08/02/2015
8 recensioni~~L’ultimo arciere
-Legolas! Dove stiamo andando?-L’elfo non gli rispose continuo la sua marcia senza degnarlo di uno sguardo.
L’uomo non conosceva la città, doveva per forza stare attaccato al suo amico.
Da quando gli era arrivata quella lettera a Gran burrone l’umore di Legolas era mutato; appena letto il messaggio aveva preso il suo arco, la faretra ed era corso nelle sue scuderie.
Aragon che aveva osservato tutta la scena aveva inseguito l’elfo; stranamente quest'ultimo acconsenti di seguirlo; erano diretti alla città di Dale .
Legolas non aveva fatto nemmeno una pausa, aveva superato Bosco Atro percorrendo l’antica via Silvana, avevano percorso le vie di Pontelungo con le urla dei pescatori ed erano arrivati alla meta dell’elfo: Dale.
Avevano lasciato i loro cavalli alla prima locanda della città, un posto molto accogliente. Aragon pensava che si sarebbero fermati per una notte.
Ma l’elfo dopo aver lasciato il suo destriero nelle mani del locandiere si era diretto a passo deciso all’interno della città.
Aragon non sapeva più cosa pensare, cosa c’era scritto in quella dannata lettera? Quale motivo aveva spinto Legolas a correre immediatamente alla città di Dale? All’inizio l’uomo pensava che c’entrasse il regno di sire Thranduil, padre e re di Legolas ma…….. ora aveva capito che gli elfi non c’entravano niente in quella faccenda.
I suoi pensieri si erano interrotti quando Legolas si era bloccato davanti alle porte del palazzo del re di Dale. Immediatamente due guardie gli vennero in contro.
-Sono Legolas, principe di Bosco Atro, lui è Aragon mio amico. Sono arrivato forse troppo tardi?-
La guardia più anziana rispose -Siate i benvenuti. No, per fortuna no. Sbrigatevi, non lasciateci le armi correte!-
Detto ciò aprirono le porte e Legolas corse dentro il castello.
Arrivarono davanti a una porta dove vi erano tre persone: i figli del re Bard in lacrime.
Solo all’ora Aragon cominciò a capire tutta la fretta di Legolas, cominciava ad avere paura di ciò che vi era oltre la soglia di quella porta.
I tre lasciarono passare l’elfo e l’uomo.
Aragon resto sulla soglia, purtroppo quello che pensava era la verità; il re Bard uno dei più grandi arcieri della terra di mezzo era sul letto di morte.
Legolas si avvicino al capezzale -Bard……..-
Il vecchio re a fatica apri gli occhi -Oh…guarda un po’ chi mi è venuto a trovare……il mio rivale arciere…-
- Bard…… ho mantenuto la mia promessa lui- indicando Aragon -è l’erede di Isindul!-
Aragon si avvicino al capezzale e guardo dritto negli occhi l’uccisore del grande e potente Smaug.
- All’ora sei tu…….. Senti sto per morire…… ti chiedo un grande favore….-
- Sarò onorato di eseguirlo mio re-
- Fa ritornare la speranza tra gli uomini……diventa re di Gondor…….quando la bianca corona posera sul tuo capo….ricordati della città di Dale….. Legolas tu sei….il più grande arciere che io conosca….aiuta il tuo amico…-
L’elfo sorrise tra le lacrime- Lo avrei fatto comunque amico mio…..buon viaggio….-
Aragon con le lacrime agli occhi -Lo farò glielo prometto! Bard l’arciere, l’uccisore di Smaug, re di Dale!-
Il vecchio re sorrise - Addio Legolas, il mio unico amico elfo; salute a te Aragon futuro re di Gondor…-
Detto ciò chiuse gli occhi.
I due amici piansero al suo capezzale.
**
Oggi Aragon l’erede di Isindur è stato incoronato re di Gondor!
Nel mezzo della festa Aragon viene a parlarmi.
-Legolas……si può dire che abbiamo mantenuto la nostra promessa fatta a Bard.-
- Sì.-
- Legolas non rattristarti sei stato un fedele amico-
- La cosa che più mi rende infelice è sapere……-
-Cosa?-
- Di essere il più grande arciere. Perché in verità…. Lo era lui.-
Angolo autrice
Ciao!!!!!
Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa storia.
È in assoluto la prima che scrivo.
Fatemi sapere ciò che ne pensate( critiche e recensioni)
Leg_22