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Autore: Alecraft Mounts    07/02/2015    4 recensioni
Tratto dal testo:
"Era stanco, questo non poteva negarlo. Ma non voleva distrarsi nemmeno un momento dal suo progetto. Ci teneva molto, e sarebbe stato come felice per tutta la vita se lo avesse portato a termine.
Lo faceva per lui, per il fratello, per il mondo intero. Baymax avrebbe aiutato un sacco di persone, malate e in difficoltà.
Era questo ciò che voleva, dopotutto. Aiutare la gente che aveva bisogno di soccorso."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Honey Lemon, Tadashi Hamada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.:UN PICCOLO, DOLCE BACIO:.

 

Erano le 23,30. La luna era già alta nel cielo notturno, nero come la pece e glabro di stelle, illuminando, col suo pallore flebile e biancastro, la megalopoli di San Fransokyo.
Le strade, fredde e umide a causa della pioggia ricorrente, erano quasi del tutto del desertiche, vi era solo un leggero via vai di automobili ad animare l'atmosfera.
I negozi erano già chiusi da un pezzo, gli abitanti si trovavano tutti nelle loro case, magari già a dormire, oppure a guardare una fiction.
L'ambiente era quindi tranquillo, si respirava aria piovana e tranquillità. Ma lo stesso non si poteva dire dell'Università di robotica di San Fransokyo.

