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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    03/12/2008    4 recensioni
"Ciarliera allegria regnava sovrana in una piccola baita montana, illuminata a festa. Un gradevole odore di biscotti e thè speziato di natale di diffondeva nell’aria, il cielo luminoso era come un ribollente calderone di stele, cucite sul velluto della notte; la neve conferiva al paesaggio quella nota festosa tipica del Natale e le risa e i canti che giungevano dalla baita accentuavano quell’atmosfera di festa. Un leggero fil di fumo usciva dal comignolo sul tetto." SALVE! Sono tornata con una nuova shot dolce dolce. BUON NATALE A TUTTI!! Ok, sono un pochino in anticipo, ma desideravo tanto scrivere questa fic! Intanto, ringrazio Liris per avermi permesso di usare Lilith, Temy e Heimrich e le dedico il componimento per la sua disponibilità e le serate pazze passate a chattare! GRAZIE TATA LIRY! In più, dedico questo a tutti i miei fedeli lettori, ELISETTA, MAMY, PAPY, SHIKADANCE e tutti coloro che mi seguono. Ragazzi, vi auguro un buon Natale!!! AUGURI A TUTTI!!! Ah, precisazione, l'Envy che compare non è l’Envy originale, ma il MIO Envy, quello di “AMESTRIS EXPRESS” e “BACK TO THE EXPRESS”. CIAO!!! BUONANOTTE!!! SPERO CHE VI SIA PIACIUTO! SHUN
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My Fic

SLEIGHS AT CHRISTMAS NIGHT

Ciarliera allegria regnava sovrana in una piccola baita montana, illuminata a festa.

Un gradevole odore di biscotti e thè speziato di natale di diffondeva nell’aria, il cielo luminoso era come un ribollente calderone di stele, cucite sul velluto della notte; la neve conferiva al paesaggio quella nota festosa tipica del Natale e le risa e i canti che giungevano dalla baita accentuavano quell’atmosfera di festa.

Un leggero fil di fumo usciva dal comignolo sul tetto.

Dentro, un gruppo di amici era disordinatamente seduto su divani, poltrone, perfino sul tappeto; uno scoppiettante fuocherello ardeva nel caminetto in muratura.

Su un basso tavolino al centro della stanza, numerose tazze fumati e colorate facevano bella mostra di sé assieme con dorati e profumati biscotti appena sfornati, posti su chicchere di maiolica; un gradevole odore di thè speziato si diffondeva nell’aria calda e greve.

Una bambinetta di dieci anni, vestita con un pesante maglioncino beige, dai folti capelli biondi cantava assieme a un bambinetto di circa cinque anni più piccolo a ritmo della chitarra che un ragazzo moro con gli occhiali suonava.

Due uomini, uno moro con gli occhiali e uno biondo, chiacchieravano animatamente seduti sul divano, mentre le due donne sedute affianco a loro roteavano gli occhi rassegnate: “Jean, la mia piccola Elycia è troppo brava, ammettilo!” esclamò il moro, gli occhi luminosi di gioia e orgoglio, indicando la bimbetta che rideva, “Il mio piccolo Heimrich è più bravo, ha nemmeno cinque anni e già riesce a tener testa alla tua bimba!” replicò l’altro, esibendo una folta zazzera bionda disordinata.

“Ragazzi, calma, sono bravissimi entrambi!” sorrise benevola la donna a fianco del moro, abbracciandolo, “Già, sono due cantanti provetti!” aggiunse la giovane accanto al biondo, una bella brunetta sorridente con un maglione rosso decorato con renne, approvata dal miagolio soddisfatto di un micetto nero seduto sulle sue ginocchia, “Approvi anche tu, Temy?” sorrise lei, accarezzando il folto pelo nero dell’animale che teneva in grembo, il quale iniziò a far le fusa soddisfatto.

“Ragazzi, siete proprio divertenti!”.

