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Autore: Kurosmind    12/02/2015    5 recensioni
Raccolta di traduzioni di one-shots di diversi autori, tutte incentrate su Bilbo e Thorin. Ci saranno diversi rating/situazioni/generi, e sarà tutto segnalato nell'indice e all'inizio di ogni capitolo!
Sommario dell'ultima shot pubblicata: I vecchi del prato, di TheBookshelfDweller

È la storia di un giorno di aprile, e di quanto sono fortunati di essere arrivati così lontano, di aver vissuto abbastanza da vedere i capelli l'uno dell'altro diventare bianchi, nel caso di Bilbo, e argentati, in quello di Thorin.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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wide awake in the dark

by chibistarlyte
traduzione di KuroCyou

Rating: Verde
Genere: angst, fluff, hurt/comfort
Note: Everyone Lives AU
Introduzione:
Cinque volte in cui Thorin entra nel letto di Bilbo da sonnambulo, e la volta in cui è sveglio.
Storia originale qui

1.

La priva volta che accadde, il lieve scatto e lo scricchiolio della porta che si apriva destarono Bilbo dal sonno.

Ci fu il leggero suono di passi strascicati sul pavimento di pietra, più smorzato e graffiante quando raggiunsero il tappeto. Lo hobbit si sedette sul letto enorme, strofinandosi gli occhi. Qualcuno era nella sua stanza.

"C-c'è qualcuno?" esclamò assonnato nell'oscurità, ma non ci fu risposta. I passi non si fermarono.

Bilbo allungò la mano alla cieca sul comodino, cercando qualcosa con cui accendere la candela. Quando un grosso peso cadde sul letto, lanciò un grido poco dignitoso e praticamente volò giù dl letto verso la scrivania dall'altro lato della stanza. Le sue gambe appesantite dal sonno lo sorreggevano a stento; afferrò il bordo del ripiano per tenersi in equilibrio.

Non riuscì a sentire nulla dopo di ciò - solo il respiro pesante dei suoi polmoni e un leggero russare proveniente dal letto.

Ma che diavolo…?

Rovistando tra gli oggetti sulla sua scrivania, trovò una candela mezza consumata e un fiammifero. Sfregò il fiammifero e accese lo stoppino, illuminando appena la stanza, abbastanza per scorgere una grossa figura occupare il suo letto.

Sui suoi silenziosi piedi da Hobbit, Bilbo si avvicinò di soppiatto per vedere meglio.

Lì, bagnato dalla lieve luce arancione della fiammella guizzante, giaceva Thorin Scudodiquercia, Re sotto la Montagna.

Bilbo per poco non fece cadere la candela.

Per un po', tutto ciò che lo hobbit riuscì a fare fu fissare sbalordito il nano addormentato sul suo letto - e Bilbo era sicuro circa al novantacinque per cento che Thorin stesse davvero dormendo, a giudicare dal russare. Ma poi, perché era lì nella stanza di Bilbo? Non erano più esattamente i migliori degli amici; avevano parlato a stento da quando la Battaglia era finita e la ricostruzione di Erebor era stata avviata. E Bilbo non sapeva che Thorin fosse incline al sonnambulismo.

E lui non poteva esattamente tornare a dormire con un nano massiccio disteso sul suo letto, seppellito tra i cuscini e le coperte.

Decisione presa, Bilbo posò la candela sul comodino e si inginocchiò sul letto. Scosse delicatamente la spalla di Thorin, cercando di ignorare l'intenso calore che si irradiava dal nano.

"Thorin," sussurrò. "Svegliati.

Thorin scattò sul letto con un grido gutturale, quasi spaventando a morte Bilbo. Lo hobbit urlò e cadde completamente giù dal letto, quasi buttando giù la candela quando, agitando le braccia, colpì il comodino nella sua discesa verso il pavimento. Il nano si guardò attorno, spaventato, prima di posare gli occhi spalancati su Bilbo.

"Mastro Baggins? Cos- cosa ci fai nella mia stanza?" chiese Thorin, la voce resa roca dal sonno.

"Dovrei farti la stessa domanda," Bilbo rispose, senza fiato, dal pavimento. Si alzò in ginocchio cautamente, così da poter sbirciare Thorin da sopra il bordo del letto.

