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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    09/02/2015    4 recensioni
Dal testo:
Paarthurnax ha commesso diversi crimini quando era alleato con Alduin. E' vero, alla fine ha deciso di schierarsi contro di lui e ti ha aiutato, ma deve comunque pagare per i suoi crimini. E' una tua scelta ma se non lo eliminerai, ci penseremo noi.
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Essere il Sangue di Drago può metterti di fronte a delle scelte difficili, quasi impossibili, ma il tuo destino non ti permette di esitare. Cosa farai, Dovahkiin? Quale strada sceglierai?
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Introduzione un po' scarsa ma spero che vi abbia incuriosito ^^ metto OOC per sicurezza
Grazie a chi leggerà e/o recensirà!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dovahkiin
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La scelta più difficile



Paarthurnax ha commesso diversi crimini quando era alleato con Alduin. E' vero, alla fine ha deciso di schierarsi contro di lui e ti ha aiutato, ma deve comunque pagare per i suoi crimini. E' una tua scelta ma se non lo eliminerai, ci penseremo noi.

Le parole di Delphine risuonavano ancora nella sua mente.

Molte persone dicevano che la scalata per Hrothar Alto portava consiglio, permettendo di meditare profondamente. Lui, quei settemila scalini, li aveva percorsi più e più volte.

Il suo primo incontro con i Barbagrigia. La missione per recuperare il corno di Jurgen Windcaller. L'assemblea indetta per fermare la guerra.

Più e più volte aveva salito quei gradini ma mai come allora aveva faticato così tanto.

Il vento gelido non scalfiva minimamente le sue scaglie verdi, tipiche della sua razza, ma il freddo si faceva sentire e per sua fortuna, gli abitanti di Ivarstead gli avevano regalato un mantello invernale.

Calando il cappuccio sul muso allungato, l'argoniano continuò la sua avanzata.

Alcuni lupi si avvicinarono al solitario viaggiatore, ma bastò un solo sguardo per farli desistere. Ormai lui era uno dei guerrieri più forti di tutta Skyrim. Era sia il capo della Confraternita Oscura sia il 'capo' dei Compagni benché, come gli avevano insegnato, non vi era un vero e proprio capo.

Inoltre lui era l'eroe di quella regione. Era il Dovahkiin, il Sangue di Drago, colui che aveva sconfitto Alduin, riportando la pace. Il suo nome era conosciuto in tutte le città e chiunque ci pensava due volte prima di affrontarlo, conscio dei suoi incredibili poteri.

Finalmente, la dimora dei Barbagrigia si mostrò ai suoi occhi e il rettile entrò senza bussare. Scrollandosi la neve dal mantello, si guardò attorno. Non c'era nessuno.

“Laas Yah Nir...”

In pochi istanti, vide quattro figure sulla sinistra, attraverso alcune pareti. Erano tutte sdraiate su dei letti. Anche i Barbagrigia avevano bisogno del meritato riposo.

Deciso a non svegliarli, il Sangue di Drago si avviò verso il cortile e da lì riprese a salire, fino ad arrivare alla Gola del Mondo. Non gli ci volle molto ad individuare il suo obiettivo.

Paarthurnax era tranquillamente appollaiato sulla stessa roccia, di fianco alla parete sulla quale erano incise delle antiche iscrizioni dei draghi.

“Salute, Liazard. Molte lune sono sorte dal nostro ultimo incontro.” lo salutò il vecchio drago, abbassando il capo per poterlo osservare.

L'argoniano chinò il capo in segno di saluto, provando comunque uno strano sentimento nel cuore. Paarthurnax era l'unico che, oltre a sua moglie Aela, lo chiamava con il suo vero nome.

All'inizio, come tutti gli altri, si rivolgeva a lui come Dovahkiin ma alla fine era riuscito a convincerlo a chiamarlo per nome e la cosa lo faceva sentire normale. In quel momento non si sentiva il salvatore di Skyrim, né colui che aveva riportato alla gloria la Gilda dei Ladri né colui che aveva sconfitto Ulfric Manto della Tempesta.

Era solo Liazard, un umile argoniano intento a chiacchierare con un suo amico, benché l'amico in questione fosse un antico drago temuto da molti.

“Salute, Paarthurnax. Come te la passi?”

“Come sempre ma devo ammettere che poter parlare con i miei vecchi amici non è affatto spiacevole.” spiegò il drago, rivolgendosi agli altri membri della sua razza che, dopo la morte di Alduin, si erano schierati dalla sua parte.

“Ne sono lieto.” disse Liazard aprendo il mantello, facendolo finire dietro le spalle, e mettendo in luce la sua armatura di ferro.

“Un'armatura molto anonima per te. Alduin lo affrontasti vestendo con le ossa dei suoi sottoposti.” osservò Paarthurnax scendendo dalla roccia per andare ad affacciarsi sul panorama che si poteva ammirare da lassù.

