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Autore: YanginRuya    12/02/2015    3 recensioni
Cosa si prova a trascorrere tutte le mattine in classe con il ragazzo che ti piace mentre si bacia con la sua ragazza?
Lo sa bene Marco, che ha passato un anno a vedere Edoardo, il ragazzo che gli piace, esibirsi in dolci effusioni con la loro compagna di classe.
Durante l’estate però, le cose sono cambiate profondamente: Marco e Edoardo si sono avvicinati, hanno iniziato una relazione segreta, stroncata drammaticamente prima dell’inizio dell’anno nuovo.
Adesso, sembrerebbe tutto come prima, se non fosse per Edoardo che non fa più l’esibizionista con la sua ragazza e Marco che ha un grosso segreto che non potrà nascondere ancora per molto.
Ma l’avventura estiva tra i due ragazzi, è stato solo un gioco per Edoardo? Un modo per provare qualcosa di nuovo ed evadere dalla routine con la sua ragazza o le sue azioni sono state dettate da qualcosa di vero?
Tra i due ragazzi non ci potrà essere mai più niente?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'La magia dell'estate'
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Fatti o persone sono puramente inventati e non hanno nessun riscontro con la realtà
Si, come no.





 
Non solo per un'estate


- Stai ingrassando - quella constatazione rimbomba nell’aula silenziosa come un fulmine a ciel sereno.
Gli sguardi dei pochi presenti si sposta dalla bionda che ha parlato al ragazzo biondo a cui è stata rivolta quella frase.
Marco sospira stanco e ignora quel commento; Lavadera, stizzita per esser stata ignorata continua, approfittando dell’assenza del professore.
- Dovresti smetterla di mangiare quella roba che Styles e Masi ti danno - commenta leggera.
Le due ragazze chiamate in causa, Tiffany Styles e Gabriella Masi che siedono ai lati del loro migliore amico, alzano la testa confuse da quella provocazione di poco conto.
- Pensa per te che mangi quelle cavolo di gallette di riso e cereali del cazzo e rimani comunque troppo in carne per i TUOI gusti! - ribatte Gabriella, la ragazza mora vicino alla finestra.
Lavadera rimane colpita da quella battuta, ma torna subito all’attacco
- Almeno io ho qualcuno a cui piaccio lo stesso e non sono una zitella come lui - afferma convinta, spostando lo sguardo sul suo ragazzo.
Edoardo Bike, seduto due fila dietro a Marco, alza i suoi occhi azzurri al cielo e si spettina i corti capelli castani infastidito per essere stato tirato in causa, mordendosi le labbra per non parlare.
Il ragazzo biondo si alza in piedi di scatto rosso di rabbia, attraversa la classe in due falcate e si ferma davanti al banco della ragazza.
- Non faccio tanto schifo se ragazzi che stanno con vacche della tua specie preferiscono venire a letto con me piuttosto che stare con la propria ragazza - afferma con tutta la rabbia che ha in corpo.
Nessuno fiata o si muove, tranne per Edoardo che sta tossendo convulsamente per tornare a respirare dopo esser caduto dalla sedia.
- Giusti, che ci fai in piedi? - domanda il professor King appena entrato in classe.
Marco torna a sedersi al suo posto, dove trova Tif pronta a calmarlo con una mano sulla schiena e Gabe che lo guarda molto preoccupata.
Finalmente la lezione inizia, ma sono tutti troppo presi dalla reazione del loro compagno di classe.
È iniziato da un mese il loro quarto anno e sono a conoscenza dell’omosessualità del loro compagno di classe sin dalla prima, ma mai lo avevano sentito parlare in quel modo.
Più scioccati dalla sua reazione, nessuno a parte Edoardo, ha notato che il biondo ha insinuato che Lavadera sia cornuta, ma aveva torto o ragione?

 

*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *

 

Marco è sdraiato sul letto in camera sua nella solita posizione scomposta, con le gambe appoggiate al muro e la testa fuori dal letto.
Quella mattina a scuola era stata movimentata: tutta colpa del prof d'italiano e dei suoi ritardi.
Finite le lezioni, i tre amici si erano diretti a casa del ragazzo, la più vicina, ma se durante il tragitto Marco voleva solo dimenticare quella giornata, le due ragazza stavano meditando su come far sputare il rospo al loro amico.
Adesso, dopo un abbondante pranzo rigenerante, il biondo è comodamente sdraiato a testa in giù, la sua amica Tiffany, con i lunghi capelli castani che risaltavano sul muro bianco, intenta a leggere un libro seduta vicino alle sue gambe e Gabriella a consumare il suo joistik dell’ X-Box.
- Allora Mary, vuoi dirci cosa succede? - chiede la mora, estraniando finalmente la sua voglia di conoscenza, lasciando perdere complicati piani e andando dritta al punto.