Il re, finalmente vigile, si guardò attorno nella stanza, che ovviamente non era sua. L'espressione che invase i suoi tratti fu di orrore, che si sciolse velocemente nell'imbarazzo.

"Io… mi dispiace, mi-"

"No, no, va tutto bene," Bilbo, sempre un gentilhobbit, disse educatamente. "Mi hai solo, er, preso alla sprovvista, ecco."

Beh, era un modo di porla.

Thorin ebbe qualche difficoltà nel rimuoversi dal letto di Bilbo, il corpo ancora pesante per la stanchezza, ora che l'adrenalina provocata dall'improvviso risveglio cominciava a svanire. Una volta che si fu rimesso in piedi, Bilbo lo imitò lentamente e si tenne a distanza.

Rimasero fermi lì, nessuno dei due disse una parola per lunghi momenti.

"Sono davvero colpito che tu sia riuscito ad arrivare fino a qui," Bilbo commentò - qualunque cosa pur di allentare il silenzio imbarazzato che era sceso tra di loro. Ed era sincero; le stanze di Thorin erano due piani più in alto, nell'ala reale. Che il nano fosse riuscito a scendere all'abitazione di Bilbo senza un intoppo, per di più addormentato, era piuttosto lodevole.

Dovette essere stato un gioco di luce, Bilbo decise, quando vide il viso di Thorin arrossarsi leggermente al commento.

Thorin si schiarì la gola, un po' più forte del necessario. "Le mie scuse ancora, Mastro Baggins. Buonanotte." E poi fu dall'altro lato della stanza e fuori dalla porta prima che Bilbo potesse dire un'altra parola.

La porta scattò chiusa dietro di Thorin, e Bilbo pensò che la sua stanza non era sembrata così vuota prima.

Rimase lì in piedi, sbalordito, rigirandosi nella mente gli eventi degli ultimi minuti prima di scuotere la testa e infilarsi di nuovo nel letto. Soffiò sulla candela per spegnerla, e la sua stanza ricadde in quell'oscurità che solo l'interno di una montagna poteva possedere.

Bilbo si addormentò poco dopo, la stranezza di quella interruzione a tarda notte ormai quasi dimenticata.

 

2.

La seconda volta che accadde, Bilbo non sentì nemmeno la porta aprirsi.

In effetti, la prima cosa che notò fu l'abbassarsi del materasso quando qualcuno scivolò nel letto dietro di lui, seguito da un peso caldo e insistente sulla sua schiena. Ancora mezzo addormentato, non ci diede troppo peso. Era quasi… piacevole.

Quello che lo fece svegliare di colpo, però, fu il paio di braccia che si avvolse intorno a lui, stringendolo disperatamente.

Lo hobbit si dimenò e si agitò, combattendo per sfuggire alla stretta delle braccia muscolose. Finì per dare involontariamente un calcio nello stinco del responsabile, strappandogli un sonoro guaito di dolore. Ci fu un borbottio in Khuzdul - in una voce roca decisamente troppo familiare.

Bilbo si irrigidì.

"Thorin?"

Anche nell'oscurità, Bilbo poteva vedere - poteva sentire - quei luminosi occhi azzurri piantati sul suo viso.

"C-come sono arrivato qui?" chiese il re, le parole un sussurro strozzato.

"Penso… che tu stessi, uhm... camminando nel sonno di nuovo," Bilbo azzardò, rimanendo immobile come un coniglio sotto lo sguardo di un predatore. Tutte le volte in cui aveva immaginato Thorin nel suo letto, non era mai in queste circostanze.

E…. non avrebbe proseguito oltre su quel pensiero.

Il letto si mosse quando Thorin si alzò. Bilbo sentì i piedi nudi sul pavimento mentre il re batteva una veloce ritirata per la porta. I passi si interruppero.

"Perdonami," disse, così piano che Bilbo dovette sforzarsi per sentirlo .

"Thorin, c'è…" Bilbo si interruppe, cercando di ingoiare l'improvviso groppo in gola. "C'è qualcosa che non va?"

