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Autore: Larlexian lady    02/02/2015    0 recensioni
Sherlock guardava danzare Mary e John a ritmo del suo violino e mentre lo faceva, sentiva dentro di sé una canzone che aveva sentito tanto tempo prima, quando ancora lui e il biondo vivevano insieme.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mary Morstan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock guardava danzare Mary e John a ritmo del suo violino e mentre lo faceva, sentiva dentro di sé una canzone che aveva sentito tanto tempo prima, quando ancora lui e il biondo vivevano insieme. 
Quella canzone era stata utilizzata da lui stesso p
er insegnare a danzare a John e, ironicamente, si chiamava "dance me to the end of love "... Quanto avrebbe voluto che fosse stato vero.. Quanto aveva sperato di trovarsi - seppure abberrasse i matrimoni, considerandoli un inutile dimostrazione sociale e pubblica - al posto di Mary che ora sorrideva felice al neo sposo. Si ricordò quando aveva danzato con quello stesso uomo.. Era stato bellissimo e l'unica opportunità per sentirsi più vicino a lui, per sentirsi in sintonia, come se in quel momento fossero esistiti solo loro e nulla più, il mondo non era che un puntino in confronto, in quel momento. 
Sherlock era stato attento ad ogni singolo dettaglio, la mano sulla vita di John, quella del medico sulla sua spalla, i loro occhi che si incrociavano e sembravano fondersi, con le profondità del mare più limpido di John che si allacciavano a quelle degli alti cieli d'inverno di Sherlock. Poteva ricordarsi perfettamente tutte le sensazioni, come fosse stato ancora lì; Il cuore che batteva leggermente di più del solito, il respiro che accelerava mescolandosi con quello dell'ex soldato, i loro corpi che combaciavano alla perfezione come fossero un unico puzzle sublime e poi quella musica.. Oh, se se la ricordava.. Sembrava parlare con loro e di loro.. "Dance me to your beauty like a burning violin.. Dance me through the panic 'til I'm gathered safely in Lift me like an olive branch, be my homeward dove..". Eppure John non era riuscito ad aspettarlo.. Perché, ne era sicuro, lui lo amava come il moro che lo guardava adesso con un misto di tristezza e amore profondo.. Lo sapeva dai suoi occhi quando era tornato, quando gli aveva detto del matrimonio, lo sapeva quel giorno ,quando si erano messi a ballare. Era ovvio che entrambi si amassero alla follia, ma sapevano che oramai tutto doveva svolgersi secondo i piani: John avrebbe sposato Mary (che, oltretutto, era incinta) e sarebbero vissuti per sempre "felici e contenti".. O almeno la bionda, non di certo il suo John.. Ma avevano capito, si erano accordati così con lo sguardo che si erano scambiati a casa del moro per "riallacciare" ,se così si poteva dire, dato che lui non avrebbe più visto John come una volta e si sarebbero sentiti raramente, come due vecchi amici , i rapporti. 
La melodia composta per i due stava finendo e anche il cuore affranto del moro concludeva la sua rottura in minuscole briciole che non si sarebbe ricomposte mai più ...John gli aveva ridato un cuore e lui stesso aveva lasciato, senza rendersene conto, che si spezzasse, senza rendersi conto dei suoi sentimenti, anche se in parte la colpa era sua perché si era finto morto ,sebbene fosse stato fatto per il bene di John, e non gliel'aveva mai detto, data la sua incapacità di mostrare ciò che provava. 
Compose l'ultimo suono che si disperse nella sala come le ultime parole di quella canzone e sorrise ai due, con una felicità che era solo esterna, mentre dentro pensava "addio, John. " e il suo animo e il suo cuore crollavano nelle profondità di un abisso senza fine. 
   
 
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