Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: GravityZero94    08/02/2015    3 recensioni
Leo si voltò verso il resto del gruppo, sorpreso lui stesso di ciò che aveva appena scoperto.
"Ragazzi... avevamo la soluzione sotto il naso fin dall'inizio! Ricordate la profezia di Al? Era tutto scritto, ma non potevamo capirlo! E' come se fosse stato il..."
"Destino" completò Pier, assottigliando gli occhi "Un destino che ci ha dato una sola speranza"
"Un legame che può salvare il mondo" terminò il pensiero Luna "O che lo distruggerà, possiamo soltanto continuare a tifare per loro, no?"
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Due anni dopo la morte i Alphonse, la minaccia di Drascensione si fa sempre più incombente. Il sacrificio di Alphonse ha dato una speranza agli eroi di Nuova Domino, ma il loro nemico gli darà tregua? Una nuova lotta sta per cominciare, una lotta a cui nessuno era pronto, che porterà i nostri duellanti a prove sempre più difficili e a combattimenti senza tregua. Ma Drascensione non è l'unico nemico. Il mondo non è mai stato tanto vicino all'apocalisse.
Seguito di Yu gi oh 5d's: Shadow of the Crimson Dragon, ambientato due anni dopo, necessario aver letto la prima per capire la seconda.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rua/Leo, Ruka/Luna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passata una settimana da quando Alphonse e Ryu avevano sconfitto i due posseduti che li avevano attaccati. Jack aveva abbassato le armi contro il drago e, in generale, tutti i Predestinati erano rimasti abbastanza colpiti dalla determinazione del drago di proteggere Elizabeth, anche a costo della sua vita e il fatto che persino il Drago Cremisi si fosse scusato con lui, salvandogli la vita, era una conferma della bontà delle intenzioni di Ryu. Questo, d’altro canto, era decisamente restio a stringere rapporti con i Predestinati, esclusi Luna e Leo ovviamente, e non gli si avvicinava più di tanto se non era strettamente necessario. Le ricerche ossessive che i ragazzi stavano intraprendendo per scoprire dove si trovassero Nessuno ed i suoi sgherri(Ryu e Kalin cercavano Seyfer in persona, in una sfida che avrebbe vinto chi per prima lo avrebbe ammazzato). Elizabeth era forse quella più traumatizzata poiché, oltre alla perdita di quella che considerava la sua famiglia, la perdita della sorella minore era stato un durissimo colpo. La ragazza ormai era ospite fissa nella casa di Ivan M. Crawford, insieme ai tre Harley, mentre Ryu dormiva ancora nella sua stanza nel “covo” dei Malebolge, deciso a non lasciarla nemmeno morto.
“C’è qualcosa di commestibile in frigo, Abbey?” chiese Alexis.
“XIS!” la rimproverò Alphonse, esasperato.
Dire che Alexis si fosse già ambientata era un eufemismo, la nonchalance con cui si comportava come a casa sua era quasi orribile per il povero ed educatissimo Alphonse. Abbey e Ivan erano più che felici che la ragazza si sentisse così bene, in fondo era la figlia del “signor Harley”, un’altra figlia per i due.
“Dovrebbe esserci una fetta di dolce” disse la donna, sorridendo ed ignorando la protesta di Alphonse “Magari la dividi con Elizabeth, che ne pensi?”
La ragazza in questione non rispose nemmeno, continuando a guardare fuori dalla finestra.
“Liz?” chiese la donna, cercando di attirare la sua attenzione.
“Uh? Parlava con me Abbey?”
“Si” disse la donna, apprensiva “Dovresti riposare, sei stanca”
“Non si preoccupi” disse la ragazza “Sono solo un po’ giù di corda”
Alphonse non osò muoversi dalla sua posizione, imbarazzato. Perché non era andato con Leo quella mattina? Non conosceva molto Liz e non si sentiva in grado di sopportare la tristezza che la ragazza emanava.
“E’ comprensibile” commentò Xis, avvicinandosi a lei e posizionandole una mano sulla spalla “So come ti senti”
Alphonse alzò un sopracciglio, un po’ sorpreso. Sua sorella non era proprio il tipo sensibile e gentile, perché adesso si metteva ad aiutare un Malebolge? Aveva parecchio da ridire in merito.
“Che ne sai tu?” chiese infastidita Elizabeth, mettendosi in piedi.
Alexis gli piantò gli occhi chiarissimi addosso, con le sopracciglia aggrottate ed uno sguardo assassino che mise immediatamente freno ai bollenti spiriti di Elizabeth. Si tolse dalla bocca il chupa-chups che stava gustando, usandolo per indicare il ragazzo seduto sulla sedia.
