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Autore: TvSeriesAddicted    10/02/2015    0 recensioni
Lui che la amava alla follia, stringendola e mordendola e che possessivo non riusciva a lasciare andare il presente.
L'altro l'amava altrettanto profondamente, ma da lontano, sperando in quel lieto fine che difficilmente sarebbe arrivato.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jefferson/Cappellaio Matto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Roxanne
You don't have to put on that red light
Walk the streets for money
You don't care if it's wrong or if it is right
 
Lei si colorava le labbra di rosso, un rosso scarlatto come il sangue, come una rosa, e a lui piaceva succhiarglielo via, mentre le sue mani possenti le stringevano il corpo esile.

“Sei solo mia”.

Lei gemeva sotto il suo tocco, e in quei momenti, solo in quei momenti, si arrendeva all’oscurità.
 
Roxanne
You don't have to wear that dress tonight
Roxanne
You don't have to sell your body to the night
 
Le sue unghie gli graffiavano la schiena, mentre lui di risposta mordeva la pelle candida della ragazza.

Stremati l’uno sull’altra, respiravano affannosi e si guardavano negli occhi.

“Ti amo”.

Sussurrava lui.

Ed ecco che il Signore Oscuro se ne andava e lasciava spazio a Tremotino.

Belle sorrideva lusingata e quasi sollevata dal suo ritorno, come se ogni volta avesse il timore che il suo lato malvagio ritornasse a prevalere su quello buono.

Si sporgeva sul suo collo per porgergli un bacio e poi, dolce e tenerissima, si accoccolava a lui, aspettando che Morfeo venisse a farle visita.

Tremotino avrebbe voluto piangere dalla gioia ogni notte in cui questa storia si ripeteva, così sorpreso dalla felicita inusuale nella sua vita, e dalla bontà che quella donna aveva trovato in lui.

Eppure, nei meandri più oscuri della sua anima nera, covava sempre il desiderio di sbatterla contro la parete e ricominciare da capo, fino allo sfinimento, uccidendo chiunque avesse osato toccarla e uccidendo lei se avesse toccato qualcuno al di fuori di lui.

His eyes upon you face
His hand upon you hand
His lips caress your skin
It’s more than I can stand
 
Jefferson, ogni giorno, alle 3 del pomeriggio era appoggiato a quel palo, dall’altra parte della strada rispetto alla biblioteca di Storybrooke.

E ogni giorno, alle 3, aveva un appuntamento.

Come sempre arrivava con 10 minuti di anticipo, preoccupato di arrivare troppo tardi, e dover aspettare altre 24 ore per rivederla.

Quel giorno Belle arrivò alle 2 e 55, leggermente in anticipo, e Jefferson benedisse la sua premura.

Indossava un vestitino azzurro come il mare, corto, che però non avrebbe mai assunto una sfumatura succinta, perché lei donava un’aurea di dolcezza a tutto ciò che la circondava.

Avrebbe voluto correrle incontro, farle ricordare le loro avventure, i sogni e le speranze che avevano condiviso. Avrebbe voluto ricordarle l’amore.

Ma qualcosa, quel fottutissimo qualcosa, lo fermò.

Eccolo lì, al suo fianco.

Lei si appoggiò al suo braccio e rise felice, come un tempo faceva con il Cappellaio.

Lui, la prese per mano e mentre proseguivano il marciapiede fino alla biblioteca, la guardava come se fosse il più grande tesoro dell’universo e che non avrebbe ceduto mai a nessun’altro.

Jefferson strinse i pugni trattenendo le lacrime, sognando per qualche istante di essere al suo posto, di poter di nuovo baciare e ribaciare quelle labbra all’infinito.

Ma fu il Signore Oscuro a sfiorarle e a pretenderle come un ordine.

Non riuscì a dire se fu a causa di invidia o oggettività, ma in quel contatto, notò una possessività malata, che gli fece formulare le ipotesi più perverse e immonde riguardanti le volontà di Tremotino.

Quando si staccarono e si allontanarono l’uno dall’altra, Jefferson potè solo saziarsi di una manciata di secondi prima di vederla sparire nuovamente dalla sua vista, al suo entrare nell’edificio.

Però, sarebbe stato lì alle 6, quando sarebbe tornata a casa e sarebbe stato li quando alle 10 del mattino dopo sarebbe andata da Granny.
Ci sarebbe sempre stato per lei, ad aspettarla.

Ad aspettare che ricordasse.

A sperare che per loro, il lieto fine, esistesse ancora.
 
 
 
  
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