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Autore: Little_Lotte    12/02/2015    6 recensioni
" Femminuccia... Femminuccia".
Il piccolo Shun, come sempre, è vittima di scherzi e di soprusi da parte dei suoi compagni; di solito è suo fratello Ikki ad accorrere in suo soccorso in simili occasioni, ma se questa volta un aiuto arrivasse da parte di una persona decisamente inaspettata?
[Baby!Saints e tanto fluff]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Unicorn Jabu, Wolf Nachi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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<< Ragazzi, l'avete visto? Non fa altro che piangere, sembra proprio una femminuccia! Femminuccia, femminuccia! >>

Il piccolo Shun, ancora a terra, si raggomitolò su se stesso e si morse con forza il labbro inferiore; non riusciva in alcun modo ad arrestare le lacrime e così penso che la cosa migliore, al momento, fosse semplicemente cercare di non peggiorare la sua situazione, quanto meno trattenendo i singhiozzi per non apparire agli occhi dei compagni ancor più debole di quanto già non lo giudicassero.

<< Allora, non ti rialzi in piedi... Femminuccia? >> lo stuzzicò Jabu, con la tipica cattiveria che solamente un bambino della sua età, abbandonato da tutti, poteva avere << Che ti prende? Da solo non ce la fai? Hai bisogno del tuo fratellone, forse? >>

<< Jabu, Nachi... Smettetela subito! >>

Jabu e il suo compagno si voltarono di scatto e con espressione allarmata, ben certi di trovarsi di fronte niente meno che il fratello di Shun, già pronto a vendicarsi del torto che il piccolo doveva aver subito. Tuttavia, con loro gran sorpresa, non fu affatto Ikki a trovarsi di fronte a loro bensì il piccolo Hyoga , venuto dalla Siberia.

Jabu e Nachi s'irrigidirono di colpo.

Hyoga non era certo grosso e minaccioso come Ikki, ma vi era qualcosa in lui che incuteva un certo inevitabile timore; forse si trattava dei suoi grandi occhi azzurri, così chiari e trasparenti da sembrare quasi di ghiaccio.

Persino il suo sguardo, mai sorridente, era freddo e penetrante come un cristallo di ghiaccio.

<< Hyoga! >> esclamò immediatamente Jabu, con voce lievemente tremante << C-che cosa vuoi tu? Chi ti ha dato il permesso di ficcare il naso nelle nostre faccende? >>

<< Lasciate in pace Shun. >> rilanciò il biondino, con voce dura e pacata << Smettetela di prenderlo in giro, non ne avete il diritto. >>

Jabu e Nachi si guardarono in silenzio, per poi avanzare verso di lui con fare minaccioso – o almeno, queste volevano essere le loro intenzioni.

<< Tu dici, biondino? >> domandò provocatoriamente Nachi, gonfiando il petto per incutere maggior timore << E chi pensi che potrebbe mai impedirci di fare ciò che vogliamo con la femminuccia? Tu, forse? >>

Hyoga, a quel punto, rivolse lui un ennesimo sguardo sinistro, ancor più gelido e inquietante dei precedenti.

<< Vedi forse qualcun altro? >>

Jabu e Nachi si sentirono raggelare il sangue nelle vene: Il freddo intenso di Hyoga si era rivelato, ancora una volta, assolutamente implacabile.

<< D'accordo, noi... Ce ne andiamo subito, certo. >> farfugliò nervosamente Jabu, fissando Hyoga con aria implorante, quasi stesse mentalmente invocando la sua clemenza << N-noi non volevamo certo prendercela con Shun, s-stavamo solo scherzando. Non è vero, Nachi? >>

<< Assolutamente! Perdonaci, Hyoga... Non lo faremo più. Adesso ce ne andiamo, d'accordo? Addio. >>

I due scapparono via alla velocità della luce e Hyoga sospirò profondamente, scuotendo il capo con fare sconsolato e rivolgendo ai due fuggitivi uno sguardo estremamente sprezzante; poi, appena pochi istanti dopo, si ricordò del fatto che il povero Shun si trovava ancora per terra e si precipitò in suo soccorso, aiutandolo cautamente a rimettersi in piedi.

<< Ti sei fatto molto male? >> domandò con premura, mentre l'altro ripristinava lentamente il proprio equilibrio << Mi sembra che tu abbia un ginocchio sbucciato. >>

Shun gettò una rapida occhiata al ginocchio, appena un po' arrossato sotto il tessuto sbrindellato dei suoi pantaloni.

<< Non è nulla, è solo un graffio. >> replicò a mezza voce << Avevano ragione Jabu e Nachi, il mio pianto è stato una reazione eccessiva. >>

<< Non credo lo sia stato, se in quel momento ti ha fatto male. >> rilanciò Hyoga, abbozzando un leggero sorriso << Non devi mica imbarazzarti per aver pianto, capita a tutti! Anche a me succede sempre, quando penso alla mia mamma. >>

Shun lo guardò tristemente, non potendo fare a meno di provare una certa empatia nei suoi confronti.

<< Io però non ti ho mai visto piangere. >> disse << Riesci a nasconderlo molto bene e invece io non riesco a fare altro, anche Ikki me lo dice sempre: Piango per qualsiasi cosa, anche per quelle più stupide! A lui questo non piace, dice che gli altri bambini pensano che io sia un debole. >>

Hyoga scosse il capo: << Io non lo penso. Anzi, credo che siano gli altri a essere deboli, se se la prendono con te in questo modo. >>

Lo sguardo di Shun, ancora lacrimoso, s'illuminò tutto d'un colpo.