 

Era dall’inizio dell’estate appena passata che Gabe e la sua cara amica si erano accorte che qualcosa nel loro ragazzo era cambiato, per poi degenerare durante gli esame di recupero a inizio anno, ai quali lui non aveva neanche dovuto partecipare.
Ora sembra più tranquillo, morbido e rotondo, ma è chiaro che nasconde qualcosa.
Marco, dal canto suo, storge la bocca in un amorevole broncio perché odia quel soprannome, “È per le femmine, non per i maschi”, ma lui ama il modo in cui lo pronuncia la sua amica.

 

Gabriella non era il classico tipo di ragazza, maschiaccio fino al midollo, silenziosa, all’apparenza senza sentimenti, coraggiosa e diabolica, ma con la giusta cosa da fare o da dire sempre pronta al momento giusto e, in rari casi, si trasformava nella persona più dolce e felice del mondo.
Tiffany in vece era proprio il classico tipo di ragazza, dolce e sensibile, con il viso pulito e semplice.
Si conoscevano sin dai tempi dell’asilo ed erano riusciti a non separarsi mai.
Quelle due erano state le prime a sapere della sua omosessualità, anzi, “Sei gay” se ne era uscita Gabe un giorno di pioggia in seconda media e lui, quasi un anno dopo, era arrivato alla conclusione che la ragazza avesse ragione.
Sempre loro, lo avevano convinto a fare coming out con i genitori ed erano a stringergli la mano nel momento del confronto con i suoi.
Quella sera, si era aspettato di tutto e in vece, ottenne solo il padre che lo fece sedere di peso su una sedia per rivelargli cosa avevano scoperto i dottori prima che nascesse: “Marco, fai parte di quel 20% della popolazione maschile in grado di portare a termine una gravidanza” furono le parole del padre.
Nel giro di zero virgola tre secondi, si ritrovò l’amica mora attaccata al collo, che lo scuoteva strillando felice, mentre Tif la fissava allibita.
La cena che seguì, fu la più strana di tutte, tra suo fratello maggiore Alessio che continuava a fissare affamato Gabriella, la stessa ragazza che non faceva che parlare di tutine e pannolini con gli occhi a stella, la castana che la guardava con un chiaro segno di disgusto sul viso, suo padre che si godeva il pasto e sua madre che gli riempiva la testa di anticoncezionali.
Erano state sempre loro a stargli vicino durante la sua prima cotta non corrisposta in prima superiore e dopo la sua prima relazione finita male in seconda.
Adesso, dopo un anno di pausa, gli sarebbero state vicino anche ora che era nella merda?

 