“Lo vedi quel cretino che ha avuto la geniale idea di schiattare? Quello è mio fratello” disse, tranquillamente “Due anni fa, me lo sono visto morire davanti, dopo averlo rincontrato dopo… cinque o sei anni in cui credevo che non lo avrei più rivisto. Come credi che mi sia sentita? Avevo riavuto la mia famiglia e a causa del tuo capo me la sono vista strappare sotto il naso senza che potessi far nulla!”
Alphonse abbassò il capo, colpevole. Non pensava che sua sorella avesse sofferto così tanto.
“Io… Quando dico che so come ti senti, non parlo a vanvera, biondina” disse la ragazza, bruciando letteralmente la Malebolge “Mi dispiace, perché ho vissuto il tuo dolore. Ma ti assicuro che non passerà mai, specie se passi le giornate a fissare fuori dalla finestra come un ebete! SVEGLIATI DANNAZIONE!”
Alphonse si alzò per intervenire. Adesso sua sorella stava esagerando, quella ragazza era ancora sotto shock, non poteva parlargli così! Sentì una mano posarglisi delicatamente sulla spalla, bloccandolo e si voltò a guardare chi fosse stato. La signora Crawford lo aveva fermato, fissando fissa la scena.
“Io… non ho bisogno del…”
“Tu non hai bisogno di cosa?” ringhiò la ragazza, scrollandola “Se non permetti a nessuno di aiutarti, finirai per buttarti da qualche parte! Svegliati, permetti alle persone di darti una mano, MUOVITI! Se tua sorella fosse qui cosa ti direbbe?”
“Io… io…”
“TU COSA? Se veramente ci tenevi a tua sorella, non farla penare all’altro mondo! Non ti dico che devi smettere di pensarla, non ci riuscirai. Ma vivi, oltre il dolore. Io ci sono riuscita, puoi farlo anche tu”
La ragazza la fissò, quasi spaventata, poi scoppiò a piangere, abbracciando la Harley, che rispose all’abbraccio con foga.
“Dai, vatti a sistemare che andiamo a fare un giro” disse Xis, sorridendo.
“D-d’accordo”
Alphonse li fissò sorpreso, sorridendo. Almeno sua sorella era rimasta la ragazza forte che conosceva.
 
 
“Novità?” chiese Leo, entrando nella stanza.
Ryu gli scoccò un’occhiata, tornando a fissare la cartina di Nuova Domino.
“Al?” chiese il ragazzo “Com’è che non viene ad aiutarci?”
“Gli ho detto che se ci prova lo ammazzo, ha diritto di stare un po’ con la sua famiglia, visto che ha la fortuna di averla”
Leo non rispose, facendo una smorfia. Sua sorella era andata proprio dal fidanzato, avevano un appuntamento quel giorno. Gli venne quasi da ridere al solo pensare che lui e Ryu avevano avuto la stessa idea, costringendo i rispettivi fratello e sorella a non aiutarli per godersi tutto quello che gli era mancato in quei due anni.
“Scusate il ritardo” disse un’altra persona, scendendo dalle scale.
“Trovato finalmente il nascondiglio di quei bastardi?” chiese un’altra persona, anch’essa appena arrivato.
Kalin e Toby arrivarono dalle scale, seri come non lo erano mai stati.
“Nessun indizio, per ora” disse Ryu.
“Sicuro che siano a Nuova Domino?” chiese Kalin, curioso.
“No, sto cercando di capire dove diamine possano essere se non qui in giro” disse il drago, alzando gli occhi, esasperato “Sembra che siano svaniti nel nulla”
“Non abbiamo alcun indizio?” chiese Kalin, speranzoso.
“Nessuno, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa” disse il drago, grattandosi il mento “Proviamo a fare un mezzo brain-storming, magari ci viene in mente qualcosa…”
“Allora” iniziò Leo “Il nostro nemico è un tuo ex-sottoposto, che adesso lavora per Nessuno, un tipo che inizialmente era buono ed ingenuo e che è diventato cattivo dopo un po’…”
“Era buono e gentile… Davvero?” chiese Toby.
Leo annuì.
“Si, mi ha pure regalato le Alza-Rango che ha Luna. Non so però cosa gli sia successo nel frattempo”
“In effetti è strano questo cambiamento di personalità. Prima dice sempre << questo è mio >>, << il tuo potere è mio >>, poi voleva approfittare di Liz e Patricia, quando fino a tre secondi prima non gli passava nemmeno per il cervello”
“E può far possedere le persone da spiriti malvagi che ottengono poteri in base ad uno dei sette peccati capitali” completò Leo.
Drascensione saltò letteralmente dalla sedia, fissando il ragazzo come se avesse appena detto un eresia.
“Ho…detto qualcosa di male?”
“Cosa hai detto sui tipi posseduti?” chiese il drago, quasi fulminato.
