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Autore: Semyalystyles    09/02/2015    0 recensioni
Ogni volta che guardava quegli occhi chiari era fottuta.
Si ci perdeva in un secondo e non appena lui si accorgeva degli sguardi che lei gli lanciava, sbuffava.
Lei sorrideva ai suoi sbuffi, c'era abituata.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ogni volta che guardava quegli occhi chiari era fottuta.
Si ci perdeva in un secondo e non appena lui si accorgeva degli sguardi che lei gli lanciava, sbuffava.
Lei sorrideva ai suoi sbuffi, c'era abituata.

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Sei mai arrivato in quel punto di vita in cui senti il bisogno costante di qualcuno che ti salvi dalla merda del mondo? Io si.
Camminavo velocemente nella strada piena d'acqua, il cielo era grigio, le foglie gialle erano fradice come me.
Non avevo voglia di andare a casa, volevo solo godermi la pioggia con una sigaretta tra le labbra.
Misi le cuffie per poi sedermi in una panchina, un tipo di canzone come Story of My Life degli One Direction è l'ideale in un giorno di pioggia.
Con gli occhi chiusi facevo tiri dalla mia amata sigaretta che stava per finire e cercavo di scacciare i pensieri suicidi che mi passavano per la mente senza una ragione valida.
Il rumore di un motore, che si sentiva anche con la musica al massimo del volume, disturbò il mio relax.
Aprii gli occhi e vidi una chioma rossa a cinquanta metri da me.
Perché Michael Clifford era uscito con la pioggia?
Oh, era entrato nel pub vuoto che si trovava di fronte il parco.
Era un mercoledì pomeriggio, in autunno, con una tempesta in corso, in un paese fantasma.
Perché diamine il ragazzo che amavo era entrato in un pub vuoto?
Uscì con una bottiglia in mano e sgranaii gli occhi.
 "Ci potevo scommettere." sussurrai.
Il suo corpo magro fece un movimento brusco e riuscii a vedere una smorfia di dolore nel suo viso. Posò la bottiglia dentro la macchina e accese una sigaretta.
Le maniche della maglietta erano sollevate un po', abbastanza per riuscire a vedere cicatrici scure e tagli incisi nella pelle pallida.
Camminai verso di lui dopo aver tolto le cuffie.
"Clifford, non credi che dovresti smetterla di tagliarti?" urlai assicurandomi che intorno a me non ci fosse nessuno.
Sbuffò riconoscendo la mia voce, abbassò le maniche e si girò verso di me.
"Irwin, non credi che dovresti farti i cazzi tuoi?" scossi la testa "Pensa per te."
"Ho smesso. Smetti anche tu." fece un lamento.
"Voglio morire." disse appoggiando la testa nel tettuccio bagnato della sua macchina, poi guardò il cielo "Spero di beccare una vena."
"Smettila."
"Anche tu vuoi morire."
"No."
Mi fissò negli occhi, buttò la sigaretta e poi si avvicinò con le braccia conserte.
I suoi occhi verdi erano la mia rovina.
"Si, Alice."
No, si sbagliava. O forse volevo morire, ma io non avevo una ragione, io non avevo ragioni per nulla.
"Si" sospirò "e so anche la ragione."
Sbuffai e incrociai le braccia al petto.
"Beh, dimmela perché io non la so."
"Semplice, odi te stessa."
Era vero.
"Indovinato?" buttai fuori il fiato che avevo trattenuto senza rendermene conto e annuii.
Ridacchiò e poggiò di nuovo la testa sul tetto della macchina.
Aveva gli occhi pieni di lacrime, lui ha sempre avuto gli occhi pieni di lacrime.
Rideva ma piangeva, era vivo ma morto dentro.
Lo amavo con tutta me stessa e vederlo in quello stato mi lacerava lo stomaco.
Lui diceva di essere solo, aveva perso i suoi amici e i genitori erano morti quando lui aveva tre anni.
"Michael?" si girò verso di me "Piangi, ne hai bisogno."
Scosse la testa.
Risi ironica e mi appoggiai accanto a lui.
"Si."
"No." sospirò "Sinceramente... ne avrei bisogno." disse un minuto prima di scoppiare.
Passò i palmi delle sue mani negli occhi e si girò appoggiado la fronte nel finestrino dell'auto.
Uscii le mani dalle tasche e lo fissai per un po', lui non poteva vedermi.
Quando iniziò a singhiozzare rumorosamente, lo costrinsi a guardarmi, cosa di cui mi pentii, aveva già delle occhiaie profonde.
Non persi tempo a circondare le sue spalle con le mie braccia, lui mi strinse e pensai che in quel momento si fosse dimenticato chi ero.
Lui mi odiava.
"Sai Alice?" mormorò stringendomi di più "La solitudine è bruttissima, quindi, se i tuoi amici ti danno due scelte, la solitudine e la compagnia, scegli la compagnia perché potrebbero stufarsi della tua solitudine e lasciarti veramente sola. Le persone sono così, ti fanno scegliere ma stravolgono la tua scelta."
"Michael" sussurrai "Ci sono sempre per te."


Ciao,
sono tornata con un'altra fanfiction (teoricamente,dovrebbe essere la prima che pubblico, praticamente, non lo è perché ne avevo pubblicate altre ma le ho eliminate, tra cui Through The Dark ((è slash)) che trovate su Wattpad.
A proposito, mi chiamo HiMyNamesNotAlis lol).

 

Io assolutamente ODIO le fanfiction, o storie in generale, het, non riesco a sopportarle ehm, ma comunque, ho fatto un esperimento esperimento e spero che vi piaccia!

Alla prossima,
A xx

 

 

  
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