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Autore: alberodellefarfalle    05/02/2015    1 recensioni
Piccola storia di capodanno, per augurarvi un sereno e felice, ma soprattutto pieno d'amore, 2015. Liberamente ispirata alla mia notte di capodanno e ispirata a come avrei voluto che andasse. Al momento è un solo capitolo ma non vi assicuro che resterà sempre così, forse un giorno ci sarà un seguito, forse no. Si accettano idee e soprattutto potete continuare come volete. TANTI AUGURI A TUTTI. BUON 2015!
26/01/2015: ECCO PER VOI IL SEGUITO! Mi sono decisa e mi piaceva farvi entrare ancora nel mondo di Celeste e Lorenzo. Spero vi piaccia. Buona Lettura. Come procede la serata per i nostri due eroi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Siete pronti per continuare la serata?
Come se la caveranno i nostri eroi?
BUONA LETTURA
 
 
Capodanno con sorpresa

Capitolo 3

 
Dopo aver apparecchiato e messo in frigo la torta, mi avvicino al tavolo dei giocatori di carte, accanto al camino scoppiettante. La sala che fa da salone e sala da pranzo, molto ampia, con le pareti arricchite da foto di famiglia e quadri, è riscaldata da un grande camino, di fronte al quale si trovano due divani e un grande tappeto quadrato. Accanto si trova un tavolo, adibito per queste feste a tavolo da gioco, mentre alle spalle, quello grande è apparecchiato per dieci persone. Mia mamma ha tirato fuori “Il servizio buono”, mentre a centro tavola io mi sono occupata di sistemare delle candele, tra pigne, pungitopo e vischio. In fondo alla stanza, in un angolo, l’albero di Natale rende l’atmosfera più romantica e magica. Poco oltre la parete di divisione c’è la porta d’ingresso e due archi dividono la sala da un corridoio ampio, continuazione dell’ingresso, munito di panca ed attaccapanni, sulle quali si aprono tre porte: una della cucina, rustica, con mobili in legno chiaro e molto colorata, nonché molto confusionaria al momento; una del bagno patronale, dalle tonalità del giallo; e una verso il corridoio delle camere da letto. Sorrido scorgendo mia nonna e mio padre fare il loro ingresso in salone, mentre mio zio è già arrivato da qualche minuto, arricchendo il tavolo dei giocatori. “Scusa, Lorenzo. So che stai perdendo alla grande, ma vorrei presentarti mia nonna.” Lorenzo, per risposta, mi fa la linguaccia e si alza. Ci dirigiamo verso mia nonna. La bacio sulle guance e l’abbraccio. “Nonna, vorrei presentarti il mio amico Lorenzo.” Lei lo studia attenta e poi lo bacia sulle guance, come ha fatto con me. “Preparati.” Sussurro tra i denti a Lorenzo. Mia nonna non lo lascerà in pace “Che bel ragazzo, Celeste.” Mi sorride, poi mi guarda attenta e critica “Ma che ti è successo? Come sei conciata? Faresti meglio ad andarti a cambiare.” Annuisco e, dopo aver sussurrato un “Buona fortuna!” a Lorenzo, scappo in camera per cambiarmi, dopo una bella doccia. Sequestrata da mia mamma, non ho fatto in tempo a cambiarmi prima e adesso i vestiti bagnati si fanno sentire. Non avrei dovuto lasciare Lorenzo in balia della mia famiglia, ma non posso fare altrimenti e comunque dovevo pur vendicarmi in qualche modo per la sua coalizione con Soraya. Ridacchio sotto la doccia, sputacchiando poco dopo un po’ d’acqua che ho bevuto come una scema. Asciugati i capelli ricci e molto ribelli, indosso un morbido maglione bianco e i jeans scuri. Ai piedi metto gli stivaletti rossi con il tacco. Mi ravvio i capelli, sempre indomabili, e mi passo il rossetto color carne sulle labbra e contorno i miei occhi nocciola con una matita nera. Ritorno dagli altri e ritrovo Lorenzo praticamente sequestrato da mia nonna, seduto sul divano accanto a lei. Poveretto, chissà come lo ha torturato. Sarà il caso di salvarlo o lo faccio penare ancora un po’? “Lorenzo.” Ma sì, salviamolo adesso. Lui solleva il capo e si blocca a guardarmi. Gli occhi azzurri sembrano brillare, evidente effetto del camino e mi sorride. Si alza fluente ed elegante e mi raggiunge. “Sei bellissima.” Sussurra prima di darmi un bacio fresco e delicato sulle guance, che si imporporano e il cuore, brutto traditore, accelera i battiti. “Grazie.” Borbotto imbarazzata. Oltre le sue spalle, vedo mia nonna annuire soddisfatta e sbuffo. Sarà una lunga serata!
