Nda:
Questo piccolo esperimento è una raccolta di tre flash
fic ispirate dalla challenge “Facciamo festa”
indetta sul forum da rhys89. È il
mio primo lavoro nel fandom di OUAT e spero che non faccia troppo
schifo (nel
qual caso sentitevi tranquillamente in diritto di farmelo notare). Il
personaggio principale è Kaelie Jones, che ho immaginato
essere la sorella
minore di Liam e Killian ritrovatasi sull’Isola per
circostanze che verranno
chiarite nella long che le dedicherò e che è in
corso di stesura. Per quanto
riguarda le età con Peter e Felix mi sono regolata forse un
po’ per eccesso
(diciamo che ho stimato avessero tra i 15 e i 16 anni) visto che sono
decisamente più grandi rispetto agli altri Bambini Sperduti.
C’è un motivo al
soprannome “stellina” che usa Peter e che
verrà spiegato anch’esso nella futura
long, non è quindi un vezzeggiativo amoroso né ha
alcun tipo di
sentimentalismo. Concludo dicendo che spero vogliate lasciarmi una
recensioncina come riscontro per questo piccolo esperimento. Vi lascio
alla
prima flash ;)
Part
1:
Embarrassment
Kaelie
non aveva mai smesso di contare i giorni passati sull’Isola.
Giorni che si erano fatti settimane, mesi, fino ad arrivare a un anno.
Il tempo
lì non scorreva come nella Foresta incantata, ma aveva
contato lo stesso,
aspettando il suo compleanno. E quel momento era arrivato.
Osservò
il mozzicone di candela che Bealfire le aveva
prestato e la piccola fiammella che illuminava l’angolo
dell’accampamento in
cui si era rintanata. I Bambini Sperduti non avrebbero capito,
perciò tanto
valeva starsene per conto proprio.
Stava
giusto per soffiare quando udì uno scricchiolio.
Davanti
a lei c’era proprio la persona che più di tutte
non
sarebbe riuscita a comprendere la ragione del suo gesto. La osservava
incuriosito, gli occhi verdi leggermente socchiusi.
-
Che stai facendo? –
Spense
in fretta il mozzicone, sentendo le guance tingersi
rapidamente di un bel rosa acceso.
-
Nulla d’importante. Era una cosa stupida. –
-
Se lo stavi facendo doveva essere importante. Puoi dirmelo
– replicò.
Era
buffo come riuscisse a far suonare quelle ultime due
parole come un ordine.
-
Te l’ho detto, Peter. Era una cosa stupida, non mi va di
parlarne. –
L’espressione
sul suo viso era cambiata nuovamente. Adesso c’era
puro stupore. Era un’emozione che difficilmente lasciava
trapelare, sembrava
che nulla avesse più il potere di coglierlo di sorpresa.
-
Sei imbarazzata. –
Scosse
la testa con risolutezza, lasciando che le onde
corvine le ricadessero scompostamente lungo la schiena. Non aveva
più tagliato
i capelli da quando era arrivata sull’Isola e ormai le
arrivavano fin quasi
alle anche.
-
Non sono in imbarazzo – replicò, testarda.
Peter
scomparve, per poi ricomparire a una manciata di
centimetri da lei.
-
Detesto quando lo fai – bofonchiò.
Continuò
a osservarla mentre allungava una mano verso la sua
guancia. L’accarezzò, in un gesto tanto rapido e
impercettibile da poter essere
paragonato solo al tocco di una farfalla, e sorrise compiaciuto.
-
Hai le guance rosse e calde, quindi ho ragione: sei
imbarazzata. –
Kaelie
sbuffò nuovamente, scostando una ciocca e portandola
dietro all’orecchio. Distolse lo sguardo, giocherellando con
il mozzicone ormai
spento.
-
D’accordo, te lo dico. Ho contato i giorni che ho passato
sull’Isola e, se fossi nella Foresta Incantata, oggi sarebbe
l’undici novembre …
il giorno del mio
compleanno. –
Vedendo
che stava per aprire bocca, aggiunse in fretta: - Te
l’ho detto che era una cosa stupida, dal momento che qui
nessuno di noi
invecchia. In effetti è come se avessi sedici anni per
sempre. –
-
Non lo sapevo – ammise.
Aggrottò
leggermente la fronte. – Perché avresti dovuto
saperlo? –
-
Perché mi piace sapere le cose –
replicò, stringendosi
nelle spalle, per poi allungare una mano verso la candela.
La
fiamma si accese di nuovo.
-
Esprimi il tuo desiderio, stellina. –
[448
parole]