Perché doveva esserci. Altrimenti per quale motivo Thorin sarebbe entrato addormentato nella stanza di Bilbo nel cuore della notte? Anche se Bilbo non riusciva ad immaginare cosa potesse spingere qualcuno a farlo.

"Non è niente," affermò Thorin, suonando convincente come Nori quando negava di aver rubato oggetti vari da Granburrone. "Chiedo scusa per il disturbo."

E poi scomparve, lasciando Bilbo solo e perplesso.

Il sonno non arrivò facilmente quella volta. Bilbo si avvolse nelle tante coperte e pellicce, la bocca storta e un mistero in testa.

Cosa preoccupava Thorin?

Perché Thorin era sonnambulo?

E, ancora più importante, perché finiva nella stanza di Bilbo?

La fronte dello hobbit rimase corrucciata quando finalmente il sonno lo trovò di nuovo.

 

3.

La terza volta che accadde, Bilbo si svegliò al proprio nome singhiozzato nel suo orecchio.

Cominciò piano all'inizio, in un sussurro senza fiato. Poi crebbe più forte, più insistente, più spaventato. Le braccia forti intorno al suo torso si strinsero, e il corpo dietro di lui cominciò a tremare.

Intontito, Bilbo si girò, per quanto poteva nella stretta delle braccia di Thorin, finché non si trovò faccia a faccia con il nano che chiamava il suo nome in grida spezzate.

"B-Bilbo… Bilbo… Bilbo…!"

Il cuore di Bilbo gli palpitò nel petto prima di saltargli dritto in gola.

Facendo scorrere le dita sul viso di Thorin, Bilbo sentì i muscoli tesi della mascella serrata e della fronte aggrottata. Sentì i respiri veloci emessi tra denti stretti e labbra screpolate. E una strana umidità scendeva dagli occhi di Thorin, serrati, che inzuppava la sua barba e il cuscino.

"Bilbo! Oh, Bilbo-"             

"Shh… Thorin…" confortò lo hobbit, avvicinandosi abbastanza da poter far toccare le loro fronti se avesse voluto. Cosa stava sognando Thorin da provocare una reazione del genere?

Perché ripeteva il suo nome così disperatamente?

Era proprio come allora, quando Bilbo aveva visto Azog gettare Thorin a terra dopo averlo colpito quasi mortalmente. Bilbo si ricordava di aver gridato il suo nome, pregandolo di svegliarsi, le suppliche mescolate a singhiozzi spezzati-

Ci volle qualche altro momento di parole dolci e conforto per calmare il nano. Bilbo aveva preso la mano tremante di Thorin tra le sue, accarezzando circolarmente con i pollici la pelle secca tirata sulle nocche. Finalmente, dopo tanto, il tremore si ridusse a lievi brividi.

Il respiro di Thorin divenne più regolare, calmandosi quando il suo sonno divenne più profondo, libero da incubi.

Bilbo, d'altro canto, non riuscì a chiudere occhio per tutta la notte.

 

4.

La quarta volta che accadde, Bilbo era ancora sveglio.

La candela sul comodino bruciava lenta, quasi completamente immersa nella propria pozza di cera. Lo hobbit osservò con occhi stanchi le ombre danzare sul soffitto, immaginando che prendessero la forma di creature molto più spaventose e feroci della semplice assenza di luce.

La porta scricchiolò, aprendosi, e Thorin entrò.

Bilbo si alzò sui gomiti, osservando circospetto il re. "Thorin?" chiamò, e non ricevette risposta.

Il nano addormentato si trascinò più vicino e cadde sul letto di Bilbo, scivolando vicino a lui, e seppellì il viso nell'incavo del suo collo. Bilbo sentì il freddo di uno dei fermagli per le trecce di Thorin sulla pelle e cercò di reprimere un brivido.

Beh, almeno sembrava che non ci fossero incubi quella notte.

Riposizionandosi sul fianco, Bilbo si permise di stendersi e venir abbracciato da Thorin. Esitante, alzò una mano e affondò le dita nelle ciocche d'ebano striate d'argento del nano, ancora umide dal bagno serale. Forse aveva sentito male, ma Thorin esalò un sospiro soddisfatto mentre si stringeva ancora più vicino a Bilbo.