“Bhe, Luna mi ha detto che il tipo posseduto era ossessionato dai suoi soldi ed usava mostri << Avaro >>, mentre l’amica di Luna usava mostri << Lussuria >> o roba del genere, almeno così mi ha detto Luna” continuò Leo “Pier ha affrontato un tipo incavolato a morte, Jack è diventato superbo fino alla pazzia e…”
“…quei due duellanti da strapazzo avevano dei deck che ricordavano l’invidia e la gola!” completò Ryu “Torna tutto, dannazione! Come ho fatto a non notarlo!”
Gli altri ragazzi lo fissavano esterrefatti, non capivano come tutto questo poteva aiutarli.
“Pensateci! Prima Nessuno era buono, poi improvvisamente torna OSSESSIONATO dal riavere qualcosa di suo, convinto che questo e quello sia di sua proprietà!”
I ragazzi continuavano a non capire.
“Improvvisamente, uno STRANO SPIRITO NERO entra dentro di lui, e lui ottiene anche una mente perversa… e una mezz’oretta prima avevo sconfitto quella ragazza con le carte della LUSSURIA da cui era uscito uno STRANO SPIRITO NERO!”
“E’ vero!” disse Leo, sorpreso dal ragionamento “Quindi… le due cose forse sono collegate!”
“Non FORSE! Due coincidenze fanno un indizio e sei coincidenze fanno una certezza! Noi abbiamo affrontato sei posseduti dai quali sono usciti sei spiriti che adesso saranno tutti dentro Nessuno! E io… credo anche di sapere dove si trova quel bastardo!”
“Davvero?” chiese Kalin.
“Si. Prenotiamo il primo aereo per il Messico!”
 
 
Yusei stava conducendo le sue ricerche sul nuovo sistema che avrebbe dovuto migliorare il reattore HOPE. Non riusciva a stare molto attento ai dati che i suoi assistenti gli passavano. Era preoccupato per la situazione in cui si stavano cacciando, non riusciva a non pensare al messaggio lasciato a Ryu da Prometheus. Non fermerai la distruzione. Ma la distruzione di cosa? Del mondo? Di Nuova Domino? Di qualsiasi fosse la portata, la morte di tante persone era assicurata. Sentì il cellulare squillare e si affrettò a rispondere al suo amico Kalin.
“Pronto?”
“Yusei, muoviti che abbiamo da fare. Forse sappiamo dove si nascondono”
 
 
Luna ed Alphonse stavano passeggiando per il parco. Dopo aver lasciato sola Abbey(dato che anche Elizabeth ed Alexis erano uscite) si erano diretti a fare una passeggiata da soli. In fondo, dopo anni di separazione, la voglia di stare assieme era terribile. La giornata era serena ed il parco era pieno di persone che si godevano il sole ed il verde del prato.
“Alphonse…” chiese Luna, sorridente “Quando è iniziata questa storia, avresti mai pensato che saremmo finiti… così?”
Il ragazzo le scoccò un’occhiata perplessa.
“Così come?” chiese il ragazzo.
“Bhe, tu sei stato morto per due anni, io sono maturata tantissimo, la tua parte cattiva che diventa buona…” elencò Luna “E poi una serie di tragedie senza fine. Eppure siamo qui, nonostante tutto, a sorridere assieme. Credo che sia…”
“Un miracolo?” chiese Al, ridacchiando “Per me il miracolo è iniziato parecchio tempo fa in un ospedale, quando baciai un angelo con i capelli verdi”
Luna arrossì di botto, scoccando un’occhiata ad Alphonse. Il ragazzo guardava al cielo, con un sorriso stampato sul volto. Non c’era aria di malizia o di secondi fini in quella frase, cosa che fece arrossire ancora di più la ragazza.
“Esagerato” disse la ragazza.
“No, non proprio. Grazie a quel bacio, sono stato in grado di superare ostacoli che non credevo di poter superare, sfide impossibili. Tu sei riuscita a ridare colore alla mia vita quando aveva smesso di averne e mi hai dato la forza di superare tutte le difficoltà. Tu non hai FATTO  un miracolo. Tu SEI il MIO miracolo”
La ragazza diventava sempre più rossa man mano che il ragazzo parlava. Il moro allargò un braccio, cingendo la fidanzata per le spalle.
“Ed è proprio per questo che riesco a sorridere anche in mezzo a tutto questo casino. Finché ho te, posso scongiurare anche cento apocalissi assieme” disse “Mi basta che tu sia al sicuro”
“Al…”
In quel momento, la coppietta fu interrotta dal rumore della suoneria del cellulare di Luna, a cui la ragazza rispose rapidamente.
“Leo? Cos’è successo?”
“Sono Ryu” risposero al telefono “Mi dispiace interrompere la coppietta felice, ma dovete venire subito qui al covo. Forse so dove si sono nascosti quei bastardi”
“Davvero?”
“Si, e non mi piace per niente” rispose il drago.