<< Dici davvero? >>

<< Sì, certo. >> confermò Hyoga << Credo che Jabu e Nachi siano stati molto ingiusti con te, tu non sei una femminuccia! Ti vedo sempre insieme agli altri e mi sono accorto di quanto tu sia buono e gentile, sei sempre disposto ad aiutare gli altri e sei sempre tanto affettuoso con tutti. E' una cosa molto bella, non qualcosa per cui dovresti essere preso in giro. >>

Shun tirò su col naso e si morse nuovamente il labbro.

<< Forse per te. >> disse << Gli altri bambini mi prendono sempre in giro, non fanno altro che dire che non diventerò mai un vero Cavaliere e questo mi spaventa moltissimo. E se non dovessi mai riuscirsi? Se avessero ragione loro? >>

Hyoga fece una smorfia e fece segno di no con la testa.

<< Impossibile. >> rispose << Se può farcela Seiya, allora c'è speranza per tutti. >>

Quella frase riuscì finalmente a strappare a Shun un sorriso, il quale – immediatamente – non poté che suscitare in Hyoga la stessa identica reazione; nessuno dei due, in quel momento, si rese conto che quello era praticamente il primo vero sorriso di cuore che avessero fatto da tanto tempo a quella parte.

<< Ti ringrazio, Hyoga. >> disse poi Shun, facendosi leggermente rosso in volto << Di solito è sempre Ikki a salvarmi dalle brutte situazioni e tu sei stato molto gentile con me. >>

<< Beh, non potevo lasciare che Jabu e Nachi se la prendessero con te in quel modo solamente perché Ikki non era nei paraggi! >> esclamò Hyoga << Non sarebbe stato giusto. >>

Shun sorrise ampiamente, rivolgendo lui un sentito sguardo di riconoscenza.

<< Grazie. >> ripeté con dolcezza << E' stato un gesto da vero amico. Perché è questo che tu ed io siamo, giusto? Amici. >>

Hyoga lo guardò confusamente, non sapendo bene come rispondere a quella domanda.

Amici... Non aveva mai effettivamente pensato a qualcuno come ad un amico, si poteva praticamente dire che non ne avesse mai avuto uno! Era sempre stato un bambino introverso e solitario e adesso che quegli occhi verdi e ricolmi di speranza lo fissavano con tanta insistenza, si rese improvvisamente conto di non avere la benché minima idea di come ci si dovesse comportare in una situazione simile.

<< Beh, io... Può darsi. >> biascicò << Non lo so, sì... Forse. Non ho mai avuto un vero amico prima d'ora, non so bene come ci si comporta in questi casi. >>

<< Nessun amico? Davvero? >> Shun sembrava sorpreso << Dici sul serio, Hyoga? >>

<< Sì, beh... Perché, tu quanti amici pensi di avere? >> rilanciò immediatamente il biondo, in tono stizzito.

Shun scrollò le spalle: << Io ho Ikki e lui è mio amico, oltre che mio fratello. Non è così difficile essere amico di qualcuno, sai? >>

Hyoga continuò a fissarlo curiosamente, con espressione ancora incerta.

<< Perché ci tieni tanto? >> domandò in tono sgradevole, come se stesse tentando di allontanare l'altro.

Shun, tuttavia, non lasciò intimorire dalla sua ostilità e con voce dolce e gentile rispose: << Perché sei il solo qui, a parte Ikki, a non avermi mai preso in giro per essere una femminuccia. >>

<< Questo perché non mi piace giudicare nessuno. >> sospirò Hyoga << Mia mamma mi ha sempre detto che era sbagliato. >>

<< Allora lo vedi che possiamo diventare amici? Dai, prometto che non te ne pentirai. >>

Shun sorrise ampiamente e sollevò il dito mignolo, facendo segno a Hyoga di avvicinarsi e di stringerlo con il proprio per suggellare quel patto. Hyoga restò sospeso per qualche secondo, fissando il dito di Shun con incertezza.

Poi, finalmente, capì che era arrivato il momento di arrendersi.

<< Va bene. >> cedette << Su, dammi quel dito e... >>

Si zittì di colpo, sorpreso dal fatto che una forte luce abbagliante sembrò avvolgere entrambi nel momento in cui le loro dita si intrecciarono per sigillare quella promessa; i due si guardarono confusamente e in maniera del tutto inevitabile, quasi fosse la cosa più ovvia e naturale da fare in quel momento, si scambiarono un ampio sorriso affettuoso, accompagnato da un lungo e laconico sguardo di complicità.

Del tutto ignari del fatto che, da quel momento in poi, qualcosa sarebbe cambiato per sempre nelle loro vite.





N.d.A: Si, lo so... E' una cosa orribile e non ha alcun senso, ma l'ispirazione mi ha colta alle due di notte e mi sono sentita in dovere di assecondarla.
Mi piacciono tanto i piccoli Saints e l'immagine di un baby Hyoga e un baby Shun che iniziano a legare sin dall'infanzia era così allettante che non potevo non scriverci su.. Che poi io li shippi come se non ci fosse un domani, è cosa assolutamente secondaria e trascurabile. :D

Ps: Piccolo spazio pubblicità, nel caso qualcuno fosse interessato.
Sto scrivendo una raccolta di drabble sui Saints (o meglio, è già tutta scritta e la sto pubblicando), il prossimo aggiornamento sarà questo sabato e se qualcuno fosse interessato, potete trovarla qui. 

  
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