«Non guardare!» lo redarguì lei, ridendo e continuando a dargli le spalle. «E’ una sorpresa.»

   Kazuya mise le mani in tasca, rimanendo in attesa dietro di lei, i piedi affondati fra la neve candida. «Io non guardo, ma tu cerca di sbrigarti o ci prenderemo un malanno.» Alzò gli occhi chiari al cielo, ancora carico di neve. «Peccato che questo tempo abbia mandato all’aria i nostri piani… Volevo davvero andare da qualche parte con te, questo week-end.»

   «Non lamentarti, Kazu-kun. La neve è divertente. E poi, in fondo, potremo organizzare il nostro viaggio per il prossimo fine settimana.»

   Il giovane tornò a fissare la schiena dell’amata, acquattata in terra a giocare con la neve come se avesse ancora frequentato le elementari. Sorrise intenerito quando scorse la sommità di due piccoli omini di neve che Akane si sforzava di rendere il più possibile simili a loro con quei pochi mezzi di fortuna che le erano capitati sotto mano. «Hai finito?»

   «Quasi. Ma non mettermi fretta o verranno male.» Kazuya dovette aspettare solo qualche altro istante prima che lei esclamasse: «Ecco qui!» La ragazza volse il capo nella sua direzione. «Ora puoi guardare» gli disse da sopra la propria spalla.

   Lui si avvicinò e si accucciò dietro di lei, circondandola fra le braccia. «Carini» commentò per farla felice.

   «Davvero?»

   «Sì» insistette, allungando una mano verso il suo corrispettivo di neve per misurarlo fra indice e pollice. «E sono anche lusingato per le dimensioni.»

   Akane lo prese a sberle. «Quella è la borsa con i libri!»

   Kazuya rise, ricadendo all’indietro nel tentativo di difendersi dai suoi attacchi. «Non hai molto senso artistico, allora» la informò, indicando ora l’altro pupazzo. «Tu, per esempio, sei decisamente più bella di lei.»

   La sua innamorata fermò una mano a mezz’aria, rimanendo muta per qualche attimo. Poi, compiaciuta, annuì. «Plasmare la neve non è il mio forte» gli diede ragione, mentre lui si gettava steso in terra. «Kazu-kun, ti ammalerai!»

   Quello però non l’ascoltò ed iniziò a muovere le braccia ai lati del corpo, scavando fra la neve che lo circondava. E quando si ritenne soddisfatto, si rialzò a sedere, prese le mani di Akane e l’aiutò a rimettersi in piedi con lui, allontanandosi di qualche passo da lì. «Guarda» le disse poi, scrollandosi la neve dai capelli e facendo cenno verso l’impronta del proprio corpo lasciata sul manto bianco che copriva il terreno.

   «Hai fatto un angelo di neve?»

   «Sì, e secondo me ti assomiglia. Anche se, per mia fortuna, tu non sei così irraggiungibile.»

   Pur rendendosi conto dell’assurdità, e soprattutto della leziosità, della cosa, Akane rise con fare imbarazzato. «Non so davvero se prenderti di nuovo a schiaffi o meno…»

   Kazuya parve cadere dalle nuvole. «Ma se ti ho detto una cosa dolcissima!»

   «Lo so, ma faresti bene a considerarmi irraggiungibile allo stesso modo di quell’angelo» lo avvisò lei, fingendosi accigliata.

   Il giovane sospirò rassegnato. «Mi condanni a morte, così…»

   Akane rese più salda la presa della mano che ancora stringeva nella sua. «Ogni cosa a suo tempo» mormorò raddolcita, alzandosi in punta di piedi per posargli un bacio sul viso.

Comincio dalla più recente delle quattro shot che compongono questa raccolta, scritta quasi interamente quando ero a Reggio Emilia e fissavo la neve che cadeva abbondantemente sulla città, ricoprendo tutto ciò che riusciva a raggiungere.
E' una raccolta abbastanza sdolcinata, me ne rendo conto, ma spero comunque che ai gentili lettori la cosa non spiaccia troppo.
Non so quanto io sia riuscita a cogliere l'anima di Kazuya e Akane, considerato il fatto che ho trattato di loro solo nella long-fic che sto partorendo molto, molto lentamente - e sotto la gentilissima supervisione di Atlantis Lux. Pertanto, se i personaggi non dovessero risultare convincenti, o se doveste trovare qualche errore, ripetizione, svista o che so io nella shot, vi invito a contattarmi, così ch'io possa correggere la presente e migliorarmi in futuro. ^^
Grazie a chi legge e a chi è così gentile da darmi un parere (foss'anche negativo) sulle mie fantasie da fangirl. :P
Shainareth