 
Mezz’ora dopo, l’intero gruppo era riunito al covo dei Malebolge. Drascensione era seduto sulla sedia girevole, rannicchiato con le ginocchia al petto, evidentemente nervoso. Yusei fissò Kalin, che alzò le spalle, facendogli capire di non saper nulla neanche lui. Drascensione non aveva voluto rivelargli il luogo dove si trovavano i loro nemici, il suo unico indizio era il Messico, forse perché terra del Popolo delle Stelle.
“Allora?” chiese Jack, spazientito.
Drascensione si lasciò andare ad un lunghissimo sospiro e tirò la cartina in aria, in un gesto di nervosismo.
“Signori…” iniziò teatralmente “…la nostra situazione è notevolmente peggiorata”
A quel commento tutti ebbero un fremito.
“Ho motivo di credere, che i nostri avversari siano andati ad intrufolarsi nelle Rovine del Peccato, in Messico”
“COSA?” strillò Alphonse, scavalcando tutti e piazzandosi davanti il “fratello” “S-spero che tu stia scherzando! E se lo stai facendo, sappi che è uno scherzo di pessimo gusto!”
“Magari…” rispose Ryu, socchiudendo gli occhi e congiungendo le mani con fare pensoso “Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto diversi attacchi da gente posseduta da spiriti oscuri che rappresentavano i peccati capitali. Inoltre sappiamo che sia Prometheus che Nessuno sono alla ricerca di potere e quel posto ne è più che carico”
“Ma… come è possibile che lo conoscano? Glie ne hai parlato tu?”
“No”
“Perché invece non ne parlate a noi?” chiese spazientito Crow “Noi non ci stiamo capendo nulla”
“Le Rovine del Peccato sono un tempio scavato dentro una montagna, risalente a più di quattromila anni fa. Quel posto è… stracolmo di energia oscura, ce n’è tanto da poter scatenare un altro Zero Reverse dieci volte più forte”
“COSA?” urlò stavolta Yusei “D-dieci volte?”
“E non è tutto” continuò Ryu “Se quel potere venisse controllato, credo che sarebbe anche peggio. Specie se venisse incanalato in entità che hanno già una buona dose di potere oscuro”
“Come… Prometheus?” chiese Yusei.
“Come il tipo senza faccia, lui ne ha una quantità mostruosa e credo che in questo periodo sia aumentate… oltre al fatto che…” riflettè, perplesso.
“Che?” lo spronò Crow, sempre più preoccupato.
“Ha messo le mani, e non idea del come, sul potere del Mondo Bariano e dei suoi Numeri, che sono già molto forti e, come se non bastasse, la sua energia è molto simile alla mia e a quella di Alphonse”
“Questo non ce lo avevi detto” si innervosì Leo.
“Bhe, vi fidavate poco di me, cosa avreste fatto se vi avessi detto una cosa del genere?” rispose il drago, scocciato.
Leo si morse la lingua, colpevole.
“Un potere come al nostro…” disse Alphonse “Quindi… può essere una << creatura >> generata da te? O magari dal Drago Cremisi…”
“No” rispose secco il drago “Non credo, almeno”
Ci furono lunghi istanti di silenzio, poi fu Yusei a parlare.
“Quando partiamo?”
“Anche adesso per me” disse Ryu “Ma credo che avremmo tutti bisogno di una giornata di riposo”
Prese un bel respiro e continuò a parlare.
“Chi viene con me? Sappiate che qualunque cosa ci aspetti lì, cercherà di ammazzarci. E ha forti probabilità di farcela”
“Io vengo” disse Yusei “Non credo che Prometheus e i suoi complici abbiano buone intenzioni e non gli permetterò di distruggere la pace che abbiamo faticosamente creato”
“Per non contare che il bastardo ha tentato di ingannarmi” ringhiò Jack “E per colpa sua ho fatto del male ai miei amici! Questa non glie la perdono!”
“Io di certo non me ne starò a casa” gli diede corda Crow “Figuriamoci! Conta pure sui miei Alanera!”
“Non ho ancora ripagato il mio debito con Alphonse, e poi…” disse Pier, serio “La profezia di cui ci ha parlato Sombre parlava anche di me, no? Non vi lascerò andare senza di me!”
“Se quei maledetti credono di poter far del male alle persone che amo, si sbagliano di grosso” disse Akiza, confermando implicitamente la sua collaborazione.
“E noi abbiamo un certo conto in sospeso con Prometheus e i suoi amici” disse Kalin “Giusto ragazzi?”
Gli altri abitanti della Città della Distruzione annuirono.
“E contate anche su di me” annunciò solennemente Goodwin.
“TU-NO!” disse Kalin, assottigliando gli occhi “O devo ricordarti cos’è successo l’ultima volta che hai provato a << salvarci >>?”
Rex gli scoccò un’occhiata furente.
