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Autore: piccina_inLove    08/02/2015    1 recensioni
"Era l'estate dei miei diciassette anni: stavo su un precipizio di emozioni".
Sono una di quelle ragazze che è capace di amarti una vita intera.
Una di quelle che se gli dai le briciole finge di accontentarsi.
Che nota i dettagli e le sfumature.
Guarda un po più in la delle apparenze, si incavola come una bestia se non la cerchi, ma fino al punto di trasformare la rabbia in silenzio.
Lo stesso silenzio che la distrugge ogni secondo che passa.
Non di quelle paranoiche, che si fanno i film, o che si illudono con un "ciao".
Ma di quelle che portando addosso le cicatrici, quelle vere.
Mi chiamo Naomi.
Tutti mi amano così come sono, ma io mi vorrei diversa, migliore.
Purtroppo, però, non lo sarò mai.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

01 luglio 2014
Così iniziarono le mie vacanze estive del  2014.
I miei nonni affittarono una casetta a pochi metri di distanza dal mare a Santo Saba in provincia di Messina.
Era la prima volta che stavo per le vacanze estive lontano da casa. Avevo un’ intera estate davanti, e non me la sarei fatta rovinare da nessuna persona al mondo.
Stavo per uscire di casa quando mi fermai davanti allo specchio dell’entrata.  Ero sempre io, quella stessa Naomi che fino a qualche anno fa correva e saltava per casa. Ero sempre rimasta me stessa, solo con qualche anno in più. Tutti da sempre mi consideravano una bella ragazza, e non potevo di certo negarlo; era forse per i miei lunghi capelli biondo scuro, o i miei grandi occhi verdi, intanto tutti mi consideravano un essere speciale da proteggere e coccolare. Avevo però un difetto, che io per prima non consideravo tale,  quello di aspettare che gli altri facessero il primo passo con me. Non ero il tipo di correre dietro le persone aspettando che chissà cosa cadesse dal cielo. No, mi trovavo tra quelle ragazze che volevano essere cercate e corteggiate. Solo a quel punto avrei uscito quella parte dolce e romantica che mi ostinavo tanto a nascondere. Era sicuramente per questo mio piccolo ma grande “difetto” che ero stata fidanzata poche volte nella mia vita, e solo due di loro mi avevano realmente rubato il cuore.
I miei pensieri furono presto infranti dal suono del clacson della mia macchina che mi allarmò del forte ritardo. Allora di corsa presi tutte le borse e corsi velocemente giù per le scale. Salì in macchina e feci un respiro di sollievo. Finalmente potevo tornare a dormire. Erano infatti, ancora, solo le cinque del mattino. Non sapevo il motivo per cui mia mamma volle partire così presto, fatto sta che alle sette e mezza la macchina si fermò di fronte ad un residence di villette. La prima cosa che feci appena scesa dal veicolo fu andare verso il mare.
Appena giunsi in fondo alla passerella di legno, affondai i piedi nella sabbia e guardai dritto davanti a me: il mare si estendeva lungo tutto l’orizzonte mostrando un panorama a dir poco mozzafiato. Sorrisi allegra per la soddisfazione di chi arriva finalmente alla meta dopo un lungo viaggio. Lasciai cadere le borse sulla fresca sabbia del mattino presto e lascia per pochi, pochissimi secondi il debole vento estivo scombinarmi i capelli.
La spiaggia era ancora deserta.
Cosa mi potevo aspettare alle sette e mezza del mattino?
- Naomiiii!
Mi sentì chiamare in lontananza, allora mi alzai in piedi, guardai per altri cinque secondi il mare, dopodiché presi le borse e rifeci correndo la passerella fatta pochi minuti prima.
“Molto spesso le cose non vanno a tempo con la nostra felicità”. 

Alla prossima,
Noami.
   
 
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