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Autore: LarryxBravery    12/02/2015    1 recensioni
Lei, Ella. Una ragazza tranquilla, e si, volendo anche un po' impacciata. Si è trasferita a Bradford da poco.
Lui, Jacob. Un tipo apposto, solare, molto conosciuto in città. Ha tanti amici, è abbastanza 'popolare' a scuola.
Tra i due nascerà 'qualcosa' di insolito, particolare, agli occhi di alcuni anche sbagliato. Cosa? Non c'è un termine specifico per definire questo 'qualcosa'. Semplicemente è quel che è.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Taylor Lautner
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap.3 - Truth or Dare? 

''L'ha fatto per farsi notare da te, ne sono più che sicuro'' - insistette Bill.
''Cazzate'' - risposi io sicura.
''Allora spiegami perchè avrebbe dovuto chiedere a un perfetto sconosciuto se stava bene''
''Magari perchè il perfetto sconosciuto è un suo compagno di classe che è svenuto durante la lezione di letteratura?''
''Certo che sei proprio testarda'' 
''Grazie mille, sei un tesoro, aw'' - risposi io - ''Ah, e comunque avrebbe fatto prima a salutarmi, invece non mi ha cagata di striscio... più o meno'' - aggiunsi.
''Più o meno?'' - chiese Bill incuriosito.
''Mi sono girata verso di lui mentre andava via e mi ha fatto l'occhiolino'' - dissi arrossendo.
''Ohwww, sei tutta rossa! Ti piacee, lo sapevo. Oh, e gli piaci, fidati'' - disse lui battendo le mani.
''COSA? IO? LUI? NO'' - dissi con tono poco sicuro - cazzo - provocando una risatina da parte di Bill.
''Vedremo'' - rispose lui. La prendo come una sfida.
Finii di mangiare le ultime pennette rimaste sul piatto e aspettai che Bill facesse lo stesso, dopo di chè, salimmo su nella mia stanza.
''Okay, ho decisamente TROPPI compiti da fare, non puoi cap-'' - ''Coglione, siamo in classe insieme'' - lo interruppi. Ci guardammo in faccia per pochi attimi per poi scoppiare a ridere a crepapelle.
''Tu. Sei. Malato'' - affermai continuando a ridere a squarciagola.
''Oddio ho le lacrime, e siamo pure compagni di banco, oh!'' - disse lui buttandosi nel letto.
''Comunque, mi aiuti in storia? Ti preeego, quella stronza domani mi interroga'' - dissi facendo una faccia da cucciolo bastonato. 
''Okay, ma posa quel telefono, te lo butto dal balcone, ti sto avvisando''
''Okay, mamma, un attimo, fammi controllare facebook per l'ultima volta'' - dissi scherzosamente prendendo il cellulare.
Sbloccai lo schermo ed aprii facebook; una richiesta d'amicizia.
''Occazzo'' - urlai con voce acuta tutto d'un tratto, facendo saltare in aria Bill, che urlò in modo poco virile, quasi cascando dal letto.
''STRONZA, UN INFARTO'' - urlò lui, facendomi scoppiare a ridere - ''Che cazzo è successo? Chi è morto?'' - aggiunse.
''Jacob mi ha chiesto l'amiciziaa'' - dissi io felice.
''Allora ti interessa? Uhh''
''Non. mi. interessa'' - dissi scandendo ogni singola parola.
''Allora perchè questa reazione da maniaca\pazza scatenata\scimmia urlatrice?'' - chiese, e non risposi. Cioè, d'accordo, era carino, ma... no, 
''Mi passi il libro di storia?'' me ne uscii posando il cellulare sul letto, subito dopo aver accettato la richiesta di Jacob.
Lessi un po' il capitolo ma, come previsto, non capii un cazzo, così Bill tentò di spiegarmela, con discreti risultati. Dopo circa 1 ora e mezza finimmo tutto.
BILL'S POV
''Bill, ti sta suonando il cellulare. AMPLIFON, ti migliora la vita'' - disse quella stronza patentata ridendo. La fulminai con lo sguardo e presi il cellulare dalla scrivania; mio fratello.
''Tom?'' 
''Senti, stasera non torno a casa, non mi aspettare'' - rispose lui dall'altra parte.
''Uff, dove vai?''
''A cena da amici. Cerca di non far prendere a fuoco casa'' - rise.
''Quando torni?'' - chiesi curioso.
''Domani, dopo scuola, penso'' 
''Okay, divertiti. Oh e pentiti, mi stai lasciando solo in un momento critico'' - dissi ridendo, ma con un velo di amarezza nella voce. Josh... era difficile non pensarci. Anche se quel pomeriggio ero riuscito a distrarmi un po', grazie ad ella.
''Perchè? Che è successo?''
''Poi ti racconto domani''
''Okay...''
''A domani twin!'' - dissi e chiusi la chiamata.
Posai il telefono al suo posto e tornai a sedere sul letto.
''Chi era?'' - chiese ella.
''Tom, sta sera non torna a casa''
''Dormi qui?'' 
''Uhm, va bene''
''Puoi dormire in camera di mio fratello, stasera credo sia con Lucy''.
***********
ella's pov
''Ragazzi, la professoressa di storia non c'è, siete soli, non fate casino'' - disse un bidello, entrando in classe.
''Fanculo, dopo che ieri ho studiato come una pazza'' 
''Hai studiato? Di chi è stato il merito?'' - disse Bill pavoneggiandosi.
''Raga, giochiamo ad obbligo o verità?'' - disse un ragazzo moro ad ultimo banco.
La un gruppetto di ragazzi - compreso Jacob - accettò. Così anche io e Bill seguimmo la massa.
Ci raggruppammo attorno a due banchi -stavamo abbastanza stretti dato che eravamo 7-8 - ed un ragazzo biondo - Luke Hemmings, o qualcosa del genere - girò la bottiglia. 
Toccò a Bill.
''Obbligo o verità?'' - chiese un tizio moro.
''Obbligo''
''Bacia Montgomery'' - disse Luke sorridendo con aria maliziosa. 
''Ma è frocio'' - disse il pezzo di merda del giorno prima.
''Coglione, tappati quella fogna o la bottiglia ti va a finire nel culo'' - risposi con un sorriso acido stampato in faccia.
''Su, baciatevi'' 
Bill mi guardò con le sopracciglia leggermente aggrottate, così gli presi il viso e lo avvicinai a me, lasciandogli un bacio sulle labbra. Dio santo, cominciavo ad odiare questo gioco. Non che mi facesse schifo baciarlo, era un bel ragazzo ma, su, era il mio migliore amico, per lo più gay. Mi faceva strano. Vabbè, quel che fatto è fatto.
Bill girò la bottiglia, toccò a una ragazza con i capelli rossi, Mary Kate... o Mary elizabeth. Boh.
''Uhm... dai una ginocchiata nei coglioni al tizio accanto a te'' - disse soddisfatto. Quel tizio era il bastardo che si divertiva a chiamarlo frocio.
''Pezzo di...'' - disse ma si interruppe quando il ginocchio di Maryqualcosa colpì le sue parti basse.
Mugugnò per il dolore e si sedette accasciandosi leggermente su se stesso.  Ti sta bene stronzo.
Mi girai verso Bill e gli diedi il cinque soddisfatta.
''Questa me la paghi, stronzo'' - disse ancora dolorante.
L'ora continuò cosi, tra baci, confessioni imbarazzanti e cose simili. Non è stato malissimo. Pensavo peggio. 
 
 
   
 
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