“Ero stato posseduto dall’oscurità. Per quanto sia colpa mia io non…”
“Tu COSA?” ringhiò il ragazzo “Se vieni tu non vengo io, non ho intenzione di dovermi guardare le spalle ogni momento!”
“Non ho intenzione di tradirvi, voglio aiutarvi” disse Rex che, irato com’era, sembrava ancor più imponente del solito.
“Come volevi aiutare il Satellite? Oh, siamo a posto!” commentò sarcastico Kalin “Quindi vuoi ridurci DI NUOVO alla fame, toglierci le nostre famiglie e metterci di nuovo l’uno contro l’altro? Oppure vuoi incarcerarci senza motivo?”
Rex iniziò a ringhiare, fissando il pavimento.
“Kalin…” tentò di calmarlo Crow.
“E tu non ti azzardare a difenderlo!” urlò Kalin all’amico “Forza, dimmi pure, come si chiamava tua madre? Perché non è qui?”
Crow si zittì, fissando anche lui a terra. Era una domanda retorica, Kalin sapeva che sua madre era morta a causa degli stenti quando lo aveva dato alla luce.
“Stai esagerando, Kalin” lo rimproverò Jack “Anche se Goodwin ha fatto quello che ha fatto, si è pentito. Anche tu hai fatto i tuoi errori, eppure non mi pare che ti abbiamo trattato così”
“Io ho fatto…” pronunciò, quasi scandalizzato, l’albino “Jack Atlas, ricordami una cosa… Perché sono diventato un Predestinato Oscuro, eh? Ricordo male o c’entrava qualcosa il regime dittatoriale di REX GOODWIN!”
Anche Jack fu costretto a zittirsi perché, in fondo, lo sapeva anche lui. Senza il regime dittatoriale che li aveva tartassati per anni loro non sarebbero stati mai divisi, le loro vite sarebbero state più felici.
“LUI è più che un dittatore schifoso! Lui è una persona che è fuggita dal Satellite e dalla sua povertà, ha preso il potere e ha fatto peggio dei suoi predecessori! Lui è la causa della sofferenza di centinaia di persone! Lui è un uomo che ha fatto la cosa più…più MALVAGIA che si possa fare! Ha abbandonato la sua famiglia per poi lasciare che morisse di fame!”
Goodwin, Yusei e Ryu sbarrarono gli occhi, quando un pensiero, forse una folle ipotesi, si faceva largo nelle loro menti. Albino, cosa molto rara, carismatico, con una folle avversione quasi ossessiva contro Rex Goodwin, orfano come loro, con le abilità di un vero leader. Le parole di Magician risuonarono nella mente di Yusei come una campana funebre. Il figlio di Goodwin lo odiava tanto da voler cambiare il suo nome ed il suo cognome per non avere più legami con lui.
“K-kyosuke?” chiese Rex, spaventato alla sola idea.
Kalin sgranò gli occhi, cominciando a sudare freddo.
“Non so chi sia questo Kyosuke” disse “E non osare cambiare discorso, bastardo!”
“Kalin, tu sei…” cominciò a dire Yusei.
“NO!” ringhiò Kalin “Non dirlo nemmeno!”
“…Kyosuke Goodwin”
Kalin fece un passo indietro al solo sentire quel nome.
“Lui… lo conoscevo, era un mio amico quando ero piccolo” provò a giustificarsi.
“Non è vero… sei tu” disse Goodwin, con le lacrime agli occhi “Credevo che fossi morto…”
“KYOSUKE GOODWIN E’ FO*****MENTE MORTO!” urlò Kalin, ormai esasperato “L’ha ucciso il dolore di vedere la propria famiglia cadere… giorno dopo giorno… lo ha ucciso la sparizione di suo zio… lo ha ucciso la vergogna di sapere che suo padre era la causa dell’ulteriore sofferenza causata al Satellite”
Tutti rimasero in silenzio. Gli Ex-Esecutori erano i più sorpresi in assoluto, sorpresi della scoperta del loro capitano della cui infanzia sapevano davvero molto poco.
“Ero il primo dei tuoi ammiratori, lo sai” ringhiò Kalin, furente “Mi vantavo che mio padre fosse un eroe, colui che sfidava la Sicurezza pur di dare una speranza al Satellite. Ma quella persona fuggì, andò a Nuova Domino. Perché nel mio cuore sapevo che eri vivo. E quando ti vidi per la prima volta in TV dopo che diventasti il capo della Sicurezza, ero sicuro che ci avresti salvati tutti. Che ti saresti ricordato di tuo figlio e della tua famiglia. Ma non lo hai fatto. Hai fatto sparire chiunque ricordasse il tuo volto nel Satellite, hai ridotto le nostre risorse e hai scatenato la serie di eventi che ha portato la mia vita a rovinarsi. Ne ho passate di tutti i colori e quando ho perso la mia famiglia, ti ho odiato. Ti ho odiato talmente tanto che volevo distruggerti. Avrei riunito il Satellite sotto un’unica bandiera, avrei distrutto la Sicurezza e, quando il Satellite sarebbe stato finalmente libero, avrei terminato il Ponte Dedalo ti avrei affrontato, faccia a faccia, e avrei rovesciato Nuova Domino, dando a tutte le persone che avevano sofferto a causa tua. L’odio che provavo verso di TE mi ha reso un Predestinato Oscuro”
Goodwin era sconvolto. Aveva ritrovato suo figlio, ma questo lo odiava. Lo odiava talmente tanto da cedere all’oscurità a causa del suo odio.