Chi immaginava che Thorin potesse essere così appiccicoso nel sonno?

Quella notte, Bilbo si addormentò ancor prima che la candela si consumasse.

 

5.

La quinta volta che accadde, Thorin si dimenava disperatamente sul letto.

Era cominciata abbastanza tranquillamente - Thorin era di nuovo entrato nel letto di Bilbo, raggomitolandosi contro lo hobbit e mormorando nel sonno. Qualche ora dopo, qualcosa era andato orribilmente storto.

Bilbo si svegliò appena in tempo per schivare un pugno in faccia. Rotolò dall'altro lato del letto, afferrando la candela sul comodino e sfregando un fiammifero per accenderla.

Thorin si contorceva nel letto, aggrovigliandosi nelle coperte e prendendo violentemente a pugni il materasso. C'era un gridare indistinto, gemiti sofferenti in Khuzdul che Bilbo non capiva.

L'unica parola che riuscì ad afferrare fu il proprio nome, che cadeva dalle labbra di Thorin come una preghiera.

"Thorin… shh…" sussurrò, rimanendo sull'altro lato del letto per evitare di essere strangolato dal re. Le sue parole non lo stavano raggiungendo però, non aiutavano come avevano fatto la volta precedente.

"Bilbo…" singhiozzò Thorin, le lacrime che scorrevano giù dagli occhi serrati. "Oh, Mahal, cos'ho fatto-"

Bilbo fu sopra di lui in un attimo, usando ogni briciola della sua forza insignificante per bloccare sul letto le braccia agitate di Thorin. Si sedette sulla pancia del nano, usando le gambe per tenerlo fermo. Thorin lo contrastò per tutto il tempo, e Bilbo si sforzò di mantenere il controllo.

"Ti prego… Bilbo ti prego…"

"Thorin!" Bilbo alzò la voce, sperando disperatamente di arrivare a lui. "Sono proprio qui... Sono qui, Thorin..."

Finalmente Thorin smise di agitarsi. Spalancò gli occhi, iniettati di sangue e lucidi di lacrime e, oh, così spaventati.

"…Bilbo?" chiese con voce roca.

Annuendo, lo hobbit allentò la presa sul re e si avvicinò per far toccare le loro fronti. "Va tutto bene. Sono qui."

Il nano esalò un respiro tremante, alzando una mano per toccare la guancia di Bilbo. La sua voce si spezzò quando parlò. "Pensavo che- oh, Bilbo, mi dispiace così tanto per tutto-"

"Shh, va tutto bene," ripetè Bilbo, premendo le labbra sulla fronte aggrottata e sudata di Thorin. Fece scorrere dolcemente le dita tra i suoi capelli scuri, grattando lievemente il cuoio capelluto con le unghie in un movimento tranquillizzante.

Quando Thorin finalmente si calmò, Bilbo rotolò giù da sopra di lui e si sistemò al suo fianco. Avvolse il nano tremante tra le braccia, mormorando parole dolci e posando baci rassicuranti sulla sua fronte finché non si addormentarono entrambi.

 

+1

Bilbo sorrise quando sentì un lieve bacio sul collo.

"Sarà meglio che tu sia sveglio," disse assonnato, guadagnandosi una risatina e un altro bacio da Thorin. La barba del nano solleticava la sua pelle in maniera molto piacevole.

"Lo sono," confermò Thorin, il suo respiro caldo contro l'orecchio di Bilbo. Lo hobbit ebbe un brivido.

"Ti spiace?" fece finta di lamentarsi Bilbo. "Sto cercando di dormire."

Grosse, forti braccia lo avvolsero e lo tirarono contro un petto peloso e muscoloso. "Le mie scuse. Dovrei tornare alle mie stanze?" provocò il re.

Bilbo si mosse nella sua presa, girandosi per averlo davanti. "Non pensarci nemmeno, maledetto nano," minacciò prima che Thorin lo mise a tacere con un bacio.

Beh, almeno il sonnambulismo era scomparso.

 

Fine



Note della Traduttrice
Buonasera gente! Spero che questa ficcina vi sia piaciuta :3 Sondaggino: cosa volete la prossima volta, fluff o angst? :D
-Kuro

 

   
 
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