Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: fedetojen    05/02/2015    3 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente mentre ascoltavo Can you turn off your cellphone? dei BTS. Spero vi piaccia :D
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolo scrittrice: ciaooo, questa storia è nata come one-shot, ma se volete che diventi una storia, ditemelo nelle recensioni :D Buona Lettura


Jimin puoi spegnerlo?
 
"Ho voglia di vederti, ci vediamo alle 16, al bar vicino casa tua. Jimin"

Avevo un appuntamento il giorno stesso con Jimin, un ragazzo dei BTS, conosciuto in rete per caso.
Allora verso le 15, apro l'armadio e scelgo cosa mettermi. Sulle scarpe ero già sicura: stivaletti in pelle con tacco da 5 cm.
Per gli abiti ancora non sapevo, però avevo qualche idea così prendo il pantalone beige e una maglia color panna a maniche lunghe.
Metto il pantalone sotto la maglia e vedo se stanno bene insieme. Stanno alla perfezione.

Soddisfatta della mia decisione scendo le scale di casa e mi avvio verso il bar vicino casa mia.
Sono le quattro e mezza e ancora nessuna traccia di Jimin. È più di mezz'ora che sono seduta qui fuori a prendermi tutto il freddo del mondo.

Sto seriamente pensando di alzarmi e ritornare a casa.
Ma appena sto per alzami vedo sbucare dall'angolo Jimin, con un pantalone in pelle, una maglia a maniche lunghe che gli mette in risalto il suo fisico palestrato e in mano il suo telefono. Appena si avvicina a me mi saluta con un bacio chiassoso sulla guancia e si siede sorridente.

"Angelica, scusa se ti ho fatto aspettare! Ho avuto un piccolo contrattempo" dice sorridendomi mentre i suoi occhi diventano piccole fessure e i suoi denti bianchi mi accecano. Chiudo e riapro gli occhi sospirando pesantemente. Con un gesto veloce Jimin chiama il cameriere.

"Un cappuccino per me e per te?" chiede verso di me sorridendo.

"Una cioccolata grazie" dico, sorridendo al cameriere che annuisce e sparisce.

Ritorno a guardare Jimin che appena il cameriere se ne va, prende di corsa il telefono e inizia a prestarci attenzione, dimenticandosi completamente di chi ha davanti. Continuo a guardarlo mentre sorride verso il telefono che in continuazione vibra e suona per le notifiche.
Era bellissimo, ma quel suo comportamento iniziava ad irritarmi.
Allora sbuffo e lui distoglie per qualche secondo il contatto visivo dal cellulare per guardare me. Allora lascia il telefono e mi guarda.

"Che c'è? " mi chiede curioso unendo le mani sopra al tavolino.

"Mi hai chiesto di vedermi e pensi al telefono. Se io facessi una cosa del genere come ti sentiresti?" chiedo irritata.

"Be, non mi darebbe fastidio, ogni tanto ci può stare" mi dice sorridente. Stava per arrivargli un tacco da 5 cm in testa.

"Come fai a dire che ci può stare? Tu mi hai detto che volevi vedermi! " dico cercando di rimanere calma.

"Si, e infatti ti sto guardando" mi dice facendomi un sorriso malizioso e guardandomi da capo a piedi.

Arriva il cameriere e ci porge il caffe e la cioccolata.
Appena mette la cioccolata vicino a me, metto le mani intorno alla tazza cercando di riscaldarmi.
Vedo Jimin che tra un sorso all'altro digita frettolosamente qualcosa sul display del suo cellulare.
Quel rumore è diventato insopportabile, quei tap sul display m’innervosiscono facendomi venire i tic alla gamba che inizia a tremare.

Sorseggio la cioccolata cercando di non pensare a quei rumori delle sue mani e del suo telefono.
Alzo lo sguardo e vedo che continua a sorseggiare il caffè e con l'altra mano continua a messaggiare.
Si sistema accavallando le gambe, e sorride.

"Posso sapere cosa c'è di così bello da farti sorridere?" chiedo irritata sbattendo la tazza sul tavolino e facendo alzare lo sguardo di Jimin verso di me.

"Parlo con i membri del mio gruppo" dice sorridente.

"Giusto, mi ero scordato che sei super famoso in Corea, ma potresti degnare un po’ di attenzione a questa comune mortale?" gli dico alzando il tono della voce. Sorride, quel suo sorriso mi sta uccidendo.

"Non capisci vero?" mi dice mettendo finalmente il telefono in tasca e guardandomi con insistenza.
Faccio no con la testa e aspetto una risposta. Mi stava confondendo.

