Nana, 'So let it be' di Kaze_

So let it be.

C’è profumo di ciliegie nell’aria ed i pulviscoli di polvere svolazzano leggiadri per la stanza illuminati da quei pochi raggi che riuscivano a superare le veneziane chiuse. La ragazza è stesa a letto, i corti capelli corvini sparsi sulla federa lilla, le braccia pallide a stringere il cuscino, talmente forte da essere diventati quasi una cosa sola. Il suo corpo è coperto dal lenzuolo lilla stropicciato ma quel poco di pelle pallida della sua schiena nuda, basta per far rivivere nella mente scene della notte appena trascorsa. Un raggio di Sole, birichino e fortunato, le illumina il viso facendola lamentare silenziosamente. Si volta, rigirandosi nelle coperte e spostandole dal suo corpo. Ha il trucco, troppo pesante per la sua carnagione chiara, quasi completamente sciolto e tracce di mascara le chiazzano le guancie. Adesso il suo corpo è quasi totalmente scoperto ed è possibile ammirare la perfezione di quelle curve piccole e sensuali. I seni sodi, dalla forma di coppe da Champagne, macchiati in alcuni punti da chiazze rosse dove i suoi denti erano stati poco delicati. Il tatuaggio, che fino a quel momento Touka non aveva potuto analizzare dettagliatamente, sul suo braccio sembra avere vita propria, quasi quel fiore di Loto potesse sbocciare.

“Buongiorno!”
È un semplice sussurro, talmente basso che Touka ha paura di averlo sognato.
“’Giorno” tuttavia risponde, con un sorriso mite a colorarle il viso.
Restano immobili, una sorridente sul letto e l’altra sulla poltrona, le gambe strette al petto e gli occhi lucidi di desiderio ed aspettativa. Non sa che ore siano, non si preoccupa né di doversi preparare perché ha il turno di mattina al bar né di coprirsi, resta solo ferma ad ammirare quella dea del rock dalla voce sensuale e particolare.
“Vuoi del caffè?”
“Perché non torni a letto?”
Annuisce, Touka, alzandosi dalla vecchia poltrona bianca.
Le sue braccia sono calde e forti, profuma di ciliegie e tabacco. Si accorge di essere stanca, Touka, le palpebre improvvisamente pesanti come due mattoni, mentre la ragazza alle sue spalle comincia a cantarle sotto voce, sussurrandole direttamente nell’orecchio, “Sleep, sleep tonight, and may your dreams be realised. If the thunder cloud passes rain. So let it rain, rain down on she… Mmm, so let it be. Mmm...” mentre con le dita gioca e sfiora lentamente alcune ciocche blu notte.
Touka sorride, i pensieri che le tormentavano i sogni ormai lontani e, come quasi tutte le volte che si ritrovano così, strette in quell’abbraccio così intimo, “Grazie, Nana” sussurra prima di addormentarsi.

Hola!
Comincio con il ringraziare tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa storiella. Vorrei, poi, chiarire alcune cose. Sì, Touka è proprio la bella ghoul di Tokyo Ghoul (se non conoscete questo anime vi consiglio di guardarlo perché vi farà strappare l'anima e piangere e bestemmiare ed innamorare!) e questa storiella è nata molto probabilmente perché queste due ragazze sono le mie crush femminili degli anime più potenti. La canzone è MLK degli U2, che oltretutto mi ha ispirata. Nulla, queste note stanno per diventare più lunghe della storia stessa quindi... Vorrei ringraziare la mia Yoko che mi ha sostenuta durante tutto il blocco (questa è la prima storia che pubblico dopo un lunghissimo periodo di blocco e rifiuto verso EFP) e tutti voi che avete letto. Fatemi sapere cosa ne pensate tramite recensione o messaggio personale o segnali di fumo, è uguale! Giuro che non vi mangio, forse.
Nana.