Serie TV > Shameless US
Ricorda la storia  |      
Autore: ShipIt    08/02/2015    0 recensioni
Ambientata dopo la 3x12. Come reagisce Mickey alla partenza di Ian?
Dal testo: Crack.
Portò le mani al petto. Un dolore gli stava dilaniando lo stomaco. No, non lo stomaco. Più in alto. Quasi sullo sterno, ma verso sinistra.
Il cuore.
Era il dolore di un cuore che si spezzava.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
COMING BACK
Crack

Portò le mani al petto. Un dolore gli stava dilaniando lo stomaco. No, non lo stomaco. Più in alto. Quasi sullo sterno, ma verso sinistra.
Il  cuore.
Era il dolore di un cuore che si spezzava.
Lacrime salate avevano iniziato a scorrergli sulle guance, un pianto incontrollato, involontario. Non se ne accorse finché le gocce non bagnarono le sue mani, ancora aggrappate al cuore, nel tentativo di far diminuire il dolore. Non riuscì a fermare le lacrime. Ormai il corpo non gli rispondeva più.
Tutto era successo per colpa della visita di Ian. Quello stronzetto lo stava lasciando, direzione esercito.
Mickey si chiuse in camera per una giornata intera, senza mangiare ne andare in bagno, e diede sfogo alle sue emozioni.
E poi fine. Più nulla. Era diventato calmo, troppo, come non era mai stato, nemmeno da neonato. Non si arrabbiava, non imprecava, non minacciava o pestava più nessuno. E questo era un bene.  Ma non sorrideva, non faceva battute divertenti, non teneva più a nulla, nemmeno alla sua stessa vita. La felicità se n’era andata via, insieme ad Ian, sul pullman verso l’esercito. Ormai non stava più vivendo, ma sopravvivendo.
Mesi dopo, quando seppe che Ian era rientrato, cacciato dall’esercito per la falsificazione della carta d’identità, non provò nulla. Mandy si arrabbiò, scongiurandolo di andare a trovare Ian. Ma lui era cambiato. Il rosso poteva anche essere tornato ma non lo era il vecchio Mickey.

Lo incontrò per strada, mentre tornava a casa.
-“Cazzo, Mickey, sei ridotto uno straccio” lo salutò l’altro. Il castano lo riconobbe dalla voce, ma non alzò lo sguardo da terra. Tirò dritto.
-“Che fai? Nemmeno mi guardi?” domandò ferito Ian.
-“Cosa vuoi?” sussurrò Mickey. Teneva sempre lo sguardo fisso per terra ma si era fermato.
-“Voglio solo che tu mi dica cosa è successo. Mandy mi ha parlato…”non concluse la frase, non sapeva neanche lui cosa volesse. “Per favore… guardami” lo supplicò infine.
-“Wow, ora ti interessi a me” rispose ironico Mickey. Era la prima volta da quando Ian se n’era andato che usava l’ironia. “Ma non ti è importato  quando ti ho chiesto di non andartene, di non arruolarti nel fottuto esercito”.
-“Ma tu non me lo hai chiesto!” rispose Ian, ormai arrabbiato.
-“Invece sì, ma non mi hai ascoltato”
-“Cazzo, Mickey, io avevo bisogno di sentirmi dire che mi amavi, non altre stupide cazzate”
-“Beh, ma io questo non potevo dirtelo!!” urlò Mickey, sempre evitando di guardare il rosso.
-“E perché mai?”
-“Perché non lo sapevo neanche io”
-“E ora…?” sussurrò Ian, prendendogli il volto tra le mani e guardandolo finalmente dritto negli occhi. Mickey non si era neanche accorto che si fosse avvicinato tanto. Forse i mesi passati nell’esercito gli erano serviti a qualche cosa. “Ora lo sai?”
-“Io non… non…” una tempesta di emozioni esplosero nel petto di Mickey, tante da fargli male. Tante da fargli sembrare che stesse per scoppiare da un momento all’altro, perché non riusciva a contenerle tutte.  Si portò una mano al petto, in un dejà vu del giorno in cui Ian se n’era andato.  Gli faceva di nuovo male quel punto del petto dove aveva capito si trovasse il cuore.
Ian attese qualche minuto, nella solita posizione, le mani sulla faccia di Mickey, in modo da poterlo guardare negli occhi.  Poi si girò e se ne andò.
Mickey non lo fermò, perso com’era nel tentativo di sopravvivere alle troppe emozioni accumulate in mesi di insensibilità che ora gli correvano per tutto il corpo.

Dolore, rabbia, pentimento, mancanza, angoscia, gioia, di nuovo rabbia e… amore.
Si mise a correre. Raggiunse Ian. Lo afferrò e lo girò.
-“Ora, credo di amarti” rispose. E lo baciò. Lo baciò come non aveva mai fatto. Cercando di riversare nel bacio quel sentimento che spesso aveva provato con lui ma che solo ora, dopo mesi che non lo vedeva, era riuscito a comprendere. Quel sentimento chiamato amore.
 Ian ricambiò.
-“Era anche l’ora” rispose infine sorridendo e tornando a baciarlo.
 
Note dell’autrice
Allora, questa storia è ambientata nella terza stagione. Era già pronta da quando la stagione è finita ma non l’avevo mai voluta pubblicare. Ma ora eccomi qui. Spero che interessi a qualcuno.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
ShipIt
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: ShipIt