- Mi sono innamorato - sospira Marco, sperando di non essere udito.
Il pesante libro che Tif tiene in mano si chiude con un colpo secco, seguito da quello del joistik che cade per terra.
L’atmosfera si fa pesa e silenziosa; le lancette dei secondi che scandiscono i minuti che passano, sono l’unico suono udibile.
- Questa è nuova - ghigna la castana, avvicinandosi al ragazzo.
- Ti prego, dimmi che non è un etero inavvicinabile che non sa neanche che esisti - si lagnia la mora.
- Peggio - sospira Marco - Aspetto suo figlio.
- COSA?! - urlano le due ragazze, facendo sussultare il biondo.
Tre secondi e la porta della camera si spalanca di colpo, rivelando la presenza di un ragazzo alto quasi due metri, occhi verdi e capelli biondi, o anche detto Alessio, la copia 20cm più alta del piccolo Marco.
- Cosa è successo? - domanda preoccupato il nuovo arrivato, spostando apprensivamente lo sguardo sui tre ragazzi più piccoli, soffermandosi qualche secondo in più sulla mora.
Gabe fa un sospiro sofferto, facendo segno al biondo di sedersi tra loro.
Il più grande si chiude la porta alle spalle andando a sedersi piuttosto vicino alla ragazza, mettendo addirittura un braccio dietro alla sua schiena per sorreggersi, avvicinandosele in modo evidente.
- Marco deve darci qualche spiegazione - afferma Gabe, avvicinandosi impercettibilmente al ragazzo vicino a lei.
In tutto questo, Tif è rimasta in silenzio, osservando con attenzione il comportamento sospetto dei due.
- Cosa hai combinato? - chiede preoccupato il più grande al fratello.
- Scusa Ale, ti ho deluso profondamente - Marco ammette sedendosi composto.
- Comincia a raccontare dall’inizio - lo incita il fratello, sorridendo rassicurante.
- Avete presente il centro sportivo dove ho lavorato questa estate? - comincia titubante.
- Dove c’erano tutti quei ragazzi carini e tu non volevi che venissimo a trovarti la maggior parte delle volte? - fa la castana, ritornando al presente.
- Non volevo che veniste perché c’era anche Edoardo - si difende il piccolo biondo.
- Il nostro compagno di classe? - domanda Gabe titubante, Marco annuisce.
- Per essere etero e innavicinabile lo è - commenta Tif - Sta con Lavadera
- Ma sa che esisti - continua l’altra.
- Dopo un mesetto abbiamo cominciato a passare molto tempo insieme, uscendo anche per una passeggiata e poi... - si ferma titubante.
- Eeee poiiii? - lo incitano gli altri tre.
- Esiamofinitialettoinsieme - se ne esce tutto d’un fiato.
- Cosa hai detto? - la voce fredda di Gabe spaventa anche il biondo vicino a lei.
- Siamo andati a letto insieme fino al giorno degli esami di recupero - ripete con più calma.
- E sei andato a letto solo con lui ultimamente? - la voce della castana trema, Marco annuisce sconsolato.
- O buon Zeus - sussurra invece la mora.
- E quindi? - domanda Alessio, sicuro che la risposta non gli piacerà.
- Tuo fratello non è arrivato al punto cruciale - ammette Gabe.
- Sono incinto...di tre mesi - afferma sicuro Marco.

 

*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *

 

Un mese è passato da quando Marco ha rivelato alle sue amiche e a suo fratello di aspettare un bambino ed è rimasto molto contento quando Alessio, dando prova di aver preso molto bene la cosa, lo ha abbracciato stretto facendogli le congratulazioni e poi ha ammesso che lui e Gabe stessero insieme da un anno, causando le ire della ragazza.
La stessa sera, ha rivelata la cosa ai suoi genitori che non hanno presa la faccenda tanto bene come Ale; è stato un duro colpo per l’oro, perché in fondo Marco ha solo diciassette anni, studia ed è chiaro che il padre del bambino non lo aiuterà.
Nonostante tutto, hanno condiviso pienamente la decisione del figlio di non abortire e tenere il bambino, ammettendo che lo avrebbero supportato in tutto.
Marco è intento a rimuginare su tutte le informazioni che la madre gli diede quella sera su come sarebbe andata avanti la sua gravidanza eccetera, che non si accorge delle due ombre scure che si abbassano su di lui.
Gabe e Tif sghignazzano divertite allo spavento dell’amico.
- Ma siete diventate matte? - sibila il biondo, seguendole con lo sguardo.
In risposta, le due ragazze scrollano le spalle e si siedono vicino a lui, aspettando il suono che decreti l’inizio della loro tortura per quella mattina, che inizia con due ore di piscina.
- Sicuro di voler metterti in costume? - domanda la mora, concentrata con un giochino di guerra sul suo telefonino.
L’altra ragazza gli ignora, intenta come sempre a leggere un libro.
- Potrebbe essere l’ultima volta - ammette piano il ragazzo, per non farsi sentire.
- È più grande del previsto - commenta la ragazza abbattendo due uomini con un colpo solo.
- Per forza - ribatte l’altro - Nei maschi è più veloce e poi sono due - afferma lui sorridendo.
Tre giorni prima, su consiglio della madre, Marco si era recato da una ginecologa specializzata accompagnato dalla costante presenza delle due amiche e del fratello.
Era rimasto sorpreso quando la dottoressa gli aveva rivelato che la sua pancia era più grande del previsto, ma che era tutto apposto, per poi scoprire durante l’ecografia che la colpa era di due cuori che battevano.
A sentire quel suono, erano scoppiati a piangere tutti di gioia, tranne la dottoressa che era comunque commossa.
Se prima, la prospettiva di aver un figlio da solo, anche se completamente solo non era, lo spaventava, adesso sapere che erano due lo terrorizzava, ma questo non gli aveva fatto cambiare la sua decisione.
- Sicuramente noteranno qualcosa - continua la ragazza, riferita ai loro compagni di classe.
- Quando chiederanno risponderemo - afferma Marco, stiracchiandosi la schiena.
Fortunatamente non ha ancora avuto i classici sintomi come nausea e voglie, ma è sempre stanco e ha il mal di schiena in continuazione.
- Hanno incominciato a dare calci? - chiede speranzosa Gabe, non distogliendo lo sguardo dallo schermo.
- No, ma li sento muovere - esclama con il sorriso sulle labbra.
- Stanno proprio crescendo velocemente - sorride divertita l’altra, mettendo via il cellulare, dirigendosi verso la palestra.
Marco segue velocemente la mora, dopo aver schioccato le dita davanti alla faccia di Tif per riportarla in dietro dal suo mondo e nello stesso momento, la campanella suona, ma dei loro compagni ancora nessuna traccia.

