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Autore: gaia21    04/02/2015    6 recensioni
Lucy sa che la sua migliore amica Juvia è innamorata di Gray. Eppure l'azzurra non ha il coraggio di andare da lui e parlargli, tantomeno a dichiararsi. La bionda, con un spinta da parte di Levy, deciderà di prendere in mano la situazione e chi può essere il perfetto aiutante se non il migliore amico del blu?
Dal testo: " [...] “Se Juvia non ha il coraggio di dichiararsi, perché non li fai mettere tu insieme?” propose l’azzurra [...]
§
[...] Io-“ disse, puntando un dito contro il suo petto “Sono la bellissima dea dell’amore Afrodite e tu-“ continuò, rivolgendo l’arto verso il ragazzo “Sei lo stupidissimo bambino volante che non ha una buona mira ma che gira ugualmente con arco e frecce, che noi chiameremo semplicemente Cupido. Insieme combatteremo a favore dei diritti dell’amore e faremo fidanzare quei due entro il giorno di San Valentino, il 14 febbraio”. [...]
[Nalu] [Gruvia]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray/Lluvia, Levy McGarden, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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      Saint Valentine mission: put together your best friend with her crush



                       "Il piano"







Juvia aveva le mani sotto il mento e i gomiti erano fermamente appoggiati sul tavolo in legno della biblioteca della scuola, in viso un’espressione sognante, mentre guardava un punto fisso davanti a sé.
La ragazza aveva lunghi e mossi capelli color del cielo, occhi azzurri e profondi come il mare e una carnagione chiara e lucida come quella di una bambola di porcellana. Indossava la divisa dell’istituto che costituiva in una camicia bianca e candida, accompagnata da una cravatta a strisce bianche e blu. Quest’ultimo era lo stesso colore che costeggiava sulla giacca e sulla gonna a pieghe che stava indossando, mentre ai piedi portava delle scarpette di un nero lucido e sotto di esse, dei calzettoni bianchi che le arrivavano un po’ più sotto del ginocchio.
L’azzurra sospirò ancora una volta, forse la centesima di quella che sembrava essere una lunga mattinata o almeno, era questo che pensava Lucy, migliore amica di Juvia, in quel momento seduta accanto a lei con un libro di filosofia tra le mani.
Lei aveva invece i capelli biondi come il grano raccolti in un codino di lato, mentre il resto era lasciato sciolto. Aveva grandi occhi color nocciola e la pelle rosea e anche lei indossava l’uniforme scolastica.
Un altro sospiro abbandonò le labbra dell’azzurra, facendole incurvare le labbra piene in sorriso sognante, quasi come se stesse ammirando l’ottava meraviglia del mondo, ma che Lucy preferiva chiamare semplicemente ‘sorriso da idiota’. Per quanto le volesse bene, decisamente non sopportava più il fatto che stesse in uno stato di trance per la maggior parte del giorno ammirando un tipo ‘strano’ a detta della bionda, visto che un momento era completamente vestito e l’attimo dopo si ritrovava a girare nudo per il cortile della scuola e anche in essa.
“Gray-sama è semplicemente perfetto” mormorò Juvia con gli occhi lucidi, non accennando a spostare lo sguardo da ovunque esso fosse puntato.
La bionda strizzò gli occhi e serrò i pugni, sentendo la rabbia repressa ormai sul punto di uscire e esplodere con tutta la furia che sapeva avere, questa volta la sua migliore amica non l’avrebbe passata liscia.
“La pianti di sospirare per almeno dieci minuti? Sto cercando d’imparare quello che c’è scritto qui sopra e le opzioni in questo momento sono due: o il professore uccide me perché quando andrò in classe farò scena muta, oppure io uccido te se sento un altro sospiro o commento su Gray!” sentenziò, incurante che adesso gli sguardi di mezza biblioteca fossero rivolti proprio su di loro.
