LA FOSSETTA.
Guardo mia figlia che gioca in giardino e penso che non c'è nulla di più bello, non c'è mai stato niente di così bello. E' perfetta. È dolce, testarda, intelligente, vivace... E' buona come il ragazzo del pane e cocciuta come la sua mamma. La amo e ringrazio Peeta ogni giorno per aver insistito, per non essersi arreso, per avermi dato questa gioia enorme. La guardo e penso che non c'è niente di più bello dei suoi capelli scuri, come i miei, delle sue manine che vogliano toccare ogni cosa, conoscere, capire, niente è più meraviglioso dei suoi occhi azzurri che osservano curiosi il mondo. Solo, a volte, penso che sarebbe ancora più bella con il suo sorriso, lo sguardo fiero sotto due occhi grigi. A volte penso che potrebbe essere più perfetta di quanto già non sia. Con quella fossetta che sicuramente avrebbe ereditato dal padre, quella che gli compare solo quando sorride e lui non sorride mai e se ci penso la cosa è troppo buffa. L'avrei vista per tutta la vita quella fossetta perché mia figlia sorride sempre al mondo e lui, sicuramente, l'avrebbe amata più di me e le avrebbe donato tutti i sorrisi dell'universo. E la amo e forse se non avesse gli occhi azzurri non sarebbe così felice. O forse sì, forse saremmo stati felici insieme. Loro con la fossetta e io con l'amore nel cuore. Saremmo stati felici.
Poi torno a guardare la mia piccola Willow e penso che sia perfetta e non vorrei cambiarla proprio mai.