Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Rossy_chris    07/02/2015    0 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction su Sherlock,ma spero comunque che vi piaccia! vi lascio un assaggio:
"-Si mi dispiace..- si accodò Sherlock –Ero alle prese con l’apparato genitale maschile…-
Watson iniziò a tossire rumorosamente,imbarazzato da quelle parole che uscivano dalla bocca di Sherlock.
-C’è un intero apparato?- La signora Hudson si avviò alla porta, sorpresa a sua volta di quella dichiarazione. – Per me quello che conta è il pene..-
Watson tornò a tossire,mentre Sherlock si alzò per chiudere la porta del salone. -Non avevo dubbi signora Hudson. Siamo tutti a conoscenza della sua ehm..passione per quel genere di cose..-
Non le diede il tempo di rispondere che già le aveva sbattuto la porta in faccia,come infastidito dalla piega degli eventi."
Genere: Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Oh andiamo John..-
La voce calda e profonda di Sherlock rimbombò per tutto il salotto.
-Non è facile come sembra..-
Provò a giustificarsi Watson, ma la frase gli uscì parecchio rotta dall’emozione e il suo tono non fu di certo in grado di competere con quello di Sherlock. Gli occhi iniziarono a bruciargli a causa degli sforzi che stava compiendo per essere preciso e  apparvero le prime gocce di sudore sulla fronte. Il silenzio ,che al povero Watson sembrò assordante, fu rotto da un rumoroso squittio seguito dal lampeggio continuo di una luce rossa.
Sherlock iniziò a ridere di gusto, prendendosi gioco del suo collega.
-Come hai detto che si chiama questo gioco?-
Watson lasciò cadere le pinzette e rispose esasperato. –L’allegro chirurgo, Sherlock.-
-Oh beh non mi sembri tanto allegro. –
Gli parve per un attimo che Sherlock gli avesse fatto la linguaccia, ma si limitò a scrollare le spalle e a fissarlo con aria di sfida. –Provaci tu.-
-Sai che ti straccerei.-
Watson allungò il gioco verso di lui e poi incrociò le braccia, divertito. –Mostramelo,su avanti.-
Sherlock gli lanciò un’occhiata languida, di sfuggita, e poi si tuffò sul gioco spostando la pinzetta da una mano all’altra. La avvicinò piano ed uno degli organi da estrarre ed esitò prima di prendere la mira..
-Cosa sta succedendo qui?-
La signora Hudson irruppe nella stanza, portando con sé un vassoio di the e biscotti.
Nessuno dei due si degnò di risponderle e lei sbatté il vassoio rumorosamente sul tavolino, facendo vibrare di nuovo l’errore dell’allegro chirurgo.
Watson scoppiò in un enorme risata e Sherlock lanciò le pinzette contro la povera signora arrivata in un delicato momento.
-Insomma Sherlock..- l’ammonì la povera donna –mi merito questo per averti portato il tuo prezioso the delle cinque?-
-Lo scusi signora Hudson..- fece John, senza smettere di sorridere.
-Si mi dispiace..- si accodò Sherlock –Ero alle prese con l’apparato genitale maschile…-
Watson iniziò a tossire rumorosamente,imbarazzato da quelle parole che uscivano dalla bocca di Sherlock.
-C’è un intero apparato?- La signora Hudson si avviò alla porta, sorpresa a sua volta di quella dichiarazione. – Per me quello che conta è il pene..-
Watson tornò a tossire,mentre Sherlock si alzò per chiudere la porta del salone. -Non avevo dubbi signora Hudson. Siamo tutti a conoscenza della sua ehm..passione per quel genere di cose..-
Non le diede il tempo di rispondere che già le aveva sbattuto la porta in faccia,come infastidito dalla piega degli eventi.
-Mi sto annoiando.-
Commentò poi, avviandosi alla finestra.
-Già. Pare che non ci sia nulla da fare oggi.-
-Che spreco John..c’è sempre qualcosa da fare.-
Watson alzò le sopracciglia, stupito. –E cosa esattamente?-
-Potresti accogliere il nostro cliente.-
-Ma non ha bussato ness..-
Non finì neanche la frase che il campanello della porta risuonò per ben tre volte.
-Buona sera,cerco il signor Sherlock Holmes..- Sentirono i due amici
-Vai prima che la signora Hudson gli chieda del suo pene..-
Watson scese veloce più per evitare di ascoltare di nuovo la parola “pene” uscire dalle labbra di Sherlock che per accogliere il cliente.
-Ci penso io,venga venga, di sopra.-
L’uomo doveva avere una cinquantina d’anni,ma aveva davvero una bella presenza. Completo scuro, orologio da taschino, coppola elegante e bastone da passeggio. Gli ricordò Mycroft, solo più in là con gli anni.
Gli aprì la porta e gli fece cenno di entrare. L’uomo sorrise, grato di quel trattamento di cortesia.
-Cosa le hanno rubato?-
Il tono tagliente di Sherlock però lo prese alla sprovvista, mettendolo sull’attenti.
Watson cercò il suo sguardo per ammonirlo, ma Sherlock aveva gli occhi fissi sull’uomo e non si curò dell’educazione e delle buone maniere, come suo solito.
