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Autore: Larlexian lady    02/02/2015    0 recensioni
Mycroft scrutò per l'ennesima volta Sherlock - lo farai. Per la regina -
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  • Mycroft scrutò per l'ennesima volta Sherlock - lo farai. Per la regina - 
    - perché mai dovrei? -
    - perché ti servono soldi, Sherlock e io sono l'unico che te li possa dare -
    - sai meglio di me che se volessi potrei rubare il diadema senza che nessuno se ne accorga -
    - tua convinzione, fratellino - il più grande dei due fece uno dei suoi soliti sorrisi gelidi - in cambio ti regalerò il violino che desideri tanto, quello custodito nella stanza imperiale - 
    - per quale motivo? -
    - perché il nostro regno ha bisogno di un principe che è stato rapito quando era piccolo - 
    - Lo trovo davvero noioso -
    - noioso? Un ragazzo che sin dall'età infantile non è stato più rinvenuto in nessun luogo? Nemmeno gli esperti, che hanno studiato più di te la geografia di questo luogo non l'hanno trovato e tu davvero non vuoi tentare? - il moro lo guardó a lungo, non voleva dargliela vinta ma l'idea del violino più maestoso di tutti i tempi unito a un bel po' di soldi non gli avrebbe fatto male, ma non era solo per quello.. Anche la scomparsa del principe lo interessava molto, inoltre stimolava il suo intelletto, sempre a caccia di nuovi casi, sempre più complicati. Fece un grande sospiro - accetto. - il fratello aggiunse - non te ne pentirai, ti forniremo.. -
    - niente rifornimenti, ci riesco da solo.. - all'improvviso vide un cavallo bianco andargli contro e lo schivó prontamente - Mh.. Voglio quel cavallo - 
    - ne sei sicuro? È indomabile... Come te. -
    - lo voglio. E ora, se non ti dispiace, parto subito - mycroft annuì e lo guardó allontanarsi all'improvviso, mentre il cavallo lo inseguiva, quasi sapendo il suo scopo.
    Non ci volle molto perché trovasse la torre, era stato abbastanza semplice, essa era nascosta da foglie e cespugli ed era al di fuori della città. Guardò le possibili entrate e notò che erano tutte bloccate, perciò inizió ad arrampicarsi, arrivando dentro la finestra in cima alla torre, ma quando la raggiunse qualcosa o qualcuno lo colpì, mettendolo fuori combattimento. 
    Al suo risveglio vide un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi di un azzurro penetrante, che lo fissava impaurito e che lo aveva legato ad una sedia - che.. Che ci fai tu qui?! E chi sei?! - il moro alzò gli occhi al cielo - mi chiamo Sherlock Holmes e sono un consulente investigativo, aiuto i gendarmi quando hanno bisogno di qualcuno che risolva i casi, ovvero sempre. Tu sei John Watson e ti hanno segregato qui fin dalla più giovane età, ad ogni tuo compleanno vedi le lanterne e hai una grande voglia di uscire ma non puoi a causa del pentimento che potresti provare nei confronti di sally, quella che tu consideri tua madre e che ti vieta di uscire.. È giusto? - il biondo rimase a bocca aperta - ah.. È.. Fantastico! - il consulente lo scrutò - stai parlando seriamente? - 
    - si! È stato meraviglioso - Sherlock arrossì e un leggero sorriso nacque sulle labbra del moro - credo si dica.. Grazie - John gli si avvicinò con gli occhi che brillavano.. Quegli occhi.. Sembravano due gemme dell'oceano.. Stupendi - come hai fatto? -
    - ho semplicemente dedotto.. Hai le iniziali JW sul tuo cofanetto, quindi presumo che John Watson sia il tuo nome ,inoltre hai dipinto sul muro delle lanterne e tu che le osservi dal prato, da lì l'idea che tu abbia una grande voglia di uscire.. Per il compleanno te lo spiegherò a tempo debito.. Ma non l'hai ancora fatto, perciò qualcosa ti blocca.. Che cosa? Non certo l'altezza, sei abituato ad arrampicarti, perciò un legame affettivo, quello più stretto, quindi dei parenti, probabilmente genitori, una madre, dalla cura che ha verso di te, si chiama sally.. Ci sono dei disegni che hai fatto da piccolo lì e c'è scritto "mamma sally" con dei cuori.. Ho solo fatto un collegamento - John rimase a bocca aperta tutto il tempo del racconto - straordinario - Sherlock arrossì ulteriormente e il suo sorriso si allargò - sei il primo che me lo dice - 
    - e tu il primo ad essere entrato qui - lo slegò - perché sei qui? -
    - non te lo posso spiegare.. Solo una volta arrivati a casa potrai capire.. -
    - a casa? Ma è questa la mia casa.. -
    - non più.. Vuoi restare rinchiuso qui dentro per l'eternità? Non potendo mai vedere la luce, sentire l'erba sotto i piedi, correre con l'adrenalina che ti scorre dentro, poter vedere le lanterne che desideri tanto? - il biondo lo guardò indeciso - vieni via con me, John, vieni via con me e dimenticati ogni cosa, chi sei, chi eri, chi sarai - il giovane chiuse gli occhi sentendo il sussurro del moro nel suo orecchio e con un respiro profondo ,annuì ,mettendosi in viaggio.