Una voce profonda e divertita si aggiunse alle risate collettive, la voce di un moretto sprofondato nella comoda poltrona accanto al divano, la testa mollemente poggiata sul palmo della mano, puntellandosi sul bracciolo col gomito; egli cingeva per la vita un ragazzo dai capelli d’oro, abbracciato teneramente a lui e rannicchiato sul suo grembo che sorrideva felice; l’occhialuto gli fece una linguaccia e afferrò uno dei biscotti: “Fuocherello, attento! Chi è che oggi si è fatto pasticciare la faccia dalla mia intelligentissima bambina mentre dormiva?” lo canzonò, “Assieme al mio piccolo ometto?” aggiunse il biondo ghignando, “Certo che voi due, quando c’è da tormentarmi, vi coalizzate, eh?? Edward, digli qualcosa! Difendi il mio onore!” piagnucolò il moro, abbracciando il biondo, “Nay, te la arrangi da solo! Lo zietto è lo zietto! Deve sottostare alle torture dei nipotini!” ghignò il biondo, scivolando giù dalle sue gambe per andare a prendersi la tazza colma di thè fumante.

“Ahahahaha! Il nostro glorioso Fuhrer si fa sottomettere da due bambini! Allora avevamo ragione quest’estate!” esclamò un rossino, rientrando nella sala, seguito da due giovani dell’età di Edward e una ragazza, “Ma si sa, ormai!” aggiunse Alphonse, raggiungendo il fratello che giocava coi due bambini sul tappeto creando giocattolini con l’alchimia; tutti scoppiarono a ridere, perfino il Fuhrer, che prese in braccio il piccolo Heim, mentre Ed si occupava della piccola Elycia.

“Ehi, ragazzi, ma dove sono finiti Riza-san e il generale?” interloquì improvvisamente l’altro ragazzo moro dai capelli a spazzola, guardandosi attorno, “Sono fuori a preparare le slitte, Envy-chan, dovrebbero rientrare tra poco, giusto in tempo per i regali!” esclamò un argenteo, seduto accanto al ragazzo con la chitarra.

In quel momento, una bella donna dai capelli dorati e un marcantonio fecero il loro ingresso nella calda sala, festosamente accolti: “Tutto sistemato, possiamo partire in qualunque momento!” esclamò l’omone, sedendosi sulla poltrona all’altro lato del divano, “Grazie Alex! Che ne dite, apriamo i regali?” propose Ed, approvato dalle urla di giubilo dei bambini, “Si, zio Ed!!” urlarono felici i due, piazzandosi in grembo al biondino, tra gli sbuffi seccati del Comandante.

“Allora… Questo pacchetto è per Heim!”, “Accie, zi Win!”.

La moglie di Al sorrise nel passare il pacchetto al bimbo, aiutata dal marito: “Questo è per il niisan! Per Envy-chan! Comandante, pacco in arrivo!” ridacchiò Al, passando pacchi e pacchetti, in testa aveva un grazioso cappello da babbo natale, “Ely-chan, questo è per la bimba più bella di tutte! È un regalo speciale da parte di una persona speciale!” ammiccò l’Elric minore, passando alla bimba, sotto lo sguardo indagatore del padre, un pacchetto rosso.

La bimba arrossì e si affrettò a scartarlo.

Un bell’orsacchiotto di peluche con un grazioso maglioncino beige e un fiocco in testa, del tutto simile alla nuova proprietaria fece capolino dalla carta da regalo, “E questo è per il piccolo Heim, il futuro Fuhrer!” annunciò Al, tra gli strepiti di disappunto di Roy; passò al bimbo un pacco in carta blu, anche questo passato sotto lo sguardo indagatore di Jean.

Glacier e Lilith si scambiarono un cenno di intesa, ghignando furbescamente.

Heimrich si affrettò a scartarlo, e un orsetto dal pelo color miele, vestito con una divisa militare fece capolino, strappando gridolini di gioia al bambino, che subito si alzò, sulle sue gambette tozze e andò verso la biondina.

Sotto lo sguardo stupefatto dei due padri e le urla di gioia di tutti, Kyle Heimrich Havoc diede un bacio sulla guanciotta rossa della piccola rampolla Hughes, che ricambiò timidamente, i due uomini erano scioccati: “Hehe, il bambino ha buongusto nel scegliersi la sua compagna per la vita! È naturale, il Fuhrer ha sempre un debole per i biondi!” sogghignò Breda, scoccando un occhiata a Edward, che arrossì visibilmente.

