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Autore: NellaHutcherson    07/02/2015    1 recensioni
Sono passati due anni e Ian e Mickey continuano a condividere la casa con Svetlana e Nika. Ma cosa accadrebbe se un giorno Ian si presentasse a Mickey con un qualcosa in mano, e una proposta da fargli?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Ho un leggero bisogno di te" Svetlana è appena uscita per portare Yevgeny all'asilo, Nika sta finalmente pulendo i piatti, mentre la bambina sta ancora dormendo. -Fai qualcosa di utile per una volta. Mi dice qualcosa in russo ma non capisco nulla, immagino mi abbia mandato a fanculo. Dubito che queste due se ne andranno mai da casa mia perchè nessuno di noi ha i soldi per un'altra casa, perciò siamo costretti a condividere lo stesso tetto, ovviamente con le mie regole. Dopo il divorzio con Svetlana non è cambiato nulla, ma era inutile continuare ad essere sposati legalmente. Tanto Terry non uscirà mai dal carcere, e se dovesse accadere, penso che tutta Chicago sarebbe contenta di ammazzarlo di botte, compresi i miei fratelli. Prima di andare al lavoro passo all'Alibi a bere della birra. -Ehi; mi salutano Kev e Veronica. -È tutto troppo calmo, Frank ancora non è arrivato? -Ancora no. -Kev- dice Veronica uscendo dal bancone -Io vado dalle piccole. -Poi un tempo dicevi a me che ero troppo ossessivo! -Sta' zitto cazzone. Si baciano ed esce. Io faccio un'espressione disgustata ma non posso fare a meno di ridere. Bevo un paio di bicchieri e mentre esco becco Frank che arriva. -Non sei ancora ubriaco Frank? -Stranamente no. Ma manca poco! Kev, offro un giro a tutti! Anche a te, cognato. -Mi ucciderei piuttosto di essere considerato tuo parente. Esco dall'Alibi e vado al lavoro. Finito tutto noto che Ian non è venuto a prendermi, allora mi faccio dare un passaggio. Tornato a casa non posso fare a meno di notare che non è neanche li. -Ragazze, Ian non è ancora tornato? -No, non lo vedo da ieri sera. Sto entrando nel panico, non può aver fatto una cazzata, è da un bel po' che non fa più cazzate. -Dove cazzo stai, Ian. Vado di corsa a casa Gallagher per controllare. Busso freneticamente e ad aprirmi la porta è Debbie. -Tuo fratello è in casa? -Quale dei tanti? -Debbie, cazzo. -No, io non lo vedo da un bel po', dovresti portarcelo un po' più spesso. -Non è un cane, se vuole venire da voi, viene. Entro in casa per controllare ma c'è solo Carl che sta fumando una sigaretta. Mi avvicino, la prendo e glie la spengo. -Sei un ragazzino, non ammazzarti. Mi fa un dito medio e sale al piano di sopra. -Tua sorella? -Sta organizzando una serata al club con Jimmy/Steve. -Giuro che se guadagna abbastanza soldi glie li rubo e scappo lontano da voi, siete tutti pazzi. -Mickey? -Che c'è?! Mi giro e vedo che Debbie sta quasi per scoppiare in un pianto greco. -Ho abortito. -Chi è che ti ha messo incinta? -Un tipo. -Il tuo ragazzo? -No. -Allora hai fatto bene. -Come puoi dire cosi? Ho ammazzato un bambino. -Deb, non era ancora un bambino. E inoltre avere un bambino è una responsabilità tremenda, specialmente alla tua età. Se mi dici il nome di questo ragazzo vado da lui e lo faccio pentire di essere nato con un cazzo. -Non è solo colpa sua. -Volevi un figlio? -No, ma volevo per una volta avere l'attenzione di Fiona, se ne frega di quello che mi succede. Odio i drammi adolescenziali. -Debbie, non è che se ne frega di te, ma sa che sei matura e che sei capace di gestirti da sola. -E se volessi aiuto, per una volta? -Lo hai chiesto, rimanendo incinta. E Fiona