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Autore: Final27    09/02/2015    0 recensioni
Micheal era innamorato di Sasha, cercava in tutti i modi di poterle parlare, di avere solo qualche minuto per potersi aprire con lei. Così accadde, ma non nel modo in cui Micheal desiderava... i due giovani ragazzi vennero misteriosamente rapiti e rinchiusi in una stanza dove avranno tanto, troppo tempo per conoscersi e per capire cosa sta succedendo alle loro vite.
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Hey guarda dove vai!” – urlò un uomo a bordo del suo suv a Micheal.


Il giovane ventenne, per poco, rischiò di andare sotto una macchina. Camminava con la musica sparata nelle orecchie nella grande città di New York. Viveva da solo in un appartamento poco fuori la metropoli, si era trasferito nella Grande Mela per inseguire il suo sogno: diventare un pittore famoso. Come sperimentò presto, però, i sogni erano ben distanti dalla realtà ed il giovane ragazzo, dovette cominciare da subito a lavorare come cameriere in un ristorante per pagarsi l’affitto della casa e gli oggetti che usava per pitturare come oli, pennelli e tele.

La sua vita cominciò a cadere lentamente in un baratro dove il pesante lavoro da cameriere lo allontanava sempre più dal suo sogno. Gli orari stancanti, le lunghe passeggiate in piedi tra i tavoli, i clienti scortesi ed il capo che non pagava sempre in tempo.
Micheal ormai faceva avanti e indietro tra il suo appartamento e il ristorante, però, un giorno, le capitò una cliente che lo lasciò a bocca aperta. Aveva i capelli biondi e mossi, un viso angelico ed un portamento elegante. Il giovane Micheal rimase diversi istanti a fissarla, estasiato e sorpreso da una visione così sublime.

-Micheal sbrigati, che stai facendo?! Vai subito a servire i tavoli, non ti pago certo per stare in piedi in mezzo alla sala! – urlò il burbero capo.
Micheal, senza obiettare, si avvicinò al tavolo di quella ragazza, era da sola ed aveva con se un romanzo.
-Buona sera – disse Micheal – le porto il menù?
-Si, grazie – rispose lei senza guardarlo in volto.
Subito il giovane cameriere corse vicino alla cassa e porse con grazie il menù del ristorante alla ragazza. Rimase per qualche istante vicino al tavolo di lei.
-Cosa c’è? – chiese la ragazza leggermente infastidita.
-Nulla, mi scusi – disse Micheal allontanandosi e dirigendosi verso altri tavoli.
-Ti piace eh – disse Gianna – una cameriera di origini italiane ormai attempata.
-Ehm… no, stavo solo… - provò a parlare Micheal.
-Si vede lontano un miglio che ti piace quella ragazza, perché non provi a parlarle?
-E cosa potrei dirle?
-Non saprei, comincia chiedendole come si chiama…
-Non lo so, penso di essere un po’ invadente in questo modo.
-Ragazzo mio, se non ci provi non puoi saperlo – disse Gianna prima di tornare al suo lavoro.
Micheal era combattuto dentro di sé, da un lato voleva poter parlare con quella splendida ragazza, dall’altro, la sua forte insicurezza lo bloccava.
-Cameriere! – urlò la giovane.
Il ragazzo corse verso di lei:
-Si, mi dica.
-Prendo una pizza Margherita e una Cola, grazie!
-Va bene – corse in cucina e lasciò la consegna al cuoco.

Lentamente il locale si stava svuotando e quando la pizza fu pronta, nel ristorante, rimase solo la ragazza al suo tavolo e poco più giù, una coppia di giovani fidanzatini che si scambiavano sorrisi e carezze.
Lentamente Micheal vide la serata che stava sfumando, quando la ragazza chiese il conto, il cameriere glielo porse ed aspettò i soldi. Venne lasciata una piccola mancia di pochi dollari al giovane che, lentamente, vide scappare davanti ai suoi occhi la donna più bella che mai le potesse capitare. Era lì, impietrito tra la bellezza di lei e la paura che sentiva dentro. Aveva paura di aprirsi, di correre da lei e fermarla solo per chiederle il nome. I suoi pensieri superarono la realtà e per un momento già si immaginò in una storia d’amore con lei. Quando tornò alla sua vita, si rese ben presto conto che la ragazza era andata via e lui non aveva fatto nulla per fermarla.

Ritornò così alla sua grigia esistenza dopo essersi fatto fuggire una ragazza che avrebbe colorato la sua vita. Si sentiva come una tela prima di dipingere, bianca e vuota. Era vuoto dentro, distrutto e triste. Non sapeva più cosa fare ed anche il suo atteggiamento cambiò. Si incurvò su sé stesso, abbassò il capo e con lo sguardo a terra andò in bagno a cambiarsi. Il turno di lavoro era finito e non aveva posto dove andare se non nella sua casa. Da qualche tempo cominciava quasi a odiarla, era diventata un rifugio dal mondo esterno e al contempo un luogo pieno di angoscia e solitudine.
Nelle fredde strade di New York si avviava verso la sua “tana”, tra un autobus e l’altro, arrivò davanti la porta. Era tutto grigio intorno a lui, era tutto grigio anche dentro di lui. Entrò in casa e si tolse le scarpe facendole strusciare l’una sull’altra. Con ancora i vestiti addosso, si buttò sul letto e si addormentò.
   
 
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