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Autore: Astrid lover    03/02/2015    2 recensioni
[tratto dal testo]
Era una splendida giornata primaverile. Il sole splendeva e con i suoi caldi raggi mi avvolgeva in un gradevole abbraccio. Il cielo era completamente terso, non c’era nemmeno la minima ombra di una nuvola.
Io ed Hiccup stavamo volando, con il vento che ci scompigliava i capelli e la sensazione di libertà che ci rendeva adrenalinici al massimo. Noi amiamo librarci in aria con i nostri amati draghi ed è un’impagabile emozione scendere in picchiata per fare slalom fra gli alberi dei boschi e risalire rapidamente per ritrovarsi liberi nel cielo azzurro. Be’, io stavo volando in picchiata con la mia fida Tempestosa, quando la mia draghessa cominciò ad agitarsi e le sue pupille nere come la pece si assottigliarono, diventando una piccola fessura affusolata. Cessò di avanzare nell’aria e si fermò, voltando la testa verso di me in un’espressione inquietante. Colei che amavo come una sorella mi disarcionò a tradimento, come improvvisamente posseduta da un qualche essere malvagio e mi ritrovai in caduta libera tra le braccia del vento.
Eh sì, perché in fondo è tutta una questione di fiducia.
Storia ambientata prima e durante gli avvenimenti di Dragon trainer 2
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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POV. ASTRID
L’indomani ci svegliammo tutti di buon’ora per celebrare finalmente il nostro matrimonio senza alcuna interruzione di ogni genere. Ormai la minaccia Bludvist era terminata grazie a Hiccup e Sdentato, come al solito nostri eroi e nessuna catastrofe si sarebbe abbattuta su di noi e la nostra isola. Aprii lentamente i miei occhi, accarezzai il pancione e mi girai verso il mio amato che stava ancora dormendo, stanco e ancora addolorato da quella ferita allo stomaco e… al cuore. Presi a guardarlo e gli scostai alcune ciocche dal viso. Gli baciai poi la fronte e mi alzai dal letto per andare a preparare la colazione. Ero così elettrizzata, forse di più del giorno del matrimonio stesso. Ora sì che potevo chiamarmi “Astrid Hofferson-Haddok”. Sentii dei movimenti nella pancia. Abbassai lo sguardo e sorrisi, mettendo una mano sul pancione.
“Buongiorno, piccolo mio.” sussurrai dolcemente. “Stamattina siamo un po’ agitati?” domandai sentendo un tenero calcio. Poi i miei fianchi furono circondati da due mani calde ed il mio collo fu baciato dalla persona più bella del mondo.
“Che ci fai qui tutta sola soletta quando il sole è appena sorto?” chiese dolcemente.
“Volevo preparare una colazione speciale ad un marito speciale…” dissi.
“Ah sì? Aspetta a chiamarmi marito! Potrei cambiare idea una volta all’altare!” esclamò sarcasticamente.
“Davvero cambieresti idea? E quale fortunata ragazza ti ha stravolto la vita?” domandai con tono malizioso.
“Fammici pensare… te la descrivo, non so se la conosci. Capelli biondi sempre raccolti con una treccia che si adagia leggiadramente sulla sua spalla sinistra, occhi meravigliosi azzurro cielo, alta, magra e in questo momento ha un bel pancione dentro al quale da otto mesi e mezzo sta crescendo la creatura più bella dell’universo… Aspetta, più bella dell’universo a pari merito con lei, naturalmente.” Descrisse ridendo e successivamente baciandomi.
“Ah… noto una certa somiglianza con me… sarà un caso che abbiamo concepito il bambino nello stesso momento?” chiesi ironicamente.
“Mi sa proprio che la ragazza che mi ha stravolto la vita sia proprio tu, mia signora.” Confessò prendendomi le mani.
“Fiera di esserlo, mio signore.” Risposi abbracciandolo. “Penso che oggi sia una giornata bella frenetica ma allo stesso tempo meravigliosa. Meglio fare presto… o non è vero?”
“Giusto ma… Astrid, è appena l’alba… tesoro, è meglio riposarsi un po’, proprio perché la giornata sarà impegnativa… ora che sta arrivando il momento per il piccolo tu perderai molte più forze… è meglio riposarsi e fare le cose con calma.” Disse accarezzandomi i capelli. Io annuii e tornammo a letto. Ma io non riuscii a chiudere nemmeno un occhio: qualcosa non andava ed il piccolo si stava agitando più che mai.
“Hic… il bambino… si sta muovendo un po’ troppo…” accennai facendo delle piccolissime smorfiette di dolore. Hiccup sgranò gli occhi e si voltò tempestivamente verso di me. Mise delicatamente la mano sul pancione e lo carezzò.