“Non ho alcuna intenzione di averti fra i piedi e non ti azzardare a fare il paparino che vuole riallacciare i rapporti, perché giuro sul figlio che mi sta per nascere che ti uccido!”
Quello fu un colpo per tutti, l’unico a non sembrare sorpreso fu Edward, che probabilmente sapeva già la novità.
“F-figlio?” chiese Rex.
“Si, figlio” disse Kalin “Misty è incinta. E mio figlio non ti chiamerà nonno. MAI!”
Detto questo, Kalin girò i tacchi e risalì le scale, senza che nessuno avesse il coraggio di fermarlo.
“Seguilo” disse Ryu, scocciato, fissando Rex “Domani potremmo essere tutti morti, non puoi permetterti di temporeggiare”
Goodwin lo fissò, ancora sconvolto, poi annuì, seguendo il figlio ritrovato.
“E voi fate altrettanto. Passate una bella giornata, domani potrebbe essere l’ultimo giorno che vivrete”
 
 
Yusei aprì la porta di casa, in religioso silenzio, seguito dalla moglie. Non avevano parlato per tutto il tragitto, entrambi preoccupati  e sconvolti dalla piega che aveva preso la situazione. Quando Yusei si accasciò sul divano, Akiza provò a parlargli.
“Non avrei mai pensato che Kalin fosse il figlio di Goodwin”
“Neanche io” commentò Yusei, cupo “In fondo comprendo il suo dolore però… ha ragione Ryu, domani potrebbe essere il nostro ultimo giorno. Non può rischiare di non chiarirsi mai con lui”
Akiza si incupì a quelle parole.
“Yusei… domani, rischieremo di nuovo la morte, non è così?”
“Si, è probabile”
Calò di nuovo il silenzio in casa. I due coniugi non osavano guardarsi.
“Ce la faremo, vero?” chiese Akiza, mentre Yusei gli lanciava un’occhiata sorpresa.
“Certo che ce la faremo” disse lo scienziato, abbracciando la moglie “Sopravvivremo un’altra volta e torneremo qui, insieme”
 
Ryu si accasciò sullo schienale della sedia, dopo aver prenotato il volo per il giorno successivo. Era preoccupato, non avrebbe mai immaginato che la battaglia finale si sarebbe svolta proprio lì, alle Rovine del Peccato. Fissò il desktop del suo computer, dove era disegnato il suo stemma, lo stesso del Drago Cremisi, ma al rovescio. Un drago che si mordeva la coda, il simbolo dell’ouroboro.
“Vita e morte, luce e ombra…” pronunciò, quasi solennemente “…tutto termina esattamente dove inizia”
Quel presagio gli faceva accapponare la pelle, insieme alla profezia che gli aveva rivelato Sombre. Un drago avrebbe distrutto il mondo. Ma chi? Attualmente, che lui sapesse, i draghi in circolazione erano tre. Lui, Alphonse ed il Drago Cremisi. Se lui non era, ed il Drago Cremisi(per ovvie ragioni) non era… chi sarebbe stato? Alphonse? Rifletté sulle parole che una volta aveva rivolto a Luna. “Se ti succedesse qualcosa, Alphonse sarebbe capace di distruggere il mondo”. Quella volta non aveva davvero riflettuto sulla portata di quelle parole, ma adesso si facevano serie.
“Maestro?” chiese Liz, avvicinandosi.
“Uh?” disse Ryu, riscuotendosi dai propri pensieri “Non ti avevo sentita arrivare”
“Già…” disse la ragazza.
“Comunque smettila di chiamarmi Maestro, non sono più Drascensione” disse il drago.
“Capisco…” disse la ragazza “Ryu,..”
“Già va meglio” disse il drago “Dimmi pure”
“Non morire” disse la ragazza, con le lacrime agli occhi “Non… non sopporterei di perdere anche te”
Ryu fu colpito da quelle parole e sorrise.
“Tranquilla, non ho intenzione di farlo. E vendicherò anche tua sorella, e tutti gli altri”
 
 
“Kyosuke fermati per favore”
“Ti ho detto di smetterla di seguirmi!” ringhiò Kalin, senza provarci nemmeno a smettere di camminare “Non ho intenzione di guardarti più in faccia per il resto dei miei giorni!”
