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Autore: Girl_in_Blu    06/02/2015    2 recensioni
Fan fiction ambientata dopo la partenza di Vegeta, quando lascia Bulma prima dell'avvento dei cyborg.
Estratto: C’erano stati momenti in cui l’amore si era tramutato in odio, in cui il rancore covato, represso e poi imploso, si era esteso contagiando ogni fibra, ogni cellula, ogni nucleo di quel corpo spossato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Per la serie a volte ritornano, rieeccomi con una flash che spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Baci, Jo.






 

 

Riflessi







 

 

C’erano stati momenti in cui l’amore si era tramutato in odio, in cui il rancore covato, represso e poi imploso, si era esteso contagiando ogni fibra, ogni cellula, ogni nucleo di quel corpo spossato.
Un odio profondo come la pece, assetato come può esserlo solo un uomo arso dal sole nel caldo deserto, e sofferto come chi perde e sa di aver perso ciò che di più caro abbia mai posseduto.

Non pensava potesse cambiare, non aveva mai sperato in nulla di simile, eppure si sentiva tradita.
Tradita da un’aspettativa mai espressa, mai nemmeno pensata.
Tradita da se stessa per essersi abbandonata in un limbo, sospeso tra gioia e dolore, passione e ragione.
Sospesa tra l’essere Bulma, ragazza estroversa e caparbiamente testarda, e la voglia di essere Lei, la sua stessa estensione, il suo Io proiettato su un altro.

Le piaceva quella persona, il suo essere donna di un uomo, una donna capace di lottare senza combattere, rispondere senza parlare, guardare senza osservare.
Le piaceva quell’idea ed era stata quella a tradirla, perché era come uno specchio la cui immagine riflessa apparteneva al suo cuore, era quella di chi possedeva quel cuore.

Si odiava per aver perso se stessa, per aver sfidato la sorte, per aver ignorato la ragione, per aver agito d’istinto.
Eppure, nonostante il rancore, nonostante l’odio consumato, lo amava di un amore arso e sofferto, difficile eppure essenziale…

Lui era stato un’equazione impossibile, di quelle che affascinano e rapiscono per la difficoltà che esprimono nella loro immensa grandezza, di quelle che richiedono una vita di studio e lavoro, di quelle che si odiano, ma contemporaneamente si amano, poiché il loro indubbio risultato risulta una costante certezza, una confortante presenza.

Quando aveva capito, lo aveva anche perso, come aveva potuto accettare quei presupposti?
Come poteva guardarsi allo specchio ogni mattina, quando era sporca di lui, del suo essere saiyan, principe dei saiyan?

La realtà era semplice: aveva ignorato, volutamente e ottusamente, tutto il passato e così gli errori di Vegeta erano diventati anche i suoi e adesso ne pagava le conseguenze.
Dannazione! Era stata sedotta e c’era cascata.

E c’erano momenti in cui quell’odio però era rischiarato dall’amore, un amore tenero e puro, come gli occhi di quel neonato, gli occhi del suo bambino, occhi che senza quell’odio non avrebbero potuto risplendere, guardare e riflettere un’immagine di eterna bellezza: una madre che ama come solo una madre può amare…



















 
   
 
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