Una rosa bianca.
Il loro ennesimo caso era risolto, così Scotty
invitò Lilly a bere qualcosa.
I due uscirono dal dipartimento e vennero
'investiti' da un bellissimo tramonto, i raggi solari completamente arancioni si
abbattevano sugli edifici, dando alla città di Philadelphia un' atmosfera
magica.
Lilly in quel momento si lasciò trasportare dagli eventi ed iniziò a
fantasticare. Avrebbe voluto completare quella scena quasi perfetta con un
bacio, ma si limitò ad osservarlo in silenzio sorridendogli.
Forse anche lui
aveva fantasticato... di stringerla e baciarla, ma di questo non ci è dato
sapere.
Camminarono l' uno di fianco all' altra, finchè furono dinnanzi al
bar.
“Che prendi? Il solito?” chiese lui prendendosi quasi gioco di
lei.
“No, voglio un gelato!” rispose sorridendo.
Non aveva mai preso un
gelato e di questo si meravigliò e fu in quel momento che capì... amava quella
donna per il semplice fatto... che quando abbassava la guardia, riusciva sempre
a stupirlo. Era come se Lilly lasciasse cadere un frammento della sua 'maschera'
quando meno se l' aspettava.
Prese anche lui un gelato e quando chiese “ dove
ci sediamo?”.
Lei lo prese per mano “ fuori c' è un bellissimo tramonto e
vuoi restare qui!”
Solo nel momento in cui lo sguardo dell' uomo cadde sulle
loro mani, lei si rese conto di essersi spinta 'oltre' e lasciò delicatamente la
mano dell' uomo.
Lui la guardò, nei sui tenerissimi occhi azzurro cielo e non
riuscendo a resisterle, la seguì.
“Dove andiamo?” e addentò il gelato che
iniziava a sciogliersi.
“E' una sorpresa!” dando un morso decisamente molto
più delicato di quello dell' uomo.
In pochi minuti furono nel parco “ ecco
qui!” disse aprendo le braccia e facendo un giro su se stessa”
“E questo che
significa?” dando l' ultimo morso al gelato.
“Questo è il posto dove la mamma
ci portava quando non era occupata a bere”. Il luogo era decisamente abbandonato
, il prato se lo si poteva considerare ancora tale, era formato per la
stragrande maggioranza da erbacce, delle piante e dei fiori erano rimasti
solamente i fusti secchi.
Si allontanò da lui, camminando in direzione di un
uomo anziano che ripuliva una splendida rosa bianca dalle erbacee.
“Salve”
disse l' uomo vedendola arrivare.
“Salve” rispose passandosi la mano destra
sul viso per raccogliere il ciuffo ribelle.
Scotty si avvicinò ai due “ come
mai è qui? In questo luogo... poco affidabile?”
“ E' la vita di per se poco
affidabile” rispose sollevando il capo, dalla rosa che stava
liberando.
Scotty sorrise sapendo che l' uomo non aveva tutti i
torti.
Lilly si chinò verso la rosa e cercò di dare una mano all' uomo.
Il
quale ne uscì con la frase “sa... lei mi ricorda in modo sorprendente la mia
Maryn”.
“Era sua moglie?” domando con un filo di voce per non sembrare
ulteriormente indiscreta.
“Oh... no, anche se l' avrei voluto! Sa spesso le
persone temono di mischiare il lavoro con la carriera ed è per questo che io e
Maryn siamo stati solo... amici e solo quando l' ho perduta mi sono reso conto
di amarla. E l' unica cosa che mi resta è questa rosa piantata in suo
onore.”
“Mi dispiace” disse Scotty con voce seria e delicata.
“Oh... non
deve dispiacersi, la vita è fatta così... chi non dimostra coraggio in amore
vivrà di rimpianti. La mia Maryn è andata via da cinque anni e ad ogni
ricorrenza vengo a ripulire la sua rosa, è qui che la sento più
vicina.”
Scotty diede una mano a Lilly per alzarsi, l' attirò a se, la guardò
intensamente negli occhi quasi perdendosi l' uno in quelli dell' altra, rimasero
in silenzio...
Finchè le labbra di Scotty premettero su quelle di Lilly,
poterono assaporare il gusto di quel bacio reso ancora più dolce dal gelato alla
panna di lei e quello alla fragola di lui.
Il bacio tanto desiderato, fu
passionale e istintivo , perfetto oserei dire.
Quando i due si separarono,
“non voglio perdere la mia rosa” sussurrò Scotty con voce sensuale e quando
entrambi si voltarono verso la rosa... l' uomo era sparito.
Mentre la rosa
era ancora lì, oramai libera dalle ortiche ed il bocciolo che quasi
impercettibilmente si faceva spazio in quel luogo tetro.
Certo la vita di una
rosa è breve, ma è pur sempre vita...
Che fine abbia fatto l' uomo nessuno lo
saprà mai, ma di una cosa sono convinta... quella rosa aveva una
missione...
“CARPE DIEM”
Grazie a tutti coloro che hanno letto le mie storie e coloro che hanno commentato. Ho deciso di prendere un pò di tempo per schiarire le idee...
A presto spero... Kiss kiss