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Autore: Shee    30/11/2008    6 recensioni
[Edmund/Peter - Sì, è incesto, e non dite che non avevo avvisato XD]
"Alla pioggia ci sei fin troppo abituato, essendo nato in Inghilterra e tutto il resto.
Che tu abbia passato una o mille vite in un'altro mondo non cambia le cose. Sei in Inghilterra, e piove.
"
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edmund Pevensie, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Before you read: Ambientata dopo il Principe Caspian, ma non è molto importante, potrebbe anche essere dopo il primo viaggio a Narnia, se preferite.
E non è neanche esattamente movieverse, non vorrei dire però di essermi basata sui libri perchè non è vero, li ho letti, sì, ma sinceramente non me li ricordo più XD Quindi nella mia testa avevo i ragazzi del film <3
Oh, e attenzione, c'è incesto, anche se non pesante. Sempre incesto è XD Edmund/Peter <3<3
Edmund POV.
 

Là.

Alla pioggia ci sei fin troppo abituato, essendo nato in Inghilterra e tutto il resto.
Che tu abbia passato una o mille vite in un'altro mondo non cambia le cose. Sei in Inghilterra, e piove. E tu ci sei troppo abituato perchè la cosa ti infastidisca realmente.
Neanche ti rendi conto di essere più irrequieto, più noioso, più silenzioso. Neanche ti rendi conto che è la prima volta che sei sotto la pioggia, da quando sei tornato.
Oh, certo, piove anche a Narnia di tanto in tanto.
Ma là è una faccenda del tutto differente.
la pioggia profuma di acqua, non di bagnato. Fa brillare i colori, non rende tutto grigio. Ti accarezza, non ti colpisce. , la pioggia, ti scorre addosso e ti alleggerisce. A casa tua la pioggia è pesante, anche quando la guardi attraverso la finestra.
Comunque, non è questo il caso.
Non che tu sia esattamente molto lontano da un riparo qualsiasi, ma non ti va. Stai bene dove sei, sul bordo del marciapiede deserto, a pochi passi dalle auto che sono sempre più incoscienti. Le auto impazziscono sempre quando piove, e non hai mai capito il perchè.
A Narnia di questi problemi non ne avevate. Né quello delle auto né quello di rimanere all'asciutto.
Eravate dei Re, a Narnia. Eri un Re.
Nessuno temeva la pioggia, nessuno si intristiva. Neanche tu che l'hai sempre odiata. Forse perchè non era come la pioggia inglese. Non sembrava mai senza fine. Non precedeva mai una calma incolore come in Inghilterra.
non sembrava come se il cielo gli stesse rovesciando addosso tutta la sua frustrazione. Come fosse stata colpa sua aver visto un cielo più bello!
Un cielo così bianco di nuvole che il sole rimbalzava fra loro anche mentre pioveva, e Narnia dava il meglio di sé.
L'Inghilterra no. E' solo più... grigia. Perfino quando smette di piovere. Anche se in realtà non sta ancora smettendo, e l'acqua continua a cadere, come se non avesse un altro posto in cui andare. E probabilmente è così. E' così anche per te, rifugiarsi sotto il balcone non ha senso, se al momento di uscire non potrai sospirare di sollievo e affrettarti verso la tua meta.
Il problema non è non avere nessun posto in cui andare, ce l'hai, è ovvio che ce l'hai, hai promesso a tua madre che saresti tornato più o meno un quarto d'ora fa. Il problema è avere un posto in cui voler andare, e, per inciso, non ti va di tornare a casa, quindici minuti fa come ora.
Sarà colpa della pioggia.
Magari non è neanche così male, in realtà.
Ma di alzare gli occhi non hai voglia, la goccia che infrange il cielo in quella pozzanghera davanti ai tuoi piedi e il modo in cui lo fa, sono infinitamente più interessanti. In quel momento quel riflesso di nuvole assomiglia a quello di casa tua. Del luogo che non puoi chiamare casa, eppure lo è. E' tutto. Là.
E manca così tanto che la pioggia batte più forte solo per te.
Perchè c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo: non dovresti volere un mondo che non sei neanche sicuro esista. Ti dovrebbe bastare il tuo, no? Non dovresti volere indietro il tuo Regno, come fossi un Re spodestato. Non sei un Re, non hai un Regno.
In fondo Narnia non è neanche più il tuo Regno, almeno da un migliaio di anni.
Edmund il Giusto. Forse l'hai lasciato a Narnia. Ora di giusto in te non trovi proprio niente, e neanche in quello che ti circonda.
Sei tu a stonare, anche se ti mimetizzi benissimo con la città e i suoi abitanti, con i tuoi abiti scuri. A volte vorresti soltanto sparire ed essere esattamente come quella città e i suoi abitanti. Intonato. Monocromatico, okay, ma intonato.
Sospiri, con la testa inclinata verso il basso e le mani in tasca, le gocce che ti rotolano addosso a mala pena le senti. Così non ti accorgi neanche di una macchia di colore insolito, che altrimenti avrebbe subito attirato la tua attenzione. Forse perchè è il rosso dell'ombrello che tiene in mano tuo fratello, e allora non ti avrebbe attirato per il colore.
Quando non senti più la pioggia e il suo rumore cambia, rimane solo il peso del maglione così pesante e improvvisamente freddo che preferiresti che non avesse smesso di piovere.
Non ha smesso.
Alzi lo sguardo e incontri gli occhi azzurri di Peter che ti scruta con quel suo broncio preoccupato e in parte divertito. Peter sa sempre sorridere di ogni cosa, anche se tu non sei dell'umore adatto e ogni altro sorriso ti infastidisce, il suo no. Mai. Non hai il diritto di voler togliergli il sorriso dal volto.
Peter è fatto per sorridere, non puoi davvero.
Il suo sorriso va sempre bene, non è mai di troppo. Questo sì che è insolito, questo sì che stona, in quel grigiore monotono. Lui non cambia mai, eppure non sbiadisce. Forse è perchè non finge. Tu, invece, tendi a scomparire nello sfondo, tendi ad ingrigirti e imbronciarti. Forse perchè non vuoi fingere.
A te il sorriso scivola via facilmente, e rimani con i tuoi occhi scuri, spalancati e sperduti.
Per questo Peter arriva sempre.
Ogni volta, ogni volta che tu senti di sparire, arriva lui e -letteralmente- ti illumina. Non importa che lui abbia paura, o sia triste. O che si senta scomparire come lo senti tu. E' sempre , è sempre Re Peter, è sempre coraggioso, leale, magnifico. Ti ama sempre.
Un amore così insolito che non stona affatto.
Tra voi.
Sei sempre Re Edmund, alla fine dei conti. E, davvero, sei anche Giusto. Per lui, perlomeno.
Il grigio non pesa più, ora. Nessuno dei due lo vede. E mentre vi guardate non sembra neanche così insolito. Neanche così sbagliato.
Anche la pioggia sembra rallentare nella caduta.
Annuisci e ti avvicini un po' di più a lui, con la scusa dell'ombrello e della pioggia. Ti scosta una ciocca di capelli che ti si era appiccicata alla fronte, e ti sfiora la guancia, guardandoti con quegli occhi inquieti. Come a chiederti dove sei. Se sei con lui.
Ti mordi il labbro e provi a sorridergli.
Sei lì. Siete lì.
 - Sono qui.
Là, non tornerete. Ma non importa.
 

-

 

 

 

  
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