ti ha aiutata? -Si, e ora mi sento una stupida per tutto quello che ho fatto. Siete tutti felici, Fiona ha un lavoro, un marito, tu hai Ian, Carl ha duecento ragazze al giorno che gli vanno dietro, e io cos'ho? -Debbie, tu di questa fottuta famiglia sei la più in gamba, e non è una cosa da poco. Vuoi un ragazzo no? Beh non affrettarti, quello giusto arriverà quando meno te lo aspetti. -Grazie. Mi abbraccia strettissimo, io ricambio con qualche pacca, e poi la stringo forte. -Basta smancerie, aiutami a trovare tuo fratello. -Da quand'è che non lo vedi? -Ieri sera, ma perchè sono andato a dormire prestissimo. Poi stammattina quando mi sono svegliato pensavo fosse già uscito. -Okay, andiamo. Ci mettiamo a cercare ovunque, di nuovo all'Alibi, dai Fisher, all'esercito, dalla polizia, al supermarket, ma non lo troviamo. -Cazzo, cazzo, cazzo. Comincio a disperarmi, ormai è sera e torniamo a casa mia. -Debbie, porca puttana, dov'è finito? -Non ne ho idea. Ci sediamo sui gradini davanti alla porta, e io ormai sono rassegnato. Ad un certo punto vedo una macchina, la sua macchina, parcheggiare sul vialetto. -Brutto... Scende dalla macchina aprendo le braccia e gridando: buonasera! -Stronzo... -Come state? -Vaffanculo Ian! Inizio ad urlare. -Dove cazzo sei stato? Non puoi sparire cosi. Non puoi. Smettila! Perchè mi fai questo! Inizio a piangere e ad irritarmi perchè odio piangere. -Stronzo, Ian! Non mi puoi fare queste cose! Mi metti le mani davanti alla faccia per coprirmi. -Mickey.. -Fanculo -Lasciami spiegare! -Spiegare? Sei sparito per un giorno intero! Non ho saputo nulla di te! Nulla! Potevi almeno avvertire! -Non potevo, sennò avrei rovinato tutto.. -Tutto cosa, Ian, di che cazzo parli! Lo vedo ridere e tirare dalla tasca dei pantaloni qualcosa, lo tiene dentro al pugno. -Vedi, non mi escono i soldi dal culo, ma non volevo comprarne uno scadente. -Di cos.. -Cosi' sono stato a quella gioielleria su Main Street durante l'ora in cui c'era più gente e mi sono chiuso in bagno, e ho aspettato che il negozio chiudesse. Ho preso una cosa e ho riaspettato che riaprisse e ho aspettato l'ora di punta, di nuovo. -Che cazzo hai rubato, ian. -Non ne ho preso uno mega galattico, altrimenti si accorgevano che mancava. -Ian.. -Cosi' ho preso questo. Ian si mette in ginocchio, e mi fa vedere l'anello che ha preso. -È un po' tamarro, ma gli altri erano tutti da checche, quindi. -Ian. -Vuoi sposarmi? No perchè ho un leggero bisogno di te, ho bisogno che mi assisti, che mi aiuti, che scopiamo, ovviamente, ma ho bisogno di averti accanto a me, non adesso, non domani, ma sempre. Quindi, vuoi sposare questa bipolare testa di cazzo? -Non sei solo una testa di cazzo, sei la mia testa di cazzo. -È un si poco romantico? -Si. Mi infila l'anello. Gli tiro un leggero pugno in faccia. -Se mi fai stare ancora cosi' male, giuro, ti stacco le braccia e le appendo sul porticato. -Ti amo. -Anch'io, testa di cazzo. Ian mi bacia, e io lo bacio di tutta risposta. Non curante di chi ci possa giudicare, o di chi stia li' a guardare. Non curante di niente. Perchè l'unica cosa che so, è che l'unica ragione, l'unica persona che mi spinge a credere che ci sia ancora qualcosa di non fottuto in questa terra, è questo ragazzo. -O mio dio. Urla Debbie. -Sarò imparentata con i Milkovich! Che grand figata! Corre e ci abbraccia. Io la stritolo. -Torna a casa, deb, che io e tuo fratello abbiamo da fare. "Gallagher, non mi farai arrossire" La mattina dopo, per la prima volta dopo tanto tempo, mi sveglio tra le braccia di Mickey. È