“Ma Lucy-chan, Juvia sta soltanto ammirando” ribatté in tono dolce e innocente l’azzurra, guadagnandosi un’occhiata folgorante da parte dell’amica.
“Solo ammirando?! Mi prendi in giro vero?! E’ quello che mi hai detto per gli scorsi 3 anni! Non venirmi a dire che non sei innamorata! Tira fuori il tuo coraggio e vai a dichiararti!” esclamò la bionda con rabbia, certa che se Juvia avesse insistito ancora con quella storia non sarebbe riuscita a trattenersi dal gridarle contro per farla smuovere un po’.
Un lieve rossore si fece spazio sulle guance dell’azzurra, che si portò le mani sulle guance ormai completamente arrossate, scuotendo energicamente la testa “Lucy-chan, Juvia non è…”.
Non fece in tempo a terminare la frase, che una Lucy traboccante di rabbia si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduta, facendola cadere a terra con uno schianto, mentre si avvicinava minacciosamente all’amica circondata da un’aura scura e spaventando Juvia che ingoiò a vuoto, tentando di pensare ad un modo per calmare la ragazza davanti a sé.
“Non mi sto sbagliando!” urlò, puntando un dito tremante contro l’azzurra che indietreggiò sulla sedia “Lo sai quanto sonno ho perso per stare sveglia tutta la notte ad ascoltare te e le tue fantasie su Gray?! Lo sai?! Guardami, guarda i miei occhi! Guarda che occhiaie profonde che ho, sembrano due crateri!”. Lucy avvicinò il suo viso a quello dell’amica tentando, con quell’unico gesto, di attirare di più la sua attenzione. “Guarda bene! Sembra che qualcuno mi abbia dato due pugni negli occhi mentre venivo a scuola! Lo vedi?! Neanche coprirle con il trucco funziona più!”.
La bionda continuava ad urlare, incurante che oramai gli sguardi di tutta la biblioteca fossero puntati su di loro e decisamente non aveva notato gli studenti che da fuori la biblioteca, si accalcavano alle finestre e si spintonavano per osservare meglio la scena. In tutto questo, Juvia sembrava terrorizzata. Sapeva che far arrabbiare la sua migliore amica non era mai una buona idea, soprattutto per il fatto che la bionda non sapesse trattenersi dal gridare e di uscire subito fuori dai gangheri, ma di certo non avrebbe mai pensato che si sarebbe infuriata per quel motivo.
“Lucy-chan, calmati, non è poi così grave” tentò di dire l’azzurra con voce tremante, ormai certa che niente avrebbe fatto più calmare la ragazza davanti a sé.
“Non è poi così grave?! NON E’ POI COSI GRAVE?! SE AVESSI ANCHE LE FOSSETTE SOTTO LE GUANCE, POTREI ISCRIVERMI A TEATRO E PRENDERE SUBITO LA PARTE DI UNA VECCHIETTA! TI RENDI CONTO?! DOV’E’ FINITA LA MIA GIOVINEZZA SE ASSOMIGLIO A MIA NONNA?!”.
Juvia non sapeva più cosa fare, Lucy oramai aveva completamente perso il controllo e il suo viso era diventato tutto rosso per la rabbia, quasi come se stesse per avere un’autocombustione spontanea e i ragazzi che le stavano osservando, non facevano altro che rimanere sempre più sorpresi da ogni singola parola che usciva dalle labbra della bionda.
“Lucy-chan, se continui ad urlare così ti verranno le rughe e assomiglierai veramente a tua nonna” disse l’azzurra, lasciando trasparire da quelle parole tutta l’innocenza con cui erano state pronunciate e soprattutto, dimostrando quanto poco la ragazza ci avesse pensato su prima di rivelarle.
Il viso di Lucy diventò più rosso di quanto già non lo fosse e dopo essersi lasciata andare in un urlo che molti studenti riconobbero come il richiamo del Bigfoot, uscì di corsa dalla biblioteca facendosi spazio tra le folla e sbattendosi la porta alle spalle.
 
