Dalle tue lacrime,
Sorge una fonte.
Ove mi disseto petulante,
Ti chiedo molte cose,
Persino l’abbraccio illusorio del tuo perdono,
Oh quel tuo viso rugiadoso,
Dello stesso colore mattutino,
È albeggiante.
Ha perfino in dote,
La capacità di sorridere,
Per farti dimenticare.
Non ti ho donato mai nulla,
E in calce, dipingo su queste mura.
Che possano bramarti, queste maschere estranee,
Per farti felice,
Accetterei questo atroce dolore,
Senza chiederti nulla.
Neanche il poter baciare,
La strenua macchia bianca della tua gote.