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Autore: Mushroom    03/02/2015    3 recensioni
(AU) In cui Cas e Dean si conoscono online, e John capisce che qualcosa non va in suo figlio, quindi gli offre una birra.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jo, John Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Where home is
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, John Winchester + Castiel (menzionato)
Words: 985
Genere: Slice-of-life.
Rating: PG/SAFE
Warnings: AU, sia Dean e Cas sono adolescenti, tutti i Winchester sono vivi + accenni ad abusi genitoriali.
Prompt
SPN, Destiel, Ricostruire l'Impala è il progetto estivo di Dean (suo padre la tiene in garage da una vita senza usarla). Diventa ancora più importante finirla quando scopre che Cas (il suo amico online) subisce abusi dai suoi genitori adottivi. 
Note
:  Scritta con il prompt di apollo41 per il we are out for prompt, nel mio unico, misero tentativo di rendere John Winchester un pelino più sfaccetato. Note sulle note: no, non ho mai scritto John prima, chiedo perdono. Il titolo è suggerito da Ginnyx, io non ne ho trovato migliori quindi tale rimane XD 

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John Winchester lo trova in garage quando torna da lavoro.

Dean sa che suo padre non è lì semplicemente per guardarlo mettere mano ai pezzi di una vecchia auto, o per rimproverarlo di tutto l'olio che da giorni macchia le sue mani. John Winchester sta semplicemente lì. Immutabile e incrollabile, è una strana immagine a cui rivolgere lo sguardo nell'afa di agosto.

Porta due birre con sé, e John non porta mai birre con sé quando c'è anche Dean, perché tecnicamente l'età per bere non c'è ancora, ma Dean la accetta comunque quando gliela porge – ha sete, ha già bevuto delle birre, da Bobby, a un paio di feste, e crede che i suoi sappiano.

John di certo sa; Dean sa che sa, non ha mai potuto nascondere niente a suo padre. Lo capisce, se i suoi figli sbagliano qualcosa. Lo vede. Dean vive nel terrore che lo veda. E questa volta, non sta sbagliando niente. Si sta godendo l'estate, sta lavorando part-time, sta aggiustando la macchina della sua infanzia.

Sua madre gli ha portato una limonata, nel pomeriggio, dicendo come fosse vecchio quel catorcio, ricordando la storia di come John l'avesse portata a casa invece che comprare il suv di cui avevano bisogno con un bimbo in arrivo.

Figliolo.” John si siede al suo fianco. Non domanda. Non fa pressione. Tiene la birra tra le mani e guarda Dean prenderne un sorso. C'è sudore che gli incolla i capelli alla nuca, che gli da' un'aria pessima. Ha il tempo di deglutire per elaborare la giusta strategia e ricomporsi. Può essere solo una sensazione, solo qualcosa che sente sulla pelle, perché si sta nascondendo, perché quando nascondi qualcosa e agisci in segreto, hai sempre paura che qualcuno lo scopra. Diventi paranoico.

Quindi forse l'aria non è tesa, non è arsa. Forse è solo Dean che teme di deludere ancora suo padre. Che non gli dice ho un amico. Ho un amico ed è dall'altra parte dell'America.

Ho un amico, e non l'ho neanche mai visto in faccia.

Dean, però, si rende conto che suo padre non è lì per giri di parole. Non è lì per chiedergli dell'Impala, perché di quello potevano parlarne a tavola, tutti insieme, mentre litigava con Sam per l'ultimo pezzo di pizza.

John Winchester non è uno che si siede e parla; John Winchester è uno che ti fa capire le cose anche se non le dice, ed è strano, troppo strano che stia succedendo.

In verità, è Dean a parlare. Se lo fa sfuggire dalle labbra, come quando si faceva sfuggire le lacrime da bambino, una volta tornato a casa dal parco, le ginocchia bruciate che colavano sangue e tutto tenuto dentro, fino a che il padre non lo guardava. Allora erano problemi, e Dean cedeva.

Cede anche adesso. “Sto programmando un viaggio.”

A quel punto, John prende un sorso. Lentamente, abbassa la testa, puntando l'Impala. “Sì, con quella” se riuscirò a farla partire, mugugna tra sé. Si strofina il naso, ed è una brutta idea, perché lo macchia, e finisce a strofinarselo ancora per togliersi la macchia ed a peggiorare le cose.

Perché?”

Valuta la risposta, ne pesa le parole. Ha difficoltà ad ammetterlo a se stesso, figuriamoci con gli altri, anche quando gli capita di dire ho questa persona che sa fare questo in mezzo a una frase, per poi rendersi conto che spiegare chi sia, quella persona, è difficile, e che gli altri ti guardano male, se parli di amici fatti online, che non sono veri amici, non li conosci, non sai chi sono.

Dean è abbastanza certo di conoscere Cas. Non è certo che suo padre sia d'accordo, però.

Sei distante, ultimamente.” spiega velocemente il padre “Credo che – io e tua madre ci stiamo facendo domande.”

Quindi sono qui per parlarti, è quello che non dice, e Dean annuisce immediatamente, di getto, sì signore. “Sono in pensiero per un amico” decide infine. Gli sembra un buon compromesso. “Vorrei fare qualcosa per lui.”

Suo padre rimane in silenzio per un attimo. Sono diversi, da questo punto di vista. John è molto più come suo fratello di quanto lui potrà mai sperare di essere – o provare ad essere – in tutta la sua vita. Sono cocciuti entrambi, e entrambi sanno sempre che lato di Dean prendere per ottenere quello che vogliono. E “Puoi parlarmi, lo sai” è la stessa cosa che direbbe Sam, anche se Sam non sarebbe così confortante, Sam suonerebbe solo stronzo.

Lui – non vive qui” si lecca le labbra, Gesù, cosa sto facendo. Sente il cuore opprimergli il petto, come se fosse troppo grande e pesante per la cavità toracica “E ha problemi. Con i genitori, dico, e io voglio -”

Vuoi aiutarlo” gli occhi di John si illuminano. Sono caldi. Sono quelli di un padre che guarda a un figlio. Un figlio che è un coglione, Dean aggiunge. “E sei sicuro che lui voglia il tuo aiuto?”

Ecco. Dean è ancora il bambino che torna dal parco.

Stringe i denti, gli si smorza il fiato. È troppo grande per piangere. Le femminucce piangono.

Oh” John capisce “Non è quello che vuole.”

Dean contrae la mascella. Ha sempre problemi, con ciò che vogliono gli altri. Sopratutto con le persone che ama. “Dice che non posso salvare tutti.”

Come lo dice, John si acciglia, sembra parecchio confuso “Forse il tuo amico non ha bisogno di essere salvato da niente, Dean.”

Sì, lo sa. Castiel non ha bisogno di essere salvato. I salvataggi sono per l'epica. Sono per le battaglie in cotta di maglia e per i draghi nei libri di favole. Nessuno vuole salvare nessuno, non esistono queste boiate nel mondo reale. “Non voglio salvarlo” sputa fuori, deciso “Voglio solo assicurarmi che stia bene.”

John prende un altro sorso. Lascia la birra a metà. “Dirò a tua madre che cenerai più tardi. Vedi di farla splendere, quella bambina.”

Dean sogghigna “Sì signore.”


   
 
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