*-*
 
Lucy arrivò nell’aula di inglese con un diavolo per capello e, appena individuata Levy seduta al banco che condividevano insieme, si diresse verso di lei, gettando la borsa nell’angolino tra il muro e le gambe metalliche della sedia, buttandosi poi a peso morto su di essa e abbandonando la testa sulla superficie in legno.
Levy era una ragazza un po’ minuta e dalla corporatura esile. Aveva i capelli corti e mossi del colore del cielo, esattamente come Juvia e, a differenza dell’altra ragazza, non aveva il corpo ricco di curve come le sue amiche ed era per questo che molte volte si sentiva quasi ‘un’estranea’ quando era in giro con loro. Col tempo ci aveva quasi fatto l’abitudine e tentava di non pensarci troppo. Il suo viso angelico dagli occhi color nocciola e l’aria innocente, facevano in modo da renderla adorabile agli occhi di tutti, forse un po’ meno per le sue amiche che la conoscevano bene e sapevano che anche lei poteva avere i suoi ‘5 minuti’ ogni tanto.
“Lu-chan, c’è qualcosa che non va?” domandò Levy, notando gli innumerevoli sospiri che avevano abbandonato le labbra dell’amica e che l’avevano portata a pensare che la bionda avesse assistito ad un altro episodio di ‘Juvia, perché cavolo non vai a dichiararti al ragazzo che gira per la scuola mezzo nudo?’.
“Certo che c’è qualcosa che non va. Juvia e la sua ossessione per Gray ad esempio” rispose Lucy, alzando la testa e puntando gli occhi in quelli dell’azzurra.
“Non penso che sia qualcosa di cui lamentarsi, è solo innamorata” rispose con un sorriso Levy, non capendo dove fosse il problema.
“Oh sì che lo è. Non ammette neanche che è innamorata, insistendo che sta soltanto ‘ammirando’ quando è evidente che lo spoglia con gli occhi più di quanto lui non faccia già da solo. E dovresti vedere casa nostra, soprattutto camera sua. E’ tappezzata di foto di Gray ovunque, peggio degli stalker, ed è anche andata ad un corso di cucito solo per potersi cucire un Gray-peluche. Chi accidenti va ad un corso di cucito per quello?! E rimpiango che in casa ci sia un solo bagno. Sulla tendina della doccia c’è la faccia di Gray stampata sopra e quando mi lavo, mi sento osservata!” disse Lucy tutto d’un fiato, notando di come le espressioni facciali della sua amica fossero cambiate varie volte mentre parlava.
Levy si mise una mano sotto il mento, mentre tentava di pensare a qualcosa che potesse aiutare la bionda a risolvere questo ‘piccolo’ problema. Elaborò varie ipotesi fino a quando nella sua mente non si formulò la domanda giusta e che di certo avrebbe aggiustato tutto.
“Se Juvia non ha il coraggio di dichiararsi, perché non li fai mettere tu insieme?” propose l’azzurra, vedendo gli occhi di Lucy illuminarsi per un breve attimo, per poi tornare spenti e privi di ogni emozione.
“E come dovrei fare? Non so neanche da che parte iniziare” si lamentò, tornando a posare la testa sulla superficie di legno ormai tornata fredda.
“Qualcuno sta parlando di far mettere due persone insieme?”. Una voce parecchio famigliare le fece sussultare e si ritrovarono davanti una ragazza dei lunghi capelli albini e due intensi occhi blu che le scrutavano da cima a fondo. La ragazza incrociò le braccia sotto il seno abbondante, facendolo risultare ancora più grande e spostando il peso del corpo su un piede solo, facendo notare ancora di più le sue curve.
“Mira-chan, ci hai spaventate” disse Lucy portandosi una mano sul petto con fare teatrale, ovviamente tentando di nascondere il fatto che per la prima volta in tutta la sua vita, avesse abbassato la guardia e fosse stata veramente sorpresa da qualcuno.
“Lu-chan vorrebbe far mettere insieme Juvia-chan e Gray, ma non sa come fare” spiegò velocemente Levy, non notando l’occhiata di fuoco che la bionda le aveva rivolto. Tutti sapevano che Mirajane Strauss diventava un demone quando si parlava di far mettere insieme due persone e per quanto terrificante potesse diventare, Lucy ammetteva che in fondo i consigli che dava l’albina si rivelavano sempre utili.
“Ti aiuto io! Basta pensare a qualcosa di geniale per quei due” esclamò con gioia la ragazza più grande, mettendosi subito a pensare ad un’ottima strategia che non avrebbe potuto essere mandata in fumo da nessun ‘spiacevole incidente’.