Io e Lorenzo ci aggreghiamo al tavolo da gioco, consapevoli, almeno io sì, che quello sia il posto meno spinoso della serata. Eluderemo le domande almeno per un po’. Sbuffo e Lorenzo mi guarda cercando di capire cosa mi prende. Sollevo le spalle, volendo evitare il discorso di fronte a tutti e lui annuisce. Ritorniamo a seguire la partita di carte. Per poco, perché mia mamma richiama tutti per farci mettere a tavola. Io mi precipito in cucina per darle una mano, insieme a mio papà e a mia zia, mentre mio fratello si occupa di riempire i bicchieri per il primo brindisi della serata. Sia lodato Roberto! Scolo il contenuto frizzante tutto in un colpo. Ho bisogno di rilassarmi prima dell’inizio dell’interrogatorio. Insomma, adoro la mia famiglia, la amo con tutta me stessa, ma Lorenzo mi piace e non vorrei che mi mettessero in imbarazzo con la loro solita invadenza. So che si preoccupano per me, so che lo fanno per la loro figliola, ma a volte possono essere pesanti, soprattutto perché magari Lorenzo non è abituato a una famiglia così. Nonostante ci conosciamo ormai da due anni, non so come sia la sua famiglia. So che ha una sorella, ma lui non parla molto del rapporto che ha con i genitori. E se fossero freddi e distaccati? Sai che bel colpo immergersi nella mia di famiglia che è tutto fuorché fredda e distaccata. Posato l’ultimo piatto, mia mamma prende posto a capo tavola, accanto a Lorenzo. Io mi ritrovo da un lato lui, dall’altro i miei zii, mentre di fronte ci sono la nonna, accanto a papà, a capo tavola anche lui, i miei cugini e mio fratello, a fianco di mamma. “Auguri!” Alza il calice mio padre e noi insieme a lui, anche se il mio è già vuoto. “Sai che non si brinda con il bicchiere vuoto?” ridacchia Lorenzo. “Allora rimediamo.” e lo riempio nuovamente “Auguri e grazie per la bella serata.” Mi sussurra prima di far tintinnare i nostri bicchieri. Mi guarda con un sorriso luminoso stampato sulle labbra e io sento il cuore perdere un battito. Ha ragione mia nonna: è proprio un bel ragazzo.
A discapito di tutte le mie aspettative, la cena prosegue tranquilla, tra una chiacchiera e uno scherzo, un brindisi e l’arrivo dei ravioli. Amo la mia famiglia, il calore che sanno donare, le risate che ci fanno fare, la capacità di mettere a proprio agio chiunque e farlo sentire parte integrante di tutto. Nonostante a volte mi sembra che siano troppo invadenti, troppo chiacchieroni, stasera più che mai mi rendo conto che sono persone meravigliose e se chiacchierano troppo, si interessano e si prodigano per gli altri lo fanno solo perché dimostrano affetto sincero e genuino. Sono fortunata, molto fortunata. So che non tutti possono permettersi di passare delle belle feste, condite di sorrisi e amore incondizionato, circondati dal calore di una famiglia come la mia. Mia mamma continua a rimpinzare Lorenzo, che accetta tutto con un sorriso. È rilassato, si vede e, come me, si sta godendo la serata. Si volta a guardarmi e mi mostra uno splendido sorriso che illumina i suoi occhi. Trattengo il fiato a questo spettacolo, ma per fortuna (o sfortuna) c’è mio fratello a levarmi d’impiccio. “Un brindisi al nuovo arrivato in famiglia.” Io lo fulmino con lo sguardo e cerco di raggiungere le sue gambe con il piede, ma lui è pronto a scansarsi e a risparmiarsi un bel livido. Divento paonazza e ritorno a guardare Lorenzo, mimando uno “Scusa.”