“Ehi tesoro… che fai? Vuoi uscire e mostrare la tua bellezza al mondo?” chiese sorridendo lui. “E tu? Tutto bene Astrid? Ti fa molto male?” domandò continuando a massaggiare.
“No, non preoccuparti…” risposi con un piccolo sorriso. Poggiai la mia mano sulla sua e lo fermai. Cominciai a carezzargliela e poi mi misi più vicina a lui ed appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
“Sicura di star bene? Se vuoi rimandiamo la data del matrimonio…” sussurrò accarezzandomi i capelli. Io scossi la testa.
“Voglio diventare tua moglie oggi. Ho aspettato troppo ed ho pure rischiato di perderti…” dissi sorridendo e guardandolo con i miei occhioni azzurri.
“E come si fa a dire di no ad un viso così bello che solo con lo sguardo ti prega di accettare?” domandò baciandomi.
“Dai, vestiamoci che è già tardi.” Dissi alzandomi lentamente. Hiccup rise e mi aiutò.
“Per gli dei! Hai una gran foga di darmi quel fatidico bacio!” scherzò.
“No, non ho foga di darti quel fatidico bacio, perché io ti riempio sempre di baci. Ho foga di portare la fede nuziale al dito e di poterti chiamare “marito”.” Spiegai prendendo l’abito dall’armadio. Lo guardai attentamente prima di indossarlo: mi vennero alla mente i ricordi dei giorni prima, passati a combattere e a piangere. Per fortuna tutto è finito, non certamente nel migliore dei modi, perdendo una persona cara sia a me che al mio amato Hiccup. Ed ora invece siamo qui, a prepararci per il giorno più bello della mia vita.
“Hic…” chiamai prima di svestirmi. Aprì la porta della camera e vi entrò, chiudendosela delicatamente alle spalle.
“Dimmi tesoro.”
“Lo sai cosa devi fare, adesso. Moccicoso ti aspetta alla bottega di Skarakkio.” Dissi dolcemente.
“No… come farò a stare senza di te…” bofonchiò prendendo il mio viso tra le mani.
“Per lo meno non dovrai sentirmi sbraitare per la casa dicendo che il vestito mi sta troppo stretto o che non mi va bene niente o che…” non finì la frase che urlai.
“Astrid! Tutto a posto?” domandò preoccupato.
“S-sì… ah! Il bambino…. Calcia…..” accennai tendendo una mano sul pancione.
“No, io non andrò da loro. Tu hai bisogno di me.” Dichiarò.
“Non ti preoccupare, c’è tua… cioè… c’è la mamma ad aiutarmi.” Lo rassicurai prima di baciarlo. Annuii e mi salutò, poi uscì di casa, insicuro. Rivolsi un ultimo sguardo all’abito poi, come mi ricordasse qualcosa, o qualcuno, gli sorrisi e felice lo indossai. Intanto il mio seguito composto da Valka, Ingrid e Freya erano giunte a casa mia per assistermi. Come la volta scorsa le ultime due mi fecero l’acconciatura e la mamma coordinò il tutto abilmente. Tutto era finalmente pronto, nulla poteva fermarci. Partii sopra la mia piccola Tempestosa verso la conca dove Hic e Sdentato si conobbero: sì, avevamo cambiato la location.

POV. HICCUP
Ero nella conca da mezz’ora: mio cugino e Skarakkio mi avevano rassicurato che questa volta sarebbe andato tutto bene, mi avevano aiutato in tutto. Quel posto era diventato una meraviglia: c’erano nastri verdi e azzurri in ogni dove ed un piccolo gazebo romantico sotto al quale c’era l’altare si innalzava vicino al laghetto. Tutto il popolo si era seduto sulle panche difronte ad esso. Ero agitatissimo, forse più della volta precedente. Camminavo attorno alla struttura circolare del gazebo, mettendomi apposto i capelli in modo maniacale. Astrid ci metteva troppo ed il fatto del bambino mi preoccupava molto. Che le fosse successo qualcosa durante la preparazione? Stavo per andare da lei quando si sentì un applauso del popolo. Corsi davanti all’altare ed eccola. La mia bellissima Astrid avanzare verso di me con una mano poggiata sul pancione e l’altra che teneva il bouquet. Arrivò a me e le presi delicatamente la mano, posandovi un bacio sopra. Lei sorrise dolcemente e ci rivolgemmo a Skarakkio, che faceva le veci di mio padre.
“Oggi, siamo qui finalmente riuniti per celebrare il matrimonio del nostro Capo e della bellissima Astrid Hofferson.” Annunciò solennemente Skarakkio. Io e lei ci guardammo emozionati.
“Beh, passiamo subito alle promesse, anche se le avete già fatte l’altra volta. Forza, Gambe, porta gli anelli.” Invitò l’uomo. Gambedipesce corse verso di noi con il cuscinetto portante le fedi. Partii io. Presi l’anello destinato ad Astrid e lo presi, poi afferrai delicatamente la sua mano.