“Perché non li chiudi insieme in una stanza?” propose l’albina, tentando di cogliere un’espressione positiva nello sguardo della bionda.
Lucy ci pensò su e per quanto sembrasse un’ottima idea, aveva già notato tutti i contro della cosa. “Accidenti, no. Non voglio essere la complice di un omicidio involontario”. La ragazza notò gli sguardi confusi delle altre due e solo allora capì che non avevano afferrato il concetto. “Juvia gli salterà sicuramente addosso e Gray potrebbe restarci secco, non ho voglia di fare da complice in un omicidio, sono troppo giovane per andare in prigione. E non oso pensare se le cose andassero peggio e quel tipo non morisse nell’azione! Juvia crederebbe allora di essere rimasta incinta e una Juvia con cambi d’umore è decisamente peggio di quella attuale, quindi no, assolutamente no” spiegò allora la bionda, decisamente terrorizzata dall’idea che una delle due cose che aveva detto potesse avverarsi.
“Va bene, proviamo con qualcos’altro” disse Mira, incerta se tutto quello che era appena uscito dalla bocca di Lucy potesse veramente accadere. ‘Forse in un universo parallelo’, si disse mentalmente. “E se li legassi insieme con delle manette?”.
“Stai tentando di uccidere qualcuno o cosa? In questo caso quella che ci rimarrebbe secca sarebbe Juvia e quel povero ragazzo sarebbe costretto a portasi in giro un cadavere, o al massimo un ragazza svenuta che gli farebbe slogare una spalla e anche in questo caso, io non voglio averci niente a che fare” sentenziò di nuovo la bionda, ormai del tutto convinta che l’albina avesse perso le sue doti di ‘cupido’ della situazione.
“Allora basterà solo aspettare, il vero amore trionfa sempre” disse Mira con un sorriso, ma facendosi seria subito dopo aver gettato un’occhiata alla ragazza davanti a sé e notando lo sguardo poco amichevole che le stava rivolgendo.
“Assolutamente no, ci sono in gioco future notti tranquille in cui io potrei dormire le mie 8 ore invece che a malapena 2 e maggiore di tutte la mia giovinezza che sta pian piano andando perduta!” esclamò di rimando Lucy, tentando in tutti i modi di pensare anche lei ad un piano che potesse funzionare, avendo però degli scarsi risultati.
“Potresti cospirare con il migliore amico di Gray. Unite le forze e li fate mettere insieme”.
“Questa è un’ottima idea! Oh aspetta… no, è decisamente una pessima idea”. La bionda all’inizio era convinta che avessero finalmente trovato la soluzione, in questo modo non avrebbe sottoposto il suo corpo ad un ulteriore stress se avesse condiviso questo ‘dolore’ con qualcun altro, ma pensandoci meglio, il sorriso era nuovamente scomparso dalle sue labbra sotto gli occhi incerti delle sue amiche che non capivano in alcun modo quale fosse il problema.
“Lu-chan, qual è il problema questa volta? A me sembra una buona idea” le disse Levy, che solo in quel momento sembrava essere tornata nel mondo dei vivi, visto che non aveva detto una sola parola in tutto il lasso di tempo in cui Mira aveva esposto le sue folli idee.
Lucy strinse i pugni facendo sbiancare le nocche e lasciando sorprese le due ragazze che non capivano cosa stava accadendo nella mente della bionda e al tempo stesso, notando di come la sua espressione stesse assumendo le forme di una vera e propria faccia arrabbiata. In fondo Lucy sapeva che quella era l’unica soluzione purché potesse tornare a vivere una vita normale e far sì che la sua faccia non assomigliasse a quella di una vecchietta, ma non poteva di certo dire che fosse un’idea geniale, questo mai, eppure avrebbe dovuto accettare quella situazione e sperare che quei due si sarebbero messi insieme il più velocemente possibile, preferibilmente senza il rischio di mandarla in manicomio prima di vedere il suo operato felicemente completo.
Tornò a guardare le sue amiche negli occhi e si trattenne di sfogare la sua rabbia su di loro; avrebbe potuto usare qualcun altro come sacco da boxe più tardi. Sospirò e liberò i pugni, posando le mani sul banco e lasciandosi andare in un ulteriore sospiro e poi, la frase che non avrebbe mai voluto dire, si fece spazio nella sua gola e uscì dalle labbra piene. “Il migliore amico di Gray è Natsu Dragneel”.
Le altre due si guardarono negli occhi e l’unica cosa che uscì dalle loro bocche fu un unico e sonoro “Oh”.
 
