Siamo io e la mia dannata anima,
A camminare lungo la via.
Oh quanto dolore patito, giù in trincea,
Oh Elisea;
Gialli mostri pioventi sulle navi amiche,
Abbietti globi urlanti in fiamme,
L’odore acre della carne.
Ti ho donato il mio anello,
Oh Elisea ti ci ballava, attorno al tuo dito.
Esile, snutrito, scheletrico.
Ricordo solo questo, ivi il tuo riso.
Nel mentre di pietre riempio la mia anima,
Uccidendo per malati ideali di pace.
Uomini che hanno la stessa mia faccia.