domenica, e voglio passarla tutta con lui. Sta ancora russando beatamente, ma non voglio svegliarlo e rovinare tutto. Gli sfioro la mano e il dito con il mio anello, e continuo a fissarlo. Lo fisso perchè sono grato di averlo nella mia vita, sono grato di quel giorno quando ho respinto Mandy, quel giorno in cui lui voleva picchiarmi, sono grato di tutte le litigate che abbiamo fatto, di tutte le volte che abbiamo fatto l'amore, di tutte le volte che mi sono sentito una merda, perchè poi c'era lui ad aiutarmi. Sono grato perchè tutto ciò ha portato a questo giorno. Lui è qui, e giuro che me lo terrò stretto fino alla fine dei miei giorni. Mickey smette di russare e si sveglia, nota che lo sto fissando. -Che cazzo guardi, ho qualcosa in faccia? Strizza gli occhi e sbadiglia, piccoli tratti e gesti che fa sempre. -No, è solo. -Devi dire qualche stronzata poetica? Perchè sai che non sono bravo a risponderti dolcemente. -Mick, sei bellissimo. -Gallagher, non mi farai arrossire. Mi bacia. -E tra i due, quello bello sei tu. -Non credo. -Non fare il modesto, cazzone. Mi stritola, ridendo. -Non he hai avuto abbastanza ieri sera? Gli dico con tono provocatorio. -Direi di no. Dopo parecchio, e parecchio tempo, decidiamo di alzarci. Svetlana sta facendo colazione con Nika, Yevgeny e Mary. -Buongiorno, dormiglioni. Avete fatto parecchio casino, ieri sera. Mi dice Svetlana. -Beh, sai, dovrai abituartici dato che sposo il tuo ex marito. -Vi sposate? Indico l'anello di Mickey. Bazzica qualcosa in russo e poi ci abbraccia, Nika la segue a ruota. -Si ok, mi state uccidendo. Mickey si divincola, ma non credo riesca a liberarsi. -Yev, Mary salutate i vostri papà! Io li prendo entrambi in braccio e li sbaciucchio. -Ian, basta. Fammi stare anche a me con i nostri figli. E li.prende in braccio. Io lo guardo. Dopo colazione cerchiamo di stabilire una data e un posto per il matrimonio. Io voglio che sia il prima possibile. -Una settimana? -Ian sei pazzo? C'è da preparare tutto? -Macchè tutto, i vestiti ce li abbiamo, il ricevimento lo possiamo fare a casa mia, e tanto al comune un giorno si trova. -Quanta fretta, amico. -Perchè tu no? -Certo che si, ma, ecco, vorrei fare le cose per bene. -O mio dio, o mi vuoi respingere, oppure hai questa ossessione del matrimonio perfetto, ed è troppo gay. -Beh, sono gay quindi che problema ci sarebbe? -Due settimane. Okay? -Va bene frettolone. Io torno al letto, mi raggiungi? -Tra un po', devo fare una telefonata. Prendo il telefono e faccio quel numero, sperando che non l'abbia disattivato. Segreteria telefonica, ovviamente, ma decido di lasciare un messaggio. -Ehi, fratello. Come stai? Ehm, io bene, anche se non me lo stai chiedendo. So che te ne sei stra sbattuto le palle di noi, che il tuo lavoro come ingeniere elettronico a New York è strafigo, e che scoparti Mandy quando ti pare è l'ideale per te. Ma sappi che qua, a Chicago, c'è tutta la tua famiglia, tutta la tua adolescenza. A me manchi, e a Mickey manca sua sorella. Non glie l'ho detto mica, che sta li' con te, perchè sei mio fratello, e ti voglio bene. Ma voglio bene anche a Mickey, e questa storia mi ha un po' scocciato. Sappi solo che io e Mickey ci sposiamo tra due settimane, quindi se non vi pesa troppo il culo venire qui, beh, noi vi aspettiamo. E io, vorrei che tu fossi il mio testimone. Riaggancio e vado da Mickey tentando di non scoppiare a piangere. -Chi hai chiamato? -Un amico, per invitarlo al matrimonio. -Dovrei essere geloso? -Decisamente no "Lo voglio, dannazione" Due settimane sono volate, e abbiamo fatto giusto in tempo ad organizzare tutta la cerimonia. Mi sto preparando, ho già messo il completo, devo solo fare il nodo alla cravatta, ma mi tremano le mani, e non riesco a farne uno buono. -Cristo.