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Autore: KuromiAkira    01/12/2008    4 recensioni
[Gundam 00 - Seconda Serie]Non le importava di ciò che accadeva nel mondo.
Perché tutto era successo per colpa sua.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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'Nome in codice: Sumeragi Lee Noriega. Operatore tattico dei Celestial Being.'

Le parole di Setsuna le riecheggiavano ancora in testa mentre, stesa sul letto della stanza della Ptolemaios, fissava una lattina di birra galleggiare nell'aria sopra la sua testa.

Quelle parole l'avevano costretta ad andarsene dal suo rifugio fittizio che non era la casa di Billy in sé, ma la sua amicizia con l'uomo, il legame che aveva con la sua vecchia vita, la sua identità come Kujoh.

'Con questo la tua fuga è finita.'

Quel ragazzino l'aveva portata via con sé, mettendola davanti alla realtà, alle colpe che aveva, spezzando quell'unico legame e impedendole di scappare di nuovo.

Non ebbe nemmeno il coraggio di guardare il volto di Billy, sicura che avesse un'espressione incredula e sconvolta dopo aver preso atto che la sua vecchia amica non era altro che una terrorista, una sua nemica che per anni aveva combattuto consapevolmente contro di lui, contro Graham e contro il professor Eifman.

Fissando dritto davanti a se, senza mostrare alcun tipo di emozione, lei si fece prendere per mano da Setsuna e portare via dal nascondiglio nella quale, ne era certa, non avrebbe potuto mai più far ritorno.

Billy avrebbe sicuramente detto a qualcuno ciò che aveva suo malgrado scoperto e, sopratutto, l'avrebbe odiata per sempre.

Andava bene così, in fondo.
Era stufa di mentirgli. Era stufa di mentire al mondo. Era stufa di mentire a se stessa.

Ma non aveva più la forza di tornare a combattere, non ne aveva il coraggio.

Non era come Setsuna che voleva riparare ai suoi errori cambiando il mondo una seconda volta.

Ormai era solo in grado di scappare, di mentire e di bere fino a stare male.

Non le importava di Billy, l'unica persona che l'avesse aiutata in quegli anni, dandole un luogo in cui stare e di starle vicino e che lei aveva tradito.
Non le importava di Setsuna, che aveva come unico scopo far finire le guerre.
Non le importava di Alleluja, catturato dai nemici e tenuto prigioniero per quattro anni.
Non le importava di Lockon, morto nel tentativo di vendicare la sua famiglia.

Non le importava di Christina, di Moreno, di Lichty e di Lasse.
Non le importava di Feldt, di Ian, di Tieria...
Non le importava di ciò che accadeva nel mondo.

Perché tutto era successo per colpa sua. Che diritto aveva di preoccuparsene ora?
Combattere... che senso aveva ormai?

Allora perché? Perché tutti avevano quella luce negli occhi?
Perché continuavano quella guerra?
Perché volevano che lei tornasse tra loro e le avevano affidato il compito di pianificare il piano della missione di salvataggio di Alleluja, fiduciosi?

Perché cercavano di opporsi a quel destino?

'Se questo è il destino... non possiamo opporci.
Percorriamo una via che non possiamo vedere... e ciò che si trova al termine di essa, la fine della vita, sta alla volontà di Dio.'


- Emilio... - bisbigliò mettendosi una mano sugli occhi, ricordando improvvisante le ultime parole del suo ragazzo.

Ciononostante, da quando era tornata nella Ptolemaios non aveva fatto altro che proteggere quei ragazzi, escogitando davvero quel piano, combattendo con loro.
Era una cosa che credeva non sarebbe più stata capace di fare.

Fissò la divisa che le aveva dato Feldt e che non aveva ancora avuto il coraggio di indossare.

Sfiorò con la punta delle dita il tessuto viola.

" Emilio...
se noi non possiamo vedere la strada che stiamo percorrendo, se noi non possiamo prevedere quando arriveremo alla fine... anche se non possiamo opporci al destino, proprio perché non sappiamo quale esso sia, possiamo provare a cambiare le cose?
Se questo destino fosse quello di combattere continuamente contro forze più grandi di noi... se lo facessimo per le persone che amiamo, anche se non riuscissimo a proteggerle, o se per farlo sacrificassimo tutto ciò che abbiamo, alla fine di quella via potremmo finalmente essere felici?"

Sì rese conto che sì nascosta per quattro lunghi anni non solo per dimenticare il passato.
Lei stava fuggendo anche da loro. Evitando i contatti con i membri dei Celestial Being, rimanendo rintanata a casa Katagiri a bere per tutto quel tempo, lei fuggiva anche dal desiderio di cercarli, di accertarsi che stessero bene. Fuggiva dal desiderio di salvarli e di cambiare di nuovo il mondo.

Perché più della paura e dei sensi di colpa... i sentimenti che provava per gli operatori della Ptolemaios e per i Gundam Meister, il voler proteggerli e salvarli era più forte.

Più forte della sua insicurezza.

"Nonostante le mie colpe, nonostante le mie menzogne e il mio cordoglio, se io volessi proteggere quelle persone, anche se alla fine il mondo non cambierà... potrò rimanere con loro?"

Sì alzò dal letto sfilandosi la maglia e prendendo in mano quella della divisa.

"Posso sperare ancora un'ultima volta?"

Setsuna, Tieria, Alleluja, Lyle, Feldt, Ian, Lasse... tutti loro avevano una ragione per cui lottare, qualcosa che lei aveva cercato per quattro anni, fuggendo da loro.

Finalmente aveva trovato la risposta, grazie a quelle persone.
Perché loro erano una famiglia, la sua famiglia.
E avrebbe combattuto per proteggerla.




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Grazie ad Atlantis Lux per avermi corretto la fiction, nonostante non segua la serie ^^
  
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