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Autore: Sandwich_1412    10/02/2015    1 recensioni
Il suo amore per Lei è qualcosa di nuovo e mai provato prima d'ora. Lei: una ragazza che non mostra agli altri il suo vero aspetto, solo una persona vede ciò che realmente è: una rosa selvaggia.
Un incontro cambierà le loro vite?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Vederla infelice lo faceva soffrire... e ormai erano rari i momenti in cui era sé stessa.
Cercava da giorni di attirare la sua attenzione, senza successo. Tornava a casa e pensava a lei, ai suoi capelli neri come la pece, ma tanto luminosi da poter illuminare l’intero pianeta, ai suoi occhi azzurri scuri quanto la sua anima, e ai suoi sorrisi, belli quanto enigmatici. Non se ne rendeva conto, ovviamente. Per lei era nulla, non sapeva neanche della sua esistenza. Non vedeva i suoi sguardi, o come la guardava: con sguardo perso, come se fosse una specie di fiore tra i più rari o addirittura sconosciuti. Lui se ne intendeva di fiori, erano la sua passione, come per Mozart lo era il pianoforte, o per la Rowling lo scrivere; se mai glielo avessi chiesto ti avrebbe detto tutto, dalla A alla Z, riguardo un tipo di fiore preciso, come la rosa ad esempio. Ti saprebbe dire infatti che di essa ne esistono circa 150 specie, e che può essere di vario colore, dal rosso al rosa al giallo al bianco, e che il suo profumo è tra i più esotici ed inebrianti, come se fosse stato creato dagli Dei dell’antica tradizione epica di cui aveva tanto letto. E quella ragazza era la rosa più bella e più oscura che mai avesse avuto l’onore di vedere. Si ritrovava spesso a fantasticare su cosa dirle, sulle forme delle parole che lei avrebbe potuto rivolgergli, ma quando si trovava davanti a lei, alla fine, dalla sua bocca non usciva altro che un rantolo imbarazzato e senza senso. Si odiava per la sua timidezza, il suo migliore amico Jan ne rideva sempre, soprattutto per tutte le occasioni che l’amico avrebbe potuto avere ma si era lasciato scappare più volte.
Quel giorno Ezechiele era deciso a fare un passo avanti, si sentiva come uno di quegli sfigati che vedeva tutti i giorni stare appresso alla ragazza che piaceva loro, pur sapendo che non sarebbero mai stati ricambiati. Non voleva fosse lo stesso per lui: lui avrebbe rivoluzionato la sua vita, gli avrebbe dato una svolta decisiva. Chissà, però, se sarebbe stata una di quelle positive…
Sofia era stesa su una panchina nel parco con un libro tra le mani la cui copertina rilegata era un po’ rovinata, segno che aveva letto quel libro già tante volte. La vedeva spesso leggere e aveva notato che era una delle cose che più l’appassionava, tra cui anche suonare il violino. Una volta, gli venne in mente, era in biblioteca e lei era a pochi scaffali di distanza. Stava leggendo un libro di cui non era riuscito a scorgere il nome, non subito almeno, e lei era così emozionata da ciò che leggeva che ad un certo punto le erano scese delle lacrime. Presto Ezechiele aveva scoperto, leggendo il suo stesso libro, che ciò che raccontava rattristava anche lui, ma non era una tristezza malinconica, come quelle dopo una forte delusione, era una tristezza difficile da spiegare, di quelle rare, quelle che ti fanno battere forte il petto dall’emozione.
Quando leggeva le parole avevano lo stesso effetto su di lui, per questo motivo aveva intrapreso la strada, tempo addietro, di scrivere poesie, di cui nessuno aveva mai letto una riga. Ovviamente, inutile dire, erano tutte dedicate alla sua Calliope, alla sua musa ispiratrice, all’angelo che vedeva, nonostante ella mostrasse solo la sua parte più oscura, celando la luce che c’era in lei.
Ormai era ad un paio di passi da lei quando spezzò un ramo con il piede, maledicendosi per essere tanto maldestro, e Sofia alzò lo sguardo dal libro. Di solito era così assorta da ciò che leggeva che non si accorgeva di niente e di nessuno, questo, sebbene piccolo, particolare fece sussultare il cuore del ragazzo, che perse un battito.
Gli occhi azzurro tropicale di lei incontrano quelli verde smeraldo di lui, e una scintilla scattò in quel semplice, bellissimo, indimenticabile momento, nello stesso istante in cui la voce melodiosa della ragazza emise un flebile ma deciso suono, un suono che avrebbe cambiato la vita di entrambi per molto, molto tempo, forse anche per sempre.
“Ciao”
 

  
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