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Autore: Seiraluna    07/02/2015    3 recensioni
La ragazza fece come gli aveva detto il cavaliere dei pesci. Scese qualche scalino e poi rimase a fissare il cavaliere d’oro che afferrava il mantello e se lo metteva sulle spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Albafica, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Villaggio vicino il Grande tempio
Una ragazza correva verso il Grande tempio con un mantello in mano. Aveva intenzione di restituire quel capo di abbigliamento al suo proprietario ma sapeva che sarebbe stato difficile. Di solito i civili non erano ammessi al grande tempo se non per incontrare il grande sacerdote o chiedere aiuto. Si temeva che qualcuno si infiltrasse come civile e attentasse alla vita di Atena. Quindi non potevano permettere l’accesso a ogni sconosciuto che si presentava lì. Lei non doveva fare nulla di simile. Di solito andava al grande Tempio a portare dei fiori al grande sacerdote, ma quel giorno non aveva ricevuto richieste, quindi non doveva andare. Se aveva deciso di farlo, era solo per incontrare quel ragazzo.
Ai piedi di una grande scalinata la ragazza si fermò e vide un uomo che si allenava con altri due ragazzi. Indossavano tutti un’armatura d’oro e notarono subito la sua presenza.
-Cosa ci fai qui ragazzina?- domandò Sisifo con una voce poco credibile.
Il cavaliere non riusciva mai a essere troppo severo con i ragazzi giovani come la fanciulla che aveva davanti. Aveva circa sedici o diciassette anni o forse qualche anno in più, non era certo.
-Sisifo non sei credibile se parli in quel modo, non riesci neanche a spaventarla.
-Signor Sisifo dovrei riportare questo mantello a una persona. L’ho lavato e asciugato con la massima cura e ora devo restituirlo, non posso di certo tenerlo.
-A chi devi riportarlo? Quello è di certo un mantello di un cavaliere d’oro.
-Cardia sei troppo curioso, impara a farti gli affari tuoi.
-Tu sei troppo serio Degel. Non mi stai ascoltando, ti sei rimesso a leggere.
-Signorina non potete accedere al tempio, date il mantello a un domestico del grande sacerdote o a un cavaliere d’argento e sarà riportato al proprietario.
-Va bene. Dove trovo qualcuno a cui darlo?
-Sono qui Agasha.
I tre cavalieri d’oro si girarono e notarono la presenza di un loro amico.
-Pensavo fossi andato in missione con Manigoldo?
-Siamo tornati da un’ora e abbiamo fatto rapporto al grande sacerdote, comandante Sisifo. La missione che ci avete assegnato è andata bene.
-Manigoldo ha combinato qualche casino?
-No, è stato più bravo del solito con i nemici. Signorina poggi il mantello sulla roccia vicino a Sisifo e si allontani.
La ragazza fece come gli aveva detto il cavaliere dei pesci. Scese qualche scalino e poi rimase a fissare il cavaliere d’oro che afferrava il mantello e se lo metteva sulle spalle. Mai si sarebbe sognata di poterlo incontrare di persona per ringraziarlo. La ragazza tirò fuori dalla tasca una rosa bianca e la poggiò su una roccia, sapeva bene che il cavaliere dei Pesci non voleva che nessuno si avvicinasse al suo corpo.
-So bene che non è bella come quelle che coltivate nel giardino fuori il grande tempio però volevo ringraziarvi per l’altro giorno.
Il cavaliere dei Pesci si avvicinò alla roccia e prese la rosa bianca. Poi se l’appuntò sul petto.
-Conserverò questo fiore con cura. Ora vai o Sisifo potrebbe sgridarti di nuovo.
-Grazie signore.
La ragazza andò via contentissima, saltellava per le gli scalini scendendo verso il villaggio.
 
Intanto da una delle case dei cavalieri, un ragazzo aveva assistito alla scena. Era rimasto impressionato dall’atteggiamento del cavaliere dei Pesci. Lui conosceva il vero carattere dell’amico, nonostante non facesse avvicinare nessuno, ciò che non sapeva era l’affetto che provava per qualcuno.
 