*-*
 
Lucy percorse un corridoio dove non era mai stata prima, ma sapeva che in una di quelle classi vuote, avrebbe trovato Natsu e la sua compagnia di amici, proprio come le era stato detto da Mira.
Sentì un chiacchiericcio provenire da una di esse e vi si fermò davanti, tentando di raccogliere la pazienza e il coraggio che le era rimasto, ricordandosi che lo stava facendo per la vita amorosa di Juvia e la sua salute mentale, soprattutto per quest’ultima.
Prese un respiro profondo e bussò alla porta, spalancandola subito dopo senza attendere che qualcuno le dicesse che potesse entrare. La puzza di fumo le invase le narici e solo dopo essersi messa due dita sul naso per tapparlo, si accorse che la stanza era immersa nel silenzio e che almeno una ventina di paia di occhi la stesse fissando con curiosità.
La bionda decise di schiarirsi la voce e parlare in fretta; c’era così tanto fumo che uno sciame di api sarebbe morto sul colpo e lei non voleva fare la stessa fine di quegli esserini con il pungiglione, proprio no.
“Natsu Dragneel è qui?” domandò, sperando di poter uscire alla velocità della luce da quella stanza.
Un ragazzo di cui non ricordava il nome la fissò, per poi posare lo sguardo su una figura stesa sul divano che sembrava essere del tutto priva di sensi.
“Ohi Natsu, qui c’è una bella bionda che vuole parlarti”.
Lucy sorse il naso a quella frase; il suo livello di irritazione era appena schizzato a cinque senza il minimo sforzo. Avrebbe volentieri dato uno schiaffo al tipo, ma per ora voleva dare una buona impressione e se anche quel ragazzo che stava cercando l’avesse fatta infuriare, non poteva assicurare che ne sarebbe uscito vivo o per lo meno illeso.
Attimi dopo, la figura si stava velocemente alzando in posizione seduta e in faccia aveva la chiara espressione di qualcuno che diceva ‘Dove? Dove?’, per poi focalizzare lo sguardo su di lei e fissarla insistentemente.
Natsu aveva degli strani capelli color rosa e la bionda dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere. I lineamenti del viso in quel momento erano addolciti, ‘Forse il troppo fumo gli ha dato alla testa’, pensò Lucy. Gli occhi erano di un verde intenso e la divisa della scuola non era messa un granché bene. Non indossava la giacca e la camicia era tutta spiegazzata. I primi due bottoni non erano attaccati all’occhiello e il terzo di essi era stato messo nel quarto buco, facendo risultare una sponda più lunga e l’altra leggermente più corta. La cravatta era stata allentata di molto e Lucy poté giurare che quello sarebbe stato il cappio perfetto con cui l’avrebbe impiccato se le avesse dato fastidio.
Il rosato era conosciuto in tutta la scuola per il fatto di essere un playboy e si poteva dire che cambiasse almeno una ragazza al giorno. Solo questo aveva fatto sì che la bionda lo odiasse e probabilmente se non fosse stato per quell’urgenza, non sarebbe andata a chiedere aiuto a lui neanche sotto tortura.
Per attimi lo osservò anche lei e dovette ammettere che in effetti era proprio un bel ragazzo, e da quel poco che si vedeva attraverso la camicia, doveva avere anche un bel fisico. E nonostante tutto, a Lucy venne in mente che quel ragazzo era proprio perfetto, adesso doveva verificare la sua personalità per poterlo assicurare con certezza.
Vide Natsu Dragneel alzarsi dal divano e barcollare verso di lei come avrebbe fatto un ubriaco che aveva bevuto troppo e quando arrivò a pochi centimetri da lei, le sorrise nel modo più dolce e innocente che la bionda avesse mai visto. Era decisamente passato da perfetto a tenero in meno di 0,00001 secondi e per Lucy questo non andava affatto bene.
“Ciao bellissima, cosa posso fare per te?” le disse lui con quella sua voce un po’ roca e decisamente assonnata. ‘Altri 5 punti a Serpeverde, accidenti’, pensò lei, sul punto di star per scoppiare dalla rabbia. Livello di irritazione corrente: 10.