. Lui solleva le spalle e ridacchia un poco imbarazzato, ma ugualmente alza il calice e lo fa sfiorare con quello di mia mamma e mio fratello. Io Roberto lo ammazzo, per dire (forse). “Allora, giovanotto. Raccontaci come hai conosciuto la mia nipotina.” Si ci mette pure mia nonna. Avevo esultato troppo in fretta, pensando che avessero deciso di abbandonare l’ipotesi interrogatorio. “Nonna …” protesto io. Lorenzo mi poggia una mano sulla coscia e sussulto di sorpresa e imbarazzo “Tranquilla, Celeste. Allora, come ho conosciuto sua nipote? Mi faccia pensare. All’università sicuro. Per i primi due anni ci siamo praticamente ignorati, poi non so come è successo, ci siamo ritrovati a chiacchierare, a essere seduti vicini e ora eccoci qui. Credo che la svolta sia stata …” ci riflette, mentre io l’osservo con il cuore in gola e il fiato sospeso. Chissà se si ricorda quando ci siamo presentati, nonostante parlassimo già da qualche giorno? Io me lo ricordo, eccome se me lo ricordo. Di lui ricordo molte cose, anche le più piccole e, agli occhi di molti, insignificanti. Associo a Lorenzo giorni, emozioni, canzoni, momenti e … “Fu colpa di un libro!” esclama felice e io sussulto. Se lo ricorda. Distoglie lo sguardo da quello di mia nonna per puntarlo sul mio, sorpreso, felice e non so che altro. So solo che il cuore mi batte forte nel petto e sento le guance andare in fiamme. Io annuisco per confermare. Ormai tanto vale essere sinceri, almeno un pochino, e ammettere che anche io ricordo quell’episodio “Ricordi pure tu, Celeste?” Ritorno ad annuire per risposta. “Eravamo disperati per una materia che ci sembrava impossibile. Ne avevamo già parlato. Un giorno tu avevi un libro con te e io ti chiesi se me lo prestavi per consultare una cosa. Mentre chiacchieravamo e ci scambiavamo opinioni …” continuo io “ … ci siamo resi conto che, nonostante avessimo parlato per giorni, non ci eravamo presentati. Scoppiammo a ridere e …” mi sorride e ritorna a guardare mia nonna “ … ed eccoci qui!” ridacchia, abbassando lo sguardo. “Bella storia.” Commenta mia nonna. “Galeotto fu il libro!” sussurra Lorenzo e io gli do una spallata amichevole, mentre non ho mai smesso un solo secondo di guardarlo. Lui solleva lo sguardo su di me e mi sorride, un po’ imbarazzato. Imbarazzato? Perché? Che significa? Cosa significa aver ricordato questa cosa per lui? Mi da un buffetto sul naso, mentre io strabuzzo gli occhi, ancora più sorpresa, e lui si fionda sul bicchiere e ne ingolla il contenuto. Decide mia madre di interrompere questo strano, quanto sorprendente, momento, annunciando l’arrivo dei secondi. Il tavolo viene imbandito di piatti e gli ospiti sospirano afflitti per dover rinunciare a parte delle prelibatezze, già troppo pieni e sazi. E ancora mancano dolci e frutta. “Dio, ma quanto avete cucinato?” chiede, sorpreso, Lorenzo. Io ridacchio, mentre gli porgo un piatto con funghi ripieni. “Te l’avevo detto che mia mamma non si trattiene in questi casi.” Mia mamma mi fulmina con lo sguardo, ma io decido di ignorarla. “Capisco perché ti abbia sequestrato oggi. Ma, devo dire, che ne è valsa la pena. È tutto squisito.” Ora fulmino lui “E tu vendi la mia libertà così? Bell’amico che sei!” e scoppiamo a ridere, mentre ci serviamo con carciofi e involtini. Lorenzo mi ruba una carota dal piatto e io gli bacchetto la mano con la forchetta. Sembriamo due bambini e … e sono felice come una bambina. Gli sorrido e lui si illumina, sorridendo a sua volta. Riempie i nostri bicchieri con del vino e propone un brindisi tutto per noi. “Buon ultimo dell’anno, Celeste.” Sussurra, facendo avvicinare i nostri bicchieri e lasciando sfiorare le nostre mani, mentre gli occhi restano incatenati a comunicare in una lingua tutta loro. “Buon ultimo dell’anno, Lorenzo.” 



Angolo Autrice: Ognuno ha il proprio modo di festeggiare un esame. Io scrivo. HIHIHI ok sono felice. Andiamo avanti ... che ve ne pare del nuovo capitolo? Ne manca solo uno alla fine e ... mmm no no non vi anticipo niente. Spero vi sia piaciuta fin qui la storia. Grazie mille a tutti e soprattutto a chi ha recensito. Mi ha fatto tanto piacere leggere le vostre parole. Vi ricordo di nuovo la mia raccolta "Amore in corsia". Passate a leggere!!!
Alla prossima! Baci bacini bacetti!!!
  
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