“Io, Hiccup Horrednous Haddock III, prendo te, mia bellissima Astrid come mia sposa, per amarti ed onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà e per… crescere con amore e insieme questa stupenda creatura che fra poco nascerà… io… ero perso, perso in un mondo di estranei che dicevano di me un disastro ambulante, ma poi sei arrivata tu. Prima era tutto nuvoloso ma ora, con te, è così chiaro… hai portato via da me la paura e mi hai riportato in vita. Tu per me sei come il sole e mi fai brillare più delle stelle. Tu sei la luna che splendi nel mio cuore. Ogni giorno mi sveglio con questo sorriso e non ci sono più lacrime né dolore, perché tu mi ami e mi hai aiutato a capire che l’amore è la risposta a tutto ciò che sono. Ed ora io sono un uomo migliore, me lo hai insegnato condividendo la tua vita. Mi hai dato forza quando non ero forte, mi hai dato speranza quando tutta la speranza era persa, mi hai aperto gli occhi quando non riuscivo a vedere. Per questo io sono felicissimo di prenderti come mia sposa e presentarti come mia compagna di vita davanti agli dei.” Dissi emozionato mettendole l’anello. Una lacrima solcò la sua guancia e mi sorrise, prendendo la mia mano e l’anello.
“Io, Astrid Hofferson, prendo te, Hiccup che sei la mia fonte di vita come mio sposo, per amarti ed onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà… Oh, andiamo! Mi date un pizzicotto?!” domandò commossa al popolo che rise divertito. Sospirò e proseguì. “Io non ci credo! No, non ci credo proprio! Il sogno di una vita si sta… realizzando! Ho temuto di perderti, amore mio, ho temuto di non poter vedere questo anello al dito e di poterti chiamare “marito”. Ho temuto di non poter più baciare le tue labbra e di non poter essere più avvolta dalle tue braccia. Ma ora che è tutto finito… siamo qui, al cospetto degli dei, cosicché loro possano accoglierci come marito e moglie. Perché è questo il mio sogno, essere tua moglie. Quando ti guardo i miei dubbi svaniscono nel nulla… quando ti guardo il tempo si ferma e penso a che uomo meraviglioso tu sia. Non lascerò che nulla ti porti via da me perché ogni giorno senza di te morivo aspettandoti. Io ti amo e per sempre ti amerò, Hiccup. Per sempre.” Concluse versando una lacrima ed infilando l’anello al mio dito. Anche se non avrei potuto l’abbracciai e la baciai in fronte. Mi strinse forte e poi mi lasciò andare, sorridendomi. Ci rivolgemmo nuovamente a Skarakkio.
“Senza ulteriori indugi, io vi dichiaro, con la presenza di tutti i nostri divini, marito e moglie. Hiccup, ora puoi finalmente baciare la sposa.” Disse sorridendo il biondo. Tutti si alzarono in piedi ed io guardai in quegli occhi oceano cristallini e sorrisi. Avvicinai Astrid delicatamente a me e la baciai con tutta la passione che provavo in corpo. Quando ci separammo mia moglie rise e mi saltò al collo.
“Sììì! Hic, ora io sono tua moglie, sono tua moglie!!!” esclamò facendoci cadere a terra. Tutti e due ci unimmo in una lieta risata, alimentata anche dalla gioia dei compaesani. Ci alzammo e la presi in braccio, poi la caricai su Sdentato e salutammo il popolo. Tornammo a casa in volo, con Astrid che mi riempiva di baci gioiosa. Entrammo nell’abitazione coniugale e, chiusa la porta, si gettò nuovamente tra le mie braccia.
“Non ci credo, non ci credo!!” sussurrò stringendomi.
“Nemmeno io, amore mio. Ora… ora tu sei mia moglie!!”
“Non è fantastico?”
“Non devi nemmeno chiedermelo, milady.” Dissi baciandola. In quel momento eravamo uniti da un legame indistruttibile: il matrimonio. Nessuno mi avrebbe portato via né da lei né da mio figlio.

ANGOLO AUTORE
Bella a tutti ragazzi e benvenuti a questo nuovo capitolo. Premetto che mi scuso veramente tantissimo perchè il ritardo di pubblicazione è davvero troppo. Sto preparando insieme alla fantastica cricrina01 una nuova FF, un crossover, per l'appunto. Siccome io non so come si faccia a creare un account condiviso, probabilmente sarò io a pubblicare i capitoli, ma ricordatevi che la storia è scritta a quattro mani, non solo da due. Comunque se qualcuno sa come si crea un account condiviso, gli sarei infinitamente grata se potesse gentilmente riferirmi come si fa. E niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi avviso che la storia a breve finirà.
Un bacio
Astrid

   
 
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