-Mi hanno rubato un cosa molto preziosa signor Holmes..- l’uomo prese a sedere, senza aspettare un invito.
-Sarebbe a dire?-
-Il mio cuore.-
Sherlock sorrise sprezzante e andò alla porta,aprendola di nuovo.
-Mi spiace che si sia scomodato a venire fin qui, Watson sarà ben lieto di aiutarla a prendere un taxi, sta cercando di aiutare gli anziani perché ha compreso che  non è più il giovane medico di una volta capace di andare in guerra,perciò spera di dare il buon esempio in modo che qualcuno si comporti gentilmente anche con lui. Lavoro sprecato John ,Mary ed io non perderemo un secondo a metterti in una casa di riposo..-
-Ma..ma ..Sherlock!- sbuffò Watson ,innervosito. – non lo hai neanche lasciato parlare!-
-Forse non hai ascoltato bene,John. Ha detto che gli hanno rubato il cuore,cosa che non è assolutamente possibile dato che è qui di fronte a noi perciò si tratta di un caso sentimentale che può benissimo risolvere una di quelle psicologhe che tanto ti piaceva frequentare.-
-Nessun caso sentimentale signor Holmes..-
-Vuole farmi credere che davvero lei in questo momento non ha un cuore?-
L’uomo prese un respiro profondo e replicò,sempre con molta calma. –Sono molto malato, da anni. Il mio cuore non regge più il peso della malattia e tramite dei contatti all’ospedale ero riuscito a trovare un cuore di riserva diciamo…Il medico mi aveva assicurato che presto mi avrebbe operato e invece proprio sta mattina mi ha chiamato per annunciarmi il furto del mio cuore!-
-Ne usi un altro, dannazione.- Continuò imperterrito, Sherlock. –è un ospedale ci saranno altri cuori.-
L’uomo sospirò di nuovo. –Se fosse stato così semplice,crede che non l’avessi già fatto?-
-Non lo so,i normali esseri umani sono stupidi.-
Watson gli lanciò un’altra occhiata ammonitrice che lui evitò di nuovo.
-La prego,accetti il mio caso.-
Sherlock iniziò a camminare avanti e indietro per tutta la sala. Watson e l’uomo dal cuore rubato lo guardarono in silenzio,senza emettere un solo fiato.
-John,potresti leggermi la prima pagina del giornale di oggi?-
-Ce-certo Sherlock.-
Watson corse a prendere il giornale e lesse a pieni polmoni. –Furto di organi all’ospedale S.Patrick, nuovo Frankenstein o miniera d’oro?-
-Ma certo..- sussurrò Sherlock, bloccandosi in una posa innaturale. –Miniera d’oro..-
-Cosa Sherlock? Non ti seguo. –
-Accettiamo il caso.-
L’uomo si alzò,felice. Andò a stringergli la mano e gli diede una forte scossa sulla spalla. –La ringrazio signor Holmes.-
-Ma cosa?ehi, aspetti l’accompagno all’uscita!-
-Non si preoccupi, signor Watson, sono ancora arzillo e mi creda lo è anche lei!-
John sbuffò e si portò le mani sui fianchi.
-Non sono vecchio.-
-Tra poco lo sarai John.-
-Non.sono.vecchio.-
Sherlock rise e quella risata così spontanea e genuina, gli entrò nelle ossa dandogli i brividi.
Lo osservò sedersi sul divano e indugiò più del dovuto sulle sue gambe accavallate e sullo sguardo perso che rivolgeva la pavimento. Anzi fu quasi invidioso di non essere mai guardato in quel modo.
-Non mi chiedi cosa facciamo ora?-
Watson sbuffò di nuovo, arrabbiato con se stesso per essersi perso a guardare Sherlock in quel modo.
-Cosa facciamo ora?- sibilò.
-Aspettiamo la chiamata di Lestrade.-
-Credi che ci chiamerà?-
-Oh, non lo credo. Ne sono sicuro.-
John scosse la testa e si avviò verso la porta. –Vado a prendere un sorso d’acqua.-
-Ti farebbe bene..-
-Come scusa?-
Sherlock si alzò in piedi e gli arrivò alle spalle. Lo guardò con i suoi piccoli occhi indagatori e si soffermò sul suo punto vita. –Mary non sta adempiendo ai suoi doveri di moglie?-
-Come scusa?-
-Probabilmente gli ormoni sono bassi a causa della gravidanza. O della tua imminente vecchiaia.-
-Ma..ma..ma cosa diavolo vai delirando?-
Sherlock rise e sussurrò –Apparato genitale maschile.-
John abbassò lo sguardo sui suoi pantaloni e si accorse dell’erezione appena accennata che faceva capolino dal suo inguine.
Strabuzzò gli occhi e non disse niente, correndo giù per le scale pregando di doversi lasciare quell’imbarazzante episodio alle spalle.
Intanto,per volere divino o per puro caso, il telefono di casa Holmes prese a squillare.
Angolo autrice: Spero che questa storia vi abbia incuriosite! Non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate *-* Passate la settimana prossima per il continuo :)
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Rossy_chris