Alla scalinata
-Cosa hai fatto per quella ragazza per farti regalare un fiore? A me non fanno mai regali tanto graziosi.
-Cardia ti ho già detto che non è bene mettere il naso nelle faccende altrui.
-Degel non dirmi che non sei curioso neanche un po’. Voglio sapere cosa si nasconde dietro questo cavaliere dal cuore d’oro.
Il cavaliere dei Pesci salutò gli altri e si diresse verso la sua casa. Non rispose alle domande di Cardia, facendo finta di non averlo sentito. Non gli piaceva parlare delle sue faccende personali.
-Cosa succede qui?
-Ciao Shion. Tu devi sapere qualcosa su quella ragazza che ha riportato il mantello a Albafica?
-Lei è Agasha, si occupa di un negozio di fiori insieme a suo padre, giù al villaggio. L’ho vista più volte portare i fiori al grande sacerdote, è una brava ragazza. Cardia perché volevi saperlo?
-Sembra che avesse il mantello del nostro amico.
-Non ci trovo nulla di strano.
-Shion ti sembra normale che Albafica dia una sua cosa a qualcuno. Neanche noi possiamo avvicinarci a lui perché si arrabbia.
-Cardia dai retta a Degel, fatti gli affari tuoi o Albafica potrebbe lanciarti dei pugnali dietro.
I quattro cavalieri tornarono alle loro case mentre qualcuno si presentava al cospetto del grande sacerdote.
-Regulus ho sentito che volevi parlare con Atena.
-Sì, ho visto una scena curiosa oggi e vorrei fare qualcosa per aiutare un amico, almeno per una volta.
-Parla pure, sono qui Regulus, cavaliere del leone.
Regulus si inginocchiò quando vide Atena. Proprio in quel momento arrivarono nella sala anche Shion, Cardia, Sisifo e Degel.
-Cosa succede qui? Regulus non sarai di nuovo uscito dal tempio per andare in cerca di farfalle?- domandò Cardia ridendo.
-No, sono venuto a chiede un favore. Per favore, non si potrebbe fare qualcosa per rendere il sangue di Albafica non velenoso, almeno per un giorno.
I cavalieri rimasero a bocca aperta per quella richiesta.
-Se mi chiedi una cosa del genere, devi aver visto qualcosa che ti ha fatto emozionare a tal punto da aiutare il tuo amico. Vorrei tanto poter fare qualcosa ma non conosco alcun rimedio per lui. Nessuno può toccarlo perché lui ha deciso di vivere così per il bene di tutti. Per salvare le persone e proteggere me ha deciso di diventare il cavaliere dei Pesci e senza timore. So che spesso si sente solo, ma voi gli siete sempre vicini, nonostante lui vi cacci.
Il grande sacerdote si avvicinò a Atena e le disse qualcosa nell’orecchio.
-Dite davvero?
-Sì.
-Regulus il tuo desiderio sarà esaudito grazie al grande sacerdote. Conosce una medicina che neutralizza il sangue velenoso per 24 ore. Ora non resta che convocare qui Albafica e chiedergli se accetta di bere la medicina.
-Non lo farà mai- disse Sisifo.
-Mi trovo d’accordo con il comandante. Non abbandonerà il suo ruolo di cavaliere neanche per un giorno, dice sempre che ha il dovere di proteggere il Grande tempio dai nemici- disse Shion.
-Accetterà perché sarà la dea Atena a ordinargli di bere la medicina.
-Il grande sacerdote ha ragione. Non sono solita fare richieste del genere, ma per una volte voglio vedere Albafica felice. Fatelo venire qui e prendete la medicina.
-Sì, lady Atena.
 
Albafica si presentò davanti Atena e il grande sacerdote gli diede un’ampolla con un liquido dentro.
-Devi bere quella medicina.
-Lady Atena non capisco.
-Per un giorno sarai libero di toccare tutto, anche le persone. Quella medicina blocca il veleno per un intero giorno. Togli l’armatura e vai fuori dal tempio per un giorno, puoi fare quello che vuoi.
-Non posso, il mio dovere è proteggere l’ingresso del grande tempio.
-Non ci saranno attacchi secondo i rapporti di Sisifo, stai tranquillo- disse il grande sacerdote.
-Anche gli altri cavalieri sono d’accordo con la decisione di Atena- disse Sisifo.
-Va bene.
Albafica si tolse l’armatura e si mise qualcosa di comodo. Dopo averlo visto bere il liquido, Sisifo gli si avvicinò e lo toccò sulla spalla.
-Visto non è successo nulla, puoi andare dove vuoi. Divertiti.
Manigoldo aveva saputo la notizia da Shion e si era recato da Atena in abiti civile.
-Yo, andiamo a bere qualcosa caro Albafica.
-Non posso, devo fare una cosa importante.
Albafica uscì dal grande tempio e si diresse verso il villaggio.
-No, non pensare che mi faccia sfuggire l’occasione di divertirmi un po’.
Sisifo vide la faccia di Manigoldo e capì che aveva intenzione di seguire Albafica.
-Mi sembri Cardia, sei troppo curioso.
-Infatti Cardia mi aspetta qui fuori per seguire Albafica al villaggio.
Sisifo non si sorprendeva per niente, erano sempre i soliti.
-Sisifo ha tentato di fermarmi ma sono pronto all’azione.
-Io ti seguo Manigoldo.
-Cosa combinate con quelle facce sorridenti? Avete in mente una marachella?
-Regulus vuoi venire con noi a fare una passeggiata in città?
-Certo, lì ci sono tante cose da fare. Potrò anche comprare dal fornaio il pane preferito di Sisifo.
-Non hai capito niente Regulus, andiamo lì per fare una cosa più importante.
-Se è importante vi aiuterò.
-Non è bello coinvolgere Regulus nei vostri giochetti.
-Degel vieni anche tu visto che sei vestito tanto bene.
-Non posso mi aspetta un libro. A più tardi.
I tre corsero dietro Albafica e lo videro andare verso un negozio di fiori.
-Scusate voi siete il proprietario?
-Sì, volevate qualcosa?
-Cerco vostra figlia, dovevo dirle una cosa importante.
-Oh voi siete un amico di Agasha.
Il signore non aveva riconosciuto Albafica senza armatura e lo trattava come una persona qualunque.
-Deve essere andata al grande prato fuori il villaggio per raccogliere dei fiori per il negozio. In questa stagione è pieno di iris e altre varietà di fiori. Agasta adora passare delle ore lì.
-Capisco. Arrivederci signore.
L’uomo aveva notato una rosa bianca sul petto del ragazzo, strano sembrava come quella che la figlia aveva preso dal negozio.
-Cosa ci è andato a fare in un negozio di fiori?
-A cercare qualcuno, non è ovvio Manigoldo.
-Cardia non trattarmi come uno scemo o ti stendo.
-Provaci.
-Ragazzi, Albafica va fuori il villaggio.
I tre stavano attenti a non farsi scoprire, anche se Regulus non capiva i motivi dell’inseguimento.
 