“Prima cosa, usciamo velocemente da qui. Sembra che qui dentro sia scoppiato un incendio o che sia entrata la nebbia della palude. Seconda cosa, non farti strane idee, sono qui per altri motivi che non riguardano nessuna delle cose poco caste che stai certamente pensando” sentenziò Lucy, aprendo subito dopo la porta dell’aula e uscendo fuori, seguita dal rosato.
“Devo parlarti di Gray, so che è il tuo migliore amico” disse la bionda, notando come l’espressione di Natsu fosse cambiata da rilassata a ‘Oh mamma, non l’avrà rifatto’.
“Per caso sta andando di nuovo in giro per la scuola senza i vestiti?”.
“Ehm, no”.
“Ci ha provato con te mentre non indossava i vestiti?”.
“Cosa? No”.
“Se n’è andato in giro con un peluche di Juvia, posizionandolo sopra un balcone e recitando Shakespeare?”.
“Che?! N- Aspetta un attimo, ha un peluche di Juvia?” chiese incredula la bionda, ‘Allora non è solo lei che ha bisogno di uno psicologo, c’è qualcun altro’ pensò.
“Si, se l’è fatto fare dalle ragazze del club di cucito” le rispose il rosato con indifferenza, quasi come se fosse la cosa più normale del mondo.
“E poi perché dovrebbe recitare Shakespeare?” domandò di nuovo lei, sempre più convinta che se la sua migliore amica e Gray si fossero messi insieme, sarebbero stati una coppia di pazzi.
“Hai presente la scena del balcone di Romeo e Giulietta? Fa proprio quella. E’ divertente sentirlo rispondersi da solo con la finta voce di una ragazza, qualche giorno devo fargli un video e postarlo su internet” ghignò Natsu, esattamente come avrebbe fatto un serial killer o un altro psicopatico famoso di un qualche telefilm.
“Hai almeno intenzione di ascoltarmi?” chiese Lucy, incrociando le braccia sotto al petto, ormai già stanca di quella strana conversazione.
“Io in realtà vorrei fare altro” le rispose lui avvicinandosi visibilmente, in viso uno sguardo così attraente che se altre ragazze l’avessero visto, sarebbero svenute con tanto di arresto cardiaco.
Livello di irritazione corrente: 20. “Oh no no no, levatelo dalla testa ancora prima di pensarci, io non farò proprio niente con te” chiarì la bionda unendo le braccia a ‘X’ in modo da coprire il proprio corpo.
“O andiamo, lo so che non dici sul serio” rispose lui di rimando, avvicinandosi di altri due passi verso la ragazza.
“Se ti avvicini di un altro passo, ti assicuro che ti userò come sacco da boxe e non scherzo. Ti avverto che il mio livello di irritazione è entrato in modalità verso l’infinito e oltre!” disse Lucy, tentando di assumere l’espressione più minacciosa che avesse nel suo repertorio e mettendosi in posizione da combattimento.
“Questa frase non mi è nuova. Stai parlando di un cartone animato per caso?” chiese il rosato innocentemente, non notando che il viso della bionda fosse diventato tutto rosso e che adesso stesse stringendo i pugni così forte da farsi sbiancare le nocche.
“ARGH!” urlò lei con rabbia, incapace di decidere se avesse dovuto dare solo un pugno al rosato ed essere odiata da tutta la scuola che invece adorava lui con tutto il cuore, oppure semplicemente andarsene e trovare un altro modo per far mettere insieme Juvia e Gray.
Sono venuta qui per non far sottoporre il mio corpo ad altro stress e riavere la mia giovinezza in modo da non assomigliare a mia nonna a soli 17 anni, ma qui sto avendo l’effetto contrario!’ pensò la bionda più infuriata che mai. Strinse i pugni e si voltò, camminando verso l’uscita di quel corridoio a grandi falcate.
“Ohi! Dove vai?”. La voce di Natsu la fece bloccare nel bel mezzo della strada e lei decise di voltarsi verso il rosato, in viso un’espressione che avrebbe fatto invidia al più bravo attore di film horror del mondo.
“Ero venuta a chiederti se volevi aiutarmi a fare da cupido tra la mia amica Juvia e il tuo stupidissimo amico Gray, ma pare che tu sia solo un idiota che pensa a cose ancora più stupide e senza senso. E non c’è alcun modo di chiedertelo perché sarebbe come chiedere ad un asino di buttarsi da montagna e volare, e gli asini non volano!” esclamò la bionda, voltandosi nuovamente e percorrendo con furia il corridoio, mentre dietro di lei, stava lasciando un Natsu confuso e decisamente spaesato.
 
