Foglie
Cade fragile dal suo piedistallo,
la fanciulla brunetta, porcina,
sembra danzare mentre corre lontano, bambina,
soffice e lieve che sembra cristallo.
La madre le ulula di tornare indietro
ma la fanciulla fugge, piangendo, e ha paura
di perdersi lontano, ché la vita è troppo dura;
lei non voleva scappare, ma ciò rimase un segreto.
Ha lasciato famiglia, amore, in quella casa lontana,
costretta della vita ad affrontare il destino,
e ancora quell'uomo la tira via, villano,
in viso la maschera di chi non è mai stato bambino.
Poche sono le urla che lanciò, tra sibili nemici,
la povera dama dal frusciante vestito color d'autunno,
ecco che ormai casa è lontana e l'inverno mette radici,
la fanciulla danza e le sue lacrime sembrano pioggia di giugno.
Sotto di lei si estende un laghetto su cui lieve si poggia,
nuda affonda e galleggia sull'acqua, la fanciulla spoglia,
il suo viaggio è finito, mamma è lontana, cessata è la pioggia,
ecco che di nuovo si calma, lei che ha viaggiato, la foglia.