Albafica si avvicinò a una ragazza seduta sul prato fuori il villaggio.
-Ciao Agasha.
-Lord Albafica, cosa ci fate qui? No, scusate, non devo impicciarmi delle vostre faccende personali.
Agasha era imbarazzata per la gaffe che aveva appena fatto e anche perché lord Albafica era veramente affascinante senza armatura. Le piaceva anche bei soliti panni, però era curiosa perché non lo aveva mai visto in quel modo.
-Non ti preoccupare. Sono qui per parlare con te.
Albafica si sedette di fianco alla ragazza e le baciò la mano.
-Voi mi avete toccata.
-Oggi posso fare quello che voglio perché ho bevuto una medicina che rende il mio sangue migliore. In poche parole, non sono velenoso e posso stare a contatto con le persone.
-Sono felice per voi. Potrete andare in giro a divertirvi con i vostri amici.
-Ho deciso di passare l’intera giornata con te. Sono sole le dieci di mattina e abbiamo ancora molte ore.
-Non dovete perdere tempo con una ragazzina come me, avrete cose più divertenti e importanti da fare.
-No, l’unica cosa che voglio fare è stare un po’ di tempo di tempo con te. Posso?
-Certo.
Albafica aiutò Agasha a raccogliere dei fiori e poi tornarono al negozio del padre di lei. La ragazza mise i fiori in alcuni vasi e poi chiese al padre di poter andare in giro con il suo amico.
-Vai pure cara.
-Padre, farò tardi per una volta.
-Non ti preoccupare, il tuo amico mi sembra un tipo affidabile, andate e divertitevi.
I due uscirono dal negozio e per la ragazza fu naturale prendere per mano Lord Albafica. Il ragazzo non aveva mai potuto sentire quel calore, era contento di essere andato da lei. Tenerla per mano era qualcosa di stupendo.
-Ho visto che avete ancora la mia rosa.
-La terrò sempre nella mia casa, è un ricordo prezioso.
La ragazza gli sorrise e poi lo trascinò in un localino dove facevano dei pasticcini ottimi.
-Devi assaggiare questi dolcetti.
La ragazza prese dei dolci al cioccolato e li mise davanti al cavaliere che si era seduto a un tavolo.
-Prendi anche un po’ di succo alla mela.
-Grazie. Sono spaesato perché non ho mai fatto queste cose.
-Pensate solo a divertirvi e se volete fare qualcosa di particolare ditelo. Strano, da qualche minuto mi sento osservata.
-Potrebbe essere un nemico ma non percepisco alcun cosmo negativo.
-Forse è stata solo una sensazione. Da quando sono uscita dal negozio con voi la gente del villaggio mi fissa.
-Me ne sono accorto.
-La vostra bellezza lascia a bocca aperta tutti.
Albafica notò tre strani tizi seduti tre tavoli dopo di loro e riconobbe subito Manigoldo, anche se era incappucciato.
-Avete visto qualcuno che conoscete?
-Sì, venite con me. I pasticcini erano ottimi. Grazie.
-Di niente.
Una volta fuori dal negozio Albafica prese Agasha in braccio e si allontanò di corsa dal centro del villaggio. Voleva stare da solo con lei e neanche i suoi amici dovevano trovarlo. Doveva dirle assolutamente quello che provava prima che fosse troppo tardi.
   
 
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