    John non aveva mai visto né sentito quelle che ora stava provando, lui e sherlock avevano superato la foresta ed erano arrivati in città e il biondo non sapeva se essere più estasiato da tutte quelle persone che camminavano intorno a lui o se esserne spaventato.. Sherlock aveva da poco scoperto che il motivo per cui sally teneva nascosto john erano i suoi capelli biondi, i quali, appena il biondo provava una certa emozione, si illuminavano e facevano miracoli: potevano guarire, ringiovanire, salvare vite umane. Ecco perché la megera non aveva voluto che nessuno lo toccasse e ora li inseguiva come una forsennata con i suoi servi, ma ormai sherlock e John erano arrivati in mezzo al lago che conduceva al castello, scampando a mille ostacoli e a quegli scagnozzi e mentre stavano lì, all'improvviso, miliardi di lanterne si librarono in aria illuminando a giorno il cielo notturno ed il lago. Il moro guardò, perdutamente innamorato, il biondo.. Mai avrebbe creduto che avrebbe provato dei sentimenti.. Infatti, credeva di non avere un cuore per amare qualcuno, eppure John era riuscito ad entrare dentro di lui e riempire il vuoto che aveva avuto da sempre, tuttavia c'erano ancora degli ostacoli.. Oramai non voleva più il violino, né i soldi, solo il suo Jawn affianco a sé per tutta la vita, ma non sapeva come confessargli la verità, ovvero che quella che lui credeva sua madre non lo fosse realmente e che, all'inizio, l'unico scopo era quello di prendere dei regali in cambio di lui, come fosse stato un oggetto.. Ma se avesse reso il ragazzo non l'avrebbe potuto sposare, perché era impossibile che un ragazzo sposasse un maschio, per di più borghese e non nobile. Lo scrutò, era così bello ,circonda da tutte quelle luci che si riflettevano nei suoi occhi e nella sua gioia, non poteva fare proprio a meno di lui.. Gli si avvicinó lentamente e lo baciò con tutta la dolcezza che possedeva, sentendo quelle labbra meravigliose schiudersi al contatto con le sue - Sherlock - sussurrarono dopo - io ti amo - il consulente si sentì morire sia dalla felicità che dalla tristezza - non puoi. -
  • - cosa? -
    - non puoi, tu sei il principe, io non sono nulla -
    - ma io non sono.. - lo interruppe - lo sei, sally ti ha rapito quando eri ancora in fasce per le proprietà dei tuoi capelli e io avevo solo il compito di renderti al re e alla regina in cambio di soldi.. E un violino - il ragazzo lo guardó sconvolto, sherlock poteva leggergli tutti i pensieri che gli passavano per la testa.. Tutte le sensazioni.. Tradimento, fiducia spezzata, incredulità, i suoi sentimenti che lottavano tra loro - non possiamo stare insieme -
    - ma tu mi ami? - ancora la sua bontà... Il moro si maledì per ciò che disse ,ma era l'unica soluzione - secondo te io ti amo? - rise, fingendosi divertito - per me non sei che un compito da portare a termine per avere dei premi in cambio. - in quell'istante sentì un singhiozzo e quando si girò lo vide piangere - John.. - sussurrò, con il cuore che si spezzava e le braccia che gli dolevano, tanta era la voglia di stringerlo forte - lasciami stare. Ora sono il principe. Portami a castello e non ci parleremo più - disse con voce sicura, nonostante le lacrime gli rigavano il volto. Il consulente sospiró e annuì, portandolo nel luogo prescelto.