Roy lo ignorò e prese in braccio il compagno, rimettendoselo sulle gambe e baciandolo con trasporto, stringendolo forte a sé.

Qualche minuto dopo, conclusa la consegna dei regali tutti si alzarono e indossarono i cappotti e le sciarpe per poi uscire, chiacchierando.

Fuori, due slitte trainate da cavalli li attendevano.

Roy prese al parola: “Forza, manca ancora un po’ a mezzanotte! Tutti a bordo! Ed, tu con me!” ordinò il Fuhrer, abbracciandolo, “Sissignore!” replicò lui, salendo dietro di lui sulla prima slitta, assieme alle due famigliole; con un nitrito, le due cavalcature presero a correre sulla neve, Roy conduceva una, l’altra era condotta dal generale.

La bianca coltre si stendeva a perdita d’occhio, nel cielo passò rapida una stella cadente.

Il biondo alchimista stava abbracciato al Comandante, le gambe coperte dal suo pesante cappotto rosso, beandosi del calore che il moro emanava.

Era uno splendido Natale.

Dopo qualche minuto, si fermarono in un ampia conca naturale, che si apriva su un cielo stellato stupendo: “Ecco, siamo arrivati!” esclamò trionfante il generale, scendendo dalla slitta; tutti quanti lo imitarono, i bambini erano felicissimi di poter giocare con tutta quella neve.

Il Comandante prese numerose coperte e le distribuì a tutti, invitandoli a sedersi sulla neve con lui.

Tutti eseguirono felici, il piccolo Hayate cominciò a giocare con la neve assieme ai bambini, alcuni si sdraiarono a fissare rapiti il cielo.

Solo due figure stavano in disparte rispetto al gruppo

“è troppo bello qui, Roy, ma quando hai architettato tutto questo??” domandò Ed, rannicchiato in braccio al Fuhrer, “Mmmm, qualche mese fa… Ma le sorprese non sono ancora finite, mio caro!” sussurrò dandogli un bacio sulla fronte; il moro infilò una mano nella tasca del cappotto, traendone un pacco in carta rossa che consegnò al biondo, “Buon Natale, Edo.” gli sorrise; il ragazzo crollò il capo e trasse anche lui dalla tasca un pacco, questa volta blu, “Buon Natale, Taisa!” replicò allegro, cominciando a scartare il pacchetto sotto lo sguardo divertito del Fuhrer, che a sua volta scartò il regalo.

Sotto lo sguardo stupefatto dei due, erano due cornici uguali identiche.

Anche la foto era identica.

Una loro foto addormentati sotto la grande quercia di Reseembol, scattata in quella famosa estate.

Scoppiarono a ridere e si abbracciarono con trasporto: “Regalo uguale, eh? Siamo telepatici!” gli mormorò all’orecchio, “Le anime gemelle sono telepatiche, non lo sapevi?” rispose il biondo, sfiorandogli le labbra con le sue; il moro ne approfittò per approfondire il contatto e per intrufolarsi nella bocca del più giovane, avvolgendolo in un bacio d’amore.

Quando si staccarono, rimasero abbracciati a guardare il cielo.

“Buon Natale Edo…”

“Buon Natale Roy, ti amo..”.

“Anche io, piccolo… Anche io…”.

 

BUON NATALE A TUTTI!!

Ok, sono un pochino in anticipo, ma desideravo tanto scrivere questa fic!

Intanto, ringrazio Liris per avermi permesso di usare Lilith, Temy e Heimrich e le dedico il componimento per la sua disponibilità e le serate pazze passate a chattare!

GRAZIE TATA LIRY!

In più, dedico questo a tutti i miei fedeli lettori, ELISETTA, MAMY, PAPY, SHIKADANCE e tutti coloro che mi seguono.

Ragazzi, vi auguro un buon Natale!!!

AUGURI A TUTTI!!!

Ah, precisazione, l'Envy che compare non è l’Envy originale, ma il MIO Envy, quello di “AMESTRIS EXPRESS” e “BACK TO THE EXPRESS”.

CIAO!!!

BUONANOTTE!!!

SPERO CHE VI SIA PIACIUTO!

 

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