"Ho chiesto di proposito ai miei membri di mandarmi messaggi per vedere fino a che punto resistevi. Con le altre ragazze non è stato così, dopo nemmeno cinque minuti se ne sono andate. Invece tu hai aspettato fino a quando non sono arrivato e con tutto ciò hai continuato a rimanere. Questo vuol dire che ti piaccio realmente" mi dice sorridente e sorseggiando un altro po' di caffè.
Mi sento imbarazzata, sento le guance in fiamme e cerco di nascondermi, ma mi sono scordata la sciarpa.

"Quindi, che ne dici di andare?" mi dice alzandosi e sistemandosi la maglia.

Mi alzo decisa e mi sistemo la borsa sulla spalla, cerco di rimanere seria e di non fare la faccia imbambolata che lo osserva come una scema.
Iniziamo a camminare e la sua presenza al mio fianco mi scombussola: non riesco a stare tranquilla, sono agitata come se dovessi fare un'interrogazione a sorpresa e non ho studiato, non so come comportarmi, è così diverso dagli altri.

"Vuoi stare calma?" mi dice mentre mi prende la mano e la stringe fra la sua.
Al tocco i brividi si fanno strada e quel pò di sanità mentale che mi era rimasta, è completamente sparita.
Lo guardo mentre cammina sicuro di se, bello, sorridente come il sole.
Intreccia le dita delle nostre mani e un brivido più forte si fa strada e le farfalle impazziscono in quel mio piccolo stomaco.
Mi sento al settimo cielo e lui?
 
Pov Jimin
 
Appena le ho preso la mano è diventata ancora più nervosa di prima. Trovo una panchina e la faccio sedere.

La guardo e dalle foto che mi ha mandato su internet, nella realtà è tutta un'altra cosa: i capelli castani, setosi e ondulati che le circondano il viso ovale, occhi color verde quasi smeraldo incorniciati da un paio di occhiali da vista neri squadrati non troppo grandi, labbra carnose e rosa, che mi fanno venir voglia di toccarle e baciarle fino a prosciugarle. Cerco di calmarmi sembrando più sicuro di me e ci riesco.
Lei è ancora nervosa e me ne accordo da come gioca con le sue stesse dita della mano.
Avvicino piano la mia mano alla sua e appena la prendo mi guarda stranita.

"Che c'è? Non posso toccarti?" le chiedo deluso.
Mi fa no con la testa, e i suoi capelli sciolti si muovono in contemporanea con il suo volto.
In quel preciso momento avrei voluto baciarla ma era troppo presto, qualcosa bloccava lei dal fidarsi di me.

"Sembra tutto così irreale. Tu qui con me, io vicino a te" mi dice con sguardo rivolto verso le nostre mani, una sopra l'altra.
Le alzo il volto con due dita dal mento e in quel momento è bellissima, con quello sguardo perso sembra innocente, indifesa, pura.
Le sorrido cercando di rassicurarla.

"Io sono qui, sono reale toccami" le dico cercando di vedere che effetto ha un suo tocco sulla mia pelle.

Alza piano la mano e la appoggia sulla mia guancia.
In quel momento poteva spaccarsi il mondo, arrivare mille bufere, ma non avrei lasciato a nessun altro il tocco di quella dea di fronte a me.
Mi sentivo felice, sapevo che lei era quella giusta.
La sua mano morbida e tiepida che era a contatto con la mia guancia, mi faceva sorridere come uno scemo, e noto che anche lei sorride.
Per la prima volta sorride e li mi perdo fra i suoi lineamenti così eleganti e sensuali.
È il momento giusto, mi avvicino a lei e non voglio altro che il contatto delle mie labbra sulle sue.
 

Pov Angelica
 
Appena misi la mia mano sulla sua guancia, capii che tutto ciò era reale, non stavo sognando, quel bellissimo ragazzo era di fronte a me e mi sorrideva. Non tremavo ne ero agitata, ero serena e felice.
Lo vedo che si avvicina piano a me diventando serio in volto e guarda insistentemente i miei occhi e le mie labbra.
Sento il suo respiro sul mio volto e il suo profumo che arriva come una ventata in pieno inverno a scompigliarti i capelli.
Le sue labbra calde e morbide si posano delicatamente sulle mie. Un piccolo bacio che scatena mille emozioni.
Gioia, felicità, voglia di averlo vicino a me, di sentire le sue forti braccia intorno al mio corpo che mi stringono forte a lui e mi cullano.
Dopo quel piccolo e dolce bacio mi guarda sorridente, non mi stancherò mai di guardarlo: quei suoi occhi, quel suo sorriso e le sua mani forti non faranno altro che farmi innamorare sempre di più di lui.
   
 
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