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Autore: Cara_Sconosciuta    01/12/2008    8 recensioni
“Succede che io ti disintegro, pezzo di cretino! Succede che hai preso di nuovo senza permesso la mia kefiah preferita, poi l’hai nascosta nel cesto dei panni da lavare e ora è rosa! La mia kefiah preferita è rosa, Joe.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbrodolina cara, per farmi perdonare del colpaccio che ti ho tirato uccidendo Nick in As if we were brothers, ho deciso finalmente di scrivere una delle mie shottine su di lui... su lui e Kevin, per la precisione. Mi è venuta in mente guardandomi allo specchio perché, guarda caso, indovinate un po’ che tipo di sciarpa indosso oggi (e penso indosserò per tutto l’inverno, come gli anni scorsi, perché la adoro)?

Bene bene...aspetto i commentino!!!

Temperance

 

Kefiah, amore mio

“Joe!!!” Sbraitò un Kevin quindicenne entrando come un diretto nella stanza che condivideva con il fratello minore che, in quel momento, era impegnato in un’avvincente partita di Monopoli contro Nick.

“Ciao, Kev.” Salutò, serafico, ignorando l’evidente rabbia del fratello. “Che succede di bello?”

“Che succede?” Sibilò il più grande, avvicinandosi e calpestando senza troppo cerimonie il tabellone di gioco. “Succede che io ti disintegro, pezzo di cretino! Succede che hai preso di nuovo senza permesso la mia kefiah preferita, poi l’hai nascosta nel cesto dei panni da lavare e ora è rosa! La mia kefiah preferita è rosa, Joe.”

Il tredicenne si strinse nelle spalle, iniziando con calma a raccogliere le pedine che si erano sparpagliate per tutta la stanza, mentre Nick, fiutata la tempesta, usciva di soppiatto.

“E che differenza ti fa, me lo spieghi? Ne hai mille di quelle sciarpe, una in più o una in meno...”

“Si chiama collezione, Joe, forse è un concetto che ancora sfugge al tuo cervello a nocciolina.”

“Ehi, bello, non l’ho preso io il tuo straccio, ok?”

“No, certo, ha messo le gambe ed è fuggita dal mio armadio tutto da sola! Per favore, Joe, non sono mica stupido, sai?”

“Ah no?”

“Stronzo.”

“Guarda che lo dico a mamma che mi hai insultato. Vuoi fare il grande solo perché vai al liceo, ma tanto Cathy non ti calcola lo stesso!”

“Perché a te invece ti calcolano in tante.”

“Io ce l’ho una ragazza.” Sibilò Joe, alzandosi in piedi per fronteggiare il fratello. “Non come te, che non hai mai nemmeno baciato nessuna.”

“Comincia a correre, Jonas...”

“Ragazzi, fate silenzio che Frankie dorme e se si sveglia lo curate voi!!!”

 

Mio fratello è figlio unico

Sfruttato, represso, calpestato sottomesso

E ti amo, Kevin

(adattamento da Mio fratello è figlio unico, Rino Gaetano)

 

Kevin stava giusto riponendo, con amore infinito, la kefiah rovinata nell’armadio con le altre, quando qualcuno bussò alla porta.

“Se sei Joe resta fuori o giuro che faccio vedere a tutta la tua classe una foto di te nudo.”

“Sono Nick...” Gli rispose una vocina flebile flebile.

“Vieni, piccolo.”

Non fece in tempo a finire di dirlo che si ritrovò il fratellino in lacrime sulle ginocchia. Senza conoscere il motivo di tanta disperazione, Kevin prese ad accarezzargli piano i riccioli e continuò con quell’operazione finché i singhiozzi non si furono calmati.

Allora Nick alzò la testa, asciugandosi con la piccola mano gli occhi arrossati.

“Che c’è che non va, Nicky?”

“Tu ti sei arrabbiato perché la tua kefiah è rovinata e hai urlato tanto con Joe e...”

“Oh, dai, non è il caso di piangere così per quello stupido di Joe! Ti abbiamo spaventato?”

Il bambino scosse la testa, sedendosi a cavalcioni sulle gambe del fratello.

“È che tu gridavi forte con lui, gli hai detto quelle parolacce brutte... però non è stato lui a rubarti la sciarpa: sono stato io.”

A quel punto, il ragazzo era a dir poco incredulo.

“Tu?” Domandò, guardandolo dritto dritto negli occhi per capire se stesse mentendo o meno. “Non è che lo fai per coprire Joe?”

“No, sono proprio stato io. E mi dispiace tanto, non la volevo rovinare...”

Shshshsh!” Si affrettò a dire Kevin, notando che il fratellino stava per rimettersi a piangere. “Non fa niente, la ricompro... ma perché lo hai fatto?”

Nick prese un profondo respiro, per poi esalare la propria spiegazione tutta d’un fiato.

“Perché quest’anno sono in quinta elementare e in quinta elementare tutti portano la kefiah perché è da duri però io scommetto che la mamma non me la compra e così ne ho presa una delle tue però non la volevo rovinare ma se non la metto gli altri mi prendono in giro! E questi sono per te...”

Sorridendo, il fratello maggiore prese le tre monete che il bambino gli porgeva, guardandolo con quei suoi immensi occhi castani inondati di lacrime.

“Vieni qui...” Sussurrò, abbracciandolo stretto. “Non fa niente, ma la prossima volta chiedimelo, ok?”

Nick annuì, accoccolandosi nella stretta di Kevin.

“Sei il mio fratello preferito! Però ora chiedi scusa a Joe, vero?”

“No... Joe ha sicuramente fatto qualcosa che non va e quindi si merita la sgridata.”

“Kevin?”

“Sì?”

“È vero che non hai mai baciato una ragazza?”

Avvampando, il giovane si passò una mano tra i ricci bruni e maledisse per l’ennesima volta il caro piccolo Joseph.

“Ehm...sulla guancia vale come bacio?”

 

La gioia più grande

È quella che non era attesa

(Anonimo)

 

Due giorni dopo era di nuovo lunedì e Nick, come al solito, si alzò di buon’ora per andare a scuola, facendo attenzione a non fare troppo rumore per lasciar dormire il piccolo Frankie, che riposava nel lettino accanto al suo.

Il suo silenzio, però, fu quasi guastato dal rischio che corse di inciampare in un pacchetto dall’aria morbida che stava appoggiato innocentemente fuori dalla porta della sua camera.

Curioso, il bambino si chinò e lo raccolse, leggendo poi il biglietto allegato.

 

Al mio piccolo uomo per essere il più figo anche a scuola, dal tuo fratello preferito.

P.s. No, non ho mai baciato nessuna, ma non dirlo a Joe!!!

 

Sorridendo, Nick strappò con entusiasmo la carta da pacchi e si avvolse intorno al collo la bella kefiah rossiccia e nera che vi stava dentro.

 

 

 

   
 
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