Non ho mai sognato l'abito bianco, non mi sono mai immaginata il matrimonio principesco e perfetto che tutte le bambine desiderano.

A dire la verità, non ho mai pensato a me stessa come una sposa di alcun tipo.

Sarà che ero sempre in ospedale, che nessuno mi ha mai fatto pensare a cosa sarei diventata da grande o cosa avrei fatto nel futuro perché ogni giorno era una conquista, un fazzoletto di tempo strappato dalle mani della malattia.

Ed ora eccomi qui, davanti ad uno specchio con questo bouquet di gigli profumati in mano e l'incredulità nel cuore.

« Homura, è ora di andare », mi dice Mami con un gran sorriso sul volto stando sulla porta.

Sarà una cerimonia bellissima, Madoka. La chiesa è meravigliosa, gli addobbi rendono l'ambiente ancora più intimo e riservato.

L'ho fatto solo per te, in questo nuovo mondo possiamo sposarci e vivere felici assieme. Sarai mia moglie ed avremo tanti bambini, nella nostra casa ci saranno sempre il profumo delle rose ed un amore spropositato. Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per te.

Prigioniera nel mio piccolo universo, sarai la Dea inconsapevole che ama la sua carceriera.