- impreco. -Qualcuno per caso è agitato? Mi dice Svetlana venendomi in soccorso. Ha un vestito nero molto elegante, e vedendola cosí non direi mai che in passato ha fatto la prostituta. -Taci. Mi fa il nodo e mi da un paio di pacche sulle spalle. -Goditi il tuo primo matrimonio, o meglio, il primo con la persona che ami. -Svet... -Non dire nessuna cazzata, e vai a sposare quel santo che ti sposa. Mi avvio in macchina e vedo Ian. -Non si dovrebbe vedere la sposa prima del matrimonio. Gli dico. -Sei tu o io la sposa? No perchè credo che tu saresti perfetto con un vestito, le tue gambe... -Sta' zitto. Mi avvicino per baciarlo. -Non prima del matrimonio, Madame. Saliamo in macchina. Teniamo i bambini in braccio e davanti Nika guida e Svetlana le sta accanto. Arriviamo al comune in orario, e notiamo che sono già tutti seduti dentro. Il mio testimone è Kev mentre di quello di Ian non so nulla, solo che non vedo nessuno. -Il tuo testimone? -Se mi vuole bene arriverà. Entro prima io in chiesa e poi Ian. Gli occhi di tutti puntati su di noi. Oltre a Kev vedo qualcun altro. Com'è cambiato. Cosa ci fa qui? Lip. È lui il testimone? Mi posiziono vicino a Kevin e scruto la folla, I Gallagher al completo, compreso Frank, che io non volevo venisse, metà clienti dell'alibi, i miei fratelli, e in fondo, nascosta, Mandy. Ian entra e vedendo Lip si sta per commuovere. La cerimonia procede alla perfezione, anche se sono parecchio agitato per la presenza di Mandy che non mi ha detto nulla da quando se n'è andata, quando arriva il momento delle promesse. Merda. Non me le sono preparate. Merda, merda. L'unica cosa importante. Merda. Come cazzo ho fatto a dimenticarmene. Per fortuna inizia Ian -Non ti prometto di diventare ricco, o di essere un marito perfetto, non ti prometto una famiglia normale, perchè già non la siamo. Ma ti prometto di esserci sempre, ti prometto di impegnarmi a non fare stronz...scusate, scemenze. Prometto di guadagnarmi ogni giorno il tuo rispetto e appoggio, e cosa più grande di tutti, prometto di amarti come il primo giorno, sempre.- -Merda tocca a me. -Mickey, l'hai detto ad alta voce. -Cazzo, scusa. Ehm, si, le promesse. Dunque, io volevo prepararmele, per fare un bella figura, tipo te, che hai fatto piangere tutti, guarda Ian, Fiona sta piangendo, Veronica sta piangendo, e a me manca poco, perchè hai detto delle cose bellissime e io manco mi sono preparato quello che dovevo dire. Perciò improvviso. Che ti devo promettere Ian? Cosa? Dimmelo tu, perchè di qualsiasi cosa tu avrai bisogno, io farò in modo di fartela avere. Ti meriti di avere tutto, una villa, una macchina figa, una vita che tutti invidiano, ma io non ho i soldi per darti tutto ciò. Posso darti tutto me stesso, posso prometterti di aiutarti a rialzarti quando cadi, di baciarti ogni mattina e ricordarti che c'è una ragione per la quale la sera devi ritornare a casa. Posso prometterti di amarti senza che nessun cazzone ci giudichi, di difenderti con tutto me stesso, e uccidere chiunque possa provare a farti del male. Insomma, Ian, io ti prometto che sarai sempre la prima cosa a cui penserò quando mi sveglio. -Ti amo, Mickey. -Anche io. E ti odio perchè sto piangendo. Tutti scoppiamo a ridere, e a piangere. -Mickey Milkovich, vuoi tu prendere Ian Gallagher come tuo sposo? -Lo voglio, dannazione. -Ian Gallagher, vuoi