“Ti ho detto di fermarti!” pregò Goodwin “Ti prego, Kyo…”
Kalin si fermò, puntando gli occhi furenti contro il padre, furioso.
“Intanto, e mettiamolo in chiaro, il mio nome è Kalin Kessler!” disse il ragazzo “Non sono tuo figlio, non voglio avere nulla a che fare con te, non voglio parlarti e soprattutto TI ODIO!”
Rex lo fissò serio.
“Non sei un po’ troppo grande per fare i capricci?” lo rimproverò Goodwin.
“Ti metti anche a fare il padre, adesso?” gli  ringhiò contro Kalin, furibondo.
“Senti… Kalin… lo so che ho fatto degli errori…” disse Rex.
“Usa la O, hai fatto degli Orrori!”
“…ho fatto degli Orrori. Ma se tornassi indietro non lo farei. Se tornassi indietro, non rifarei mai nulla di ciò che ho fatto. E soprattutto non lascerei mai voi”
“E’ troppo tardi” disse Kalin.
“Sarebbe troppo tardi se domani uno di noi due morisse e non riuscissimo mai più a chiarirci”
“Se tu morissi domani” ringhiò Kalin “Sarei la persona più felice del mondo”
Detto questo, il ragazzo lasciò Rex in quel posto, andandosene per la sua strada.
 
 
“Xis…”
La ragazza, con il volto appoggiato alle ginocchia, si alzò e fissò il ragazzo appena arrivato.
“Oh, sei tu”
Edward storse il naso, capendo che la ragazza aveva qualcosa che non andava, e si sedette accanto a lei.
“C’è qualcosa che devi dirmi?” disse il ragazzo, sedutosi accanto a lei.
“Si, una cosa in effetti c’è” disse la ragazza “Domani… potresti evitare di venire?”
Edward sgranò gli occhi, sorpreso.
“Perché?” chiese il duellante psichico.
“Perché ho una paura folle per te, imbecille” disse la ragazza “Io devo andare per forza, non posso mollare mio fratello in quel posto… è il mio dovere di sorella”
Edward scoppiò a ridere, facendo alterare la ragazza.
“Il tuo senso del dovere è fin troppo zelante, lo sai?” chiese, sarcastico “Non se ne parla nemmeno, Harley. Io domani vengo e faccio il c**o a chiunque si azzardi a sfiorarti con un dito. E’ il mio dovere di fidanzato, no?”
La ragazza arrossì, imbarazzata.
“Quando pensi di dirlo alla tua famiglia?” disse il ragazzo.
“Vacci piano” disse la ragazza “Lo farei se qualcuno non ci provasse con qualsiasi cosa si muove”
“Ancora con questa storia? Ti ho già detto che è Nico che mi sta appiccicata…”
“E’ lo stesso” disse la ragazza, infuriata.
“Facciamo così” disse il ragazzo, stringendo la Harley “Se domani sera siamo ancora tutti vivi, lo urlo al mondo intero e me ne frego delle tue paranoie, ok?”
La Harley gli diede uno scherzoso schiaffo sul volto ed il ragazzo gli scoccò un bacio sulle labbra. Di una cosa erano entrambi sicuri. L’indomani, avrebbero combattuto come leoni per quell’amore litigioso.
 
 
Alphonse entrò a casa di Luna insieme alla ragazzo. Si erano trattenuti un po’ fuori per stare un po’ assieme, visto che il ragazzo avrebbe dormito dai due amici. Non che non volesse stare con la sua famiglia, ma voleva passare più tempo possibile con Luna(e di riflesso con Leo, suo amico e rivale).
“Siamo a casa, Leo” disse Luna, entrando.
Fu sorpresa di non sentire la voce del ragazzo. Si mossero verso il salone, trovando un foglietto ripiegato sul tavolo.
“Stasera dormo da Hitomi-chan. Mi spiace lasciarti sola, domani mi scuserò a dovere. Leo” lesse la ragazza, grattandosi la testa.
“Oh… siamo…soli?” chiese il ragazzo, diventando rosso come un pomodoro.
“Sembra di si” disse la ragazza, egualmente imbarazzata.
Si scoccarono un’occhiata, distogliendo lo sguardo subito dopo verso due direzioni opposte.
“Ehm… potremmo mangiare” disse Luna.
“Sinceramente non ho molta fame” si scusò, rendendosi conto solo dopo di quanto la frase potesse risultare equivoca.
“N-neanche io,,,”
Ci fu un silenzio di tomba fra i due, che guardavano alternativamente le due poltroncine del salotto ed il divano, indecisi sul dove sedersi. Alla fine, la voglia di star vicini fu maggiore dell’imbarazzo ed i due si sedettero fianco a fianco sul divano. Ci fu altro silenzio imbarazzato, poi Luna cercò di rompere il ghiaccio.
