» commentò Michael.
Fran storse il naso. «Siamo più come Harry ed Hermione se mai»
«Preferisco Ron ed Hermione»
Fran ci pensò un po' su «Si ma poi Ron ed Hermione si mettono assieme» puntualizzò.
Michael prese di peso Fran e la fece sedere in braccio a lui per poi poggiare le sue mano sul ventre piatto di lei
«Non ti piacerebbe stare con me?» sussurrò contro il suo orecchio.
Fran sussultò a quella vicinanza e soprattutto al modo  in cui Michael le aveva parlato era stato così... Sensuale?
Si girò in direzione dell'amico e sentì il caldo respiro di Michael sulle sue labbra. Non si era mai accorta che le sue labbra fossero così rosee e carnose.
 «Io... » Fran deglutì a vuoto cercando le parole per parlare ma nemmeno lei conosceva la risposta a quella domanda così inopportuna.
Un colpo di tosse li fece voltare all'improvviso.
«Ash!» Fran si alzò di scatto dalle gambe di Michael e andò incontro al fratello stringendolo in un abbraccio.
«Ho forse interrotto qualcosa?» chiese ricambiando la stretta della sorella.
Fran avvampò «Io e Michael stavamo solo guardando un film» si giustificò.
Ashton annuì poco convinto e si congedò dopo aver detto che la cena sarebbe stata servita tra poco.
Michael sbuffò buttando la testa all'indietro, gli sarebbe piaciuto sapere la risposta di Fran.










Verso le undici di sera, Michael e Fran uscirono di casa di soppiatto per non farsi vedere da Ashton o dai genitori di Fran che si sicuro non avrebbero acconsentito a farli uscire di casa troppo preoccupati per le condizioni fisiche della castana.
«Sono così emozionata» confessò Fran mentre raggiungevano la moto di Michael.
Lui sorrise e la prese per mano, anche lui era emozionato, lo era davvero e lo avrebbe dimostrato.
Diede il suo casco a Fran e l'aiutò a salire sulla moto. Doveva ammettere che era davvero carina con quel casco anche se le stava un po' grande.
«Hai paura?» rise quando Fran gli strinse forte i fianchi
«É che a volte premi troppo sull'acceleratore »
Michael ghignò e mise in moto, i primo venti metri li fece andando piano, quasi a passo d'uomo ma appena uscirono dal viale pieno di ville a schiera, accelerò e Fran, spaventata, lo strinse ancora più forte.
«Tranquilla piccola, stringiti ancora più » le sussurrò.
Fran ubbidì e quando Michael sentì la presa farsi ancora più stretta fece un'impennata nel mezzo della strada.
La castana urlò spaventata e urlò il suo nome più volte.
Michael rise, sembrava una bambina impaurita.
Durante il resto del tragitto Michael fece il bravo non superando i limiti di velocità imposti da Fran e dalla strada e non fece strane acrobazie, nel giro di venti minuti furono arrivati alla spiaggia deserta.
«Ho organizzato una specie di pic nic» spiegò Michael estraendo dal baule della moto lo zaino dove aveva messo un telo e i sandwich.
Fran, che stava guardando il mare come estasiata, si voltò e sorrise a Michael come per ringraziarlo.
«Sai, oggi il mare è bellissimo, mi sembra quasi la prima volta che lo vedo»
Michael rise e scompigliò i capelli a Fran. Poi prese il telo e lo stese per terra, subito la castana si sedette e cercò i panini alla marmellata.
«Spiegati meglio» disse Michael una volta seduto vicino a Fran.
«É che sono sempre stata abituata ad avere il mare vicino che non mi sono mai soffermata a guardarlo bene. Ti sei mai accorto di tutte le sfumature che ha? Come spiegheresti cos'è il mare ad un cieco?»
Michael la guardava incuriosito, era abituato ai discorsi di Fran, tutti filosofici, tutti difficili da capire per uno come lui. Non che fosse stupido Michael, solo non si faceva tutte le domande che si faceva lei.
Ma quella domanda l'aveva capita. Ora che le restava poco tempo da vivere voleva cogliere ogni cosa, anche la più insulsa.
«Spiegherei che è un'ampia distesa d'acqua che più vai avanti più l'acqua diventa profonda e più diventa profonda più l'acqua si fa scura»
Fran mangiò il suo panino ascoltando in silenzio, le piaceva la risposta: semplice ma esauriente.
Parlarono del più e del meno e Fran se ne uscì raccontando che Ashton si sentiva da tempo con una.
«Non so ancora niente di lei però Ash deve essere parecchio preso da lei dal momento che quando parlano assieme lui addolcisce sempre la voce e ogni tanto la chiama "piccola" o "amore"»  rise «però voglio conoscerla, voglio sapere chi è la ragazza che ha fatto impazzire così tanto Ashton Fletcher Irwin»
«Secondo me sarà la classica bionda con gli occhi azzurri e due tette che non finiscono, un classico di Ash»
Fran fece cenno di no «Secondo me non è così, secondo me la ragazza che farà perdere la testa a Ash sarà tutto ma non una delle classiche tipe che frequenta»
Quando arrivò la mezzanotte Michael prese in braccio Fran e corse verso la spiaggia con lei che urlava felice.
Michael si riempì le orecchie di quel suono melodioso e le urla si fecero più forti quando entrarono in acqua.
Michael e Fran si schizzavano l'acqua addosso come fanno i bambini quando all'improvviso, con un'abile mossa, il ragazzo blocca i polsi di lei dietro la schiena. Le risate cessarono quasi all'improvviso e Fran abbassò lo sguardo.
 «Fran» la richiamò Michael «tutto bene?»
Fran non rispose così Michael la liberò dalla sua presa e le alzò lo sguardo avvolgendo le guance della castana con le sue mani grandi.
«Piccola, che succede?» ripeté vicino al suo volto.
Aveva un po' di mascara colato e Michael tolse il nero con il pollice e quel gesto fece rabbrividire entrambi.
Gli occhi azzurri di Fran erano leggermente umidi e poteva benissimo vedere il riflesso delle stelle in quel blu mare.
«Michael, io... Io penso che...» mentre parlava appoggiò le sue mani sul petto di Michael e sorrise quando sentì i battiti del suo cuore così veloci ma non pensò che fossero per la loro vicinanza e soprattutto non credeva fossero dedicati a lei.
Michael le sorrise teneramente come per incitarla a parlare.
Fran schiuse le labbra e si avvicinò lentamente al viso di Michael, le mani ormai dal petto erano scivolate dietro al suo collo e con le mani giocava coi suoi capelli lunghi e tinti.
«Che hai piccola?» chiese ancora cercando di rimanere lucido anche se tutto quel contatto non aiutava per niente.
«Michael io stavo pensando che tu...»
non finì la frase che Fran gli diede una spinta e lo fece cadere in mare.
Quando riemerse sentì Fran ridere
«che tu hai perso, ecco cosa penso, dovevi vedere la tua faccia» disse reggendosi la pancia per le risate.
E Michael ci rimase di merda per la seconda volta nella serata.

















Grazie mille a tutti per aver letto, lasciate un commentino-ino-ino e... ala prossima settimana!
bacissimi
megghy

  
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