-Sono Tadashi Hamada, e questo è il trentatreesimo test del mio progetto di robotica...- parlò il ragazzo dai capelli corvini, osservando le telecamere del robot in vinile che gli si stagliava davanti, inerte.
Si strofinò gli occhi, stanchi e contornati da occhiaie, non molto marcate.
Sperava tanto che il suo progetto funzionasse, questa volta. Si era impegnato molto in quegli ultimi tempi e non avrebbe smesso di lavorare fino a quando non avrebbe ottenuto ciò che voleva.
Ebbene, in quel momento avrebbe saputo se le sue ore notturne di lavoro erano valse a qualcosa oppure no.
D'un tratto, le luci del suo laboratorio si spensero, lasciandolo al buio più completo, mentre il robot emetteva piccole scintille elettriche luminose che frizzarono, per una frazione di secondo, davanti al ragazzo, rispecchiandosi nei suoi occhi dalle varie sfumature di onice.
-Ah, non di nuovo...- mormorò fra i denti, mentre cercava di afferrare, a tastoni, la torcia elettrica che utilizzava in caso di emergenza, posta sulla superficie in vetro doppio della sua scrivania.
La trovò e, accendendola, la puntò sugli occhi del robot, chiusi.
Sospirò, affranto e stanco, mentre la flebile luce pallida della torcia rifletteva gli occhi nero antracite di Baymax.
Trentatré tentativi, tutti andati peggio dell'altro. Se risolveva un problema, ne saltava fuori un altro.
E adesso ecco che viene a mancare anche la corrente, oltre che al riposo!
-Non mi arrenderò, amico. Tu non lo sai ancora, ma tu servi al mondo. Quindi è meglio ritornare a lavorare.- disse al robot, spegnendo la piccola telecamera che utilizzava per registrare ogni singolo test che effettuava su Baymax.
Non si sarebbe arreso. Il suo obbiettivo era quello di portare a termine il suo progetto. E lo avrebbe fatto.
Sospirando dalla stanchezza, si diresse verso il pannello di controllo del laboratorio, cominciando ad armeggiare al suo interno, cercando di far ritornare la corrente elettrica.
Quando ci riuscì, si stiracchiò, sgranchendosi la schiena. Osservò l'orologio sulla scrivania. Erano le 23,40.
Sbuffò, con un sorriso divertito sulle labbra, pensando alla brutta reazione che avrebbe potuto avere la zia Cass al suo ritorno. Sarebbe stata capace di divorare tutte le ciambelle al cioccolato della caffetteria solo per quello!
Si gettò a peso morto sulla sedia da ufficio, poggiandosi con la schiena sullo schienale e cercando di trovare un po' di riposo.
Chiuse gli occhi, rilassando le pesanti palpebre che minacciavano di chiudersi dalla stanchezza, mentre si portava una mano sulla fronte.
Era stanco, questo non poteva negarlo. Ma non voleva distrarsi nemmeno un momento dal suo progetto. Ci teneva molto, e sarebbe stato come felice per tutta la vita se lo avesse portato a termine.
Lo faceva per lui, per il fratello, per il mondo intero. Baymax avrebbe aiutato un sacco di persone, malate e in difficoltà.
Era questo ciò che voleva, dopotutto. Aiutare la gente che aveva bisogno di soccorso.
Eppure, nonostante ciò, decise di tornare a casa. Era davvero troppo sfinito per poter continuare il suo progetto.
Spense tutti i computer del laboratorio, poi fece per prendere la sua giacca, quando la porta di vetro dell'uscio s'aprì di qualche centimetro, rivelando la figura di una ragazza dai capelli biondi, con alcuni riflessi aurei.
-Hey, Tadashi!- lo salutò Honey Lemon, mentre si sporgeva dalla porta per osservare il ragazzo, che in quel momento la osservava leggermente stranito.
-Ciao, Honey. Che ci fai ancora qui?- chiese Tadashi, mentre poggiava i suoi attrezzi su una delle scrivanie, dirigendosi verso la ragazza dagli occhi con sfumature malachite.
-Oh, stavo ancora lavorando su alcune formule alchemiche.- ripose, mentre entrava nel laboratorio, chiudendosi la porta di vetro spesso e opaco alle spalle.
-Gli altri?- le domandò il ragazzo moro.
-Fred s'è addormentato su una delle poltrone, GoGo e Wasabi son tornati a casa.- spiegò, mentre osservava Baymax, ancora inerte. -Come va con il tuo progetto di robotica?- chiese successivamente, avvicinandosi al robot in vinile.
-Male.- annunciò. -Baymax non dà segni di vita.- aggiunse, strofinandosi gli occhi, un po' arrossati a causa della stanchezza.
Tadashi si diresse verso la grande finestra del laboratorio, cominciando ad osservare il cielo, scuro, dominato da grandi nuvole bigie, glabro di stelle. Si sedette sul davanzale, poggiando i gomiti sulle ginocchia, sospirando sonoramente.
Honey lo osservò con sguardo triste.
Non l'aveva mai visto così giù di morale. Gli occhi ebano, che solitamente trasmettevano gioia e felicità, adesso erano come spenti. Contornate da leggere occhiaie, quelle sfumature di onice erano completamente divorate dal sonno.
Voleva fare qualcosa per fargli rispuntare quel sorriso sulle labbra, e, nel mentre pensava a ciò, non si rese conto di star fissando il ragazzo, quasi a divorarselo con lo sguardo.
Tadashi, sentendosi osservato, si voltò, ritrovandosi ad essere fissato dalla ragazza dai capelli biondi.
Si imbarazzò, mentre un leggero velo cremisi gli ricopriva le guance e il battito cardiaco accelerava di un po'.
-Honey? Ci sei?- chiese scherzando, mentre agitava una mano nella sua direzione, facendola rinsavire.
-Eh? Cosa?- rispose, ancora rimbambita.
-Mi stavi fissando...- parlò Tadashi, mentre notava, con divertimento, le guance della ragazza imporporarsi vistosamente.
-D...Davvero?- balbettò, visibilmente imbarazzata. -Forse stavo pensando a qualcosa...- cercò di scusarsi Honey, mentre ridacchiava nervosamente, facendo nascere un secondo sorriso sulle labbra del giovane.
Beh, almeno aveva riso un po', le venne da pensare.
Contemporaneamente il suo pensiero ritornò alla figura del ragazzo.
Il battito cardiaco accelerò leggermente, mentre una strana sensazione di calore si diffondeva all'altezza del petto.
Ecco. Di nuovo, si sentiva così. Ogni volta che pensava a Tadashi avvertiva quella strana sensazione, anche quando veniva osservata da lui.
E puntualmente si chiedeva il perché, mentre le guance assumevano una chiara tonalità di rosso.
Si conoscevano da tanto tempo, col passar dei mesi diventarono migliori amici, come anche con Fred, GoGo e Wasabi.
Forse ciò che provava per Tadashi non era semplice amicizia.