 
 
[Giorni mancanti a San Valentino: 11]
 
 
 
Angoletto dell’autrice*
Ciao a tutti! Sono tornata con una nuova storia! :) Visto che di solito c’è sempre qualcuno che posta qualcosa per San Valentino, ho deciso di buttarmi nella mischia e fare qualcosa anch’io ;) Ma questa non è l’unica cosa in cui mi sono buttata. Ho voluto provare nuovamente a scrivere una storia di genere comico e questa è anche la prima a rating arancione che pubblico! Dovrei festeggiare XD Scusate tantissimo se probabilmente non fa ridere, devo impegnarmi molto di più, visto che un comico deve far ridere per forza! >_<
Più avanti, grazie alla personalità che ho ideato per Natsu, si capirà di più il perché di questo rating ;) Non voglio anticipare nulla ;) Se i conti non vi tornano sul fatto dei giorni mancanti a San Valentino, è perché io ho contato anche il 4 e il 14 stesso, per un totale di 11 giorni…
Spero tantissimo che questa storia vi piaccia, ci tenevo tantissimo a farla e ci tengo tutt’ora *-* Ringrazio tantissimo Milky-chan che mi sta facendo da beta, senza di lei questo capitolo starebbe navigando negli errori XD Grazie davvero! *-*
Spero di riuscire a strapparvi almeno una risata per i prossimi giorni e ci sentiamo al prossimo aggiornamento oppure nelle recensioni! Vorrei tanto sapere cosa ne pensate :)
Un abbraccio,
Gaia
 
 
 
 
  
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