tu prendere Mickey Milkovich come tuo sposo? -Lo voglio. Ian mi prende e mi bacia e in sala iniziano le urla, e gli evviva, e i "viva gli sposi". Chi cazzo se lo sarebbe mai aspettato? Per il ricevimento andiamo a casa. Appena arrivati il mio pensiero è quello di parlare con Mandy, ma non la trovo. La cerco ovunque. -Ian, hai visto Mandy? -No, e non trovo neanche Lip. -Cazzo, prova a chiamarlo. Ian prende il telefono. -Lip, dove siete? Cos..? No! Non mi interessa! Io e te dobbiamo parlare! Lip ti prego, tornate qui e non fate stronzate, c'è Mickey che vuole parlare con Mand... -Dammi il telefono. Ian me lo passa -Senti Lip, adesso siamo una famiglia felice e tutto quello che ti pare, ma se non porti subito le tue chiappe qui insieme a quelle di mia sorella giuro che.., -Mickey, Mandy non se la sente, dice che le faresti una sfuriata. Mi risponde Lip, e io ho già i nervi a fior di pelle. -E che cazzo, Lip, se la merita! -Se giuri che la ascolterai, te la porto. -Va bene. Attacco e comincio a camminare frettolosamente avanti e indietro. -Calmati, Mickey, che ha detto? -Che stanno arrivando. Passa un'ora e ancora non sono arrivati, quando sento qualcuno bussare. Mi precipito alla porta per aprire. Mandy. Mia sorella. La mia sorellina. -Mick, scusa... La prendo e la abbraccio stretta. -Non sparire mai più. -Te lo prometto. Ci appartiamo al piano di sopra e mi racconta tutto, di come Lip è andato in Indiana per portarla via dalle grinfie di Kenyiatta, di come se la sono cavata in un misero appartamentino di New York, e di come siano felici insieme. -E che lavoro fai, adesso? -No sai, mi sono iscritta ad un corso scemissimo alla facoltà di economia. -Ti sei iscritta all'università Mandy. -Volevo fare qualcosa. -Cazzo, quanto sono orgoglioso. -E tu, con il tuo sposino? -Spero vada tutto bene, ne abbiamo passate parecchie. -Trattalo bene, è anche il mio ragazzo. "Mickey è la mia roccia" Trascino Mickey fuori da casa per fare una passeggiata. -Scusa, ma volevo stare un po' con te. -Che romantico. -Abituati. Camminiamo per un po' sulla strada buia, Mickey mi prende per mano. E la sua mano, la certezza che lui ci sia, mi fa sorridere. Io non sono ancora guarito, e la cosa che mi fa incazzare è che ne sono consapevole. Ma sapere che c'è un uomo che mi ha sempre salvato, e che mi salverà, mi aiuta a non credermi perso. Mickey è la mia roccia, la mia certezza. Senza di lui, probabilmente invece di essere sposato, oggi sarei in una bara. Ci sono tante cose che vanno male in questa vita, il lavoro, le liti, licenziamenti, morti, i soldi. Ci sono tante cose che ci tirano giù di morale ogni giorno. La gravità ci ammazza, ci appiattisce al suolo, ma se si riesce a trovare una persona con la quale condividere questi momenti tristi, ci saranno dei momenti felici, che ci faranno star bene. La mia persona è Mickey Milkovich, la persona che amo, la persona per cui morirei. Lo guardo negli occhi, e vedo un oceano di speranza. È la mia speranza di essere normale. È la mia speranza di vivere felice. -Mickey, mi rendi fottutamente felice. -Ho già pianto abbastanza oggi, quindi non dirmi altre stronzate che vorrei mi rimanesse un minimo di dignità. Lo continuo a guardare negli occhi. -Fanculo la dignità. Ian Gallagher, sei mio, di nessun altro. Capito? No, devi capire. Perchè sei l'unico in grado di spezzarmi. Quindi, fai in modo che le promesse che mi hai detto si avverino. Perchè voglio passare tutta la mia fottuta vita al tuo fianco, amore mio.
   
 
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