Dall'altro lato, il ragazzo si poneva le stesse domande di Honey.
Il suo battito cardiaco ancora era accelerato, e il leggero rossore sulle guance diminuiva pian piano.
S'era sentito strano ad essere osservato dalla ragazza, e non era nemmeno la prima volta che capitava.
Eppure, quando accadeva, si sentiva bene, in fondo. Perché era come se una parte di lui volesse essere notato da lei.
Come se ad una parte di lui piacesse Honey.
Ma quando arrivava a questo ragionamento, gli veniva spontaneo chiedersi: ma solo una piccola parte di me, oppure tutto me?
Certo, doveva ammettere a se stesso che Honey era davvero una bella ragazza.
Alta, intelligente, brillante, sempre col sorriso sulle labbra, gli occhi verde fluorite che sprizzavano sempre felicità, capelli lunghi e lisci, color miele.
Si: era una bella ragazza, senza dubbio.
Al solo ragionamento arrossì nuovamente, stavolta in modo più vistoso.
Si voltò, ritornando ad osservare il cielo notturno, in balia di numerose nuvole cineree.
-Non dovresti essere così triste, sai? Guarda il lato positivo: sei ad oltre metà strada.- cercò di incoraggiarlo, mentre s'avvicinava al ragazzo, che adesso era ritornato a fissarla.
Gli poggiò una mano sulla spalla, attirando ancor di più la sua attenzione.
Tadashi sussultò leggermente al contatto con la mano calda della ragazza.
-Ce la puoi fare... Ce la farai!- marcò l'ultima frase.
Tadashi le sorrise.
Era davvero bello essere incoraggiati e sostenuti da qualcuno quando ne si avverte il bisogno. La stanchezza aveva preso il sopravvento su di lui, portandolo a scoraggiarsi e all'ennesimo tentativo sbagliato. Era davvero bello averla vicino.
Honey si farebbe in quattro per aiutare qualcuno, ed era ciò che stava facendo con lui in quel momento.
S'alzò in piedi, giusto per constatare di essere di pochi millimetri più basso di lei. Le afferrò una mano, stringendola delicatamente e intrecciando le loro dita.
Honey arrossì vistosamente, visibilmente imbarazzata, mentre ricambiava la stretta di mano.
Il cuore le martellava forte come un tamburo, sotto allo sterno.
-Grazie, Honey.- parlò Tadashi, con un tono di voce basso e caldo. -Apprezzo molto il tuo gesto nei miei confronti.- continuò, osservando con ammirazione le iridi color giada della ragazza.
-Beh... Prego...- rispose la ragazza dai capelli color miele, perdendosi, a sua volta, negli occhi ebano e magnetici del ragazzo.
Tadashi s'alzò leggermente con le punte dei piedi, arrivando all'altezza della ragazza, per poi unire le loro labbra, in un casto bacio.
Honey sgranò gli occhi smeraldini, mentre si perdeva in quel gesto così piccolo e coinvolgente, ricambiandolo.
Non se lo aspettava affatto. Era davvero sorpresa e, allo stesso tempo, felice, come un bambino al luna-park.
Era rossa come un pomodoro, ma non se ne importava affatto.
Finalmente aveva ricevuto ciò che una piccola parte di lei aspettava da tempo, e che adesso tutta lei stava assaporando e godendo.
Per Tadashi era lo stesso.
Le guance si erano imporporate di un rosso acceso, e il suo cervello era come andato in tilt.
Ancora si chiedeva perché avesse fatto una cosa del genere. Ma subito scacciò via questo pensiero dalla testa.
Nonostante il suo cuore minacciava di esplodere dal sentimento d'amore e di felicità, continuò a baciarla.
Sentiva il sapore delle sue labbra, morbide e dolci. Avrebbe voluto non staccarsi più da lei, ma lo fece, per riprendere aria.
Si guardarono.
Honey: lo sguardo ancora pietrificato e sorpreso, contemporaneamente che sprizzava felicità.
Tadashi: s'era perso di nuovo nelle iridi fluorite della ragazza, felice del gesto appena compiuto.
La ragazza, come se fosse attratta da una calamita, abbracciò Tadashi, poggiando il capo nell'incavo del collo del ragazzo, che ricambiò.
-Promettimi che non dirai nulla.- scherzò Tadashi. -Il bello addormentato sulla poltrona e Wasabi ci segnerebbero a vita.- continuò, mentre Honey ridacchiava.
-E' una promessa!- canticchiò la ragazza in modo scherzoso, mentre scioglieva l'abbraccio e gli faceva l'occhiolino.
Il ragazzo, sorridente, si fiondò di nuovo sulle labbra della giovane, che si strinse ancor più a lui, felice come non mai.
Tadashi era abile e intelligente, con uno spiccato senso di lealtà.
Si, ce l'avrebbe fatta a portare a termine il suo progetto di robotica.
Aveva appena ritrovato la giusta carica per proseguire, assieme al coraggio di ammettere i propri sentimenti.
Nulla avrebbe potuto impedire di realizzare il suo sogno.
Nulla li avrebbe potuti separare.
 

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Angolo autrice:

Salve, fan di Big Hero 6!
Sono di nuovo qui, stavolta in compagnia di una mano acciaccata e dolorante. Ancora mi chiedo come abbia fatto a scrivere ciò a causa del dolore atroce ^^”
E bene, stavolta mi presento con una nuova One-Shot, appena appena sfornata, sulla Honeydashi!
Li trovo troooppo pucciosi Tadashi ed Honey assieme!
Spero che abbiate apprezzato ciò che la mia testolina ha progettato, e spero anche che vi piaccia l'immagine che ho scelto per questa piccola One-Shot.
Un abbraccio da parte di Alecraft Mounts! Ciao ciao a tutti!

 

 

 

 

   
 
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