    Arrivati, Mycroft sorrise ad entrambi e salutò il principe con tutta la regalità che gli era caratteristica, mentre Sherlock faceva una smorfia e il fratello lo scrutava, studiandolo e deducendolo, appurando i suoi sentimenti che, dopo i dovuti saluti, commentò con un - oh, qualcuno è stato colpito dritto al cuore - 
    - non parlare proprio tu, Mycroft o ti devo ricordare il sergente Lestrade? - disse in un basso ringhio, il viso del maggiore si indurì - non sono affari che ti riguardano, fratellino - 
    - allora non farlo anche tu con me. - disse con uno sguardo glaciale - devo commentare, non vorrei che rovinassi qualcosa -
    - tu, dopo aver consumato i tuoi piaceri, hai forse rovinato la figura di Gavin ,sposandolo? -
    - si chiama Greg e l'avrei fatto se non fosse vietato! - alzò la voce, perdendo la calma ,sentendo il dolore riaffiorare dentro sé e cercando di dimenticarlo - Bene. Non lo farò neppure io. - e così dicendo si girò e se ne stava per andare quando qualcuno lo prese e lo legò - sally e i suoi scagnozzi - e lo torturarono, senza ricavargli parole di bocca - dov'è il ragazzo? - il moro sputò il sangue che si era formato in bocca - non ve lo diró, neppure a costo della vita. - 
    - ti tortureremo - 
    - potete anche trucidarmi vivo, non parlerò - uno dei due prese un ferro ardente, quando si sentì una voce diversa dalle altre e il cuore di sherlock aumentò i suoi battiti - lasciatelo. -
    - chi è?! -
    - Vi ordino di lasciarlo. -
    - credi che una voce ci spaventi? -
    - fossi in voi non mi ribellerei - disse il consulente, con un ghigno divertito - sta zitto, tu - gli diedero un pugno e all'improvviso la poca luce che c'era si spense e si sentirono dei colpi di metallo e urla. 
    Sherlock poté vedere solo quando una luce splendente gli si avvicinò e qualcuno sfioró le sue labbra tagliate, leccando via il sangue, mugoló e sussurrò, guardando quegli occhi - John, come.. ? -
    - sei un'idiota.. Mentirmi. Perché, dannazione?! -
    - tu sei un principe e.. -
    - stai zitto, Sherl, zitto! Sono il principe, posso modificare le regole, sei così deficiente da non averlo capito? -
    - C..Co-? - il biondo gli accarezzó il viso e lo baciò - posso sposarti, possiamo vivere insieme e non dirmi che non mi ami, ti ho visto resistere prima a quei bruti - il moro abbassò lo sguardo - Io.. Si.. Ti amo - gli occhi azzurri del principe si illuminarono e continuò a baciarlo più volte - mmh, John, sono legato - indicò le catene alle braccia e lui lo slegò - Grazie - lo vide accarezzargli e baciargli le ferite sul petto e sulla schiena e arrossì ulteriormente - Come.. Come hai fatto a.. ?- 
    - è tornata sally, ha cercato di portarmi via, dicendomi che ormai tu eri morto, ma ho chiamato il sergente lestrade e l'abbiamo costretta a dirci dov'eri, quindi ti ho trovato qui, nelle segrete - annuì e lo strinse a sé, gemendo piano per il dolore - ti amo.. -
    - anche io, Sherlock -
    - avrei un'ultima cosa da chiederti - sorrise al ragazzo che amava. 
    Erano passati un paio di mesi dal matrimonio tra il principe e Sherlock e ora i due partecipavano alle nozze del fratello con il sergente, guardandoli felici e Mycroft per la prima volta ringraziò entrambi - soprattutto sherlock - ,tornando poi dal suo sposo.
    Sherlock si girò verso John e lo baciò - noi due contro il resto del mondo? -
    - per sempre - e così dicendo, continuarono a baciarsi, vivendo tutti, per sempre, felici e contenti.
   
 
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