“Mi conosci, preferisco le cose semplici. Inoltre non vorrei mancarti di rispetto.” disse il Sangue di Drago avvicinandosi un po' e portando una mano sull'elsa della sua spada.

Una spada delle Blade, rinforzata da Eorlund Manto Grigio in persona.

“Non darti pene per delle vesti. I miei simili hanno fatto la loro scelta e tu hai fatto la tua”.

-Coraggio, è la tua occasione. Sei il Sangue di Drago. Con un urlo potresti farlo precipitare giù dalla montagna e poi finirlo. Coraggio! Attaccalo!-

“Ti vedo preoccupato, Liazard”.

L'argoniano alzò leggermente lo sguardo, notando che Paarthurnax lo stava fissando a pochi metri di distanza.

“No... sono solo stanco.” disse Liazard “Senti... quando eri alleato con Alduin... hai mai ucciso un tuo amico perché te lo aveva ordinato tuo fratello?”

Paarthurnax chiuse gli occhi, alzando il muso verso il cielo per poi ruggire con tutto il fiato che aveva in corpo, facendo indietreggiare il suo amico.

“Chiedo perdono per questo mio sfogo al cielo, Liazard, ma un ricordo in particolare mi ha colto impreparato.” spiegò il drago “Sì, un tempo eliminai un mio caro amico sotto ordine di Alduin e da allora ho continuato a dannare l'immortalità dei draghi...”

Il Sangue di Drago lo fissò in silenzio. La mano ormai era appoggiata lungo il fianco del suo corpo, lontana dalla sua arma.

“Scusa. E' colpa mia.” disse Liazard inchinandosi “Volevo solo rivederti prima di intraprendere un nuovo viaggio. Abbi cura di te, amico mio”.

“Che il tuo thu'um possa aiutarti nel raggiungere il tuo obiettivo.” disse il drago inchinandosi a sua volta per poi osservare il piccolo rettile svanire nella tormenta.

Gli ci volle una giornata abbondante per raggiungere quel luogo, ma alla fine, la sede delle nuove Blade lo accolse tra le sue imponenti mura di roccia.

C'era una festa in corso. L'idromele e il vino avevano ormai fatto il loro dovere e i vari partecipanti alla baldoria erano ormai sotto l'influsso dell'alcool.

Senza farsi vedere, entrò nella sua stanza, dove erano conservati alcuni dei suoi ricordi più pericolosi e compromettenti.

Lentamente, si tolse la sua armatura di ferro e, da un baule, tirò fuori un'armatura leggera rossa e nera. Erano passati mesi dall'ultima volta che aveva indossato le vesti della Confraternita Oscura.

Si sistemò la spada delle Blade sul fianco destro e prese in mano un pugnale. L'ultimo ricordo che aveva di Astrid. Prese anche un arco d'ebano, un dono di sua moglie il giorno delle loro nozze, e diverse frecce dello stesso materiale.

Rimase immobile per diversi secondi. Gli occhi chiusi. Le mani strette sulle sue due armi da taglio.

Uscì nel silenzio più assoluto, dirigendosi verso la festa.

L'enorme sala delle riunioni delle Blade era una delle cose più belle che avesse mai visto ma, aprendo il portone di ferro a due battenti, i suoi occhi si spostarono all'istante sulla schiena di una donna china su di un tavolo, intenta ad osservare una mappa.

“Delphine...”

La donna mosse appena la testa verso destra, riportandola poi sulla mappa, e disse “Sangue di Drago, che piacere. Immaginato che gli altri si siano stancati di far baldoria finalmente. Tutta colpa di Esbern”.

Se solo si fosse girata di più, magari avrebbe notato qualcosa di anomalo, come ad esempio la faretra vuota dell'argoniano o le lame insanguinate e gocciolanti.

“Sì, si sono addormentati tranquillamente. L'alcool ha conciliato il loro sonno.” spiegò Liazard avanzando lentamente.

“Buon per loro. E' dalla nostra ultima conversazione che non ti facevi vedere. Dunque? Hai deciso cosa fare?”

“Sì, Delphine.” rispose Liazard stringendo con forza la lama delle Blade “Ho fatto la mia scelta”.



















Angolo dell'autore:

Chaos a tutti! Spero che questo piccolo schizzo di follia dovuto al troppo studio vi sia piaciuto. E' la prima volta che pubblico qualcosa in questo fandom perciò non so quali possono essere gli standard per una buona fic su questo gioco.

Premetto subito che Skyrim non mi fa impazzire, anzi mi fa impazzire fin troppo a causa dei suoi bug ma le possibili fic che possono essere create sono molte e se notate qualcosa di strano rispetto all'opera originale, è perché ci ho giocato tempo fa e l'ho ricominciato da poco, perciò non ricordo bene i dialoghi o gli eventi.

Spero comunque che vi abbia interessato abbastanza e ci vediamo ad una prossima fic!
Alla prossima!

CHAOS!!!

  
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