“Perché eri così… sorpreso, quando Ryu ha nominato le Rovine del Peccato?”
Alphonse si incupì, sospirando.
“Mai sentito dire che << tutto finisce esattamente dove inizia >>?”
“Mi è sempre sembrata una sciocchezza” disse la ragazza, rannicchiandosi nel divano.
“In questo caso, nulla potrebbe essere più vero” disse il ragazzo “Lì… tutto è iniziato”
Luna lo guardò senza capire.
“Il nome, le Rovine del Peccato, è dato dal fatto che… in quel luogo Quetzacoatl si liberò della sua energia oscura”
Allora Luna capì. In quel luogo era veramente iniziato tutto, in quel luogo era nato Tzolk’in, colui che poi si era reincarnato in Alphonse.
“In quel luogo vi è rimasta una forza impressionante, una forza OSCURA impressionante. E’ possibile che un’energia simile a quella mia e di Ryu abbia attirato quella di quel luogo. Per questo ho tantissima paura che qualcuno si faccia del male”
“Quindi… domani sarà una pessima giornata” ironizzò Luna, preoccupata.
“Speriamo che almeno finisca bene” commentò il ragazzo.
Luna sorrise, voltandogli lo sguardo nella direzione.
“Ce la faremo, in qualche modo” disse la ragazza, scoccandogli un bacio “Io credo in te”
Il ragazzo sorrise, scoccandogli un bacio più passionale, immediatamente ricambiato dalla ragazza.
“Credo” disse la ragazza, scoccandogli un altro bacio “Che domani potremmo non avere più questa possibilità”
Il ragazzo arrossì, ma non si fermò, spingendo la ragazza sul divano. Continuarono a baciarsi con passione sempre crescenti, sempre più frementi. La mano del ragazzo scivolò sotto la maglietta e, per quella notte, i due ragazzi dimenticarono il resto del mondo. Ciò che non sapevano era che quella notte di amore, passione, follia e forse disperazione, avrebbe cambiato le sorti del mondo, per l’eternità. Se in bene o in male, solo il tempo lo avrebbe detto.
 
 
Angolo dell’Autore
Accidentissimo, che ritardo mostruoso T.T
 
Ryu: Sei un inutilissimo umano!
 
Ma….Vai a quel paese, lucertola! Allora! Intanto mi scuso con tutti voi per la mia totale assenza da EFP ma, come ho già detto, sono in periodo esami ed il mio computer è scassato. Inoltre, come se non bastasse, questo capitolo è stato… difficile da scrivere. Non so perché, ma è stato difficilissimo scriverlo(spero che ne sia valsa almeno la pena e che sia venuto bene). Cominciamo con le piccole note quindi…ADAM KADMON MOMENT!
*si mette una sciarpa nera che lo copre fino al naso*
Intanto, la teoria della relazione Kalin/Goodwin non è mia ma è abbastanza accreditata su alcuni forum americani. Come sapete, l’intera serie del 5d’s è basata sulla cultura Azteca/Maya, basti pensare al Drago Cremisi, le linee di Nazca etc… adesso torniamo un attimo a Kalin di cui non si sa nulla dell’infanzia(non era in orfanotrofio con Yusei&co. Perché nei flashback non si vede mai). Assomiglia a Goodwin(albino, ben impostato, taglio del volto squadrato) e sono simili nella storia(eroi del Satellite che impazziscono e diventano cattivi) ed il padre di Yusei era molto amico di Goodwin. Adesso, fatte queste considerazioni, sapevate che Ccapac Apu è il FIGLIO di MAMA QUILLA e INTI? Coincidenze? Io non credo…
*toglie la sciarpa*
Benissimo! Adesso passiamo alle notizie sulla fan fiction! Intanto, come potete capire, la saga di Alphonse sta per giungere al termine, l’ultima grande battaglia sta per cominciare e tutti i misteri saranno finalmente svelati! Chi sarà a distruggere il mondo? Alphonse cambierà il destino? Il destino E’ GIA’ CAMBIATO? Chi sarà veramente Nessuno? Non vi resta che seguire l’ultima saga! Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, alla prossima, see you!
 
P.s. Avevo intenzione di mollare il brand di Yu-gi-oh(con le fanfiction, ovviamente) ma ho deciso di scriverne almeno un’altra su questo brand(che adoro). Quindi, a breve, pubblicherò il primo capitolo della fan fiction che seguirà/andrà in contemporanea con gli ultimi capitoli di questa! Perché scriverle in contemporanea? Perché…. Ehm, non sempre sono ispirato per questo, quindi ogni tanto mi dedicherò a quella. Alla riprossima, see you!
  
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