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Autore: No thing    05/02/2015    0 recensioni
Una storia d'amore introspettiva tra una ragazza dall'animo rotto, appena uscita da una relazione violenta, ed un ragazzo da un passato complicato e tragico, segnato dalla brusca separazione dei suoi genitori. Due menti, due cuori, due corpi che si fondono. Impareranno a conoscere le loro debolezze, le loro cicatrici, il loro gusto di gelato preferito.
Date un'occhiata alla mia storia se vi va. Non ve ne pentirete, promesso.
Dedico questa storia all'amore della mia vita.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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2. Nuovi sentimenti 

Quando Il Mostro sparì, Tessa respirò sollevata:

“Grazie per avermi salvata, Ryan...” sussurrò con il filo di voce che le rimaneva, dato la paura che le attanagliava la gola. 

Tessa conobbe Ryan un po’ di tempo prima, tramite amici. Avevano scambiato due chiacchiere, ma non erano riusciti ad entrare propriamente in confidenza.

Ryan era alto, bello, con una carriera di modello alle spalle. Aveva partecipato a molte gare di bodybuilding, riuscendo a portare a casa numerose vittorie. In quelle occasioni, Tessa gli inviava un messaggio di congratulazioni, non perché Ryan le interessasse o altro, semplicemente per educazione e perché la determinazione era una qualità che apprezzava molto nella gente, e di certo quel ragazzo ne aveva da vendere. Aveva capelli semi-lunghi e castani, occhi color terra e un simpatico naso all’insù. I denti piccoli e allineati esprimevano un sorriso sincero e affidabile. L’enorme corpo sembrava scolpito, una statua greca.

Ryan e Tessa avevano già avuto occasione di incontrarsi. Una volta si erano visti insieme al Mostro ed altri amici. Quella volta, lui le aveva offerto delle mandorle, che si portava sempre dietro per via della sua rigorosa dieta. Tessa le accettò di buon grado. Non si erano più visti fino a quel momento.

“Ma va, figurati. Se c’è altro che posso fare non esitare a contattarmi.” Disse lui, sorridendo in modo educato. “Allora, ti lascio nelle mani della tua amica. Stai tranquilla e fai attenzione, mi raccomando.”
“Sì, lo farò, grazie.”

Tessa tornò a casa quella sera, ma il Mostro continuava ad assillarla al cellulare. Lei non rispondeva, non voleva più stare con un violento. Decise però di inviare un messaggio a Ryan.
“Ryan, scusami per quello che è successo oggi. Non avrei dovuto metterti in mezzo, mi dispiace tanto...”  digitò, carica di vergogna. Fermare un quasi sconosciuto per strada e supplicarlo di difenderti dal tuo fidanzato violento non è proprio il massimo della normalità.

La risposta arrivò solo il giorno dopo. “Conta su di me.”

Da quel momento i due iniziarono a scriversi e vedersi regolarmente. Tessa usciva con dei nuovi amici ora, e aveva recuperato il rapporto con le sue migliori amiche, che era andato a deteriorarsi quando stava con insieme al Mostro. La vita aveva ripreso a scorrere e finalmente le era tornato il sorriso. Aveva iniziato a colorarsi gli occhi e le labbra e adorava uscire in short e maglietta, ballava tutta la notte e si godeva quella nuova vita bella. Provava ansia quando Ryan non le inviava un buongiorno o una buonanotte, si sentiva corteggiata quando le faceva un complimento e perfino si eccitava quando lui la provocava. Quando si incontravano era tutto un ridere, uno splendere insieme. Il Mostro era solo un’ombra invisibile del suo passato, che tornava di tanto in tanto per infestare i suoi sogni o per farla piangere dal dolore in balia di un qualche ricordo violento.

Il loro primo piccolo appuntamento fu molto informale.

Quel giorno Tessa aveva appena finito di prendere parte ad una manifestazione. Era sudata e piuttosto mal vestita, la telefonata di Ryan era del tutto inaspettata. Le squillò il telefono e lei rispose molto timidamente.
“Pronto?”
“Hey, sei libera?” la voce amichevole di Ryan le scaldava il cuore.
“Sì, certo” si affrettò a rispondere Tessa, pentendosi subito della sua voce troppo carica di entusiasmo. Le sue amiche le dicevano che gli uomini si conquistano con l’indifferenza. “ehm, perché?”
“Perché sono in giro e mi chiedevo se ci potessimo vedere.” Ryan era sempre così sicuro di sé.
“Ahm, certo. Io sono allo stadio ora.”
“Ok vengo lì, non muoverti.”  Quel ragazzo a volte risultava un po’ intimidatorio e testardo.
“Okay.”

10 minuti dopo..

“E ora dove vuoi andare? Ti porto dove vuoi” chiese lui non smettendo di sorridere.
“Beh, mi piacerebbe mangiare un gelato”  rispose la ragazza in tono vivace.

Si ritrovarono seduti al tavolino del bar e la cameriera si avvicinò per prendere l’ordinazione. Ryan iniziò a salutarla calorosamente: era una sua vecchia amica, Tessa avvertì un certo fastidio al cuore, come se un’intrusa le stesse sottraendo la compagnia di Ryan e stesse cercando di rompere il loro spazio personale. In fine prese un enorme gelato al cioccolato e cheese cake alla fragola, gentilmente offerto da Ryan. Il Mostro non le aveva mai offerto il gelato. Ryan il gelato non lo poteva mangiare, poiché, come spiegò, aveva una gara tra poche settimane.

“Visto che sono già campione regionale ora gareggerò per vincere il titolo nazionale. Se vincerò potrei essere notato da degli sponsor, e chissà, magari mi sceglieranno come modello per pubblicizzare prodotti per palestre!” Era di certo una grande occasione, poteva diventare ancora più famoso di quanto già non fosse.

Più il ragazzo parlava di sé, più nasceva in Tessa la consapevolezza che quel ragazzo dall’apparenza così perfetta non avrebbe mai potuto scegliere lei. Aveva 16 anni ed era una bambina, fino ad allora aveva vissuto gran parte della sua adolescenza in un piccolo mondo creato da un mostro per lei. Non ne sapeva niente di come si sta con un uomo. Era proprio ciò che era Ryan: un uomo. Un uomo forte, serio, ambizioso e sicuro di sé.  Reprimere i sentimenti che iniziava a provare per Ryan, però, era stupido. Il ragazzo esercitava su di lei un fascino notevole, la attraeva come nessuno aveva mai fatto. La trattava da principessa e finalmente si sentiva speciale per qualcuno.

“Prima di conoscere il Mostro” raccontò Tessa, “ero barricata in casa. Non uscivo mai, alle medie mi prendevano in giro lanciandomi sassi. Ero orrenda, non meritavo di uscire di casa. L’anno scorso presi un po’ di coraggio e decisi di cominciare ad uscire con una mia vecchia amica d’infanzia. Mi trovai nel suo gruppo e lì conobbi lui, il Mostro. Mi strappò via dai miei amici per darmi ciò che avevo sempre desiderato: un fidanzato. Ero piccola e desiderosa di essere amata, mi illusi, sperando che lui l’avrebbe fatto, ma come ben sai non fu così.
 



“Sei certa che gli piaccio, Lotte?” Chiese Tessa, dubbiosa, alla sua migliore amica.
“Si vede lontano chilometri! Ma non lo capisci? Ti scrive sempre, chiede ogni giorno di vederti… gli piaci sì, e tanto!”
  
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