 

Cambiarsi davanti ai suoi compagni non è trattabile, quindi il professore di ginnastica, consapevole della sua condizione, permette a Marco di cambiarsi nello spogliatoio dei professori, sapendo comunque che lo vedranno a breve.
Indossato il suo costume, si dirige nella “zona bagnanti” e trova le sue amiche già pronte, sedute sulla panchina a bordo piscina.
Riesce a sentire la voce dei ragazzi che si stanno cambiando negli spogliatoi e si volta perché si sente osservato, trovandosi a fissare gli occhi marroni di Lavadera che puntano disgustati la sua pancia.
- Dovresti veramente metterti a dieta - commenta acida - e decidere di fare qualche sport per far sparire quella roba.
La sua amica ride come un oca, mentre le altre la guardano confuse, come se non capissero chi hanno davanti.
- E tu dovresti smetterla di dargli contro - la voce bassa e roca di Edoardo sorprende tutti, mentre lui guarda con rimprovero la ragazza.
- Lo difendi anche? - lo accusa la bionda.
- Non dovrei difenderlo se tu non l’offendessi senza motivo - ribatte calmo il ragazzo.
- Senza motivo? - ripete indignata Lavadera - Dopo quello che ha fatto ho tutto i motivi del mondo - esclama convinta.
- Tu non hai nessun diritto su di me da quando ci siamo lasciati mesi fa - la rimprovera lui, sorprendendo tutti.
- Avevamo preso una pausa - si difenda lei.
- Secondo te e comunque credo di esser stato chiaro quel giorno quasi un mese fa quando ho detto chiaramente che tra noi era finita - afferma tranquillo, posando lo sguardo su Marco per assumere uno sguardo preoccupato subito dopo.
Tutti spostano lo sguardo sul ragazzo biondo che si tiene le mani sulla pancia, lo sguardo perso nel vuoto, il respiro quasi assente e il volto pallido.
Gabe e Tif lo affiancano subito, preoccupate per la sorte dei bambini, seguite subito da Edoardo che scansa malamente la sua ex ragazza per avvicinarsi a lui.
A mezzo metro da lui, il biondo gli afferra una mano portandola sulla sua pancia, dove aveva le sue  un attimo prima.
La ragazza mora ammira quel comportamento consapevole di quello che è successo.
- Hanno scalciato - sussurra piano, ma abbastanza che anche il castano la senta.
- Chi ha fatto cos - fa per chiedere ma si blocca, sentendo qualcosa di strano colpire la sua mano, che sposta velocemente spaventato, tirandosi di un passo in dietro.
Edoardo sposta lo sguardo negli occhi verdi del ragazzo davanti a lui per chiedere spiegazioni, ma quando li vede pieni di lacrime capisce di aver fatto una cretinata.
- Aspetta aspetta - cerca di calmarlo avvicinandosi subito - Stiamo calmi e non facciamo danni. Calmi calmi, stiamo calmi, devo stare calmo...
Il castano continua a ripetersi di stare calmo, sempre con un tono più basso, riportando le mani nello stesso punto di prima e di nuovo sente quel movimento.
Risucchia con dolore l’aria, sorpreso, portando lo sguardo sul viso davanti a lui vedendolo sorridente come non mai e prima che se ne possa rendere conto, calde lacrime stanno solcando le sue guance.
- È per questo… È per questo che non volevi più stare con me? - la sua voce trema e Marco può solo annuire davanti alla verità - Ma è mio...è mio vero? Deve essere mio...perché non me lo hai detto? - domanda disperato.
- Certo che SONO TUOI, ma non potevo dirtelo quando pensavo che stessi con una ragazza - cerca di difendersi il biondo.
- Son-sono, non è uno solo? Bene, bene...avresti dovuto dirmelo lo stesso - si lamenta il castano appoggiando la fronte su quella del ragazzo più basso.
- Pensavo che se te lo avessi detto mi avresti allontanato disgustato o che mi avresti chiesto di abbor - non riesce a completare la parola - così mi sono portato avanti - ammette in un sussurro.
- Non ti avrei mai abbandonato - lo rimprovera dolcemente - Non avrei mai fatto una cosa del genere...io ti amo, VI amo e questi mesi senza di te sono stati terribili...non posso stare senza di te, di VOI ti prego, resta con me...IO li voglio questi bambini, voglio crescerli con te, stare con te, vivere con te - Edoardo parla con trasporto, ignorando tutti in torno a lui, pensando solo ai magnifici occhi verdi che ha davanti.
- Anche io ti amo, anche io tutto quello che hai detto - ammette sorridendo.
Senza pensarci due volte, Edoardo prende il, ora, suo ragazzo per i fianchi spingendoselo contro senza premere troppo sulla pancia, per congiungere con bisogno le loro labbra, sentendo subito dopo le esili braccia del biondo attaccarsi al suo collo per premerselo contro e approfondire il bacio.
Il loro compagni fischiano contenti, applaudono e si congratulano per loro felici, tutti tranne Lavadera che girandosi di scatto per allontanarsi, scivola cadendo in acqua e a quella scena, scoppiano tutti a ridere compreso il professore.
I neo fidanzati, incuriositi da quelle risate, si staccano mal volentieri curiosi, cominciando a ridere a loro volta.
Dopo essersi ripresi, il professore manda in vasca i ragazzi che cominciano a nuotare, ma trattiene i futuri papà per istruirli su come dovranno comportarsi d’ora in poi, interrotto continuamente dai due che si scambiano teneri baci a fior di labbra.

 

*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *

 

Marco è convinto di essersi addormentato più di qualche minuto quando, aprendo gli occhi, si ritrova la televisione davanti a lui accesa su un videogioco diverso da quello di pochi secondi prima.
Di poche cose è sicuro, come la sua amica Gabe seduta per terra tra le gambe di Alessio, mentre i due stanno giocando all’X-Box a un gioco a squadre; Angelo, il migliore amico di Edoardo vicino a loro, anche lui con un joistik in mano “Il terzo giocatore” e Tiffany con la testa sulle sue cosce mentre legge l’ennesimo libro (i due si sono messi insieme qualche mese prima).
Il biondo è sicuro che manchi qualcuno nella stanza e quel qualcuno è anche il quarto giocatore sullo schermo, poi si rende conto del calore che lo avvolge e porta lo sguardo sulla sua pancia di ormai sette mesi, è enorme, e nota chiaramente un joistik davanti a lui, ma lui non sta giocando.
Solo quando sente un bacio leggero posarsi sotto al suo orecchio si rende contro del calore che arriva alla sua schiena e voltandosi vede l’amore della sua vita, il padre dei suoi figli, il quarto giocatore che sta perdendo perché troppo impegnato a baciarlo con dolcezza: Edoardo.
Non vorrebbe essere da nessuna parte e non vede l’ora di vedere i suoi due figli, che ha scoperto essere due maschietti.

Contento di quello che ha visto, si accoccola di nuovo sul petto del suo fidanzato, tornando a dormire, con il sorriso stampato sulla faccia.





Angolo per me
Questa è la prima storiella carina che incomincio a scrivere la mattina alla prima ora di lezione e finisco la sera alle 11 dello stesso giorno.
Possono testimoniare le cinque one-shot incomplete nel mio PC che aspettano da agosto di vedere la luce.
Posso solo dire che la scena delle gallette è successa veramente: mi è stato detto di non mangiare schifezze e io ho risposto a tono; come il giorno seguente sia nata quesa roba è un mistero.
Spero vi sia piaciuta e vorrete lasciare un commento.
Sono dell'idea che nessuno legga le note a fine capitolo, o le note in generale.
Fra sei unico...
Ciao ciao, Ruya

  
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